LA RIVISTA POPOLARE soli conoscono le manipolazioni dei delicat:ssimi apparecchi celeri, e si vedono mali apprezzati e peggio ·trattati, e hanno ragione di non stimare nessuno dei loro superiori ,, burocratici che viceversa e per la tecnica e per la scienza sono di molto a loro inferiori, e fanno rivolta; non dobbiamo tanto incolpare loro dell'atto audace, quanto condannare ed eliminare per l'avvenire le tristi cause che condussero a questo deplorevole risultato. E prima di condannare, quasi non bastasse l'enumerazione ora fatta degli errori commessi dopo l' istituzione del Ministero delle poste e dei telegrafi, aggiungerò succintamente che la fusione in un ruolo unico di tutto il personale dipendente da quel Ministero non era motivato nè da ragioni di affinità di servizio, nè da economie, nè dall'esempio delle altre nazioni. Affinità di servizio no, perchè l'uno eminentemente tecnico, l'altro eminentemente amministrativo, l'uno si svolge con mezzi meccanici, l'altro con mezzi manuali ; ecoy.omie neppure, perchè è una magra economia ed ingiusta quella che farebbe lo Stato .riducendo i già meschini salari dei suoi bassi funzionari ed elevando in pari tempo, come è accaduto nel nuovo organico telegrafico postale, gli stipendi degli alti funzionari; ese1npio delle altre nazioni nen1n1eno, giacchè quelle appunto che hanno i due servizi riuniti spendono della loro entrata un percento più grande delle altre che li hanno separati, e di quest'ultime si trovano più indietro nel progresso della telegrafia. Non voglio entrare in più minute argomentazioni, per non ripetere qui ciò che altra volta ho pubblicato. Potrei indicare piuttosto quali sono i mezzi da adottarsi in avvenire per riparare agli errori commessi, ma io non voglio andare avanti· a chi avrà l'onore di ricondurre sull'antica via gloriosa la telegrafia italiana; per ottenere quest'intento io penso basti seguire questo consiglio: fare l'opposto di quanto dal 1889 si è fatto fino ad ora. Dott. A. BANTI. r Bibf ioteca Gino Bianco.
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