LA RIVISTA POPOLARE \Vheatstone; avevano di recente introdotto negli uffici il nuovo e mirabile apparato Baudot; insomn1a i telegrafi italiani si trovavano in tali condizioni, non solo da potere vantare una organizzazione perfetta per lo stato della scienza in allora, ma da avere una solida preparazione per seguire il vertiginoso ca1nmino che dall' 89 ad oggi banno percorso i nuovi trovati e le nuove applicazioni della scienza elettrica. Ma invece di questo brillantissimo avvenire che era preparato alla nostra Amministrazione telegrafica, quale n1ai è stata la china che ha disceso dopo l'istituzione di un Ministero! È facile rendersene ragione, quando si pensi che al direttore generale, persona ordinariamente tecnica, e direttamente impegnata a tenere alto il prestigio della propria amministrazione, subentrarono ministri, ordinariamente avvocati, ed esclusivamente intenti a mantenere a Montecitorio quelle tali combinazioni di politica e di partito che loro avevano procurato il portafoglio. Il personale tecnico anziano dopo il 1889 si diradò fino a venire affatto a mancare; quello giovane fu tenuto in disparte; nessuna importante innovazione venne ideata; furono disprezzati ed impediti a mettersi in opera tutti quei piccoli trovati proposti dai tecnici e dai meccanici e <:he, se apprezzati ed incoraggiati, avrebbero tanto incitato allo studio ed al1' emulazione nel personale. Furono perdute perfino le traccie di un ufficio tecnico, e quello esistente a Firenze si abbandonò fino a ridurlo un semplice magazzino contenente del materiale e qualche apparecchio preistorico di fisica. Quando poi si pensò a costruire il palazzo per un nuovo ufficio tecnico a Roma, si spese quasi mezzo milione con criteri molto magazzinieri e poco scientifici, collocando l'edificio accanto ad una ferrovia, ove le misurazioni elettriche diventano, per la massin1a parte, inattendibili ed irrisorie; inoltre quest'edificio, per quanto elegante, pare costruito per tutt'altro scopo, avendo una tale distribuzione di locali che neppure lontanamente corrisponde alle esigenze di un ordinario laboratorio scientifico. La telegrafia italiana fu ridotta così ad essere rappresentata esclusivamente ed unicamente dagli impiegati che stanno agli apparati. Se ora questi impiegati, i quali BibliotecaGino Bianco
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