La Rivista Popolare - anno I - n. 10 - 1 dicembre 1893

LA RIVISTA POPOLARE nava le antecedenti disposizioni sulla istruzione pritnaria e specialn1ente sulla istruzione obbligatoria, un comunello della provincia di lVIodena volle verificare in modo sicuro e preciso quanti giovinetti di quel territorio avevano raggiunta l'età stabilita dalla legge per cadere nella coscrizione scolastica; volle insomma eseguire un censimento scolastico apposta; cosa che se tutti i Co1nuni avessero fatto - e segnata1nente quelli di maggiore importanza - gl' impedimenti naturali e civili, di cui la legge non tenne conto, sarebbero venuti a galla con muta, ma terribile eloquenza. Il sindaco del comunello in discorso (io non lo nomino, per non offendere la sua n1odestia) era un mugnaio .... Sì, un n1ugnaio, pieno di buon senso e d'acume, non guasto dall'abuso della dialettica, che ragionava sui fatti, meglio di un filosofo positivista. « Venite, mi scriveva il buon sindaco, venite a vedere, e a darci consiglio » • - E io andai in una giornata di luglio, mentre sotto la sferza di un sole ardente biondeggiava il fru1nento, e i contadini trafelati dal sudore riunivano in fasci le spighe falciate, trasportandole sulle spalle o sui birocci lungo le arnpie carreggiate, che guidavano alle case coloniche. Le cicale cantavano, sulle r~me alte degli olmi e delle quercie, i trionfi del Messidoro. . . . . « Come vanno le vostre scuole? -· d1manda1 subito al sindaco, appena fui sceso alla stazione ferroviaria. « Nè bene, nè male - rispose il mugnaio - vanno come possono andare. Le nostre famiglie cercano prima il pane, e poi la scuola » • In questa risposta c'era tutta una monografia sulle condizioni delle nostre plebi rurali ; e' era una statistica del Bodio, e una pagina del Villari, di quelle precisamente dei suoi studii sulla questione sociale in Italia. « Perchè si muova una volta il Governo, scriveva il Villari, bisogna che la classe agiata e intelligente cominci a sentire fortemente che il suo primo dovere è di dare non solo· l'alfabeto ed il pallottoliere al lazzarone ed al contadino, ma un tetto, ma l'aria pura e la luce, un tozzo di pane bianco e un mestiere sicuro. E, più di tutto, bisogna che dimostri di voler con amore occuparsi di loro e li sollevi da Biblioteca Gino Bianco

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