LA RIVISTA POPOLARE 229 il male che si è fatto al paese spingendolo nelle braccia dell'irreconciliabile nemico della terza Italia: il Vaticano. Alludo alla ricostituzione e divisione dei partiti, il tema fan1oso e prediletto, col quale si cerca sen1pre giustificare il 111a1governodi un anno e n1ezzo, l'idolo a cui tutto si vorrebbe sacrificare, il benessere e la libertà, la morale e la dignità. Questa ricostituzione delle parti politiche resa simpatica e desiderata dalle sinistre, conseguenza dell'esoso trasfor1nismo, è <lessa sincera e vera, e apportatrice in sè e per sè di benefizi? ( Il Ministero precedente, osservò l' on. Giolitti, sorto da una coalizione· di parti politiche opposte, non aveva e non poteva avere un vero programma politico efficace » . Giustissimo. Ma cosa tentò di fare in meglio l'attuale presidente del Coqsiglio, se non un Ministero di coalizione, pregando l'on. Di Rudinì a rimanere nel Gabinetto? Se il Ministero precedente era da biasin1are, perchè l'on. Giolitti lo sostenne calorosamente sino alla vigilia della sua caduta, contro pochi uoqiini dell'antica sinistra e contro tutta l'estrema sinistra, che lo combattevano? Perchè durante il Ministero Di Rudinì concentrò tutti i suoi sforzi ad eli1ninare l'on. Nicotera, che vi rappresentava, bene o male, la vera sinistra? Sè intendeva liquidare il trasformis1no, perchè l'on. Giolitti prese nel suo Ministero i fattori e gli apostoli più infervorati dello stesso trasformismo - da_ Genala a Lacava, ecc.? Se voleva mutare l'indirizzo della politica - in tutte le sue n1anifestazioni - del Gabinetto Di Rudinì, perchè prese a suo principale collaboratore l'on. Grimaldi che in extremis fu l'eloquente, ma disgraziato difensore del Ministero passato, dopo essere stato uno· dei più import~nti cooperatori dell'on. Depretis? E credo. di avere avuto ragione quando alla Ca.mera dissi all'on. Giolitti eh' egli era di sinistra senza volerlo e democratico senza saperlo. Se la divisione dei partiti è un avvenimento reale,· esso fu estraneo e superiore alla volontà dell'u.omo che se ne fa bello. Ma se il fatto esiste e c'è chi ha Saputo farne suo _pro, bisogna fàrgliene un merito e bisÒgna su tutto Biblioteca Gino Bianco
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