LA RIVISTA POPOLARE avviso: raccon1anda che vi sia piena libertà di discussione nelle cose sociali. De Andreis parla con vivace e brillante parola contro gli equivoci: crede inevitabile la scissura: si discuta solo delle questioni da risolversi nel domani più o meno prossin10, e le enumera: aiuto alle cooperative, riscatto graduale delle terre e date ai lavoratori; dati alle associazioni i pubblici servizi; abolite le tasse che gravano sui consun1i; trasfonnati gl' istituti conservatori, ereàità, rendita, opere pie. E non si parli di collettivismo quando si fa parte del Patto l Catelani crede facile l'intendersi. Egli è collettivista, e indica quali sono i punti di contatto coi dissenzienti. Si discuta sulle basi del sospirato accordo. Risponde con calma e con toscana eleganza alle elettriche puntate di quel terribile spadaccino-polemista che è il De Andreis; un vero Greco o Pessina della discussione. Albani parla a lungo, entrando in n1olti dettagli, e combatte De Andreis punto per punto, schierandosi alla parte opposta, con nervosa vivacità e ardore. De Andreis dice che si è stanchi di sentire mistificare Mazzini, che è d'uopo rimanere, anche in pochi e soli, n1a inflessibili, e ripete con frasi incisive che l'unione coi collettivisti dev'essere solo sulle proposte éla lui fatte. Federici serenan1ente e freddamente ribadisce simile concetto. Crede che la disgregazione del Patto e l'inazione del partito sia provenuta dalle due opposte correnti entro lo stesso Patto. Il vivere in co1nune è impossibile; ci stringeren10 la n1ano in con tra11doci per la via, come già diceva il De Andreis, e agiremo insie1ne ove sia possibile. Ed altri parlarono pure· brillanten1ente, fra i quali il Cingolani, per una possibile unione. Il Minuti si associa con chiare e se1nplici parole al De Andreis; l'art. 7 dello statuto della Fratellanza artigiana di Firenze gli vieta di partecipare a discussioni su argomenti e scopi per i quali non fu istituito il Patto. Catelani spiega con facile parola· e con varie citazioni il collettivismo, ch'egli crede non abbastanza studiato. E propugna con calore la c~nciliazione. BibliotecaGino Bianco
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