La Rivista Popolare - anno I - n. 8 - 1 novembre 1893

244 LA RIVISTA POPOLARE l'ottobre del r 89 2. È doppiamente in1portante, quindj, vedere co1ne fu sciolto l' impegno. Sul riordinamento degli Istituti di emiss·ione il presidente del Consiglio fece questa n1odesta dichiarazione: « la legge votata non risponde a tutti i postulati della scienza econon1ica, sono il primo a riconoscerlo, e se si fosse trattato di istituire banche di en1issione nuove per un paese in condizioni normali, si sarebbe potuto ottenere un ordinamento più perfetto » • Giacchè l' on. Giolitti aveva infilata la via della sincerit~ egli avrebbe potuto completare ciò che certamente è nel suo pensiero e dire : « la legge non solo non risponde alle esigenze della scienza econo1nica, ma è in contraddizione manifesta, nello spirito e nei dettagli, con quanto io stesso, Giovanni Giolitti, e il mio a1nico Bernardino Gri1naldi, abbiamo sostenuto pel ·passato non in un solo, ma in parecchi disegni di legge da noi presentati sullo stesso argomento » . Tale verità è a tutti nota ed ebbe lu1ninosa din1ostrazione nella Camera dei deputati e nel Senato durante la discussione della legge in discorso. Il grave è questo: i mi:. nistri non 1nutarono di opinione perchè mutarono le condizioni che la detern1inarono ; se così fosse stato, il loro mutamento sarebbe stato atto di saggia e lodevole opportunità politica. Invece le condizioni bancarie erano nel r 893 quali erano nel r 889 e nel r 890. Esistevano allora ed esistono ora i gravi disordini morali ; esistevano allora ed esistono oggi i gravi disordini economi.ci - perdite ed immobilizzazioni; era impossibile allora ed è impossibile ora, costruendo sulla base dei vecchi Istituti, conseguire il desideratum massimo di una legge bancaria, cioè : il corso fiduciario, il cambio a vista dei biglietti in moneta metallica, l'abolizione del corso forzoso. Dunque: non 'mutate le condizioni di fatto, non sopravvenuto alcun avvenimento? che avesse potuto imporre la derogazione dai suggerin1enti della scienza sulla pratica e sulla organizzazione bancaria, rimane inesplicabile e misterioso il mutamento repentino dell'opinione dei ministri sul riordinamento degli Istituti di en1issione. Si sa poi che BibliotecaGino Bianco

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