La Rivista Popolare - anno I - n. 8 - 1 novembre 1893

LA RIVISTA POPOLÀRE 2 37 porta ran11nentare co1ne gli volevano porre riparo allora. Allora l'on. presidente del Consiglio presentossi alle elezioni colla seguente promessa, che costituiva la sua -piattaforma elettorale ed ·era adatta ad accaparrargli molte sin1patie: conseguire inzmediatamente e sicuranzente il pareggio del bilancio dello Stato senza nuove ùnposte e senza· aggravare le esistenti, guarentendo anzi i contribuenti da gravami avvenire. Le economie dovevano essere il caposaldo ·del progran1ma del Governo, e dovevano avere la n1irifica virtù di chiudere la falla del deficit, e per dar tempo alla realizzazione delle economie, alle urgenze in1n1ediate s' intendeva provvedere colla fan1osa operazione delle pensioni. La quale fu :presentata, discussa ed accettata, sebbene sfrondata dall'aureola fantastica di cui era stata circondata durante il· periodo elettorale e ridotta alle ,proporzioni di un sen1plice e puro prestito con un Istituto che non poteva rifiutare di farlo. Questo prestito all' interno, però, portò seco il n1ale della paralizzazione della fiorente Cassa dei depositi e prestiti, la cui esistenza e fun - zione erano indispensabili alla vita econon1ica delle Provincie, dei Co1nuni e di tutti gli enti 1norali. Questo prestito fu caratteristico per la forn1a della sua pro1nulgazione anticipata e capricciosa per 1nezzo di uno dei tanti decreti reali che dovevano distinguere il l\rlinistero Giolitti; decreti reali che sono n1anifestazione d' autoritaris1no quando non sono l' effetto d' un'urgenza cui non si può provvedere altrimenti e su cui, in un· paese veran1ente parlamentare, si n1ette la sabbia colla n1odestissima forn1a del bill d'indennità. L' operazione delle pensioni non bastò a ristabilire il pareggio nel bilancio dello· Stato e poco dopo la solenne promessa di non imporre in ·avvenire nuove tasse, si mancò di parola nella forn1a con altti decreti ,reali, dalla Camera docili~sima poscia tradotti in leggi, che arrecaropo 1nodificazioni alle tasse sugli zuccheri e sui tabacchi ; e in sostanza aggravando le altre, e le più odiose, coll'esacerbazione dell' in1posta sulla ricchezzà 1nobile. Ma nè il prestito all'interno nè i tin1idi rima71:eggiamenti delle imposte BibliotecaGino Bianco

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