200 LA RIVISTA POPOLARE vata al suolo che si levi al cielo, è una conquista civile. Ogni coscienza redenta è un progresso. Ma non bastano le sole aspirazioni fluttuanti e vaghe. È necessità riordinare le file; l'esercito dev' esser co111patto e serrato, o altritnenti si lasci a sè rotto e disperso in bande a far la guerriglia 1ninuta, alla cosacca, ciò che sarebbe fatale. Furon con1rr1essierrori? Si provveda, viriln1ente si provveda, invece di perdersi in continui la1nenti e alterchi. Si ritiene funesta o vana l'opera di tanti che non sono operai veri, nello stretto senso della parola? In tal caso si lascino essi soli, gli operai, a studiare i n1ali che li torturano e l'intin1a e vera virtù dei rimedi che da ogni lato la scienza suggensce. Si fu pigri, lenti, talora platonici adoratori di un ideale più raggiante e più grande del sole? Ebbene, si scuota l'inerzia, si ro1npa ogni vincolo che vi lega i polsi, si bandisca ogni tin1ore. Non doubian10 noi imporre programmi e teorie e ancor n1eno limiti al pensiero; hanno coscienza ed esperienza sufficiente gli operai d'Italia ed essi sovra tutti, se non essi solamente, debbono conoscere i loro bisogni e i rin1edi adatti. Non sceglieraTuno certo l'assurdo ; non vogheranno certo verso le isole dell'utopia, non imn1agineranno per l' imn1ediato do1nani una società di angeli e di san ti. Ricordiamo i vari Congressi operai dal '7 r in poi, quando si parlava appena di questioni di carattere econo1nico e sociale. Ricordian10 il gruppo di a1nici convenuti al Padiglione di Flora in Ron1a. Era già molto in allora il radunare i rappresentanti di alcune Società operaie; tante fra esse erano ancora sotto la tutela del principe A. o del del 1narchese B. S' iniziò allora il risveglio; un'altissima n1ente, in 1nezzo al sonno dei più, vegliava. Ci pareva di BibliotecaGino Bianco
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