198 LA RIVISTA POPOLARE Il soffrire per un'idea, che sia una buona. idea, non è mai inutile, e tanto 1neno ridicolo. Tutta la storia degli uomini è là a provarlo. Quello che raro avviene è che la sofferenza, il sacrificio, sieno compensati. Ma questo è appunto ciò che crea l'ordine altamente morale delle cose. . E poi il sacrificio è educazione, _rinvigorimento, fierezza, fibra, ese1npio. Senza di esso nulla di elevato si regge a questo inondo, nulla trova il suo posto al sole, nulla vi è di provata1nente sincero. C'era una volta, in una città d'Italia, un'associazione che s'era proposta di tener uniti, su un terreno comune di aspirazioni, operai e borghesi, poveri e ricchi. Le cose an<larono bene per un po'. Il sodalizio anzi impegnò una lotta elettorale, che fu ben co1nbattuta. Ma un bel giorno venne in cui l'edifizio si sgretolò. E si disse allora che ciò dipendeva da netta divisione di idee fra una parte e l'altra dell'associazione, fra borghesi e non borghesi. Sarà stato benissimo così. Ma un'altra divisione io aveva constatato, mentre ancora l'associazione si reggeva bene in piedi, e questa era di indole tutta di versa. Dopo la lotta elettorale cui ho accennato, venne il Consiglio direttivo davanti all'assemblea a far sapere che vi erano per settecento lire di debiti da pagare. Con1e si fa? Molti soci sono poveri, si disse, e hanno già fatto quel poco che potevano : bisognerà mettere una tassa minima mensile, colla quale man mano estinguere il debito .. Ma a ciò si opponevano altre circostanze. E éosì s1 cont1nuava ~ ventilare la questione. Io, che era nell' assen1blea, dissi: - Sentite, amici: ecco una occasione per vedere se questa nostra alleanza fra più o meno agiati e poveri è sincera sì o no. Ho sott'occhio la lista dei co1nponenti l'associazione. Ci sono, a dir poco, più di çento fra possidenti, professionisti, impiegati, negozianti. O questi si quotizzano un po' per ciascuno, e pagano il debito, che, diviso fra più di cento, taluni dei quali possono dare le 5-0, l_e 2 o e le 1 o lire, diventa poca cosa; - e questo sarà segno che credian10 quello che diciamo, di voler esser an1ici dei poveri, loro fratelli di propaganda e di BibliotecaGino Bianco I
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