LA RIVISTA POPOLARE * * * 217 Ben con gran piacere possiamo dir tutt'altro della forma. La sua ottava, benchè l'abbiamo detta dura come il ferro, non è da spregiare senza discussione. Certo se la mettiamo di fronte a. quella del Poliziano o dell'Ariosto non ci farà la prima figura; ma non bisogna dimenticare che l'ottava con l'Ariosto raggiungeva, ascendendo, la sua perfezione, e che <lessa è oltrepassata à.all' evoluzione che, come in tutte le altre manifestazioni intrinseche t:d estrinseche della vita, si compie anche nella metrica. Senza dubbio il Rc1pisardi avrebbe fatto meglio ad obbedire a questa suprema necessità e ragione delle cose, ed a non cimentarsi con un metro immortalato dal piì1 gran genio poetico del mondo; ma, così come sta il fatto, non si può negare, senza ingiustizia, che i• ottava gli riesce, quasi sempre, con facilità e con scorrevolezza e con nobiltà di forma, rara al tempo nostro che profonde incensi ed osanna a chi ha ridotte la poesia e la sua veste ad un rebus da mettere a tortura il cervello. Forse si potrebbe appuntare l'autore di una tal quale tenerezza per un curioso vocabolario, con il quale, di tratto in tratto, tra i pitt belli esempi di classica italianità, egli si compiace di sbizzarrirsi; _senza forse sarebbe utile conchiudere che tutto ciò che ferma il lettore e lo distoglie dal fantasma poetico, o, al men peggio, glielo ottenebra, sieno preziosità della forma o del pensiero, è studiosamente da evitare; ma, tutto considerato, non si può esser parchi di lodi verso la forma letteraria del Rapisardi, quando si è stati severi di biasimi per altro riguardo. Nè squarci di vera poesia e prove del suo estro mancano nell'Atlantide: l'inno alla natura, nel canto terzo, posso esser creduto, è degno di un gran poeta. V' è ispirazione alle pure sorgenti della scienza moderna, v'è sentimento, v'è freschezza d'immagini e· schiettezza di forma, e vi balena, per entro, un fascio di scintille elettriche, che gitta sprazzi d'idealità feconde nel pensiero commosso. Siamo giusti, se siamo stati rigidi: il Rapisardi, in questo inno ed in altri non pochi gruppi di strofe, può ben pretendere di essere un verace e diritto nipote dei nostri grandi scrittori. Egli è classico, perchè nessuna mistura d'influenze · forestiere o di peregrine raffinatezze impiastra o aduggia, in lui, la bellezza dell'arte italiana; di quell'arte che, avendo ricevuto il battesimo da Dante e la cresima dall'Ariosto e dal Machiavelli, non ha bisogno di ribattezzarsi in nessun Giordano. BibliotecaGino Bianco ..
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