168 LA RIVISTA POPOLARE sociale. Non materializzava il socialismo. Anzi lo ampliava ed elevava, e con una fonna sì eletta e calma che faceva parer troppo mite, a chi cerca le frasi . sonore, l' ampio suo concetto. In tal n1odo·· i partiti si fanno autorevoli e potenti, e. questo vale assai più dell'aura popolare che gonfia le cosidette individualità. Sentiva la son1ma i1nportanza della questione politica: invano le altre tentansi risolvere se non è sciolto il nodo gordiano e il campo non è libero. Non s'atteneva solo a forn1ule; alle parziali divise preferiva le larghe concezioni dello spirito. Non avrebbe egli discusso un solo istante intorno all'opportunità anzi al dovere - specialmente quando la necessità urge e da per tutto è un gemito di sofferenti - di allearsi ai parti ti affini, e di allearsi ad essi con la men te soltanto desiderosa di toccar presto la rp.eta. La stessa Critica Sociale scrive eh' ella e i suoi « a lui parvero troppo assoluti ed esclusivi ». Lo udimn10 sovente sdegnarsi pensando che alcuno de' suoi con1pagni, come alcuno de' nostri, aveva 1nutato in dogma indiscutibile il n1etodo. Lo udimmo adirarsi di contro all'intolleranza che talora chiude le porte del ten1pio in faccia ai volonterosi, ai forti; ai vecchi fedeli amici della libertà, e le apre talora anche al prin10 incosciente che a caso levi µn grido qualsiasi e ripeta un qualsiasi 1notto. Non gridava ogni di la rivoluzione ai quattro punti cardinali; 1na era in fondo all' anin1a rivoluzionario nell'alto con1prensivo.senso della parola. Un·'energia forte n1a non irrigidita, una gagliarda ten1pra sotto parvenze n1iti, con modi onesti e• an1.orevoli, una bontà squisita. Un'antica fierezza, e nella ferrea tenacia dello scienziato la coscienza di una fanciulla. Sotto le rughe che increspavano quella fronte pensosa, quanta bontà I Fra quella barba già grigia e rude, quanti sorrisi! BibliotecaGino Bianco
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