La Rivista Popolare - anno I - n. 6 - 1 ottobre 1893

172 LA RIVISTA POPOLARE dell'Acciaieria di Terni. Poveri voti di valorosi operai! Egli finì col concludere che· non vi deve essere veruno accordo coi partiti. borghesi. Cabrini, di Parma_, riaffermò lo stesso concetto. I repubblicani, disse, sono pochi, incerti, intransigenti. Nessuna alleanza. Il partito socialista è il solo che sia rivoluzionario. E pure noi stessi udimmo a Parma parole ben diverse da egregi socialisti, dall' on. Berenini, ad esempio, oratore elegante e fine, e non si può sospettare che il valent' uomo parli diversamente ne' conviti fraterni, fra i brindisi. Zirardini fu conciliante, come sen1pre: Balducci, con1e sempre, acerbo e pungente. Dell' Avalle, terribile. Lungi dal partito repubblicano, come dal colera : Voilà l'enne1ni ! Esclan1a Pizzalunga: - tutti contro_ gli sfruttatori I 0 antichi amici nostri, quanti di voi son tali, quanti che da molti anni han vissuto modestamente del loro lavoro fra le privazioni d'ogni genere, e almeno hanno pensato al bene delle classi povere qualche tempo prima che questi nuovi partiti nascessero? Però, per la verità, Prampolini e Cabrini tentaron_ lasciare aperto uno spiraglio per l'accesso dei partiti affini. Marenghi fiero rispose : si chiuda anche lo spiraglio! Anzi si lotti contr'essi, co1ne contro il Governo; forse più ancora, co1ne contro i padroni. Isola naturahnente è per r isolamento, ma nota con dolore che al Congresso erano scarsi gli operai. Scartapanti (?) chia1na n1alfattori tutti (Dio scelga· i suoi !) salvi , i socialisti, dal moderato al repubblicano. Il Congresso applaude. Così si è detto, ma non vogliamo crederlo. Se Ì1ei nostri Congressi operai uno osasse dir così de' socialisti o degli anarchici, gli si toglierebbe la parola o sarebbe espulso. O a che eleggonsi i presidenti? E che diritto BibliotecaGino_Bianc'o

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