La Rivista Popolare - anno I - n. 6 - 1 ottobre 1893

LA RIVISTA POPOLARE I principii della democrazia repubblicana non attraversano punto la via alla realizzazione di quelle proposte. Imaginate un,assemblea popolare in uno Stato libero: noi tutti alzeren1mo le mani approvando, applaudendo a simili proposte, tentando in caso di render questa più pratica o quella più a1npia. Lavoratori! Voi sembrate piccini perchè state in ginocchio: Alzatevi! Cotesto il n1otto stan1pato in fondo alla sala del Congresso di Reggio. È il motto della dignità u1nana. Ma pure altro n1otto avrebbe dovuto essere stampato nell'aula, ove molti operai e loro a1nici adunavansi, altro motto accennante alla concordia che deve addurre la democrazia alla redenzione delle classi asservite. Invece pensarono a isolarsi. Nessuna alleanza coi partiti affini. E proclamarono ciò mentre poco prima avevano telegrafato al Guesde, deputato socialista, accla1nando ai trionfi elettorali dei· fratelli di Francia, i quali avevano vinto mercè l'alleanza con i partiti affini. Il relatore on. Prampolini non trattò di ciò che riguardava gli scioperi, le Società di resistenza, 1~ cooperazione, la colonizzazione, l'emigrazione - importantissin1i temi ai quali tutti noi dobbiamo dare la 111entee l'animo - ma 'trattò ·solo dell'azione politica. Guglieln10 Ferrero, presente al Congresso, scrive nella Nitova Rasse~na (17 sett. '93, N. 95), in un suo brillante articolo : « Il Congresso hà discusso, per esempio, questioni oziose per molte ore, sbrigando in pochi n.inuti, con un'alzata e seduta, questioni importantissin1e : ha qualche volta sbadigliato sopra argomenti vitali, mentre attendeva ansioso i colpi di scena, i quadri plastici - direi quasi - della discussione >> • Prampolini, oratore simpatico, lesse, i:na invano, una bella lettera conciliantìssima · della Federazione socialista BjbliotecaGinoBianco

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