,r ,. LA RIVISTA POPOLARE 131 Nella educ~zione militare e nella preparazione alla difesa della patria non è stata dimenticata la donna, che può fare da infern1iere, da messaggero·~da sentinella avanzata. Le cure e le spese non sono minori per preparare ed educare gli ufficiali nelle diverse scuole di Thunn, di Basilea, di Soleure e di San Gallo. • Con questo sistema della nazione armata la Svizzera, in caso di bisogno, può mettere sotto le armi 500,000 uomini. L'Italia, osservò Francesco Crispi con n1al celata invidia, con lo stesso ~istema dovrebbe 1nobilizzarne 4,200,000, mentre con l'attuale non può contare che su di 1,200,000 uom1n1. C'è di più: il nostro, in caso di bisogno, in buona parte sarebbe un semplice esercito sulla carta, con1e avvertì il 1naggiore Marazzi. Lo svizzero invece sarebbe un esercito reale. « Una sola armata, dice l'Hepworth Dixon, nel mondo non cagiona alcun inganno quando si passa dagli uomini scritti sulla carta a quelli presenti nei ranghi ed è l'irmata elvetica - perchè la Svizzera rappresenta un soldato armato » • Perchè ciò? Perchè gli Svizzeri, quando la patria li chiama, accorrono da ogni parte del mondo; e accorrono perchè amano la patria,. che garantisce loro il 1nassimo possibile di benessere e di libertà. Accorrono perchè in !svizzera tutti sono militi, . nessuno soldato; sono militi per dovere, non soldati per mestiere come in Italia. Poche parole ancora sulla forza 1norale che anin1a e dirige questa nazione' armata. « Uno Svizzero, osserva il citato- scrittore inglese, è soldato molto prima di raggiungere il suo ventesimo anno e dopo i suoi 45 anni; si sono visti Svizzeri battersi a 14 anni e nella guerra civile a Friburgo si trovavano vo: B1btioteca Gino Bianco
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