La Rivista Popolare - anno I - n. 5 - 15 settembre 1893

LA RIVISTA POPOLARE FIORDI GINESTRA A sei anm appena era rimasta orfana di padre e di madre. Com'era cresciuta? A furia di pedate da parte della. . . . provvidenza, rappresentata a mala pena, in questo caso, dai suoi conterrazzani, gente miserabile, raggruppata in trecento entro tuguri affumicati e pericolanti in una gola di montagne d'un contrafforte dell'Appennino umbro. Si vestiva dello scarto di tutti, si nutriva degli avanzi di ciascuno. Delle sudicie vesti a brandelli, qualche fetta di polenta stantìa, qualche manciata di castagne guaste: ecco tutto. E per tutto ciò dovea prestarsi ai più bassi servizi, alle pit1 dure fatiche, alle più strane esigenze - senza conoscere altro orizzònte che quello del villaggio nativo, senz'altra risorsa che quella della insufficiente elemosina, senz'altro concetto dell'esistenza che quello del°freddo, della fame, della sporcizia. Scarna, macilenta, sembrava l'ombra di se stessa. Se andava al bosco a raccoglier legna, lasciava su tutti gli sterpi un cencio delle sue vest.i logore ; se pioveva doveva rimanere con il bagno della pioggia addosso, lasciando che si asciugasse sulle sue ossa rachitiche. Come si chiamava? Nessuno del villaggio lo sapeva, neppur lei' se lo ricordava. Aveva la faccia gialla - il colore dello stomaco guasto - e le misero nome Fior di ginestra. * * * I morti vemvano tumulati alla meglio in un breve recinto scoperchiato e in ruina, un- tempo ad uso di chiesuola dedicato ad una delle molte Madonne. Le avevano insegnato che quivi erano stati seppelliti i suoi genitori, e le indicarono un rialzo di terra sotto il quale doveva essere tutto ciò che restava della mamma. Sua madre? ... Ella se ne ricordava appena; ma non le era mai potuto uscir di mente una strana circostanza • ., BibliotecaGino Bianco

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