La Rivista Popolare - anno I - n. 4 - 1 settembre 1893

......... LA RIVISTA POPOLARE 101 infernale della provocazione straniera. Certo il Governo austriaco ride; ride il tedesco. I popoli piangono. La pace armata è la miseria; la guerra è la faine. Di più la guerra _è l'enorme e perenne seminatrice di odì. E ·chi vince perde; gli allori della vittoria non portan di certo sorrisi, specialmente nelle case de' poveri. Si chiede riparazione, e si è, in parte, avuta. In parte, perchè è impossibile riparar l'enorme sventura. Chi ripara il. pianto di una n1adre, dato che per ventura abbia ozio di piangere? Chi ripara. la vedovanza eternamente n1esta di una giovine sposa, che vedrà perennemente innanzi a sè l' i1nagine del povero con1pagno sfracellato? Non ç' è riparazione possibile. Date anche a n1ille le lire, affinchè gli orfani degli assassinati non muoiano di fame, e avrete fatto poco, ben poco. La riparazione verrà dal tempo, e non certo per ragion di vendetta o di odio ! Dopo Mentana, ove le truppe in1periali scesero al basso livello delle 1nercenarie, Garibaldi, nell'ora del dolore dedicò la sua spada e la vita alla Francia, quando tutti l'abbandonavano e da tutti si salutava la Germania nascente al ferreo onor deH' impero nel no1ne della propria unità. Chi ha principi e conscienza non muta i suoi affetti per le nazioni, anche se esse covino in seno delle vipere. Non mutere1nmo pensiero e sensi, pure se nuove stragi disonorassero gli operai francesi. Non mutiamo pensiero, anche fra noi, quando vedian10 ostili l'una all'altra provincie, città, borgate, famiglie, quando v~dian10 nella stessa terra i partiti diversi graffiarsi il viso per lunghi giorni ìndegnamen te. Non ~ più il ten1po del Misogallo. Non è più l'ora in cui una citazione gallofoba del Botta o del Foscolo si ridice· con1e una massima dell' Evangelo. Cotesti odi iniqui e ciechi, che tutto .accomunano alla stessa stregua e che Bìblip a Gino Bianco ... ..,,

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