La Rivista Popolare - anno I - n. 4 - 1 settembre 1893

100 LA RIVISTA POPOLARE coll'abolizionedelle dinastie, la confederazione repubblicana dei popoli e un'istituzione internazionale d'arbitri in tutte contese, a sopprz·mernele cagioni, dice eh' ella è condannata a gitaire inerte e z·mpotentesui mali che ne derivano ... , 1 nessu110 ha ammonito sì severamente la Francia, e condannato il suo orgoglio, il suo culto de' materiali interessi, il suo continuo perseguire la politica dell'opportunità, il suo tacito assenso a delitti che ledevano l'integrità di questa o quella . nazione. Però nessuno può dimenticare i grandi servigi ch'ella ha reso ali' Europa. E speciahnente quando in m_odo splendido ha tentato l'applicazione pratica del lavoro intellettuale di due epoche: Conosciamo i difetti della grande nazione, ma, fra i pregi e le glorie, qual è la nazione che non abbia colpe o falli? Siamo esenti noi da .delitti e da errori? Se i fratelli d'oltralpe han colpe ·o dife.tti, dobbiamo odiarli noi? Se alcuni fra loro si son bruttati di sangue, dobbiamo gittare le due nazioni l'una di contro all'altra per una carneficina, ed esse che la sventura rese sacre e la civiltà chiama a ben altre prove, per il lavoro e per la scienza, veder nemiche e odiarsi anche quando nel mondo i nuovi ten1pi di pace e di fraternità arridono alle genti? Io che scrivo e maledico a tante stragi, rinnovo voti schietti e profondi per l'alleanza di tutti i popoli, inalzo al cielo il ritornello di Béranger : Peuples, formons la sainte-alliance, Et nous donnons la main. Sembra che simili delitti siano compiuti da mani più che nemiche. Fra gli operai aggressori serpeggiò lo spirito 1 MAZZINI, La guerra franco-germanica, Dalla Roma riel popolo, anno I, n. 1. Bibljoteca Gino Bianco

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