La Rivista Popolare - anno I - n. 4 - 1 settembre 1893

.. LA RIVISTA POPOLARE 99 Noi ammiriamo e amian10 i suoi grandi poeti, Vittore Hugo su tutti. Quando l' imperatore mandò i suoi reggi1nenti a scannare i nostri fratelli sui colli di Mentana, un'elegiaca voce, epicedio e insieme inno alato, echeggiò dall'isola di Guernesey, im1nedesjmandosi nell'anima del mondo civile. O quanti in Italia allora bruciarono gli stemn1i delle ambasciate, quando noi come pezzenti eravamo scacciati dall'agro ron1ano? O che disse allora il poeta, quando aveva ancora l'estro gagliardo e libero? Scelleraggini come Mentana sono ancor peggio che gli atroci misfatti di Aigues-Mortes. Ma a ciascuno la propria responsabilità. Se domani gli operai italiani a Torino trucidassero dieci o cento operai francesi, non grideremn10 mai abbasso Torino ! e ci rivolteremmo contro coloro che gridassero abbasso l'Italia! Le nazioni non sono rappresentate nè da un pugno di avari speculatori nè da intere legioni di invidiosi opei:ai che per un istante l'egois1no o la miseria rende ciechi sì che ignorano il gran_ male che fanno. Le nazioni, per noi, sono quali le descrive e le inalza la loro storia nell'eletta de' loro figli. Quando noi pensiamo all' Italia non la consideriamo n~lle colpe de' suoi governanti o nelle follie delle sue fazioni, 1na nel pensiero .. de' sommi che la sentirono~ 1na n_elle gesta de' suoi prodi figli che la difesero e la. illustrano. Noi vediamo la Francia ne' poeti, ne' filosofi, negli storici, ne' roman_zieri; da lv1ichelet a Qtiinet, da Renan a Bourget, che anche testè con simpatia grande scriveva le sue Sensations d'Italie. Noi la vedemmo testè nelle commo_ventiparole di Malon, scritte • • • • Jr. dal suo letto di dolore. Ma nessuno, quanto chi c' insegnò, dopo, aver ritnproVèrata àcer.bamente P Europa perchè, invece di affrettatd~ Bibli9teca "'Gino Bianco •

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