La Rivista Popolare - anno I - n. 4 - 1 settembre 1893

LA RIVISTA POPOLARE Ma devesi retrocedere? Dobbiamo, per la perfidia o la sete di lucro di cento operai, invidi ed egoisti, dimentichi di quella parola che insieme alle note degli inni mille volte avran gittata all'aria, della parola fraternità, dobbiam rinnegar la noi come la rinnegano essi, e chiedere a mille doppi sangue per sangue? Dobbiamo risalire in eterno su per la storia, sino .a Carlo Magno o scendere sino a Carlo d'Angiò, e da Francesco I a Bonaparte, invasori tutti e spogliatori del bel paese? . L'eccidio di Provenza, per quanto mai possa eccitare giusti sdegni, non deve eccitare nuovo odio fra due popoli. Non si debbono imputar le nazioni dell'aberrazione o del maleficio di mille operai, che dimentica1:ono in un orrendo momento d'esser uomini, e gittarono il lutto in cento case di fratelli e nelle proprie case l' infan1ia. È però strano che mentre vie più fra i popoli civili apronsi il varco i più generosi pensieri, simili atroci delitti debbano turbar la pace fra le nazioni I È orribile. La guerra è barbarie degna di selvaggi, ma codeste stragi, innanzi alle officine, di l~voratori ospiti che dovrebbero esser sacri, è crudeltà da iene. E. duolci che ciò si compia da lavoratori di Francia. Noi amammo e amiamo la lor nazione, non solo per af-- finità di razza, ma perchè vediamo quanta luce ell' ha portato nel mondo. Sino da fanciulli ricordammo i suoi eroismi gloriosi e l' immortale . demolizione della Bast~glia. L'amammo nelle sue sventure, quando molti, già servitori suoi nelrora della fortuna arridente, eran beati del suo dibattersi nell'agonia. Noi odiammo e odiamo i suoi traditori e gli apostati, come i nostri. Noi vorremmo vederla in alto, del tutto rilevata, insien1e a noi a capo della liberti. u1nana : non è un:i. sola la causa delle nazioni? Biblioteéa Girio Bianco

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