La Rivista Popolare - anno I - n. 4 - 1 settembre 1893

\ LA RIVISTA POPOLARE 113 contro i socialisti. Abbiamo già la lettera del Cipriani, che, senza dichiararsi espliéitamente anarchico, ha protestato contro la esclusione che gli è sembrata una sopraffazione; abbiamo avuto la riunione degli indipendenti a Berlino, nella quale il Werner ha vomitato fuoco e fiamme contro la tirannia della democrazia sociale; e non dobbiamo tacere della dimostrazione di Milano, eh' è terminata coll'arresto ·di alcuni anarchici. La polizia verrebbe involontariamente in aiuto del partito operaio italiano? Ad ogni modo noi crediamo fermamente che il partito socialista guadagnerà alquanto coll'essersi separato ufficialmente dagli anarchici. * * * Il. vero 1° articolo dell'ordine del giorno verteva sulla giornata delle otto ore. La proposta dei delegati inglesi, alla quale associassi il deputato berlinese Bebel, chiedente una conferenza inter- r nazionale governativa per stabilire legalmente questo limite, fu votata dal Congresso. Esso respinge invece, con una maggioranza di dodici nazioni contro sei, la proposta dei francesi, cui eransi _associati i delegati italiani, con una aggiunta che chiedeva si stabilisse un minimum nei salari e l'abolizione del lavoro a cottimo. CÌ occuperemo di proposito di questa grave quistione, che tornerà chi sa quante volte sul tappeto, perchè giusta in teoria presenta innumerevoli ostacoli nella pratica. Ammirian10 lo· spirito pratico del Congresso, che respinse la proposta degli italiani sul minimum del salario. Non si metta troppa carne al fuoco in una volta sola I Sulla manifestazione del 1 ° maggio prevalsero le proposte francesi sostenute in gran parte da Bebel, il cui senno pratico ci sembra, che emerga chiaro da queste dichiarazioni: « non accetta la generale astensione dal lavoro perchè l'astensione determinerebbe un conflitto generale con la polizia, con l'esercito: conflitto che i socialisti accetteranno, anzi provocheranno, quando loro parrà opportuno, senza preavv1s1 che favoriscano la borghesia». Biblioteca Gjno Bianco .

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