106 LA RIVISTA POPOLARE Superfluo avvertire, chè questo fu l'ideale di Giuseppe Mazzini e di Giuseppe Garibaldi, eh' ebbe a realizzarlo splendida1nente ed a vederne ripetute le meraviglie sul ca1npo di battaglia. La nazione arnzata in Italia ebbe a sostenitori teorici, tra coloro dei cui. nomi mi ricordo, il colonnello Amadei, Ernesto Teodoro 11 Ioneta direttore del Secolo e più di recente un bravo ex-militare, che la propugnò sotto lo pseudonimo di « Squilletta » nel Giornale degli Economisti dello scorso anno, sebbene mi prema aggiungere che quest'ultimo nella esposizione dettagliata e tecnica del nuovo ordinamento miri ad ottenere un risultato che si avvi- ,., cinerebbe alquanto alla nazione ~ccasermata del Von der Goltz. Che però il vero concetto della nazione arnzata non sia quello dello scrittore tedesco ebbi il piacere di sentirlo proclamare da un egregio ufficiale del nostro esercito, il deputato generale Luchino Dal Verme, il quale altresì nella discussione del b_i)ancio della guerra nella Camera italiana - giugno 1893 - non esitò ad affennare, che la vera nazione armata, quale la intende la democrazia sociale, presto o tardi, è destinata a prevalere. T'engano conto di questa insperata dichiara~ione gli uo1nùzi serz, che volessero deriderci come utopisti ! Intanto non è male avvertire che i propugnatori della nazione arnzata sostengono, oltre varie altre riforme intese ad ottenere sensibili economie, la riduzione della fern1a ad un anno o a due e il reclutamento territoriale, che ci avvicineranno - una volta conseguite - alla nazione armata. 'fali riforme, quando in Italia le domandò soltanto la democrazia sociale, vennero, al solito, derise come uto- "' pie; ma oggi ne siamo a questo: che la ferma è già ridotta realmente . a diciotto mesi e il reclutamento territoriale - che avrebbe un grande significato politico e morale Biblioteca Gino Bianco
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