LA RIVISTA POPOLARE 7 I litari tutte le risorse di uno Stato vengono esaurite rapiclan1ente; c'è l'econo1nista che a1n111aestra come risultato ulti1no della guerra e del 1nilitarismo è la n1iseria crescente e la impotenza nella concorrenza agricola e industriale cogli altri popoli che ne sono esenti o che subiscono tali flagelli in fonne attenuate. Non è meno esplicito l'uomo di Stato, dalle larghe vedute, nel condannare la guerra; poichè la storia l'an1n1aestra che colle vittorie ottenute col suo n1ezzo si arriva, è vero, al vertice della parabola, 111ala discesa è rapida e vertiginosa, e col n1ilitarismo non si riesce a n1antenere le nazioni prospere, n1olto n1eno an1ate e neppure temute; guerra e n1ilitarisn10 divengono il loro cancro roditore, lo strun1ento forn1idabile di den1olizione, dopo essere stato quello della costruzione. Nè manca il 1noralista a portare il suo forte contingente di argon1enti fonnidabili in favore della pace. Chi oggi ignora, infatti, che guerra e n1ilitarismo costituiscono la più sicura educazione al delitto, rappresentano i fattori più energici della crin1inalità? E il giurista condanna la guerra in no1ne del diritto, perchè il risultato -e l'esplicazione della forza non può essere che la negazione della sua disciplina. E il socialista. avverte avveduta1nente - e forse lo farà vittoriosamente - che la guerra e il militarisn10, ali1nentatori di odì nazionali, non riescono che ad organizzare lo sfruttamento dei lavoratori a benefizio del loro nemico internazionale: del capitalista. Il filosofo della storia, infine, non si preoccupa di argon1enti buoni o cattivi, di ideali, di aspirazioni, di senti1nentalità, e freddan1ente constata: constata che la I guerra decresce e la pace cresce ; che la guerra è dei popoli selvaggi e barbari e la pace è la n1igliore alleata della ci_viltà; che da per tutto la cooperazione forzata - sims·~bliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==