La Rivista Popolare - anno I - n. 2 - 1 agosto 1893

LA RIVISTA POPOLARE Ed ora all' ir.oportante: che cosa c'è da sperare da questa bella e inattesa efflorescenza socialista? . Anzitutto a spiegare certi fenomeni non' degni di an1mirazione è d'uopo rilevare che certi Fasci sono sorti con1e arma di co111battimento contro locali Società operaie infeudate ad uomini ed a partiti diversi. L'ideale socialista in questi casi non è servito che come marca di fabbrica, che doveva coprire la n1erce di contrabbando. Così alla pri1na occasione tali Fasci si sono visti rinnegare i principì che dovrebbero inspirarli e in nome del socialisn10 combattere anche i socialisti. Più di frequente i soci, che accorsero numerosi, furono trascinati nelle nuove associazioni dall'innegabile contagio psichico, che tanto più attiva1nente agisce quanto n1eno colte sono le masse sulle quali dispiega la sua azione; 111a ognun vede che in questi casj, scomparso il fascino del mo111ento ed anche la pa1Tenza teatrale, ri111angono soci poco utili, se non addirittura dannosi al sodalizio, dove portano un pericoloso contingente di sYogliatezza e di malumore. Nel maggior nun1ero, infine, degli operai, che si sono iscritti nei Fasci dei lavoratori della Sicilia e che del resto ne costituiscono l'elemento migliore, prevalse quel socialismo senti111entale, eh' è fatto di forte n1alcontento - e ' ben giustificato - dello stato presente e di vaga aspirazione verso un più lieto avvenire, tanto più seducente quanto più inghirlandato colle 111agicheprornesse contenute nelle parole giustizia ed eguaglianza. Manca, però, in questo maggior numero la coscienza vera di ciò che si vuole, dei mezzi congrui per conseguirlo ed anche il concetto adeguato della forza che si ha nelle proprie mani - giudicata talora grandissima e tal altra mini111a; e n1anca in generale questa coscienza perchè manca la coltura intellettuale anche la più elementare. BibliotecaGino Bianco

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