LA RIVISTA POPOLARE 37 dole e nell'indirizzo, disonestan1ente sfruttate dai politicanti appartenenti a vari partiti senza schietto contenuto politico e sociale, ma ubbidienti soltanto a gare e ad ambizioni personali. Nel 1892 così sorse in Palermo, sopratutto per opera di Garibaldi Bosco, il Fascio dei lavoratori, che in pochi n1esi - di che non n1i rallegrai mai con lo stesso caro amico Bosco - .contò molte mjgliaia di soci. Passo sopra a scioperi incons~lti, a tentyi precoci di cooperative di produzione - le più difficili a riuscire - e ad altri piccoli errori comn1essi dal Fascio dei lavoratori di Palermo, non i1nputabili spesso al suo presidente, che ne divenne l'anima vera, e constato con sincera soddisfazione che il primo in breve te1npo ha progredito n1olto sulla via della buona organizzazione e del buon indirizzo. Pri1na e dopo il sorgere del Fascio della città delle barricate e dalla quale non è difficile che parta qualche altra. grande iniziativa, 1noltissin1i altri se ne organizzarono nelle più in1portanti città della Sicilia ad iniziativa o con la cooperazione di antichi elen1enti radicali, che pel passato ebbero vaghe aspirazioni socialiste. Elementi giovani, colti, entusiasti, più di frequ.ente provenienti dalla odiata classe borghese, si 1nisero dappertutto alla testa del movimento : tali ad esen1pio il Montalto e il Curatolo a Trapani, il Pipitone e il Ruggieri a Marsala, il Petrina a Messina, il Lopiano Pomer e l' An1ato Cotogno a Caltanissetta, il 1narchese di l\,lontemaggiore a Favara ed altri molti, che non menziono per amore di brevità e perchè da poco ten1po si sono 1nessi.·alla prova e infine perchè non 1ni ricorrono alla n1ente. Non posso, però, tacere di un operaio vero coltissimo e pieno di abnegazione e che assai di più potrebbe fare se la soverchia n1odestia non lo in1pacciasse: il Cortese Pinnavaja di Caltanissetta. Bibli0teca Gino B1ç:1nco• ...
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