La Rivista Popolare - anno I - n. 2 - 1 agosto 1893

LA RIVISTA POPOLARE ranza. Egli non ri1npiangeva nulla. Vale la pena di avere sofferto anche atrocemente pur di aver vista una sola aurora, pur di avere attinto ·alla soavità dell'amore, pur di ayer baciato, fra gli inni echeggianti, il lembo di una bandiera redentrice. Passavano per la rnorente fantasia im1nagini e ricordi di guerra. Gli pareva di veder nella tacita luce del vespero Garibaldi, ritto in arcione, accennante alle Alpi orientali. L'animo era limpido come di veggente. Una leggenda narra che i moribondi indovinano. Le labbra socchiuse mormoravano dolcemente nomi di fanciulli. Nell'ora del n1istero, in quella solitudine, il suo animo esalava pensieri delicatissin1i. Lessi in uno scrittore tedesco: <, Con1e i fiori talora esalano verso sera i più dolci profu1ni, così v' hanno animi che non rivelano il segreto della loro ricchezza e non sono n1ai tanto grandi e subli1ni quanto nell'ora della morte». Egli tentò alzarsi dalla poltrona e ricadde sfinito. « Non c'è più forza... anch'io verso ignoti orizzonti ... a nuove battaglie anch'io... ma come sopportar la fatica del viaggio?... Essi, i giovani... andranno senza di noi ... eccoli, i nostri figli... sulla via dell' onore, alle lotte per la giustizia, per i sofferenti del inondo ... la carovana è là per l' imn1ensa pianura ... essi vedranno il nuo,·o giorno ... sento i loro cantici. . . oh benedetti! oh quanto è bella la . . I g1ov1nezza.... » • Il vegliardo non ebbe agonia: parve addonnentarsi. Il sole era già disceso dietro le alte elci del giardino. Ugo fra risa argentine correndo per i viali cantava la prin1a s~rofe di un noto inno. Maria entrava lieyemente in punta di piedi nello studio balbettando : nonno, Yieni ! A. F. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==