LA RIVISTA POPOLARE 5 stra che batte le ali per terra e per mare, qnesta floridezza de' campi, de' 1nonti, delle famiglie, de' sodalizi operai, tutte qneste grazie e bellezze vengono ogni giorno più testimoniando quanto effettuale e pratica sia la saviezza di coloro che al programma di un secolo oppongono il programn1a di un n1inuto. Bello davvero questo progran1n1a, e tutto prefinito e detern1inato come il 1ninuto in che nasce e quello a cui serve. Ma il n1inuto dopo conviene mutarlo; e dopo, n1utarlo ancora; mutarlo se così piace alla maggioranza, ad un framn1ento della maggioranza, ad un aton10 della 1naggioranza; mutarlo innanzi ad una esplosione, ad una minaccia, ad una oscillazione della n1inoranza; mutarlo innanzi alle sorprese di un fatto non registrato ne' soliti elenchi di previsione, innanzi al sopracciglio di un capoparte; e sopra tutto n1utarlo al prin10 soffio di retroscena, o degli ambulatorì o della Corte. Il programma dov'è? Non vedo che le anella di un lombrico terrestre, che si allunga strisciando. Dicono, che questa appunto è la politica. Ah no: la politica è una dottrina e si studia ne' sistemi, è una pratica e si studia nelle istorie e nella vita reale de' popoli e degli Stati. Dalla dottrina e dalla pratica si verrà a sapere che altro è l'espediente, altro il programma; altro è l' elasticità di una funzione politica, altro la funzione in sè. E di espedienti gonfiano lo Stato, e li chiamano progra1nmi, e si affaticano a distinguerli tra destra e sinistra, e non sanno in quali catacombe andarle più a cercare. Tutto ciò che va al disopra dell'espediente diventa, .agli ·occhi loro, programn1a di un secolo I Non si tratta nemmeno del carpe diem, ma addirittura del carpe punctum ! Dove sogliono andare gli Stati abb,andonati alla balìa dell'espediente, specialmente se è uno Stato che trae dalla sua origine una missione più civihnente determinata? • Biblioteca Gino Bianco (
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