La Rivista Popolare - anno I - n. 1 - 15 luglio 1893

22 LA RIVISTA POPOLARE pace, cerchi ]a stima del mondo e le effimere sue grandezze? Io ti calunnio, o mio amore! Tu non sei sì credulo, nè avido e vile da correr dietro al mobile giudizio delle folle! Tu non ti curvi ai potenti, tu non ti perderai neppur per un attimo fra il gregge de' servi ! Tu hai l'animo di antico profeta, integro saldo severo, hai l'energia, hai il sangue de' cospiratori che morirono per darci una patria! Tu mai non fosti nè sarai canzonettista d'amore, come tanti poetucoli che d'amor belano in questa età fiacca e volgare! Non sei tu adatto a foggiar l'onesto ingegno secondo il gusto de' trafficanti odierni! Canta ed ama, sorridi alla vita, sorridi di chi ci irride, vivi coi morti illustri, sogna i progressi dell'età ventura, sii anche utopista ma non mai violento, nè mai vecchio anzi tempo o irrigidito conservatore, credi, in mezzo ai crocchi degli scettici stolidi, credi almeno alla vita e all'amor mio, alla nostra comune felicità, e in mezzo alle ste5se strettezze, amando e lavorando con me, vivrai ricco, ricco dell'amor mio, ricco della tua virtù.... ti attendo .... ». Egli era di ritorno : udì le ultime sue parole, e si slanciò fra le sue braccia. Sembravano una sola persona. Udivansi piccole grida tronche, baci e singhiozzi. « Per sempre! sì per sempre! » ripetevano. « Questo sarà il nostro nido, lungi dai rumori. I signori non ci salutano più; non importa. Siamo poveri, e quindi abbandonati. E noi c1 vendicheremo amandoci come forse mai nessuno nel mondo amò, ci vendicheremo adorando la scienza e la poesia, e facendo del bene a chi soffre. Oh, non è bello l'amore quando nasce dalla sventura, e nel dolore si affina, e tende sempre in alto, e crede nella propria immortalità, ed è maestro di nobili sensi e di eroismi? » Ed egli tempestava di mille e mille baci l'alta candida fronte della pallida fanciulla e gli occhi socchiusi e i finissimi capegli. Ell' era la gentilezza, egli la forza. Alla luce dell'eterna poesia s1 realizzava in que' due esseri innamorati la grande armonia umana. ANTONIO FRATTI. BibliotecaGino Bianco

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