LA RIVISTA POPOLARE « Forse in quell'abisso di mente è il germe di un uomo di Stato! » Gli idioti ciò ripetevano seriamente. Altri soggiungevano: « E un uomo di Stato in ritardo ». Ma pure quanti inchini dinanzi a quella semo• ' vente antenna, temp~stata di croci come un cimitero! E quante croci per una coscienza morta! E la pbvera fanciulla più di una volta udì il sordo brontolìo e gli amari rimproveri di suo padre, rimproveri ingiusti che le laceravano l'animo. ]\1a ella non se ne lagnava mai. E quella folla di signori dalle pieghevoli reni lo diceva un gran gentiluomo, dai modi distintissimi! Mattina, il noto sarto della capitale, lo vesti va maravigliosamente. E la mamma, cioè sua moglie, o, meglio, la sua concubina, unita a lui dal solo rito religioso, era in casa la vera padrona, l'imperatrice. Dinanzi a lei egli era zero. Egli che assumeva la posa di un piccolo sovrano quando si trovava dinanzi a gentiluomini, a cavali~ri, a deputati della maggioranza ed anche a qualche monsignore, pareva un coniglio dinanzi a quella virago, che la maledizione aveva gittata come un bolide nel suo palazzo. Imagina, o lettor mio, (se già non la conosci) una donna sulla cinquantina, che crede di saper tutto e di poter tutto, che scrive un romanzo ogni anno e ne fa uno ogni mese, che quando parla sentenzia e quando sentenzia uccide una riputazione, che ha sulle labbra il miele e il fiele nell'animo, e pure è tutta rosea, grassa, obesa, vasta, allettatrice or cortese or grossolana, che parla col tumulto di un torrente, che cammina dondolando come un'anitra, che con la stessa devozione va in Vaticano e al Quirinale, che, a · sentirla, ha la fiducia di principi e sa i misteri della diplomazia, che mentre osa parlare di cose sociali e spropositar di teorie diverse atteggiandosi a liberalissima, esclama spesso: « Oh, com'era bello il medio evo! Oh, che gran marchesana io sarei stata! » E poi, se per caso parla a qualcuno dell'estrema Sinistra, o si trovi fra i popolani, esclama con solenne tono profetico: « L'avvenire è delle nuove idee! » E loda Gladstone, e dice un mondo di bene su Bebel. Mentr' ella una sera parlava in tal guisa nelle sale del Quirinale, la regina si avvicinò, ed ella subito: ,, Io rispetto Gladstone e rispetto anche Bebel, ma non divido punto le idee nè dell'uno nè dell'altro; a me piacciono fibre come quelle di Bismarck e menti acute, come occhi di falco, quale è quella del venerato nostro Santo Padre ». Questa gran politicante, che si frammette in tutte le cose della politica spicciola e negli affari anche loschi, ha l'animo di una gran BibliotecaGino Bianoo
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