• LA RIVISTA POPOLARE deff avvenire 1 ci lascerà la libertà di pensare che1 per arrivare fino al primo Adamo, l'argilla ha attraversato sotto il soffio di Dio che crea per i secoli, e, secondo il progresso, tutte le trasformazioni del mondo inorganico e del mondo organico ». •E prevede il rinnovarsi del Cristianesimo, realizzando l'ardito presentin1ento di Giuseppe De Maistre. Vede l'unione della scienza con la religione, non di una religione nuova, come tanti più liberi e arditi rifonnatori vaticinano, 111aal piì1 « la rivelazione della rivelazione » . Il Vangelo, secondo lui, diverrà una realtà sociale ; i inalati guariranno, i n1orti resusciteranno, la buona noYella sarà finaln1ente annunziata ai poveri. Nienten1eno ! In questo egli sorpassa col volo dell'ansiosa fantasia ogni sogno di utopista. Poi volge miti e dolci consigli ai cattolici, che però non li leggeranno, aborrenti da quanto puzzi d'eresia. E canta con la parola inspirata d'Israello, canta l'aYYento del nuovo millennio, da sì gran tempo atteso. Questo per lui è il vero socialisn10. Un socialis1no tutto amore, un socialismo degno di essere descritto e propagato da un De A1nicis cristiano, mite, buono, dolce, con la fen1inea fisionomia di Giovanni Apostolo e la soavità di Amos profeta. <~ Bisogna strappare la Francia » , secondo lui, <, alle superstizioni che la falsificano, alle consorterie che la sbranano, ai cleri e ai goYerni che l'asservono e la sfr_uttano >,. Se noi fossimo persone degne di far testamenti politici, vorremn10 scrivere sì belle parole prin1a di morire, e lasciarle come umil retaggio di consiglio ai figli nostri e ai nipoti. E Yerso la fine del lungo e profondo testan1ento egli . scnve: « Io vorrei riassumere tutto ciò ch'io credo, tutto ciò eh' io spero, tutto ciò che m' ha dato la gioia di vivere e mi darà la forza di 1nonre. << Io lo lego a mio figlio che sarà, lo spero, il figlio della mia anima piì1 che del mio sangue. Oh ! me beato, se resti qualcuno d1 mia razza per vedere la beltà di Gerusalemme! « Io lo lego a mia moglie che è stata, ed io ne la ringrazio, la compagna del mio apostolato piì1 ancora che della mia vita terrestre ». Y. 81btioteca Gino BianGo
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