RISORGIMENTO PISACANE ,:.11,o Pisacane rappresenta in cnlo Sl"lLSO 1m ({J$O di maturità circuscritlo e definito. lii n,1:re era ancora di m.odn -il rmnantici,'?no IIP<>-{!Uelfoe /'idealismo IPdesco venitJa deformato e impicci.alito il sUQpl'113iero, sa ele- ,•a.r.'.' ed ac,111tslareuri tono ·insolito che nat 11r(}lm'.11/e usla imp,1polarP, non suscita con,·<'"1h'tnè ,,..ntusiaS'Tn4.I..1av,1icina.me-n.toa .lfaz~nr1 _da u11 ca111(J ,. dall'allro gli sludi predi/eu1 s·ulle .<cienzemate1r1.ntiche 'J)OSSIYTU! sb,,,.ar~ la. SIJ,I,/ ! pe·rsm,r,littl e mostrarla a ,t/Tft 1,di l.in;,e. J-11 lui trol'alr Cidenlista e troi·ut, a,u·he u_ pensa/ore che roncepisce la Ji'ffJ.,.<ce '" /un:,rnne delCelemento trascendente ,••,,,li, tmdo Lo.,·i 11-n uolontarismc eroico e i·111r,msige111':che solo ora dngli spiriti più srn.,--:brl, pvo f'Ssere c01npreso con -pi,enezza. 11n tro·,•o/e ,opratu//o l'uomo che la solil'lldi ,,,. /,.a , n, ciato /wrri dP.!la vita impcdeddoyt, co11s,•rrwnle111<71t,, , uegli sviluppi dello 1,t>..,,w,ua/ùà·cl,,, .wn11,ùn /u11:..ionr rlrll'~ •'/J'"'f!f#'Wi.-tl. / 1is1u;a11,,oggi, pe'l ,,ucsto, è atluat,· , (1111-<· o,.n.,,stro di ,•ila, n1111P sinibolo ti, t: ::fj,·1uur:..ionp di nuo,•o roscin,:n. /t1entr 1 • , 1)1111' jJ1Jiiliro t' ~lnric·rJ Nrppu•se1tln u.n inlh!rtr1 1l 11 da 111uzlsù1.tipunto di ni::,ln. In I ,u N,v,, ri 'iOllo allf'{l{fia·ou·uli derivati do 11,;l,~,.~i sfrrndf'ri. /,o ,:''irtù d1•ll'll1tlo·no1nia P, J,,1/14ral,· !l{ .,,o> prn.<..trrn r:Ju· risen11, solo dd/' ,vd i/I ,J?,'/.{}1)/> .-Il/,, .v·}u·matisnw {' allo prnisir,ne doru/a alla preparazione. mate11:r1bcNJ. rJnde. 111·i s1uri srritti si tron11.sem1>r1 ,,,,a ùupnstazùn,P di prn/J/('1J1i "1llrn 1 ,,n,ici :ctorirhr 1111·0·,llj,lelP 'm..a sr1n7>lici r .s,,lrt, e wia pnu,/ra:.,m,e 1>sir.ologira la/ora ,,, ''''".' hP scende 'tino in /ondo e rhr è Plletto d,·iJ,, li1{fica ;n,terio,rp rhù1nuito n trouare fl//1'r,ilà nel ,1umdo t,slrrno. Per richiamarci ,, donnn~nti che possanò sernirP rom(' sint,·-~, ài /'ulla 11.1w srrie di esperienze si os. .,n,•• il 1,.,tamento politico srritto poco pri- '"" della Spt'dizione di Sapri. In esso eqli .'' ri,•• dapprima: " La rivoluzione dr111,/nr- /a ,I paeJe di n,i i,o so-n.ouno particella infin,f,-,;11,nk r•pµerò ho anch'io la mia parte J,1 , 1n111p1,.,e ,. Co·,, rhiarf'zuz si vede 'in ,r,s,·•la fra•~ J ·pensiero di rhi nive la 1•itfl r(l'flu• nril'i·.,n dura e gioiosn ad un lt>mpo e r11e per~i è e.Hraneo all'anima popolflre, fJ!f nnimo di coloro chr scolp) luddamPnte rlil'1'11do eh,· -non /anrw nullo e bin.<i11umo •1w·lli eh~ /anllo. " T7lt/a la m,a mnbizìone, tufi" il -mio prenllio lo trovo nel /ondn d1•lln nl/,, rOJril'nt<J "· Pisacane è dunque moder "''· ,rppartìe,,e aifavvenire, portn nel Risor9nr,,·nto ,m tono co-rwpletamente nuovo e rht· 1wt1na{JnJ·~n.l1· .,i. trad11rP -purP in JYTO· ò/,,-,'.,; d, sl>le. " Il popolo non saril lthern l"''"'"' sori! eda,r·atoma sarà educato q'lNlnr/,, .\ll7Ù libero"· /,,, diatribe idiote di cn/oro 1-/1• i-mÌ>auriti dall'acione la ,:inumdavano , ,,.,, soflstiri .<()1/erfugi S01UJ dn lui cosi stronrnl• ,·on porhe /rasi rudi, taglienti, preci- ,, ..'(."'"~ cl,e sf'nHmo anrhe a ri1netterP. li' 1m~ti,mi ne i/oro ellf'ttivi termini. Quislioni ,·h• nm, 1JP7>flrt1"flgonoad un solo campo in rruanJo Pisaanu ;, 11omc chP n011 tollern 111n.t/iO'TIÀ, 11 n. Jaro f'n,•thvi !Prm:lni. Quislioni /rr, /'utti . . 1, rivol-uzùmnri del .'ruo le1npo, d1/r1tti, rhe :rmarriti m nrliu/t>Si so,qni d'1111 ,,,,:Hnllù ,,~111tnd1 ratlit·11 /pga ficln.rn·no 1,rlla fH•.•.•ib11it11 ,t,,, colpi d, m:arw rqti nppone , crr, t,, ,1r.1M1 rudrz;;a t,1 pii, ,·pnnente disillu.•,one: ,1-l,e rivol1..,zinni ·rnnlerinl-i si fanno ,,llurr1u<irtdo l' ir/f'n rnolrire i· dù1t>nuta pory,ù1rf' u. I.a llf'f'('.,.~tà clrl ,,nito 1111i ,. rin/. f,·r11.ato 1trn li111-µida1!vùltrnza, ron lll presa d, irm,tr della rr•rtltà, con la polnr1.ic11r.on1r,. tutti rotoro t·lu· ~·i osli:nav111w a crrdere i,, 1-'(Jli{il'fl r//dlr, d,,trimmll(fin11cinne. artr r/; rlaboTr<Tt' -µ-i11m e soluzior1i nl di /unri de'llt1 ,·1/11 alliva della storia. {,,, gJ"l1erazioni ,/e', pa/T1oti cltt· trae1Jano i loro alle,qqialfrl'!•li dnl/' iliu11,i1à.~rwJ e dal srnsi.nno, dal/''""""' r,inberlimw e dnlle sp,•rancf' di Bnl/iu lo hr,nnf,, r1uindi, lontano dall'nni111a .lor,,. n,,,1,, 1uri cole11do slabilire a puro titt,Jr, d, ,·'llrinsità stmca un anlect•dente h,:. .trJ!fllfJ c/1, e-i rifaccia'ITl(J ai molil.'i più PTfJ· /,,;,di, alle elàborazioni magqiornu•nfe 11rule ù, romrmJiri del '21. Ma ciò, s'intende, ,ompu ù, linea affatto ideoloqi.r.n. Perchr nu me11;1abile chP f>isacane cadesse negli rrr11ri d1-i .n,oi r·mite-mporanei. Pflichè la sua ,,.,-,,1alitÌI ma/ematica r querriera lo .,pingP atta r-11·erca della c,rusa orir,inaria, delfn 11u,llri ·11,.otriu, egli arri11a ad imrpostazioni r.,,slle do'f)O le ,fuali, corrllinr.iann le devin- :.u,·1.i. T-rrrofllo [inizio Pisacane trasporla il 7,nuiero ,,,,, cmrvpo dell' oslrrzllo, df"lla lo g,rn ma/P?1,atica dfrrwdor.hè i woblemi partù oltlri veng0110 deformati " la sua artr po· 1,;,,,.,, ,i 1ale .mlo di nome in quflnln eqli lo. ,.,,n, P71isa alla s1,,.,·st1guisa drlla taltica di 9ur.r111,·i!l71arodrlle· risrrrsf' e della rnalurilrl .tr//11 diplomar:ia. I suoi ·,na.ssimi risullati ""'"' ,1uinrli quelli rhe sopra abbiamo pro- .,,,,,uato P brevernentP r.omnnentato. Pisa- , tr1t" .1tor1co di/alti arriva a 11isioni com,, pt,,.,.<e ,quando la storia gli si presenta sotto /orma di guerr11 perehè qui la tP.Cnica so'. pravanza la parte ideale. Mentre quando si 1111.ua· di storia nel vero senso egli rum ollT4"ptJssala sintesi sterltata e n grandi linee. I..~ RIVOLU7.ÌO,'-'E l.ll!ERALf !,a "Storia dellr r111rtrredel '4.8 e rfrl '49,, r. il " Cenno storico d' llalia ,. JJOSSonoes- .<f're la ripoua di ciò. In qwest'ultimo vo, I 1111,P,,qli imposta la quistione marxistica- ·1111,nt,:. />eri, la impostazione •rimane prinwrrlzale,_ mm ~on4ente .la indagine ed una ms1m1.f'dial~ttica in quanto il feticismo del /attor,•. eronomico applicnto ad epoche preca171talistiche lo porta alla esclusione di quei fattori basilari che solo-;"se debitamente crmsidnati, possono dnre una esat/a concezione del Medioevo. Come ad esempio, quel. lo relzgwso. La critica così tra~p<YTtalafuori dal suo naturale cam-po, rimane sospesa in arw eome protesta scature'nte dal solo sentimento s,mza richiami ad allre fmti, giunge ad identificazioni paradossali - il cat,'.o licismo identificato tout court con !a religione in genere -, a conclusioni s,en M /ondmnenlo che rivelano quanto scarsa fosse 11,. Pl.MC4ne la cognizione della realtà italiana.. Per fermare il discono in un rl1sn concreto ue_diamo come da lui è sentitn la quistione ro-rna.na. Comm:enta:ndo un libro d; Giusc,1pe Ferrari, il filosofo delle rivoluoioni, il nostro esce in codeste otfennaziom: " Eqli. (il Perra·ri) rrede che i/ l'n palo F i nobili simw gli ostacoli insormontal1ili 1·he si O/Yp<mganoalla emancipazionr riel popoln. Noi credia7TUJche il Papato e , uoliili esistan-0 perchè sostenuti dalle baionett,, /rnnresi e austriache. Quindi il nemico è ln .,traniero ». La logica metafisica applicrllri alla renllà s1Jcialeecr.11che conduce ari 1m S<'mplicis?TU,assurdo e unilaternle rive- /(1/r,rr in maniera piena e r.ompleta di uno stato d' a.n·i11wche puÌI servire nnclte nlln ,..,,mprensione dei tempi nei quali questi si maturò r divenne. {,a solitudine e la squallida Wl'i/urrn:e J)Overtà dell'anima ·italiana impedendo un qualunque svolgersi dialett-ir.o tengono magari gli spiriti più elevati 11,,a,, posicirmi deqli asceti e li spingrmll n/l'a1Jvent1,ra e al /allimen,10. Impediscono In prassi le cui risorse ed esperienze /or11,rmn l'uomo di. Stato. Pisacane percià resto queTrÌ<'ro e soldalo. E comP tale chiamnt,, dnll'in,,pulso all'azione arril;a a snwntirst 7)(Yichèegli n011 credendo ai colpi di marw /Mila la spedizione di Sapri. Ma giunti a que-sto punto, la con.oscenza del dramma interiore im-pone l'assoluzione. N<YT/. si pun chiedere l'im-possibile ad uomini oprrrmti in situazioni r.he ccmsent011-0solo la tranquilla souomessinne O la· creazi011edi esuli, di avvMlturieri e di spostati. LACORDAIRE C\RMELO PUGLION!Si ' L'UNITA DEL MONDO 11 mondo è giunto ad un bivio ; perchè due an'.me nemiche non possono vivere in un corpo unico. Sono quattro secoli che le esplor.azioni; le emigrazi9ni, le trasfusioni commerciali, le rivoluzioni, le guerre, la diplomazia, il commercio, le ferrovie, la. navigazione, il t,elegrab unificano il moll'do nella. carne. Sta per suonare l'or.L in cui sarà unificato anche nello spirito da una c.iviltà univeda.le, che amalgàmi ' i frammenti più preziosi dei secoli della. dispersione: la morale cristiana, la scienza e l'industria dell'Occidente: la. saggezza d.ell'Asia, le più alte ispirazioni e perfezioni dell'arile 11nivorsalr dalla Grecia al Giappone? I nostri figli rivedrehuero allora l'unità romana, ampliata a tutto il l(lobo, la. terra diVll'ntata la. l'it.t.à universalf' di tutti i popoi i. Piccola cosa. sareubP.ro IP turbolenze µresenti a paragone di questa immensa. unità. Ma. se gli odi ,che ci dividono oggi, 111,nsono i para.dossali artefìr.i di una unitll futura, rii quale frantumazione !Sa-ranno i 111:, rtelli implar.alJili? Le guerre e lo rivoluzioni possono a.nnundare una unificazione o un dissolvimento. L'unità mediterranea del!' ifllpero romano fu preparata da due secoli di guerre è di rivoluzioPi, in guropa, in Africa, in Asia.. Le g,uerro e le rivoluzioni del terzo secolo spezzarono invece l'unità del!' im))('ro; rovinarono, rimbarbarirono, polverina.rono lfl province occidentali. Che oosa aspetta noi sull,i via dell'avvenire, la' sorte delle generazioni di Cc~e e di Augusto o quella delle generazioni di Diocljl'Lia.noe di Costantino? Dipenderà da noi: da ciò che sa.premo voleré. La pace romana unifìcò il bll.cino mediterraneo percbè le élites del mondo greco e latino accon..-<;entirono,a.llorchè fu necessario, ai sacrifici di orgoglio, di potenza, di odio, di ricchezza, senza, i quali Jr rivoluzioni e le guerre dell'ultimo secolo della repubblica. avrebbero durato sino allo sterminio totale. Saremo noi capa.ci di ·fa.re i sacrifici n~sari? O, artisti neroniani, dist.ruggéremo il nostro capolavoro, nel mo. mento di terminarlo? Le generazioni ca.mminano, nelle t,enebre; verso una mét.a che non vedono, e di cui troppo Spe6SO non si acoorgono, se non· qua.ndo l'hanno oltrepassa.la. Avremo l'unità del mondo, se invece di sdoppia.re, velare e disperdere la nostra volontà, la drizzeremo risoluta, all'ignoto ultimo fìnè del lavoro umano di ouattro secoli. • GUGLIELMO FERRERO J .a~ordaire ci richiama al primo esperimento <l'un,, poJitica [atta da cattolici nello Stato moderno, liberale. Jl. valore dell'esperimento sta anche iu,ll' aver superato le difficoltà derivanti dal condurre la massa inerte, dubita~te, ostile dei cattolici sul terreno scelto dagµ avve.-sari per combattere L1Chiesa: il terreno della libertà .e deIla democra,ia. Laccnlairc uon è.: pre\'alent.emnte i 'uomo politk'O. Egli resta I'apostole,, iJ conferenziere, l'asceta che flagella a s,angue le sue• carni e fa la politica solo in funziene del suo apostolato snct-rdot.alc:. Egli, nel <'ampo ccck·siastico ·-- come Mo11talemlx.--rt ud c·amJXt laico - <lomin..1.quel periodo <li t·o1a·ul~ioni sociali e politiche che v;1 <l,illa caduta d'un tiranno (Luglio 1830) al colpo di SI.sto J'un dittatore (2 Dicembre 1851) • periodo in cu.i lo St.nto mo<kmo 'liberale e demo. t·ratico ccrra di detc:nninarsi e assestarsi tra tentativi reaziomui e sou1movimenti oti.arcoidi e nel travaglio tumultuario la Chiesa i.Ydttcle vie nuove per svolgc:re la sua missiont-. Se i: difficile al nuovo rcgiml: di districarsi <lai tentacoli <lell':1ssolulis1110,arduo <ld JJ..'lri è: JX-r j cattolici di sgrovigliar:--i d~1i ,·iluppi delle .mtfrhc <'aste dominatrici. Jn lJUest!J M.:ont1uùi Uue mon<.li, uno duro a mo~·irc, l'alllo 1111Jntc<:iato11el nascen:, il l'aùre Lacorclairc s':!"'..1111..aa chitdere per la 1.. .'hiesa e pci t·atlolici le stl."Sse libt1tà degli altri cittadini, rinuuèiantlo :ii privilegi dc)I•an.cien rc.c:ime. li terr<-110della libertà è quello da lui :;c,,lto sin <la rag~tzZ<.:;e vi si u1antiene, senza e<..·deread allettamenti, S<:117..a spostarsi per le minacce, siuo alla morte:: rettilineo l'Omc la bontà Uclla sua anima grande. CapiS<.e perciò ~in Ua giovane che il suo posto non t' in uua parnx""ehia o una Certosa, rua ndla \;ta pubblka, a cout.-,tto col mondo, risoluto, per suo conto_. di prenderne la direzio11e1 quanto potesse, pel bene del cristianesimo. Capisce che il C'attolicismo non deve lascfa.rsi spodestare, straniare ,da.Ile ion:.e nuove, non lasdarsi relegare nel fondo delle CIJS4..:ienzef deli, non chiudersi nt..'1rCC"essinè attendere fatalisticamente il dito di Uio per la resurrezione <li defunte forme di \'ita sociak: <leve invece riprendere il suo posto di conduttore spirituale nel nuovo stato di cose, revfnceudo e mettendosi alla testa. Intuisce che b. Chiesa non debba esawirsi in proteste o indugiarsi in nostalgie sterili, ma af. fennarsi in regime <li libertà. Essere assenti f1Gu.ivale &d essere trattati <b nemici. E La(..-orclairevuole la ronciliaiione rol nuovo mondo, o meglio vuole dissipare l'equivoco, creato <la nemici e tepidi amici,· di pretese solidarietà del cattolicismo con forme statàli' sorpas.80te, rompendo Qucll'iccantesimo per il quale esso pareva dann.at0 a perire con. queste. Lacordaire accdta la libertà, la fa anima sua, la santifica nella sua santità, trova in essa lo sparlo per le dilatazioni della sua grande anima avida d'espandersi, e insieme le con.dizioni della rivaluta1.ione del pensiero religioso e dello sviluppo della Chiesa Perciò c.:ntra m a:t.ioue't acc.into a La Mennais, a Montalembe.rt e Gebert, cou !'A-venir, giornale Ji riscossa, sorto al motto: , Dio e libe1tà ! , e con esso S<.,'Uute una massa letargica e sfiduciata riuscendo persino a porla contro il Governo. Per questa sua accettazione dei JX>SluJati fondamentali degli Stati moderni, ~gli si dice, come O' Connel, t..'OWe Montalembcrt, liberale, clefinen- <lo cosl ~uesto speciale liberalismo: • Al tempo della mia giu,·ine.z.za la q11estio11.eliberale non si presentava a 11.1eche dal J>unto di vista della µatria e della ttruanitù ... I 'o.i il mio liberalismo abbracciò la l<)-aucia e la Chiesa, neg:ando, quindi quella s<>rta di libertà anche allora rorrente , c~e pare il privilegio dei miscredenti C'Outro i crec1(•11ti 11. Ciò perèhè anche in Francia, tome cla per tutto, per le condizioni con cui lo St.tlo moderno si era svolto dall 'actico, i cattoli<:i erano stati messi in condiz.ioue d'inferiorità : c-on<lizione <la cui il grand·e Domenicano vuole risol\,-·arli, restituendo loro la coscienza e l'orgoglio del loro es.sere. - Questa libertà - dettò nel Testll'mento sul letto cli morte - e com~ ogni cosa, ha dei limiti. Se si tratta della stampa, essa non dovrebbe avere il privilegio dell'ingiuria, della diffamazione, della calunnia, nè della immoralità; se si tratta 'della coscienza religiosa, non dovrebbe domandare d'erigere templi pubblici alle passioni più turpi del <uore umano; se si ,tratta dei rapporti tra Chi<'~ e Stato ,essi non pos6ono essere rotti interamente o semiti sino alla ser:vitù ... , . • Fattosi banditore di queste idee, si può pensare quale lombricaio di calunnie, insinuazioni, ricatti p.slpitasse attorno· alla sua figura dal terreno dei clerico-couservatori credenti nel dogma da essi sus<:itato clella inscindibilità della Chiesa con la tirannide . .E mu1tre Egli reintroduce, sfidando il Governo e piegandolo, col prestigio dei suoi successi oratorii, I 'Ordine dei Domenicani, e ricompare di fronte alla Francia laica, scettica, areligiosa, vestito del saio del- !' Inquisitore per chiedere al nuovo regime la libertà anche per i rcligio,;i e riesce con un'ope. m di costante dedizione e fedeltà alle libertà civili e politic.he, facilmente rinnegate nel!' ora della prova dai pit\ fanatici giacobini, a capovolgere l'opinione pubblica della Francia verso la Chiesa, - da quell'acquitrino lo assalgono tacce <li rivoluzio1s1rio e ,li cterudo66o. In questo ideale di libertà, nella funzìmu, che gli attribuisce <li risollevare nel• popolo il p,n-- stigio del cattolicismo, eglì crede pure quando la dittatura del terzo Napoleone stritola nell<' sue morse tutte le conquiste e tant,, coscie!l7k. La tirannide, anch_e se filo-cattolica -- egli r:.- giona - nuoce allo spirito, alla morale, alla reli. gione. Ma • quando in trn popolo ci sono elementi seri di libert~, essi lavorano anche inconsapevolmente contro tutte le oppressioni, e come la verità chiama la verità, come la giustizia chiama la giustizia, cosi in questo cerchio logico di co.se divine e umane, la 1iberta chiama la Ubertà ,: L'és9er v<'nuto meno alla libertà, rappresenta per Lacordaire la c-ausa dd"crollo <lell" Monarchia di L~igi Filippo , miscuglio incre. dibile di dispotismo e d'anarchia•- Segue la repubblicli. Laoor<laire, benchè monarchico costituzionale, vi aderisee, per tentar-e· d! a.rrest:.arD<:1a corsa a11·ana.rchia e quindi ;ti lHSJX>tismo.Difatti la repubblica non si sottr;u• al disordine che sboccando nella dispotia larvata <li parlamentarismo del Napoleonide. Sdegnato, il gran Frate si tira in disparl(. Come dice Montalembert, con cui 1'amicizia <.i fa ogni :umo più teneTa attingendo espressioni sublimi, occorre in tempo di dittatura salvru·e anzitutto la propria diguità. E le sue ltltim<: parole morendo riflettono quest'ora di manomissione dei liberi istituti politici : , La Repubblica mori, e uu nuovo impero incominciò. 1o co~prcsi che nel mio pensiero, nella mia parola, nel mio pas~ato, nell'a,·venire ancora riserba tomi, io ero ancora una libertà e che era venuta l'ora <Jj scorµparire c·oo le altre. Molti cattolici invece seguirono un'.,1tm linea e distaccandc.L-.i da ~uanto a,·evano <letto o fatto, si g-ettarono con .:trd::n-eai picdi dell'assolutismo·. Questo sci. sma, e-be non voglio chiamare apostasia, è stato sempre per me un gran mfatero e un g,-an dolore: la storia dirà quale ne fu la ricompensa ... ,. La. ricompensa I: stato l'anticlericalismo ron.s,c.. guentc della Francia odiern.'i. PIERO GOBETTI • EDITORE TORINO - Via XX Settembre, 60 ~naferni ~ella Rivolnlione ~ rale E' la più fortuuat.-, e la più originale coHczione di scritti ~litici che si stampi in Italia. P'RIMA SERIE MARIO MtSSIROl,I: /I colpo di Stato L. ~ 2-3 V. N1TTr: L'opera· di Nitti (1915-19:io) • 12 4 A. CAPPA: Vilfredo Pareto • ; , 5 G. S. MILL : U, libertà con prefazione di I,. Einaudi . . . , J 6-7 L. STURZO: Pensiero antifr,scista , 12 8-<; A. ['OGGI : Socialismo e c1tltura ro JO c. (;ANGALE: I.o Riwluziane prof.e. stante , SECONDA SERIE I-2 FRANCES<.:O N ITTI : La l'ace ' L. 9 3 c. AYARNA DI Gt 1ALTIERJ: Il fascismo , IO 4 G. DORSO: La Rìvol ....-iont' mtrld'ionale 6 5 A. CAVALLI: Mussolini e kt Ro-rnagno o 6. L. l\lAGRINI :' In Brasile . • g O. ZuccARINI : Ricostruire lo Stato . , 8 8. P. NENKI: 1921~1925 lwegn.am.enti di una dis/at.ta p-rolewria 10 1 9 L. STURZO: La- libe-rtà in Italia , ◄ 10 A. PARINI : La-1Jita di G. M•ttco.U g La seconda serie uscirà tutta entro giugno. li solume di Francesco Nitti è uscito. In aprii, usciranno il volume di C. Av~ il pitì completo e documentato studio sul fascismo ; i I •o· lume di G. Dorso, il breviario del merid.io-r,aJist<,; e il volume -di Cavalli, il più audace Staggio "' Mussolini giovane e sul suo ambienbe. In maggio uscira11no la coraggiosa campagna di Magrini per il Brasile, il saggio di Zuccarini, il più originale scrittore· repubblicano italiano, e il saggio <li NeWli, il primo tcntà.tivo dì una elaborazion, teorica del massimalismo; in giugno i I saggio di Sturzo, un pamphltt sintetico evigorooo della ptt· sente situazione; la vita di Matteotti scritta de A. Parini, compagno e amico per lunghi anni Ò<'l marl:ire. I quaderni di R. L. sono sempre sctlti in modo d:a offrire al lettore ciò .che si scrive di meglio in Italia. Solo _in questa collezione spregiudicata ~i trovano i 'più grandi scrittori di ogni partito, i giovani più originali, gli spiriti più in<lipoeudenti. La seconda serie al spedirà a man mano cbo !'i pabhllca lranca di porto agli abbonati di , IUvolw, doae Liberale> che cl spediranno vagita dl Lire oeo11nta. 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