La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 5 - 1 febbraio 1925

bib riesci\'ano a meltersi <l'accordo uea.nche :;otto la p,-e:ssic.ne dci socialisti e dei popolari. E poi si vedrà che quahrnque altra Camera) comunque eletta, sqrebbe stata incapace di dare governi 1J1enosquin.ternnti. Il mak= tento prodotto dalla guerra e dal dopo guerra -era wia nk-ùattia, che doveva essere gua- .rita a poco a poco eia! tempo, e cla,J discredito in ct1i sarebbero caduti a poco a poco gli uomini, .(:be avevano specu..lato su quel malcouteuto, ma non aYe'\'ano la capacità di lrasforma.rlo in forza di w1a tlUOYaazione politica posith·a. Questa guarigione cominciava già a manife- •tarsi sulla fine del 1920. Allora gli aiuti dati dalle autorità militai·i ai fascisti, per ordine di Giolitti e di Bonomi, Yen.nero ad arrestare il corso della guarigione. Le elezioni dell'aprile 1921, che senza il fascisn10 armato dalle autorità militari si sarebbero SYolte in un clis,tstro /elettorale dei popolari e specialmente dei socialisti, si trasforn1arono in una elezione protesta autifoscista, irrigidirouo le intransigenze che cominciavauo ad attenuarsi, 1-icondussero gli a11i111i allo stat,. quo del 1919. Avemmo così lar Camera di Bonomi, di Fact.a, di Mussolini. Uopo cli che ve1mero le elezioni clell'ap1ile 1924. Qneste elezioni furono fatte a hu-ia. di brogli e cli manganellate. Attribuire alla proporzionale e al su:ffragio u11ixersale la incapacità della Camera attuale a funzio.n.are in modo normale, sarebbe p€-1·lo meno ... arbitrario. Però le elezio11i dell'ap1ile r924 ha11110avuto due grandi meriti: 1) hanno dimostrato che qnanti più imbrogli e violenze [a 1111 Governo per ,;ucere una lotta elettoxale, tanto più debole moralmente esce dalia lotta il partito del Governo, e tanto più ,·icchi di p·r~igio e di combattività diventano i g1'Uppi d:i opposizione. Anche Giolitti ha !atto sempre le elezioni, clo\·e era necessario, con metod'i fascisti; e anche lai si è semp1:e trovato seuz:a una. maggioranza seria .nelle 01"edifficili : 11.elmaggio del 1915 1 i trecento biglietti da ,·isita, deposti a11a sua parta clai deputati contrari alla guen.·a, diventarono trecento voti per la guen·a )1eli'au.la parlamentare: p<,rchè? - perchè quei trerellto cI.epuUJ.ti senti-va.,no cli non rapptesentaire nulla, essendo stati eletti nou· dal p,tese ma da Giolitti; 2) le elezioni dei! 'aprile 1924 ban.n.o riabilitato il sn.flragio universale: infatti i cleputati del listo1;.e nazionale sono sta.ti eletti, non· dagli elettexi, ma _da cinque sole pe,-sone, sulle quali eserci~Ya un diritto supremo di revisione una. sola persona : dove ti·ovare- un carpo elett:orale meno ... crenìco.-atico e nrcno suffragio n.1tivertsale? nia quate 'persona I.eè venuto mai fuori cktùJ.a,sce1ta·d1 un ccxrpo·elettorale così.. aristocratico? Oggj si toina al collegio wllnomi.nale. Non è ,letto però che ,la riforma ·1~esca a soffocare gli stati tl'animo popolari, second.b il calcolo dei suoi'· Ja uto:ri e a 1'afforzar.e il ceto oggi clominante. .Ma il coltegio tu1i_110111i11ale può esse.re, più che 1a pr0p<)!ZWllale, uno strumento comodo per inc:>tenare e fals.~re i.I suffragio tt11iYersale. Quando G0litti clic" che lui le ·elezioni con la proporzi<>- naJe « rion ·sa· farle», dice una. grande _verità. Con la J)lUporz.ionaae, il -governo e i suoi agenti elettoni.li si trovano cli fronte a masse di oentinaia di migliaia di votanti, che non si possono contrp11are i;acilmente, e u.n certo numero di posti ;illa minoranza bisogni lasciarlo, e la. mino.. 1'a.rrza, filtrata attmverso il crivello della ostilità g:ovetnativa quando il governo non si tiene neu. trale, arriva alla Camera più vigotosa- della magg:ioo 1alll1/.,a. ~el collegio U1ti11omi1tale,le violenze e il broglio lavorano ~u 1nasse <l:i tipa decina di migliaia di. clettorj; è più facile calcolare lo sfor_ zo d:1. compiere per carpire la vittoria: basta concentrare la riolerur..a e la frode su Llll unico ~tore del cà.lnpo da canqu.istare, fabbricando in qi.1estc .':>.. etto-re tutti i voti .necessari alla vittoria. Ecco i·l \·ero pericolo. Ed ecco perché Giolitti, Orlando, Salan<l.ra, che -erano rimasti itnpassibili dinanzi all'assassinio di i\Iatteotti, sano scesi in campo, proponendo la pregiudiziale cosi eletta politica contro il collegio mtjuqminale di cui sono stati sem,pre, nostalgici. - çollegio wi.inominale, sì. Ma le elezioui chi le frurà ? Lu.i o noi ? Ecco il pI'oblcm.a ! Sentono che il collegio uninominale fu.uzionerà specialme.ntc co!ltb-odi loro. Anche indipendente. 1ne.ntc da.lle dolenze e <lai brogli goYernativi si tr0Ye'f'ai1no schiacciati fra fascisti ed antifascisti, specia-lmente se nel .çpllegio y.uinominale non ci sarà il ballottaggio: 1) pe.rchè ha.un.o fiancheggi::tf.o i fascisti, e i contadini e gli operai d<:lle provintje hanno memoria più solida dei s-ignori che ,;Yo:tJo e sognano a Roma; 2) perché quei pocbi~simi fra loro che souo stati sempre antifascisti, 11.011 hanno quasi in nessw1 po-- • sto forze sufficienti per ,·incei·e da sè soli contro fascisti da UJJ latp, socialisti e po.polari dall'altro. •Solo la proporziona.le li avrebbe salvati - ptr qnanto realmente valgono - dalla rovina com}?kta. E sono praprio e.ssi, che hanùo com. battuto la proporzionale. Mussol;_;ù li ba prnsi in paxola: inci<Ht in, fo11emn. Quanto ai fascisti, se le elezioni èol collegio 1ullnominale riesciran)10 a farle essi, si tr~ve-- rnnno dopo le ele2ioni al punto di p1ima. l(o .s.forw che dovranno fare. per addomcstica~-e la \'Olontì!cdella maggioranza, li. rende;:à senwre menp sicuri. dl se st:ei'si. li su,f!ragio universale è una bestia che nessu,no., da che. m,opde è ~ouçlo, è riescito mai a dom.:u:e. Bisogna lasciarla w;lru-e, bisogna ricercare pe,chè urla, bisogna elimimu-e le ragio,ni per cni tt1·la. Que,ti risuJtf.ti ll,Q1l.S~ raggiupgono con le elezioni addomesticate. G. SAJ;,VRMINI. !,A R.JV()LlJZJQNf•, LJ BERA LI.! LE ORIGINI La forluua della rappresenlruu...a proporz.icmaJc è stata fatta in.<lubbiamente da11'enlusiastic-o as· seuso 1 che al sistema di llarc: diede un uomo della statura spirituale e morale di Stuart Mill. Il suo caso merita un cenno particolare. Il celebre filosofo della libertà e tenrisla del govemo rappresentativo si trovava allora (186o), più assai che non in lUl0 crisi di J.>elL.~iero,iJ1 una vera crisi cl' anima. Egli stesso racconta nella Atolobiogmfia, eome fosse ormai ridotto a disperare della democrazia e della libertà, e a dubita,re dell'iu-seg1rame11to <lel suo granùe maestro Geremia Ilcutham, chiedendosi use fosse stato vel"a.meute un bene per l'umanità il tro- ,·arsi in tutti i luoghi e per tutti i temp1 sotto la autoritù assoluta della 111.aggionu1;,"'1 11 1 c..nde era condotto a temet"e che il Benthrun non avesse fatto l'uso miglio1'e del suo genio, quando, « non coutcnto cli aYcre i11sediata so,·rana la nnggioraJ.l7...a.per mez'l..o del suffragio universale, esauriva tutte le risorse della sun ingcg:nosjlà R fissaTe sempre più :o.aldameute il giogo della 1}11bblica opini01Jc ,,. E volge,,a gli occhi alla Francia, nella speranza che un nuovo i.\1ontesquieu, o for;Seanche solo 1m 1\lexis dc TocqueYille, re. casse il rimedio a latito 111alt. lll quel punto critico delle sua vita spfrituale, gli giunse notizia della dottrina del st10 compae. sano Tommaso Ha1'e. « lo riconobbi, dice Stuart Mili, in questa graude idea, pratica e filosofica al tempo istesso, il più grande perfezionamen.to cli cui il sistema dc) govcn10 rappn~entativo si-a suscettibile "· Infatti « a tali immensi mali non si credeva possibile opporre n.ltra cosa che dei palliativi ,imperfetti. Il sistema di Hare apporta uu rimedio radicale Q11esta scoperta nuova nell'arte della politica - poichè il progetto di Ha.re lton è niente di meno di tUJ.a. scoperto.. - mi ispirò, come credo che abbia ispirato a tutte le pèrsdne rlflessive che l 'baµT10 accolta, delle nit.ove speranze e una 1naggiore fede nell'avvenire dell 'umàn;i società ,.. E da, quel momento non ristette più dal fare, e 11elParlamento e nella stampa, la più calorosa propaganda in difesa della nuova dottrina. In qttel medesimo torno di tem1io qualcosa di molto somigli~.nte, per non dire di affatto identico, succeg.eva in tiu aJtro pae..<:.ecli storica. democrazia, a Ginevra. Palla rivoluzione del 184.1 in poi l·e elezioni politiche, che vi si compieva.110 secondo il sistema maggioritario, er'a.11.0. la perio. elica occasione di turbolenze .e violenre tali, c:he il ,popolo aveva affibiato a,l famoso Biìtùnent é~ectoral, ove avve1li,·ano le votn.7ioni, il 1101~e, che dice più di ogni commento, cli Boit~ à grif. = fie.s. Quakhe volta era addirittura la guevra ci- •~le. Cosi il 22' agcsto 1864, quando il partito r~dicale, che avev~ governato la~i:rep11bblica qu.asl ininter'rot.tameute per diciott'anni COll a capo James Fàzy, fu battllto s,ù n.ome cli queqt'ultimo nelle ~lezioni di un CÙnsigJiere di Stat6, si diede m.a.no all'an11i, ci furono morti e feriti, e l'o.-dine non potè e&;ere dstabilito che qon l'interve11to delle truppe leclerali. L<> s,pel;rocolo di cosi grevi, persistenti e insanabili discordie per poco non condusse l'anima pii't alt{,. e generosa, che fosse alÌora nella città, iL c:elel>re filooolo Ernest Naville, a disperare "11Chelui della democn1zia e delle istituzioni del sup paese. E anche lui,, come Stuart Mill, si diede in u:q. primo momento a invocare la salvezza. ckt qua1che provvedimento che venisse dal di fuori a por riparo agli eccessi del; sistema maggioritario. Questo ei:a , invero) concepito dalla fazione d<lminante nella maniera più b-)il. tale. Diceva Jam~ Fazy ·: « Il y a cles minorités, q1-U n,'ont P,a5 le droit d' exister, puisqu'elles sont contraires aux inté.rC.ts-et au développement du pays; qu'elles soient ée1·asées, je ne cleruan. de pas mieux;. c'est .comme dans •1a vie ordina.ire 011 écrase le méchaut; celui qui s'oppose au b<>- J1he11rcle son pays ne mérite pas des rep,-ésentants.. Avec le système de la prnportionalité, VQUS alllt'ez, d '.w1 cOté, le grou p.e des vie,u.."{ cal dq..istes avec leurs vieillie5 croyances, les tiltra. moutaius de l' autre, qui pande,ndront à avoir leurs représeutants les plus violeuts ,. Tutto questo era del p:tu·o e del peggiore Robespierre. • Come per il Mill, per il Navi!le fa salvezza, invocata dal di fuori, gli veuiva offerta. da una idea, che un suo concittadino Anto.iJie Morin ave- \·a svoJto qualche anno innami,. ispirandosi a Victor Considéraut: la Proporzionale! I suoi fawiliru·i raccontano eh' egli ue fu immediatante.nte colpito, dominato, c0me fasduato, L'emozioue che ne provò parve aggravare persfno tma crisi febb1ile, di cui egli al\ora (ottobre 1864) soffriva. N(a sentiamo quanto ebbe a din1e egli s~se,, giµ tardi : « Une idée nouvelle, relative att système des électious, a été mise en circu.latiòn dans le mo,nde depuis quelques années. Ses partisans estiment qu' elle constitue une grru.ide découve;te dans l 'ord!re des questions soc~a1es. S' ils ne se tròm.peut pas gravemept, le vtai p.rincipe de la rep;résentatio11., enseveJi sous une conche épaisse d'habitu,les et des préjugés, vient d'ètre reconnu; et comme. le système représentatif est le seul qui pennette le cléveloppeme.11t sincère de la liberté politique, 1'applicatiOlll du princj~ nouve.att produira une époque dan.s l' histoire de la civilisation ,. Altrove aveva, con il linguaggio del suo fervente misticism,o, di g::ià assedto: « C' est une oeuvre de i\\5tiee, une - oeuvre_ de vérité, une oeuvre de paix. Pou,:- résum,'i"' toute ma pensée ,en un seul mot, c'est l'application aux bases de l'état polilique <le.s- prineipcs. élém<:nt~.d1·e..,de la civili~-• tion chr<:ticnnc::. Da allora 10 poi nou d fu pili in J~viz7L-1'a e: in E11ropa ttn propagan(Hsta più ealo:roso e più iubtancabile di lui. !\011 riusci ìOf:j(: a pro-- vocarc dallo steJ...i.;o1-'rindpe d.i Bi&mark tu1,'1 dichiarazione favorcn,lc alla sua t<.:.-;.i? Po:;ta cos.ì Yak a clire come una suprema que~ticmc dj giu~tizia e cli cosciet17..a1 era naturale <.:hele Yarie correnti favorevoli alla lntro- <luziouc clella rapprc-senta.nza. proporziona.le, per CJllllltl.oscaturite cla sorgenti oppo;,te, si fr,ncle,;- sero come in U11 gra.11 fiume, che ha trascinati, senza alcuna posF>ibilità cli discriminazione, uomini dei partiti politici più diversi. E' signjf]. cativo, ad esempio, che in uno dei paesi class-ic-i cleJla proporzicma/e, il Belgio, la sua introduzione si debba un lungo la.rnrlo deJla opinione pubblica, a cui hanno dato uguale alimento i tre: ~torici partili di que11a nazione, il catt.o1ico-co11- ~vatore, il liberale e il socialista; mentre per llll altro verso 110J1 meno significativo <:: che i due soli avversari palesi ed irriducibili che essa conLl anco-ra nel Parlamento belga, siano, da una parte, il cop<>della Yecc-bia destra eall.olica \Voeste, e dal]' altra il socialista Destrée. La quale ossernrzicme potrebbe r-ip-etersi anche per altri paesi. Così sono d1\'entale alfine una realtà vivente e t111iversale le magnifiche parole cli Stuart ~liii alla Ca.mera elci Comtu1i : « Il principio c,hc io difendo non i: nè tory1 nè whig, nè radicall; esso merita cli figurare nel program1na dì tutti i partiti che preferiscono a uDa sei-ie cli successi fortuiti un trionfo semp:'e fondato sui princip-:ii della giustizia». FRANCF,SCO RL;FFI.XJ. DIFESA STORICA In ltalia le questioni costituzionali continuano ad essere considerate come questioni cli forma come se tutti i popoli non avessero fatto la pr<>- va delle loro attitudini all'autogoverno e delle qualità diplomatiche uella creazione dei congegni elettorali più adatti a condizioni storiche specifiche e ne.tla coordinazione degli istituti statali e delle iniziative libere. 11 collegio uninominale fu il s1stenm ideale in un paese (l'Inghilterra) che aYeva rinunciato al feutlalismo per garantirsi contro wi SO\oTanostatolatra; è ancora economicamente e politicamente una fonna feu<lllle, presuppone il voto limitato e 1 'esisteuza di ·una classe aristOC'J'atica, si adc.'1.tta ad un tipo di ,1ta tradizionale e. seden.ta.ria esente dallo~ spirito d'avventura; 1iesce l'ideale piii accessibile ai contadini, alieni ila.I partecipare alla vita dello Stato, paghi cli eleggere il clepilt.ato, incapaci di controllMlo. Dove il dèput.afu nou può parlare .in nome dei suoi interessi di feudatario la tendenza 'ciel collegio uninominale si esprime ·nella forma. zioµe di una classe di politici, facili a degene- •rare iu una pratica cll politicautismo pa.rassita- :~o. Questo processo si ebbe, in forme alquanto dèmagogiche, in 1 talia, dove gli interessi agrari non riuscirono a stabilizz.arsi, e l'istinto retorico trasformò il rapprresentante nel tribuno. • èosì stando le cose la rapp,·esentanza propo,·. ,.ionalé parve segnare gic,stamente in Italia il periodo in cui la Yi~ unitaria si sarebbe imposta ·alfine, dopo il tonnento della guerra e della asceusiÙne socialista, con una fisionomia di seiietà etica e politica. Se ne fece banditore il partito popolare che inaugurò appunto in Italia; nella misura concessa agli italiani, una rivoluzione di carattere protestante sia per la sua etica c:ristiano-libe.l'ale, sia ·per fo spirito laico e cavomiano con cui considera il clericalismo (Sturw e Donati). L'utilità della proporzionale non fÙ quella di uno strumento di conaeITaz.ioue, come crede alcuno, ma si rivelò nel creare le condizioni della lotta politica e del uonnale svolgimento della opera dei partiti A questo conccho uoi dobbiamo da.re dei riferimenti alquanto diversi dai consueti. Il dopoguerra fu un fenomeno cli dissol,imento dei costumi e di tormenti ideologici : le condizioni generali d sono assai analoghe a quelle dell'Ew·opa di Lutero, f01teruente favorevoli a u11 modmento cli carattere religioso nel senso di mia riforma cristiana del cattolicismo. Il sintomo più import.ante di queste esigenze non sono i varii episodi mistid e confessionali (Papini, ì\'.[anacorda, Zanfrognini, Conscientia), ma il tentativo di Sturzo che ha appunto la serietà cli m1 largo movimento soci.µe. La proporzionale diede a. queste Yoci i m~zzi per agire nel terreno nazionale; per presentarsi come program. mi e proporre delle discipline. La democrazia trovaYa la sua atmosfera liberale: la propor.do. nale obbliga gli individui a battersi per \tn'iclea, vuole che gli interessi si organizzino, che la economia sia elaborata dalla politica.. Uno <lei più forti segni cli disgregamento nel dopo-guer-ra non fu la lotta di classe, ma. il pericolo cbe le class.i si spezzasser<? egoisticamente in categorie; che gli interessi vincessero le idee, o~e il corporatjvismo si sostituisse ai costumi di lotta sindacale rivolu~ionaria insegnati da Marx e da Sorel. li pericolo - anche se nessuno lo ba visto - stava uelle rappresentanze professionali - concetto che fu caro a tutti O'li intellettuali disoccupati da Mu,ni a R06SO:i. Solo la prnporzionale. ebbe. la vi1iù per qualche anno di utilizz,~re queste forze disgregatrici obbligandol,; a trasportare gli interes.;i nel caapo politico, .dove naturalmente SOl1. tratti a cooc<li1i.arn-irinunciando al loro esclusivismo proprio quanto più ciascu= la affenna e lo difende. Il fa.sci&mo dovette sconvolgere, per vincere, i ri&tiltati liberali con.Sffvatori di due e,,perimeati propor,jonalisti e oppos,: all'esercito degli elet• tori gli ignari dei diritti politici . li. loro istinto di padroni guida as,,ai precisamente i fascisti nella lot.ta contro la propor7.lOll.ale.Ora codesti padroni sono tanto più curiosi in quanto ci vogliono presentare i loro stratagemmi di volgare restaurazione come :><:o. perle futuriste. La critica alla proporzionale p,,rchè aon rende possibile un governo di mag. gioranza è futurista proprio come le scoperte marinettiane di forme d'arte aJes,;andrine. L'importanza dell'opera moralizzatrice della proporzionale si riconobbe negli <Sperimenti italiani, nella sua attitudine a liquidare i governi di maggioranw. Dove prevale senza incerte-a.a una maggioranza si ha nient'altro che un'o1i• garchia larvata. La formazione elettorale iella maggioranY...adi governo ~ poi sc.-mpre un risultato <li transar,ioni e di equivoc..1 (patto Gentiloni); ] 'arma <lel ricatto diventa i] sistema c:on c:ui il tiranno può asservire ai suoi istinti gli e.c:erciti <lelJe democrazie \·otanti. La vita moderna -;.inutre di antite.•;i e di -:-on. trasii non riducibi"Ii a schemi ; i bk,ccbi e le concentrazioni sono il sistema del semplici~mo in cerca di unanimità; la logica della vita politica riposa 11(:;]la ,·ari<.:tà e nel dissenso, il go,·eruo ne sorge per un processo dialettico diversamente atteggiato a seconda delle dirnrse azioni <li tutti i partiti. La pr~porzionate' è riuscita a creare le condizioni di ,·ita per un governo di coalizione (valori:1..1..atodall'infltlénza dei partiti che vi collaborano anche quando si con- - tra5tano), eliminando ogni possibilità di patti Gentiloni. L'Italia di Nitti do\.Tà rimanere per questo aspetto, a parte ogni critica che si possa muovere al1a figura del ministro, W1 ideale vanamente vagheggiato e risperato di educazione politica. -In quel periodo torbido e difficile men.trp la proporzionale aiutò con chiarezza i gmrem.i a sai vare il paese, ci ftL dato il primo esempio della capacità degli italiani a ,·ivere in ll.I1 regime cli democrazia moderna.: fuori di quell'esperimento non ci rimase altra altenlativa che il presente )'ledio Ern. P. g. UN RIMORSO Le. nostra difesa della proporzionale si imposta così: ricerca e costruzione autorrome di un ideale stata.le, abolizione di tutto il ridicolo e bene fatto per forza , dalle Donne Prasseili del.la poli- ·tica casalinga, via libera alla lotta polifica, ,,ppello a tutti- i contrasti che gli uomini di go- ,:-en10 poltroni chiamano, uei loro discon.i , « fastidi :1. La. nostra difesa s.i in-quadra in una concezione calvinistica della democrazia, che an. uu.isce gioiosamente allo sviluppo capit.alistico e alla rivolta proletaria, e si com~ se attraverso le predicazioni dei propagandisti delle « ma:ccbine » dei «partiti-. attraxerso l'adesione ,:olonta.ristiea delle masse attran,rso la lotta che ne risulta e alla delusione feconda, un numero sempre pit\ largo cli uomini potrà avvicinarsi ac\ attuare il grande insegnamento di Giovanni Calvino, lo spirito animatore delle democrazie guerriere e conquistatrici: che la rimmcia non è una virtù, che la ricchezza e il benessere sono le testimonianze della grazia. Naturalmente non ci interessa affatto la rufesa della proporzionale come sistema elettorale giusto oc\ equo. Riconosciamo che anche questi motivi vanno toccati, ma lasci.amo questo compito all' on. Turati o alla Associazi<me proporziona. lista rn.ifanese. Questi sforzi, a nostro avviso, sono però cach.ettici. Chi io politica parla <li « .giustiz.ia » elettorale, sempre sarà ridotto al s~lenzio con la risposta della , necessità , del governo : e chi concepisce la propor-donale come WL mezzo per assicurare l'armonia, l'ordine e la belle ard&n,J,Gn.ce dello Stato, dovrà tacere dinanzi a chi gli adduce questi risWtati, più facilmente raggiunti cogli espedienti del go,·erno paterno e del regime plebiscitario. Noi amiamo porre la proporzionale feroce come un-rimorso, dinanzi a nua borghesia che crede cli essere moderna perchè usa l'auto e va ai cirCtùti internazionali (ci ,·anno anche i ricchi pe.t~an.i, e i venezuelani!) e dinru.1z:i a tlll proletariato ausioso cli scotitare tre anni di scon1poste ma p:t'on1ettenti adesioni a partiti di ma-sse, con l 'accorre:re festoso alle sagre elettorali, e col ri. p-iombare nell'attesa lazzarone.sca dei benefici che llll, governo fatutto e svesciatu.tto promette loro. Sì, la proporzionale è uni 1imorso. Quest.o popolo, che si vanta vincitore e modernissimo, che so. gna primati industriali e guerrieri non è stato capace cli reggersi col regime de.i ~ti, con lo strumento della proporzionale. Non è all'altezza del le democrazie moderne, pe1· C'lÙ la propor;donale è, e deve essere, quello che l'US:O della tastiera è _per la .dattilografa. L'abbandono della proporzionale è una boC'Ciatura bell' e buona del popolo italiano. E la proporzionale resta là, al1' orizzonte della nostra vita poJitica, come un esame che IlOILabbiamo superato e che dbV1-e1110 ancQ:i,~affrontare. GIOVANNI ANSALDO "b'cao DcbbA 5TfHDPA ,, il 1ben noto ufficio di ritagli da giornali e riviste fondato nel 190.1, ha' sede. ESCLUSIVAM~NTE in Milane (12) Corso Porta Nuova, 24.

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