La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 43 - 18 novembre 1924

.{O CÒkRENTE POSTALE RIVISTI\ STORICI\ SETTIMf\Nf\LE DI POLITICI\ ESCE Diretta da PIERO GOBETTI• Redazione e Amministra.:ione: TORINO, Via XX Settembre, 60 Abbonamento per il 1925 L. 20 - Per un semestre L. IO . Estero L. 30 - Sostenitore L. 100 - Un numero L. 0,50 IL MARTEDÌ Ct,i riceve. uo oun,ero <li Sé\.!jio 'l r,oo inteoc::le :a.t,Pooarsi r~spio~a il ~iorn2-.le, altrimenti ~Ji contil')U('ren-,o t'invio e <lopo un n;'lse provve:<1ererro aJla ri~cos5iooit rTJ'l<fiante tratta. Anno III ~ N. 43 - 18 Noven1bre 1924 SO MM ARI O : Tùcidlde e il lascisma. -- A. MONTI: Congiure al chiara giorno. - M. L1RoNcunT1: li paese è stanca. - D. Pwm11<1:Conservatori e liberali. - l,a vita inlnnazionale: V. MAJCI ~,r: Sovve,sivlsmo Jugoslava. -- S. C. : l,layd 6earge numera due. - n. }.f. 01 L. • !.'era e lanciulla, - A. P<JoG1: ha pali!lca della ragione. OllBJ!RVE-R: Noie economiche: Uino ca!lè e zucche-re. TUCIDEmIlEFASCISMO La f'\arcia su ~oma e i sa1,,atori <!ella Patria « Fu, Terso quellJepoca die la democrazia ~venne abolita in Atene ... « Da più. tempo gli oligarchi a1.1cJa.nofatto cir'cOlare la --i:oce che tu.i.ti i dirilt-i spelUtvano 1M1icm,neHtcagli uomini di guerra ed ai solrcit- • tadini capaci di ser,..J-irefa. città con. la perso·na e co,i. gli m·eri. No·n si t-ratt.ava in, realtà che di ;ui tranello teso alla 111oltitit.di.ne1 poichè era chiaro clze soHanto i fm1,tori del cJlpa di Stato si sarebbero a--i;-ra.11tC1ggiatdi el potere 11. Qli assassi11i « Si prillc.ìpiò con l 1assassi-n-io di A ndroclo 1 uno dei c(l.P.i più in 1.1ista del.la democrazia. Quindi tutta la parte popola1·c f'u. presa. d1 assalto con. 1.t-11. c-resce11do4-i uccisioni sistemat-iche >). L.a paura ({ Così numerosa ed insole·11te e·ra d,h;enuta la fazione oligarc]1,ica, che non si trovav::i aioit.no c:hè osasse alzare la -voce contro d'i essa. Se) .fier caso, qualche t.emerario l'a1.1esse tentato, le-J>ùì s.a,ng,u:itto\Se--vendette e1·ano pronte a rolJ>i-r/o ». .~''--'i11>P~ojl~...1. Q_e9!li ~}ssas:sioi « Lo. Staf;o· non s{ curava. di ricercare i colp-e- --uoli di tanti -misfatti. Piena. imp·wnità ·era accordata agli a~~sassin.i, che, <m.che • se vonosci'zì.ti, pote1.:a110circolare ltbera,1nente .. ». li silenzi.o « il popolo non osm.1a protestare. Egli -vitrea in tale stato di sp,a--Jen.to 1 elle si· rip,utava ·già felic.c di poter sf-i1,ggire can, il silen.'zia allo stermh1iv che I.o minacciwva. ». I tra<litori •« Così, ma.lgrado l_J.. sdegno del qu(l/e tu.Ui erano accesi 1 non. si faceva. it.11 passo per organizza1·e ,u.11.ad,ifesa. Ggni, c01'aggio érG prost•rato. Un'aura. di terro-rc travoigeva ogni cosa. Si credevano anchie g/.i oUgm·chi in 1naggior quantità o più poten .. t( d'i queUo che, in ,rea.Ltà, non lo jossero. Aggiungi che non si. era sicuri di ?J.eSs11.110, dappoichè iwniini che non si sa,yeb-bero mn·i so-spettati capaci di (raài.-re il popolo, erano passati al.la ot.igarch:ia, la r,iui }Qrza jnincipale -rip'o5a,-::a'app-11,11,tosu questi lra.ditori ». L'ins:o:~namento _<!ella !!U"'rra ' « Nelf.a pace e nella prosper-ità 1 la città ed i prh;a.ti. sdno 111.eglio e più saggiame-nt.e inol,in.a.tfi perchè non conoscono le dure necessità; nia la guerra'., distnt.ggendo ogni be-nessere, po·rge contin-it,e l.ezioni d;i. -violen.za. e rende l'indole dei cit- . ladini' conforme a.u~aspr-e::::::ad.ei te·mpi. Ardeva la g·uc·rra..,c.h;ile neUe città, e q-ne_lle ivi.time, che sorcre-vano in armi si st-u.dia--Ja1udJi sorpassa-re le pri;ie. nel t-ro-vare n1w--ui modi d.i agi-ressione ed· in.u,sit.afi suppliz·i ))_ La lilJ<lUa [)uova « Era ca111biato -il consueto· sig11ifi.ca,to de·i '"JOcabot.i. La scons-iglia.ta a-u,da.ciasi ch-iam.a-va coragg·io 1 il, cauto ·ind11,gi.o timidezza, la m.od.er~ zio-ne --i;iltit. Sic11ro era considerato solo /.1 1<,01110 11i0Jenlo1 il sospetto circon.ria1Ja gli egregi cit- !I ramoscello <li ulivo .« La J1du.,ciasca1nbie1.:ole non si fonda--ua sulla •rctigionel' n,ia s11,lla complù.:U.à tlei_ 111,isfatt~; le onesl,~ proJj'erte della parte contrarrn ·)lon s1 accbttmvano i.n b11011.afede. bl'!IS'Ì q1.1,a11csfvi scorgesse che si resterebbe su,pcrior·i ad accettar/.e »-. La seinpl-icilà., dote principale d·i 1.tn'anùna nob.ile, derisa., sparl; pra-.•afsc il ridurre le -menu i-n rcciprcca gara di di_ffide11.za; 11011più siGurcz::t1 di 1 >-itn·o1e, 11011. pùì tilllore di giura·mento; sicchè t-ro1,1a,ndo01.1unq-u.epi-ù. fort:i ra.gio-n·i di -11o·n. rr1)rr fiduc·ia, r1wn10 111edita1,•api11,ttost;o il modo di 11rm essere offeso, cJ1c 1'11dursi a fidarsi di chicchessia)). i1Jflessibilr()e1J!o: (( Jìf t-rllli questi )}/ali era C(l_!.fionela scf:e del comando~ ch.,c.da Gllìbi:::ione ~ dq cupid?j;--ia Jnocede. Q·11esle-pa.ssioni tra--Jolgevano gli spiriti e li eccita11a·no a osa1·c qun!u11q11e S(,.elle.ratez;;a n. "Ra.s" ~ l'amministrazione « Nelle città i capi d.elle fazioni 1 con il jne· testo di un regime dì perfetta 1t.gu,agl'ianza gli u11i, e zt.n d,iscret,o 1·eggimento di P<lclti gli 01.tri, aiu.ta1Ja110fa cosa. pi,.bblica di nome, e in fatto lo riàu.ce--vano in isfacelo. Perciò1 studiando a scalzarsi l'u.-n l'altro, osa.1Ja·noe. ro·mpi1.1ano le più orribili coSe, aggra.-vmido le pene, non secon• do la giusi-izia e U. 1.7antaggio della rep·u.bblica, ma seccmdo che le determin.ava il I.oro capriccio». Oiscor<ii~ tr3.. i u Ras u « Son esita-va-no a soddisfare le ri.spetti've cu-- pidigie, sia con il condannare altnti con ingiusto 51t,ffragio, sia col procacciarsi annata m0110 su-- f,criorità, di maniera che mnbedue le fazioni non. trne--Ja110alcu-n riguardo alla 1norale; 11ia quelli h,i accade-sse, con sp_ecio,;;ilà. di pQ;yole, di fare u11 bel coi.po, erano i più repula'ti; do-ve i cit· tad·ini che tene-i;an.o la --uia di. 1nez::o fra éntram• tb11le f)(lrli, vcni--Jano ncm.din1eno perseguitati, o . per non aver dato nwno ad una, o per invidia di -vederli fuori del tafferuglio li. TucrnrnE: lib. VIII, 43, 45, 46; lib. ,li, 82-83. CONGIUREAL CHIAROGIORNO Una congiura del 1845 E\ 1[cho interessante la riesutù.azione de « Gli u.lti,mi casi di ·Romagna » fatta da « Riyoluziom: Liberale• nell'ultilÌlo nnmero; non iuoppo.rtu• no sarà, a render comp,let'.l- la cosa, rjferire le pagine con cui qt1e1 simpaticissimo Massimo , racconta di propositG come- andò la faccenda della « congiura al cbfarO giorno )) ai danni del 1 papo, cni ~gli attese nel ..1..845, quale fu il suo piano, come glie ne venn~ in_mente l'idea, coml'.- g-li si offrì l'occ~sione cli porre _in atto l'idea stessa. scendo c1 fa1' entrare nei ce1-ve/.li queste 1.1erità. Dice--iJodunq·ue : " Parl:la1n0ci. chiaro : che' cosa -volete ~i;oi altri ~ ed io con 1.10-i?Potete 1netter fuori d1 Italia i Tedeschi i.; fuori delPu.scio il go-verno dei preti'?· A p-regarli che se ne vadano, è, proba.bile che --vi diranno cli no. Bisognerà d1.inque sjorzarvel(· e :;)er sforzare ci 1Ju,ol forza, e --voi la forza do~.:e l'a-vete f Se non 1/a'Veie 1JOi, bisogna. tro11a.-reclii -.... !1abbia. E in Jta/.ia chi l 1 ha - o per dir meglio ·:-:- chi. ne ha. un poco? 1l Pieinonte: pe_rcht ~nhn.eno ha ,im.a s·u.a.v. itC' indipendente; lia danari in riservai ha esercito, ecc. n. &iamc a Roma nell'estate del '45. 11 D'Azeglir.1., riceve J~ visita cl 'un medico romagnoi& c.:0:i1.0-S.:.:in.,, to- da lui in ca&a della Pi~1-n1arini : il medico romagnolo non viene pèr w1a cousultazioue, vi<:-._,... (-, .. ~ q1test,a!.parola il Pie~◊n~te, ·i{.. "~io iHfalO· c.uto·re. Jace-vU la s111orfia; e soggtu,nge--i1a &011 irron.i"a: « Carlo A lbe1'to ! Jn Ìui '"volete cli e spe. . ne, ·evidentemeil.te, per pafi.:1.r LlJ. pulitiea; t<..-...\:i nella relazione dèl D'Azèglio 'il senso delle parole <lel medico: « .. . esse·r papa Gregorio orinai cadente ed i1npossibile eh.e cmnpas'se a lun.go; essere, c01ne benissinw conosce110, l.à Rcnnagnéz itt puntelli; ed a'V'ere ie persone sa1.1iced &neste a:-v-uto111.0lto che fare e dire per tratte11ere -i popoli dal rom.- pere in quelle sol-ite imprese m.azziniane, se·in.pre pazze e se1npre JatWli; esser da pensar su,/ serio al caso della 11wrte del papa, e cercare, per quanto fosse po-ssibile, di prepa,rcr.r1.;igli. a-nimi; d.CYveregli 1t0min.i infiu.enti impiega.re lu.tta l,1 loro autorità onde persuadere che neppurre nt;t1. 1norte àeL paP.a non s1-facessero no-dtà •. Continuava poi il medico te~tualmente: « Ora d.u,nq1.t.neuflti d,ei più infiuen.ti han no '. m.- ;naginato che, essendo impod,a.ntissim.v d'anN.- venir pure i gu.ài che senza dubbio a7.11.1err.11•1.no alla niorte di papa. Gregorio, ci 1JOrrebbe 'lfn u.oni-1 ,uw1.10 e non logoro anne loro, un nuon•o c}te ispfra.sse fiducia e cercasse di rannodare, dirigere e rntf1-enare al bisogno tante 1Jolontà,_ t.anti desiderii, ta·nte idee in contrasto e pri1Je d'og11i disciplina; e qu.est'uomo parrebbe loro1 caro Si· .~nor D'A.zeglio, che do--ureste esser voi .... ». ).'ci giorni d-i poi -- p.rcsegue il D'Azeglio - - 01,dai. molto r11,111.i11andqo-iwsta faccenda, -volgendola: da tutti i. /.a.ti e -vedendo·J1etu.tti. gl-i aspetti. A !.I.a,ti.ne 111-i decisi pel si. E co-sì co·minciai ad eseguire ..... il p-iano' d1e w.1ero fatf,o, P.er i ·miei fu.turi abboccam.enti coi liberali che -n~·iasPetta1Jm1.0. Il pimw era co·mposto di d--it.eo-perazio-ni. La prima. distruggere I.e i.dee. vecchie; I.a second.l! propo-rre le nuo1Je. Le ragioni co-11lro il siste1J1a del.I.e sètte, d,e/.le cm1.~iu·r-e, dei 1noii di piazza ecc. sono state tanto ripclu,te che non è inutUe. discor·rern~; per. ciò la. prim.(T' parte d.el distruggere non era difficile, ed ognuno imnwgi-n.a di qu.ali. argo·m.enti mi do-.•ess'i servi·re. ~a la parte del ricos'l1ru.ire era la più s(abrosa. . l gente clte so;Jre, in t-ittti. i mod'i im,magin,a. bili, le hifinite torture fisiche e morali del peg• ,g1ore di tnlfì i ~o·ver;l'i. con.osciu,ti, finchè le si dice; - La via che a.1.!elecorsa sfn. q-iii non può condmr,,-i a 11essun be-ne, - si potrà più o ·meno far hite11der ragione. i\tla q11,andos'arriva. all 1ar• liculo del da farsi, fJ1.«indo 1Ji chiede d.'inseg,uirle la 'Via buona e che s·i è cosf:retti a ri.spon.derle: _ Il cla farsi per -ora è niente; - OV'Vcro la 1.1ìii da segu.il'si, è lo starse11e fermi 1 - allora, e' ( 1 if caso che <ti nwn.di a far benedire. Conlnttoòò e·ra chiaro che non a--vrei pot-u.Lo csercitarr quadche buona influenza. se non ·ri1t'- Ed fo mi st ·in.ge-vo n~l-le spalle e ri..,:;;ponde1JO: « ~e non -.- .:O/.l'tt spera1·e no1t sperate. i\1a b•isognerà rassegnar•v'i a non sperare in ness-11110,allora n. Va e gira: Comarca, Marca, Romagna; di anelk, in a.nelJo della trafila il D·'Azeg'lic, come ognuno ricorda, tira ed ai1noda i fili della sua ~-ingoiare congiura: vede i liberali sudditi del Papa; moltissimi lre converte alle sue idee; per la. Terra del Sole, Rocca San Casciano, Dico• mru10 traversa l'Appennino e a1-riva a Firenze; di qui si conduce a Genova e finalmente a To~ rino. Resta.va. da fare il p~ù: parlare a Cado Alberto, riferirgli, sondarlo, sapere se si poteva. contar su lui. L'ndiell7..a. è chiesta ed accç:rdata. Dello sto,ico colloquio tutti 1-icordano il punto Esse117,iale. ' « Vostra Nlaestà con.asce tuft-i ·i moli, le coii. aiwre e I.e ri1Joluzioncelle accad1~-teda;l '14 in qu.a,; ;onosce le cagio-ni che le eccita·JJo, il. 111.a/.contento che le aiuta~ co-me il poco senno che :e ca-11. due.e, e le tristi con.seguenze che ne d.er-f.':.i:1'.!D . Papa Gregorio è -vecchio e cagione--uoìc; alla .ma morte certo, se non prima, qu.alche i!Ti:1; :ost: si P.rcpara .. E' dunque wrgente /l'ovar ri111,.dfo. « f •più riconoscono fa poca. assemiatezza de' fa'lti accadidi sin qui. e desidera.no ·mettersi f:.tr iina. -vi.a n·u.O-va.Tu.tti si smi persuasi che S('1::,'! forza non si fa n1if.la; c_he forza in Italia no~~ ? che in Piem.onte ». Sen'.zap_-ivn.todubitare n·è sfuggi:re il ·mia sguardo, 11w fissando in-vece i swoi occhi ne' 11;.ièi~ Carlo Alberto disse tranquil./.o~ nia ;risol·uto: (! Faccia sapere a. q1.iei Signori che stia,n.o i-n quiete e che n.o-rosi IIVi"lU1.1a·1in,0o,n, esse11d-.v0. -i per ora null.a da fare; ma che siano certi) che, presentandosi. !/occas·i.one, la. mia -vita, la. -v-ita dei m,iei figli, !.e 1nie arm,i, i ·;n-ie·i tesori, 'il mio esercit.o, t1ttto- sarà speso _pe-rla ca·11sa·i/.a,f·iana )>. Una congiura pel 1925 Ahùff ! c:hci b3rba ! Cos'è sta roba? RoniagnaJ governo dei preti, l)apa Gregorio, Re Carlo Albei to, r8.45? l\1a facciamola finjt.-'l con questi sottintesi, e parliamo chiaro; e della censura, elci sequcs.tii, delle diffide nou ce ue preoccupfamo più che tanto: chè, iusomma, se han da venire vengon lo stesso: e per noi la via più digni• tosa e la più confanne all'indole nosti-n è {J-i dire qn-cl che _c.i pensa, altrimenti tacere. Dunque, siamo intesi. 1 <'"a.s-i cli1 Romagna del 1846 :::.onoi casi d1Italia del 1921-24, il governo dei preti e dei tedeschi è il governo fascista, e papa Cregodo è ( ... nome illeggibile). E il piano della cougiurn. e-be si tra.n.k1.a giorno quasi chi.aro, uon Sl1llo score.io del 184_:;;ma sullo scorc:io del 1924, ~ quello L.:he:t.utti C(.11:!.1 :- scono. Sient.e sciopcrl, niente tmn11:t1 i11 jJiuu.:1, j.ti non far il giuoco dcll' .... \u_:.;tri~LSe.gr.ir )('. \·:e h.-:gali e preparare della :-:i tu.azione - or;.çgigrn •·:.: più che: mai - lo sbocxo c:ostitt1z.lc11ak·.L~ :-.0~·,1.~ %.ione sarà soluzione parlamc.-ntare o non sarà. NlILssa cH maJto\·ja i libera ii fiancheggiatori. 'I qu.ali ail'ala déstra fsalandri □ i) terranno im!X::- guato il ncmko tn.:'lntenendosi in contatto col iascismo re-..-isionista e coi ministri 11.azionaJi.sti; all'aJa sinistra (gio1itt.iani e H.ffin-i)cercheranno di prendere e string(::re contatti con le çippo:---izie,ni ::os.tituzicna.li c. specialmente con i democratici e con gli nnit::l.ri. Org-ano di <:cllegamé11to fra le: due a.11 liberali. il « r;.iorna.Ie d'Italia TJ, eh<:, pur :1.ssumendo nn tono sempre più siui:=:tre_g-giante, ;;mane sempre « l'organo dei lib;,;:rali.di destra :i. Il u: sette bello» nel giocu dei libc;·a1i (: rnppresentato d:1i d.epu.tati combattenti, i quali, a ila Camern, hanno il còmpito ,ti far d..acentro d'attrazione per la fror!d.a ('.ella mag-gioranza fa:::cist.-1, nel paese h~n 1'inrar1co di •svuotare• n partito fascista delle sue idealità patriottiche e « dH:oriali ». Tanto nel paese quanto nella e,. a1ern non è n~ clisp-rezzato n(· ;·e--:--pintol':m.silio che alla caJnpagna cE liquidazione legale del... nemico può apportare 1a ma:-:soneria, sempre abbasta1na potc:JJte in 1talia ed efficace per combi;uazi_oni di questo genen:>. Al momento buono, quando gli accorc!i ira i , ari ~!17.tppi « Dl.aDO\TaJ1ti_ » saran definiti ..-.:innei P~tic::ilar-~.. ~-1.J.. 1,ana' d.e~a,-.:~.vfm,z.i !_,t.à per prodursi, si lancerà un "raz.zodi richiamo pèr l'Aventino e cli là verranno i 1;ncalz..i dey-1i .\meucìuì.ia..11.\J.~._gli .J.~!t.:ir.i e, f:~x:rnhilill_ente, dei Popolru·i; e a.l101·a la cosa sarà fatta. Salandrini più fascisti revisionisti più nazionalisti p-iù 'c]e1iJcali ti.:1.zionali p~ù l1emocratci altrettauto n,- ✓,i011ali, più liberali borz.iniani, più combattenti. e leghisti italici, più .giolittiani, più oppositori costituziona.li, e la maggiorarl!l.,a .sa.rà Spcstata, i fascisti est.I-emistì saranno posti in minoran'l..a. Insomma : queUa c.he si chiama b « soluzione cli centi-o », quelJa che deYe portare ad tUl Ministero Giolitt.;-De1 Croix, allo scioglimento della Camera del 6 Ap.rile, alle elezioni con collegiò uninominale. - E se :Mussolini si butt1. con i seh·ag-gi, e non v.uol andarsene senz...1.. Il( ~batter le porte» 1 e si ricorda d'aver la forza, e\ qaesta forza. n10le ancora u.na volta ii.correre? - Allora un mtttìlato di guerra, una medag1i~1 d'oro, un redttce delle A.rgmuic- domandera.11110 di esser ricevuti da S. M. il Re, e g-li esporranno gli ultimi casi cl1Jtalia, e gh diranno che « tutti si SO"F pe1-s-uasi. elle senza forza non si· fa nulla; che forza ·in Italia non ,è che nel regio Esercito». Al che Sua Maestà na.ttu-almente • risponderà : 01: Faccian sapere a quei signori che le mie airmi. il ·m:io eserci'to, tutto sarà speso per la causa della1 libera Italia». E allora sarà lo stato d'assedio, la dittatura n1ilitare, il reptùisti e dopo ... dopo, finalmente toruerà a respirare. Una congiura '' che non ci piace ,, :,.:Joiper 11ostro conto diciamo subito che qncsta. c011giura « non ci piace n. Prima di tutto questa congiurn nei la crediamo campata :--n.ln10tc: i-I perno cli essa è l'esercito che, ad 1i"n online di S. ).I. i1 Re, dcvtebbe_ !( metter ~t posto » il fascismo qualora questo .c:;i ostinas.se a rimanere al governo nonostante li° voto contrario della. maggioranza. Sa.rebb_e-ora codesto esercito di lasciarlo iu p~ce ·C tli non t:rascìua.rlo p-iù nelle nostre beghe politiche: l'esercito italiano è. un 111alato itr conv::i.k- :-:cenza. ~ei giorni de1la m::i..rcìaDiaz. si racconJan- {k, a. !YfosRolìui: « Eccel1enza 1 mi rid:ìa un eser· cito », ii che YOleva dire che llu esercito lleguo di tal 110111c ll1 Italia allora,e non solo da allora, Jìon esi:;;teva più. E' -fama che 1\lnssoliu.i 1-isponde:-:~e a quell'appello così: « Glie ne da.rò d.ue di eserciti 'l, il che era nn :nodo .. rom::ig110lo per dire che. di eserciti non gliè ue a\TC.bbc dato ne2.11cht" uno. lo credo che chi ha mantenuto 1a p:uob sùt stato }lnssolinl. Sia come si sia, l'e..c;erc.itoora. ha. ·bisogne di g,:ande riposo, e ::icl un carico come quello cbt' gli vogliono impo1Te i patt;ottici cospiratori di cni sopra, esso non reggerebbe. Il Re ... il Re.. è il capo sup,rerno delle forze armate di terra e (li maire1 111:1, naturalmente, ~-

17 4 ah:• ... cume tale tk.,,1...tc11<..:rconto delle.. debolt:1,i'-<.: di queste 1O11,e. E 111. ..:ssu110111 1Lalia. ne lè110 conto quanto Lui. .\l..mcando 11 pe1uo ca<lc tutta la combiuazio11!..!:b qual<;:dd re:-.Lonon regge aache per altri motin. Le lOrt~ parlJmc11la1i (;cl c1ctlorali su L:Ui c~a ~l appoggia S<JllO d<:llc iorz.c.. più deboli e.li quelle altrc. \..lit: cu~a iapprci;cutauo ucl paese i ltbe;rali l' uoi <li d1.!.-;Lra 1 ntoi dj si11islraJ, i clcdco ed i den10cratico-nazio11ali e a.ggitlllgiamoci pun.: i naz.iuualis.ti ed i rcd.sio11bti t Zero, qualtro caporali ~en1.a tlll !-iOldulo: gli mdtL..;,trLdi, qualcbt banca più u meno spe<lata, qual..:hc foll{\o di loggia, <.Jttalche clientela perso. nal...:, e ba.sL.1: come nussc 11ieutc, ...:JdloraJmeutc nn bottouc butlato in a1 ia: i11 una dcz.io11c fatta in libertà do1n.am 1·csi<:rebbcro a terra per qu,attro qLtinti. La loro lor;r-<1e la 1010 risorsa è :>t.alo e lima11c il i;1scis1110: o padroni col lasci- :;.mo o pohe1~. Ed essi lo sanuo e prima di 111ollar ti l,a::;d~mo ci pen.::.cranno due \·oltc Lutti (ptauti, e Jo mollcra11110:,olo quando abbi,1110uu altro .i..u,cisrno d.J.. metkrgli cunl10 e da mettergli in vece. , 11 quale :-:nnogalo ùi L.iscismo :,;p..:ra110quei signori ccspin-tlori di<.:sia il co111batte11lismoJel1' .\. ~. L. e della _,I.ntilati. E' 11ic11t'altro che il diseg;nc già accarcz;r_,alo ue;:l '19, al tempo ddk J( leghe anlibol::::.ccYichc:•, quando da ogni {Xtrk !'-i i1n it.a\·auo i reduci ad entrare ili qnest(: leghe a palli d'oro: adesso è mutato l'obbietti,o, o meglio c't: u11 1also obbiettivo ed è il fascismo seh·ag-giu, ma resta l'obbiettivo ,·ero che ?: quello del modmento operaio i11tra11sigeute . .:il.a il tc:ntati,·o fallirà anche qnesta ,·alta. 11 moYìmenlo cOmbattentista ora come, ora è fon.nato di gregari generalmente antifascisti ma politicamente: eterogenei, e di capi· che per ne- ('(!ssità :;ono stati \.: deYono rimanere « go,·eruati\'i » e « miuisteriali • pena la rovina economica <lelle dne .\ssociaz.ioni. Ad ogni modo i combattenti e i mutilati, dirigenti e gregari, sono, come tutti i \'eri guerrieri, geute molto pacifica e Che i11 nessun caso mai si procurerà dei mali di IY&nciaper togliere dal fuoco le castagne fasciste per amore dei fiancheggiatori delusi. Per queste- e per altre infinite ragioni che qui si omettono noi crediamo che la congiura parlamentare Salandro-Giolittiaua sia destinata all'insuccesso. ~la se domani la congiura riuscisse e clav\'ero la successione del ·fascismo fosse raceolta, con la soluzione cosidetta di centro, dalla coalizione sopradescritta, domaui la nuova situazione e il nuovo ministero tipo Sarrocchi-SoleriDel Croix troverebbero in noi i loi-o più fieri nemici. ~oi deprechiamo con tutte le nostre forze la soluÙOnecfi"c"ent;o clestrocoÒ eventuale puntai-ella a sinistra : si sarebbe fatta la guerra contro l' Ausfria al fronte e la guerra civile in casa, dieci anni di guerra atroce, per ritornare politicamente al punto in cui si era prima del '14, con l'unica differenza che allora, nel governo di centro si11istro con puntarella a: destra, i padroni. del vapore erru.10 gli organizzatori operai del socialismo riformista, adesso i padroni irresponsabili sarebbero gli 01-ganizzatori dei sindacati nazionali.: e con questo in peggio che il !riolittismo redivivo con o senza Giolitti, avrebbe, ~r tener a bada le sinistre, il ma..1.2ieri~mo di Stato della l\lilizia e dell'organizzazione fascista. Una soluzione cli questo genere sarebbe per l'a.\,·enii-e dell'Italia politica addirittura disastrosa. l ori.mi a deprecarla de,·ono essere i consen·at01~i veri e autentici. La soluzione, per riuscire doYrcbbe staccare dai partiti cli masse gli elei'nenti lil)erali e democratici; e allora 1 per la solita fo1-;r..a e.I 'attrazione esercitata dai nuclei più intransigenti, le masse finirebbero ,in braccio ai comtut.isti 1 i borghesi della democrazia in braccio .al nazionalismo, e l'w-to che i cent1isti credono ora di evitare, non saa·ebbe che <liffe:iito, e a\'\ ..errebbe a non lontana scadenza più fonnidabile che mai. Il vero nemico Criticare le congiure altrui è facile: meno facile è proporne una migliore. La « Rivoluzione Liberale.,, la sua congiura ce l'ha anche lei. Niente tli nuo,·o da dire: solamente ci dobbiamo dpetere, magari fin,o alla sazietà. Il uemico vc1·0 e veramente pericoloso non è il fascismo per :;?:. La « situazione pericolésa ,, non i.: quella prodottasi con la marcia e aggra- ,·atasi dopo il delitto Matteotti. Il periodo più fune,,i:o del dopoguerra è quello che precede la ~1ascia e che ,~a dal gennaio del '21 al secondo ministero Facla. I nemici sono gli u.omiui che ebbero la responsabilità del gÒverno in quel perlodo. ~ella prima metà del '21 il fa..-;cismo non era nè: pe1-ic-oloso nè minaccioso : movimento corridoniano in qualche centro, movimento agrarioscfiia\·ista iu qualche pro\·inci:a, ef;so era ad ogni modo nn mo\·imcuto privato ed autouomo cli efficienza circoscritta e definila: il venir meno dell 'esaltazionc bolscevica anelava togliendo a questo fasci.simo gran parte della sna ragio11 d'essei-e i1llmecliata; e ne assicurava la graduak esti1nione. E' in quel momento che Giolitti nota l' esistenza di questo movimento e, d01nato il daununzianesimo a Fiume coi carabinieri e con l'esercito oeu..:;a di stt-on.care socialismo e popol.arism~ ~on le squadre. Incominci;:: allora una 11t1ova fa~e nella storia del fascismo: la fase g01.Jei·11.ati1:a: sotto Giolitti si trasformò il fascis-1110di movimento privato in movimento govcruati,·o. E' il tempo in c1,ii dopo ltll rapporto LA RIVOLUZlONE LIBERALE di carabinie::ri in congedo tenuto ali.a le:ncrv-..a, sorge nella sede della tenc:11;,,ail primo fase-io, composto, per caso, qua~i per inticro di ex~ ca.r.abinieri; è il tempo in cui uno studcnlaccio qua.hrnquc dopo una quahU1quc ~p<.:di.1.,i<Jn..e p11 niliq1 t" chiamato 111questura e qui invece cli ,icc,·ere dal delegato 1111a lavat.a di capo ne ricc,·c in ,·ccc clei com pii menti cd i I grazioso <lono di nn.a.. bcrctta; è il tempo iu cui nelle prc:- feltu.re.. democratiche ~i organiz;, .av.a110le prime elc.z.ioni amministrative sollo gli auspici dei fa'>ci; &. il tempo in cni sui ra1nùms della bc11cmerita ccmpaiono, accanto alle lucerne e aj colletti ros..c;i,le prime camicie 11cn:; è.- il kmpo it1 cui i giudici ... giurati dblribuiscono secoli di galera agli antifascisti innoceuti e secoli di ru;- soluzione ai fascisti C'onvinli di.. fascismo. Qu.ando il fcL-;cismo è ritenuto bene.:... govertlftliz;r..ato(ed era in realtà il go\·enio che si mostrava appunti110 fascbtiz;r.ato} si indicono Jc, elezioni. Le elezioni ciel '21, quelle della stella col fascio, quelle dei blocchi ttazionali : la pro- \·a generale delle elezioni di Cesarino Rossi. 11 colpo non riesce: per la prima volta Giolitti sbag·lia anche le elcr.io11i; nonostante il. fascismo, an.7..i mercè il fascismo, popolari e socialisti, in una magnifica ripresa, mantengono le loro posi;,.,ioni. Le forze politiche borghesi, dopo quell' ù1~ sncresso traccian più chiara la loro via. Con le elez.ioni non si fa più niente : neanche el 1..iecio l'ha spuntala. Occorre dell'altro. Fascisti. .. a noi! Avanti, chè la via è libera. Ministero Bo1Jomi : auche le armi e gli uo1ni11i del1 ·esercito a disposizione del fascismo. Ministero Facto.: la fiducia della creatura di Giolitti buttata fra le gambe dei ministri àntifascisti impazienti di agire. E siamo - finalmente - alla Marcia. Comincia il governo dichiaratamente fascista. Orbene : l'opinioue comun~ è· che il periodo' gra,·e, pericoloso, intollerabile, per l'Italia sia appunto quello del governo fascista dall'ottobre '22 in qua. L'opinione comwie è in errore. Il periodo più grave, più pericoloso, più mo1-tificante è quello che precede la Marcia e che va, co1ne s'è detto, dai primi mesi del '21 alla Marcia. Dopo la Marcia è un pugno di faziosi che governa fuori delle norme costituzionali, in proprio nome, sotto la p-rop,ria responsabilità; e, in quanto governa male, lf\.vora anzitutto a minarsi il terreno sotto i piedi. ù1a nel periodO antecedente è Giolitti, è Facta, sono i costituzionali, sono gli uomini cl 'ordine, sono i rappre- _ sentanti dell'antic-a. Italia ufficirale che ad un6 ad ttno tolgono tutti i veli che cop,·ono il Ioni scheletro di reazionari, che ad llllO ad uno consegnano nelle mani dei facinorosj gli org;au~ più delicati dello Stato italiano, che sostituiscono alla lotta politica la lotta è.i clas.se, che mettono foori della legge metà, del popolo italiano, quella metà che ha mostrato nelle aperte lotte amministrative e politiche di vole1- adoperar la scbeda per costituirsi nello Stato di nessuuo il suo Stato, nella Patria di lor signori la Patria sua. E poi è successo che la biscia ha morso il ciarlatano. E ,poi è successo che il fascismo non ha voluto saperne di lavorare per il Re di. Prussia: e arrivato a Roma per la breccia delle istituzfoni ha eletto an.ch'esso romanamente « qui sta:re·mo da papi ,,. E adesso gli uomini d'ordine.. del « Giornale d'Italia ,, trn~ vano che il gioco ha durato troppo per esser ancora bello, e che, mangia e mangia, ,se continua così per chi \·errà dopo non resteràn neanche le gmnbe •delle tavole: e spaventati, atterriti, pentiti, si hattono il petto 1 e invocano l'aiuto ... dei ·combattenti .. , e degli Aventiuesi, Aiuto per far che? per salvar che cosa? Chi Yi ha messi in codesti pasticci? Quei combattenti che nel 121 non han v-oluto entrare nel blocco uazionale? Albertini ed Ameudola che son state le \·ostre Cassandre e che voi. per poco avete lasciato accoppa.re davvero come la Cassandra Eschilea? Da voi vi siete messi in codeste peste; sfangatevi da voi. - Ma si tratta cli. salva,re 1'ItaJia ! La nostra congiura Un momento. Voi, al solito, confondete l' Italia con le fortUJ.1e e con gli interessi \·ostti. Oramai dell'Italia finalmente una voi col vostro co-n.tegno siete 1-itL'5c-itia farne cli nuovo due: la vostra e la nostra: quella dei fascismi e quella delle opposizioni. E fra le dtte c'è una fossa, anzi tm abisso, e questo abisso siete voi che 1 'avetc ~avato, o sono stati i vostri giannizzeri, •che fa lo gtesso. Alla vostrn Italia pensateci voi : noi oenseremo alla nostra. E -la nostra Italia ve lo diciamo noi quale sia. E' l'Italia degli operai <li Torinu, cli Milano, di Molinella, che p1·emuti, minacciati, braccati cla oo-ni parte han resistito ad oltranza e si son difesi da s~ con le sole armi de1la loro ineduci.bile fedeltà alle loro idee, 111.agnificoesempio di carattere agli invertebrati delle classi più alte. E' 11llalia delle pove're donne dei 11ostri contad!i, a cui gli scheraui clegli ag,rari t1ccidono 0 sbandisCono figli e tna.riti e a cui unico sfogo e sollievo e conforto è rimasto l'umile nostro parroco di campag;1a 11011 sempre sicuro neanche lui nel segreto della sua squallida casa parrocchiale. E' l' Jtnlia dei Combattenti <li Sardegua rimasti fedeli a Lussu, dei Combattenti di. Puglia rimasti fedeli a Salvemini: dei Combattenti di tante parti d'Italia che eran vessati ed angariati in mille modi mentre Viola Savelli e Rossini a Roma collaboravano con J.\10..-;solini.e commemoravano la Marcia, E' I' Jtalia di quei borghesi, fulgido esempio cli fcrmez;r..a Jra l'innominabile bassez;r..a riel lfJro ceto, ,·he uon vollero mai piegar!",i al vincitr.Jrc, e ht:, sintcramcntc, fit:iamentc.: se;ppero riscattare l'ill11sio11<.:o la dcbolcz;r..a di un'ora, con anni di rc!->i!",tc.:u:,.a pc:n:icace e cli lotta implacata, La nostra l insomma l' Jtalia seria, au:,tc.--ra, l'ltalia 1110<lén1.a,europea, che n<1iqualche volta nell'angosc.:ia rklle giorn:itc più scure, ave::vam pi.into C'Vmc 111vrta in sul nas«:rc, e the invece la ra.fTi,·a fai,;ci'-;ta ha 1110iS<J allo scoperto, come il d1h1vio del nubifragio, dilavando da il terriccio più moIJc, :,;.copre e rivc:la sui fianchi del monte l'armatura eterna della roccia <li granito. I,a 11oslra è: anche.: p<.:i-chèno? l1Jtalia che: si n.astonde in pot.cn;r,a nelle plebi rurali di tntti i mczr,O(ll d'Italia, a cui il travaglio della g-u<;rra ha 111es.soindoSbO ccl ha acuito quell'inquieta sete ,li meglio che i..· foriera di ogni moto <l 'indipendenz.a. ~oi che que:.sta Italia abbiam ritro\·ata e scorta più cbiaramC'J1te in questi ullimi h.:mpi, noi che, povet'elti per il rnarsttpio, siamo dei signori per la coltura, noi, che settentrionali per 11.a.Scitae per educazione, siamo meridionali per sentimento e per elezione, noi che crediamo di rappresentare in sintesi questa Italia una e diversa, antica e nuovissima 1 <li ieri e di <lontani, noi ci assumiamo il còmpito di ricon.os<:ere sempre meglio questa Italia, di ricercarne e di connetterne le parti ancora disunite, di eliminarne i motivi di diverge1n..e, di metterne in evidenza i bisogni comuni, di immettere in un alveo solo i di\·ersi rivi, di .iare una c0sa sola di quegli elementi che la comune repugnanza al regime non ha ancora perfettamente amalgamato, cli contenere le impazie1ne degli uni, di sostenere i 111.a1lcamentidegli altri. E anche noi ci proponiamo di condurre fra questi Italiani quell'opera cl1 pace, di cui tanti van predicando da ogni parte : ma un 'opera di ~ce fatta w1 poco a modo nostro e consistente essenzialmente in questo : nel persuadere gli antifasci~ti di questa del 1-esto o,·yia verità: che i nemici non sono i fascisti dalla camicia nera e dalla faccia feroce, ma sono invece quelli dallo sparnto bianco e dalla faccia bonaria che hanno guidati e pagati e protetti i p-riml : quelli erano o degli esaltati che sfcgaYano il 101·0ardore o dei disoccupati che ave,·au trovato un inipiego, e ad ogni modo erano degli incoscienti, degli impulsivi 1 .degli irresponsabili, e come tali meritano attenuanti e magaii perdono: mentre invece nessun •attenuante, nessun perdono potrà mai essei' concesso a quei po1iticanti, a quei Afunz-ioi;ari, a quei ~-i.echi,a quei beati, che freddamente, premeditatamente, hanno scatenato in Ita1ia la gue1Ta civile, e dove sarebbero bastati J rigori della legge, ad arte hau_messo in disparte, come catena.cci inutili, i mezzi costitwjonali, e per cHfendere il loro ordine, la, loro Italia, han creato, aclclcstrato, annato e stipendiato le squa.- cll-e dei uuovi sanfedisti. E a costoro uon mancava la coltura, e costoro non eran più spinti ad agir così dalla legittima difesa, e costoro non erano spinti sulla vi.a della violenza nè dalle ideologie incendiarie, nè dal bisogno, nè dalla fame, uè dal desideri.o di ,·endicare secoli di abbiezione e dì misei-ia. 11 n~ro nemico è in quei ceti che il nostro Comitato Centrale ha bollato a doYere nel suo lll?-nifesto: e questo nemico è veramente ancora il pacLrone della situazione. Contro questi ceti, per il bene dell'Italia, si deve ricostruire la situazione che era stata creata per \·ie costit1,1zionali dalle elezioni del 'n: In cosicletta situazione di sinistra; popolari, socialisti e democratici; mas,,.<-adi opposizione prima, base di gove:rnv poi. I. 'esperienza di questi. tre anni non sarà stata inutile: certi errori noi.1 si tipeieranno, certe incompatibilità cadranno, i programmi sa.ranno riveduti, gli uomini vagliati, la tattica concordata. E il campo di manoYra non può, non ~1-eYessere la Camera del sei aprile, e non deve essere solamente il Parlamento: arizi se si vedesse che il mandato parlaineutarc appesantisce certi esponenti delle oppcsizioni e ne limita la libertà d 'azioue e li segreg-a dal rimanente delle opposizioni, si do\·rebbe anche giungere al punto di rinunziare al mandato, sen1..a temere perciò la taccia d 'illegali là, perchè solo chi l· seDò,1 peccato può lanciar la. prima p,ietra, e suJ terreno della illegalità si son messi per primi appunto gli 01-todossi della costituzione. E le opposizioni ngiscano per conto prop1io, sen1.a cerè'ar di infhtire Stt quel che accade.. di 1~ clall 'abisso: quello È' un altro mondo. E se i fiancheggiatori h-au panra del fosci!.1110sbrighino loro d~ :'-Oli la partita. E se intanto qualcosa di alto e di sacro ,·iene ad es....;e1-co·n1!)'fomesso, e qualche idolo cade, e qualche frutto ormai pili che maturo si stacca dall'albero e cade spappolandosi al suolo.. buona notte souatori, la colpa non .sa.rù la nostra, no·i ,·ediamo soll"'l.nto di non lasciarci cogliere sotto la ruina .. Online, pazienza, disciplina: chiare7,za cli pr01Y:;.siti, moderazione di parole 1 prnde11'A-a e.li atti, deC'is-ione di mo\'imenli. Quando quegli allri :-:i ~arnn be-ne bastonati fra cli loro, c si saranno rcciprocamcntt• esauriti, allora \·errà il momento nostro. Che potrà esser tra due me.c:.i 1 come potrà esser fra c.luc lustri. Che potrà es.-;er per il 1925 come potrà essere per il 1945. Esser pronti per domani: :,::aper nS~)ett.:·wcpe1· dieci an11i. I più giovani cli noi sona già pronti; i p1l1 vecchi 0011 hanno paura di perder la e-orsa. .\UGrSTO lVJo:,.;-TJ. Il Paese è stanco ~ JI Pc.esc i· stan<-o ~- Anche ora la solita voce, la .solita in,oc:aziom, alla pa,:e, al disarmo degli ,piriti pre,i nella lotta politica .• \nche oggi, all1inizio di 1111.a battaglia di riscc,osa e cli ric.onqubt:l t: quindi proprio nel mom<...--ntrJdelicato d1 coru:cntrar.ioue e di rinasdta di tutte le energie e volontà, d;l Jnuti diverse sorge il monito che w1n·e:bbc u..-;cre :;aggio, che vorrtbbc risonare C<.;mc- solenne av\:crtimento aJie ma-.C?(:che si prc:r.J"dranoa scender nella mischia, c:he cerca di avviare tutti sulla stra,Ja media e ba,;sa della rinunda e dell'urniliaz.ione_ :-;on è un pericolo effimc..-ro la ~c.--rie di <:(lt]SC..--guc.-n'l..e che vengono dal radicarsi te1n<:c rli uno stato d1animo di viltà e di grigiore uniforme pro<lot,o dalla falsa convinzione che f->iannun<-ia con questa voce: generica. Dar c:rc:dito ad C;:SSa significa ancora una volta la Juga di fronte alla d.iificdta e ali 'impc,- 11en;r.,adelle risoluzioni virili, delle lotte aspre e J/4.K'CJ illuminale da pronti s-ucces:>i. Ricono:;.cere verità a que.,ta mi.:;era valut.aziont:., a questa. vergognosa confessione di impotenza e <1i pigrizia morbl<h, sarebh<: oggi tradire forse in m<J<lo irreparabile la causa del nostro futuro politiro. li paese é staw-o. Vc.-ramente questa ,oce non i..· tanto una valutazione politica quanto la constatazione di UJ"'...O stato d,a.nimo personale; quasi la confessione e I 'esibizione di una crisi spiri, tuale dl scetticismo e di abbandono morale, non sappiamo quanto seria e consistente. E' la paura dolorosamente umana, che prende quasi con forma fisica l' indh-iduo non troppo sicuro di si: quando consideri le fra~ e vol... ga,i vicende della piazr.a italiana. La voce cli questa paura stenta ad uscire da sola, ma appena sente vicine vibrazioni simili, si ripet.e, :;; conforma., si costruisce una logica, si definisce, acquista infine il coraggio del numero apparente ed allora eccola al sole, trepida bandiera bianca al tentati,·o cli indurre gli altri a riconoscerla come l'unica \·era realtà attuale, a ,·oler coniun dcre neU 'unico bri ddo ~he toglie la forza e fa abbassa;e lo sguardo tutti gli spiriti vigili e consapevoli. Cosl si dovrebbero preparare le condizioni per la pace, per la normalità della ùta politica. Voi GoYerno e partito dominante, ,·oi opposizioni tenaci e accanite nel perpetuare sotto mille forme, e in mille circostaw...e il vostro aspro dissidio, ,·i allontanate dall'anima vera del Paese, della gran massa, Yi alienate lo spiriw genuino degJi italiani. I quali oggi amano la quiete, amano il silenzio, amano i passi ca-:.J.ti e modesti, i toni somme...c.si, il respiro calmo e prudente, si sentono estranei alle pretese tragedie costituzionali e imperiali, non vogliono wt.endere di sommovimenti e di audaci restaura.1jooi, in.fine, essi, tutti gli italiani che l2xcrai111, eh.e producono, sono nauseati di questo vostro conti.ruuo pandemouio sterile, di questo inutile palleggio di latti e di parole. Stanchi, stanchi e sfiduciati di cgni parte, di ogni forza, di loro 1 stessi forse. Amano la quiete, 1a pace, il sonno sen;r...abrusche interruzioni. Questa voce di stancbeZ7...ache ,·orrebbe essere la voce del Paese dene fuori ogni tanto nella dta italialla, specialmente quando, dopo una serie di avvenimenti note,·oli 1 sembra dciuo un fatto gra,·e, immin~nte qualche oscuro, indeterminato pericolo, necessaria una decisione virile. Si forma su tu~ la naz.ione come un incubo pauroso e allora ecco i disinteressati, ecco gli imparziali, gli spiriti sereni e pensosi del bene comune della patria ad iunal7...ar la Yoce lamentosa. e Il Paese è stanco ,, si d:isse nel maggio del 1920 per stroncai gli effetti della proporzionale. e Il Paese è stanco • si proclamò solennemente un anno dopo quando ~i firmava il patto di tregua tra fascisti e socialisti. Il sangue della guerra ci\·ile pareva che do,·esse sommergere tutto ed il grido sah·atore ebbe il suo trionfo passeggero. Cna delle parti sottoscrl\·eya la pace con la menzogna .. « Il Paese è ::-tanc:o• si anda\·a gittrando da tutte le parti nell'estate del 1922, dopo lo sciopero legalitario e la crisi Facta rientrata. Così $ta:1co che il 2S ottobre uel n06tro beato paese all'ombra della fllallonnina si inaugura,·a il modernissimo sistema della canozza a letti per fare la ri,·oluzione. Oggi di 11ao\·o sì la\·ora per l 'tllt.'lnimità in omagg-io alla stanchezza. lln Paese .stanco e nauseato della sua \·ita politica i: nn Paese che ha perduto ogni fede, che tralasci3. ogni ultimo a\·anzo di energie spirituali, che sj abbandona inerte alla sopraffazione altrui, .alla brutalità cieca, confessa che le sue di,·isioni .di pa1iito non sono altro che miseri no-crreo-ati cli uomini ambiziosi 1 che nessuna idea p~Ò s~turire dal suo spirito infecondo, che oramai nulla può aYere il diritto al consenso delle magg:ioranze, al 1ispetto degli avversari. Un Pae~e così fatto precipita nella china spavente- ,·ole del compromesso, della corruzione clande- ~tin:t della infamia perenne, rinuncia ad ogni bellezza cii battaglia e ad ogni fervore di apo- -è'tohi.toper mlagiarsi nell'alveo ristretto e facile llcJ se1·vi.lìsmo e della basse;,..1...a,allontana. da sè i problemi che sctl7...atregua lo sYolgimento della Yita nmana p1·opo11eai popoli, chiude gli occhi iu faccia all'a,-venire per afferrare tremante i sostegni ingannevoli della pace apparente. 1t• fascismo è il regime che nasce da queste rinunee,è il regime perfetto dei popoli stanchi .. :i.\Lm10Lrno:-;-cur.:Tr.

b LIBERAELCI ONSERVATORI 1.~1 critica ùei dissidenti del regime i11 nome del11ordine, dello Statuto, della legge, 11011 esce dalla logica moderata. 11 mod.eralismo, come c<luça;,.ionc e: come tradizione, che discende dal11ideulog-ia moderata ciel Risorgimento, che fu il contenuto più vivo della \·ccchia Destra, in cui· il liberalismo dc.Il' hegclia11u Spa\·c11la, in quanto i11tli1 izzo ideale, è: posizione che supera di gran lunga le timide p,remessc: politiche, c:011serva per es. ucll 'Albe1iini marcati i suoi tratti \agamcnti illttmÌnistici e.. legalistici: go\·erno dei mig·liori atlnn·en.;o il Parlamento, fede nell'intcllig-euza. 11 rinnoYamentç:, liberale non pHÒ D.\'Venire dall'esterno; na:.ce la co:-;cic11za-liberale solo qua11• do si debba combattere per la libertà come per la Yita. l tnoderali, dopo la buiera anarchica, -pos~ono tornare alla logica dei co11sen·atori : il nemico rcsla ancora nelle mas.~e socialiste e popolari, causa dei pa~~nt.i blocchi C06tituz.ionali. La baltaglia dei consen·atori .affretta la fine del regi1ne Yiolento e illegalistico, non apre la via Al liberalismo. li liberalismo si sposta in altrj capi, e non sente nella lotta d'oggi una lotL-1per il ritorno ad un ordine che fu, ma una lotta !)c1· la libertà, che non è libertà finchè non si :iffermi, oltre la Yecchia legge, iu nùove er spre~c;;ioni politiche. L1ora dei costitnziona/i 11011 è per sempre paS· ~ala. J1 fascismo si sYolge ogni g·icrno p~ù in ::-en,-;o.conser•:atcre, e super.nndo se stesso, tende a din~nirc la coscienza di classe della borghesia italiana. L'u.omo del fascismo è Centile. Sia permesso dissentire dagli amici di Ri1;ol·11zione Liberale. Gentile è la coscien'l,.-c:1sto1;ca del ccuserYato· risma italiano, e la ~ua opera in quest'ora è di chiarificazione e di nettezza, e più lo sarà do. mani. G-(:Jlti1e rifà ai conserv.ato1; italiani una tra• dizione nobile, ricercando e ritrovando vaJ01; dispersi e ignorati e dimenticati, sentendo nella sna esigenza ideale, il valore sp-irituale di un partito conservatore nella vita italiana. La sua azione è lineare: si rifà indietro, con confessata fede, ai conservatori, che nell'unità piemontese Yidero l::i ,.. ittoria della loro classe e la loro sicurezza contro il disgregamento eco11omico del- ·1, Italia divisa del '15, e contro l'oscuro scontento proletario che aveva miuato il rifonnismo borghese del '48. Consen·atore, riprende problemi, che la ri,·olta piccolo-borghese dell:1 Sinistr~, rivolta di impiegati, ave,·a negati o, meglio, dimenticati. Ripone dinanzi alla e:oscien7...acon· serv$trice il proble1na religioso. Si 1ifà al pen• siero di Spaventa, accettandone il processo, uon hl posizio11c liberale. Nella concjliaz.ione tra fede tn:iJizionale e coscie1Ù•,a civile ·vede la ba.se di un po.s..,;ibile ideale di conservazione in Italia. n problema religioso glj si riaffaccia nei ter• mini insoluti del!' Italia. del falli1nento n~• / guelfo. Gioberti fallisce sul programma federalista, ma lascia larga eredità (pur tra i preseli• timenti clcmocni.tici degli ultimi anni) di medi• tazioni per il p1oblema religioso piroprio in senso conservatore. Sulla stessa linea, giobertiani secondo lo spirito delle Postume, pritnfl. che le Postu·me fossero scritte, Lambruschini, Ricasoli e gli altri conservatori toscani. ~entile ritenta risolutamente ad essi, rinnovando nn conserva• tcrismo che punta sui più sahi Yalori tradiziouaJi dello spirito italiano nella sua vita secolare, fo-rte dello- -storicismo del secolo xrx. E c01, il problema religioso il problema dello Stato. Ma dove, in nome di che, su chi far leva p.>r il liberalismo di domani? Per il li0eralismo il p1·oblema 11011 è soltanto di ordine. E' la lotta per la libertà d~i proletari che ripone la lotta politica nei suoi te.nnini più decisi. Solo -in essi il liberalismo ba un sénso: la loro lotta per la libertù 11011è un oortato clell.a loro tradizione, non i: 1111 idolo cl.ella, loro cultura, è la 101·0 prima, u11ic:a 1 iHgenua affermazioue di autouo• mi,1. il liberalismo delle classi proletarie reca .in scuo una nuova dta, una nuova morale, una m1ova esperienza, per la storia d.i domani. Non g11:1rclate all'aspetto economico dell.a lotta: la lotta è lotta morale: è la ripresa della Rifonna· e della Ri,·oluzione uel campo proletario. E' più forte cli tutti i comp,romessi e <li tutte le reazicni: il suo Calvino è Giorgio Sorel. E' il pen· Fiero che ad ogui alba, ricrea il mondo. I proletari dissolYono la mentalità cattolica, cattolica anche se in Ye.--;tcanticlericale, dei conservatori, .1ttra,·erso la lotta di classe e chi 11911 accetta la lotta di classe 110n è un liberale. Un liberalismo che si limiti aci attacca,rsi alle tavole delL, legge e allo Sb1tnto e alle fstihtzioni, è uu liberalismo d;1 borghesi, conservatori per istinto cli classe. (;narcliamo b storia, oltre le C'ontingenze del• . l'oggi, nel suo C'Oucrelo formar.si. 11 liberalismo del mo Ildo moclcnJ.o è nei $OCialisti. Chi nel movimento r)roletario 11011 Yede che un movimento di co11qn-ista economica elci diseredati che si vince e-on legg:i oppnrtune, ha la mentalità catto· Jica del consen·atore, chi lo crede risoh·ibile sul terreno dq~li accordi, senz.a affermazioni nu?ve c.-<l autonnme, lrn la mentalità del trasformista s.cdtico c-d incerto. Jl liberalismo delle classi n-rGleta,rie è: n11 irnperati-vo mola·re su cui I!Cll si tin11sige sen;;:;amcrire, l· lltul Yolontà cli potenza che 11m1~i abhanclona se1l'l,a negarsi. \'on c1·edete in questo liheralismo? E rifatevi alla logica della. ,·ostra classe e procurntç dal disordine esca l'ordine che meglio giova p€r il , osti;o governo. La borgl~esia iegalitaria e liPe• LA RIVOLUZIONE LIBER;\LE ralcggia11tc: non ha forze per un 'afTermazion~ liberale: vi contraslano i suoi i11tcrcssi, la sua ideologia, le s11e ln.1diz.ioui. ~on ha la volonlà del constn·atorismo g-e11tilia110,ma la sua poli• lica t· più 1:x;1içolosa per una dpresa liberale. ll !-;Ogno <li Tilglicr, alla vigilia della reazione, di 1111·1piccola borghesia condotliera del prolelarialo si i11franse conlro tanti Andrea Sperelli, a seimila l'auao, che calcano l'elmo di Scipio. 11 liberalismo 11011 può ,-inascerc cbe da u11'au• stera vigilia cli rinunzia del proletariato. Lasciamo che la logica delle cose ,·inca la logica degli uomini e aspelli~rno. 11 ~ociali.smo t: il liberalismo del mondo 1110derno: rilrcJ\"a nell'operaio l'uomo, nel suddito il citladino, uel catlolico il rivoluzionario. 11 vecchio mondo conservatore, mai la.nto vecchio che possa mol'irc, trova dinanzi a sè il suo avversario che crea la sua storia sforz.audo l'avvenirc, come esso tiene fermo al passato. Tutti soJJo collaboratori d1 Dio, ma ognuno dove Dic 1 'ha 1>osto. 1,a· funzione liberale del socialismo intravide Silvio Spaventa, conservatore si, ma filosofo che comprendeva la raz.ionalità della lotta dell'avven;,,rio. "Nel r882, i tcm1Ji del trasformismo, scriveva: ... i divcrsi partili, in cui la nostra Camera dei deputati pareva dividersi, noll avevano in fondo u11'orig-i11ediversa, ma nascevano da una classe sola, dalla b<.1rghc:sia,vhc è.: il c.c·to dominante della 50(ietà ,wstra. E' <la sp-c-nifè che, con l'allargamento del ,·olo, facendo pnTtccipi al governo dello Stato altri ceti che abbiano ideali ed intenti diversi, si p1"oduca quella diffe• renza dei partiti che oggi manca ... I!. E' la fu_1n.ione liberale cbe passa alla critica labu•·i~la. DO'.VJ.E).'ICO PETRINJ LA VITA INTERNAZIONA.LE Sovversivismo Jugoslavo ?\ella vita i11gosla,·a l'esperimento cli gover• no di Ljuba DaYidovic significò politica di conciliazio11c 11ou solo dei partiti, ma delle stir• pi, ancora contrastanti; reazione ai sistemi <lit• tatoriali cli Pasic e cli Pribicevic, tentativo di 11tilizr,a.1'c, ollre i rn<licali, anche le forze di Radic che 6i ce1·ca,·a cli co11dnrre alla diretta coL labot'azione m.i11istericLle. 11 miuistero Davi.dovic a,·eva per questa li• ne.a cU condotta il consenso: perciò fu ragione di st11po1-e l 'a1u1uncio delle dimissionL Si rite1me da. prri111aqhe esse non avessero c~e una squisita ra,gione fcmnale per pennettere un passo ancora più decisivo verso la politica. di accordo dei partiti e delle stirpi, entro l'ambito parlamentare. Al eosì eletto blocco ristretto sul quale il ministero :-:.'impei"nia.va avrebbe dovuto succedere, qu,1le risultalo appunto dell'attività spiegata da Davidovic al potere, il blocco allargato. Nella co.11izionc ministeriale\ oltre i democratici di Da'.·idoYic, i popolari sloveni di Korosec e i mu.s..s.uhnani bosniaci di Spaho sarebbero entrati dei radicia.ni e forse anche dei radicali. Erano difatti pale.s-i gli umori della frazione radìcale, che condi vide i eri teli di tattica politica di Ljnba Jovaiiovic, l'autorevole presidente della C.a111era..Cousentiva, cun Ljuba JoYanovic, m:!l• b politica di accordo delle tre stirpri quasi l'intero gr}1ppo radicale. Non era dtuJque neppu:re concepibile il pensiero che la crisi ministeriale fosse dovuta ad m1 movente che non fosse l'allargamento della piattaforma a sost.eguo del ministero .. , , IH,·ece il mi11islero- D.avidovic fu. vitti1na. di tu1 intrigo dello sciovinismo serbo centralista appogglato ai circoli militari. Si trattava di sottrarre al giudiz.io quattro ex ministri radicali accusati di corruzioni nell'esercizio di pubbliche funzioni: si ebbero così le dimissioni del genera.le Hadzic, ministro della guerm. E le dirnfssioni furono m~tivate col pretest<, dell'atteggia.mento troppo benevolo del miuis1;ero Yél&o ii l.ead.er dei contadini croati, Stefano Radic. Evi• dentemente si cercava di trascinare la Corona con m1a questione delicatissima di nazionalità. Tuttavia, a cri~i aperta, un:a soluzione PasicPribicevic non sembrava adatta a dissipa.re tutte le preoccupazioni. Anzitutto il gabinetto non avr~bbe potuto, in nessun modoi contare su una qualunque m.a.ggioranza parlamentare ed avreb• be necessariamente dovuto ricevere anche il mandato di sciogliere la Camera e di indlre le nu.o-,-reelezioni. Un ritorno a Pasic ed a Pribicevici costituiva oltre che il trionfo per l'intrigo - occu:lto, la valorizzazione della politica clel pugno cl~ ferro e del prepotere d'un'esigua minoranza sulla volontà della stragrande maggioranza dei cittacli ni.' Ed inerenti ad un tale ritoTno era.no p1ue la minaccia del turbamento della pace in• tenrn. ttello Stato e quella più grave d'una pros- ~im.a, lotta, elettorale, contraddistinta da violenze e cla metodi di illegalità e di! arbitrio. Si ebbe l 'impiressione che la stessa Corona si f o.-;se impegnata a deprecare :i 1 ritorno a 1 potere di. Nikola Pasic e di Svetozar Pribicevic. La crisi ministetiale, adunque, dopo una. breve esi• tazione, si rimise s1ù giusto bilk.1,rioe si ebbero il tentativo di Ljuba Javanovic ed il formale incariro al davidoviciano Kosta Timoljevic. Con l'uno o con l'altro dei due al potere la politica di conciliazione avrebbe avuto u.11 ulteriore svi• lupp·o e s,i sarebbe meglio e -più decisame11te con.solidata. JnYece 11 inttigo cominciava-ad agire. Anzitutto era impedita la soluzione più logica della crisi : il reincarico a Davidovic per tentare la composizione d'un gabinetto di più larga con• centrazione. Inoltre c'era tutto un intenso la• vorìo p,er esagerare un pericolo Radic per lo Stato; e gli orditori dell'intrigo avevano il buon giuoco di poter indurre il tribuno croato ad e1nwciazioni avventate, minacce in fondo, ma che comtU1cp1e si prestavano alle più catastrofi\ che interpretazioni; ed infine c' cratw le mrinovre dei- pasiciani in seno al part,to radir-ale e le insistenze di cricche occulte inton10 alla Corona. Kosta Timotjevic rinunciò al mandato conferitogli appena si convinse ,di non poter fare a...c;;seg.·.unnento su una sicura riuscita .dei su.oi sforz.i. Ma invano egli suggerì a Re Alessandro il richiamo di David.ovic, chè quasi per un g~- to d'improvvisazione si 1;aff.accia ora alla ribalta della scena politica jugoslava il gabinetto di miao1'an'l.a Pasic-Pribicevic e contemporanea.· mente si annuncia l'imminente (e per nulla giu.. stificato) scioglimento della Camera. Si paventano ,,,..iustamente le nuove elezioni a base di , a.rbitrii o di violen~, manipolate da organi •cJevoli agli oligarcici al potel"c e degli squadristi dell' « Oduna ». Di fronte a queste possibilità e'(: un mònito di Stclano Radic, per i poteri responsabili Jella Jugoslavia. , Se le elezioni (ha eletto Radic) avverranno in regime di libertà noi saremo l vincitori; se invece saranno fatte con la violcuza noi soccomberemo 1 ma ci sa.rà indubbiamente la rivoluzione 11. Dico110 ch,e il leader ùei contadini croati sia molt0 •più temuto per una certa caratteristica profetica dello spirito, che per la sua attività politica 11el presente. E tanto più si giustifica l'apprensione, quando, com.e è avvenuto ora nella Jugoslavia, s1 è dimostrato di non sa.per cogliere i fTntti di tu1'autorevole e saggia politica di conciliazione e si è permesso che il sovver&iv-ismo dei poteri costituiti prevalesse e trionfasse con la violenza. VI.\'CENZO MARUSSI Llcyd 6eorge " numero due ,, Ci a:ssociamo senza rimorso alle proteste dei « duti'"":1morire• per l'assunzione nel ministero Bq.ldw.in del leader indipendente (leggi: nè car. ne nè. pesce) Wi.uston Churchill. Baldwin poteva •hf~ni~~imo far ... 4- a rneno: s:i. tratta dWlieci \.Oti a11a Camera, e tu.i ne ha quattrocento: si tratta di ù.u giornale, e lui ne ha qualche dozzina ~1lto le ascelle. Per contro, tutti i '!ecchi org'a1Tf-?it:1 coaihiu:u..Gù16· Si sén ralle~'J:ati iu ~tor• dina deU-assunzione di Chu_rchill al Cancellierato dello Scacchiere. Il right honourable signor Winston Churchill, cagione d€11o scandalo, è un parlamentare con• sumato. Questo è il suo decimo portafoglio (sottopo1·tafogli compresi) : eta quindici anni e più, quasi tutti' i ministeri, tolti i due o tre mas• simi 1 banJ10 osp~ta.to il suo duttile senno e la sua agile persona: non è stato mai assente dal governo per _più di un biennio. 11 manovriero Lloycl George lo ebbe J)<el-suo braocio destro_ I conservatori unionisti lo misero al bando, quan· do- cadde il gallese : e Ch llll'chill fu costretto a fare, di faonte ad analoga freddezza dei liberali, la sua solitaria secessione di « indipendente ,,. Ora i conservatori lo tipigliano, bon gré nial gréJ sotto pretesto. cli alcuni meriti apparenti (la lotta elettorale contro i laburisti, per esempio) e di altri appariscenti (abilità tattica, capacità oratoria, esperienza. ministeriale). La realtà è che Baldwin vuol fare il conservatore moderato, per• chè ved:e su questa strada ,la linea della minor rt&istenza: e Churchill gli serve per tenersi buoni i liberali, o meglio ancora i loro elettori. Ch.rurchill è più libero scmnbis.ta che p1·otezion,ista • Churchill non è_un ostinato in posizioni rigid~; Churchill è un manipolatore di primo· ordine. Sarà tuttavia il caso di constatare come le presenti fortune cli Churchill sian certo incli• zio che· i conservatori inglesi sentono uua volta ancora la caducità del loro dominio, e buttano così a.Yanti la tavola di salvezza di nn mi11ìstro capace di forgiare compromessi. In questo caso Winstou Churchill si prepara ad essere tlll secondo Lloyd George (del qua.le ha tutte le qualità sostanziali e, se minore ingegno; 1naggiore probità) per il gi:orno in cui i cons_ervatori non potranno più sedere tranqtlilli s1ll loro seggio di classica 01toclossia e veiTruu10 a consicle1are l'utilità pratic..1. cli 11ua nuova coaliz.ione, o di un cambiamento di rotta. Speriamo che i « cl\lli a morire» l'abbiru.10 a vincere anche in questo futuro ca.sol e sia vinta definitivamente così la macdonaliana battaglia per la chiarifìc.az.ione. Spe1iamo che, intanto, Stanley Baldwin abbia la forza di tenere a posto Churchill, men· u~e se ne serve a sua posta. S. C. "b'1rno DEbhA STAffiPA ,, il ben noto ufficio di ritagli da giornali e riviste fondato nel 1901, ha sede ESCLUSIVAMENTE )n Milano (12) Corso Porta Nuova, 24. L'eroe fanciullo Ecco che nell'agone politico, dopo tante male parole e tanti gesti app-.. rentt-mcnte brutali, il più gio,·anc de::i figuranti riesce a toccare una 1~ota di tc:nerez.za. Era un pezzo cbe si sapeva. Ponz.io rli San Se-bastiano, medaglia d'oro au• tentica, sn .-ntolatore di bandiera ideale su la cima clcl Solarolo che spuntava in quel giorno oltre la vlta, bravo e assiduo studente, modesto bibliotecario al Senato, accorato e siJenzir.,;50 gregario dcll'Assodazione Combattenti, e oraton:: nei congressi trepido di timida gioventù e d'inc-speric:n,,..a, tra le fortune dei fascisti era passato, rarissimo esempio, come se non se ne acc.orÌ{esse, benevolo e guar<ling(J, incolume e fidente; strumento non conscio e .idea.Jiz7_.a.tore sc.nr..a retorica. Se i tempi fossero tr8SC'orsi, gli e\'enil fossero maturati in relativa tran.qu.illità, dopo un certo numero d'anni il probo Ponz.io, addestrato ad una realtà più triste, stanco degli •.1omiui rudi o finti, avr.::hf-JCpotuto ricordare tutte le sue fa._,, .>Se inteuz,1oni e i fatti, cosi staccati della sua imaginazicne, su.l metro dell'elegla. ~fa c'è nell1aria un'empietà che non rispetta e non riconosce nè le assunz.ioni di responsabilità precise, nt: questi riposi sp:iritUR.li. C'è un'animosità paurosa, insofferente e del] 'effettuale opposizione che Je si erge contro con I~ f~r;,...a,e della purità che non distingue, si associa e perciò compromette, si fa un'arma qua.si micidiale col candore della su.a debolezza. Il fato tragico t: ld. ricompensa che sola dal fascismo poteva esser resa al valore cli !,1atteotti ; ma di quell'insegnamento eran degni soltanto gli animi disperati. Tutti gli ingenui, che paventano le idèe e non sanno raffigurarsi la dura catena a cui esse costriugouo la ,·ita1 ricono• scono in,·ece in Ponzio un loro fratello, e adesso finalmente capiscono cbe razza di galera, per loro, fosse il fasci.,;mo, e in quale vellutata schiavitù s'impigliasse la loro fede. Se c'è l1ll raffinato martirio morale è proprio questo: couvertin: l 'e1egìa in tragedia. ~ella prosa cli Ponzio voi sentite- come il disperato !:>forzodi raggiungere il tono in eu.i l'han fatto precipitare, e 1 'inadeguatezza dell'anima che si trattiene in un paese che non gli sembra ancòra vano, che assiste al tramonto d'una fan· tasia bella come un amore e non se ne consola. C'è troppo re:;iduo di fede perchè lo schianto sia completo e non rispuntino nel fluire della parola, suo malgrnr\:-,, le impossibili speranze; e ricorre ai partitì più personali e più penitenti ____ _ ques.to po,·efo figliuolo che trova l 'accent.o d~ coipevo1eper riri...'?JòVerare' le ma'.efat_te alt:'". Desidererebbe di chiuder gli occhi, di partire; ! 'esilio, h menzogna più tosto di questa chiara certezza. - Le c~e s:1..o t=,-tù gr~r~,.'.i di lui; ma alme.ilo si ouò dire a suo discarico ç_he non volle misu• rar;i con esse e chi lo adescò alla prova foi-se ebbe un presentimento del disastro crudele. Accaparrato, attorniato, giunto a pregustare gli onori e a quel punto doYe l'ebrezza. comincia appena e non ha nulla di ripugnante ma anzi una gaiezza che invita, quale virtù l'ha sapu.to trattenere e gli ha insegnato la via dove la sua moralità si sah-a? Per la prima volta, forse, osseniamo la guetra., in sé, senza echi retorici, benefica; è I 'eroismo dimostrato un bene e una dÙrnità ,·itale, 1111valore umile che accompagna e ~rganiu.a un u.omo, preservandogli quasi divi• 11amente la sua giovinezza. 1 Al « fanciullino li che Pascoli amò, alla purità che non è mai un nome vano, ci si fida con perfetta letizia. Se tutti si imparasse a mettere nelle polemiche e nell 'ironìa che ci serve un po' di consi~lerazione e di rispetto per gli uomini in quanto puerili, sarebbe un gl"an bene. Dai noStri occhi non 5anno più cadere le laO'ri me • 0 ce le ribeviamo in segreto come un 'i- ;.nomi;1ia. ìVIa chi ha il coraggio di piangere in pubblico, uoi dobbiamo innalzarlo su la nostra stima; e ci possiamo per un momento con- \·inc~re che fra tanti logici e pazzi egli po...,;;sa aver ragione. U. l\1. DI L. Jn questa. nota si tocca c011 u.na simpatia che non, cond·i1Jid·iMno cii ·una questio-ne d.i psicologia •111.(I il nostra ghuf.izio sul fc11ome110politico che ~vi si ccnrnette è già stato d'ato -pu.r con tristezza e senza troppe -indidgenze. (2'. di R.) Abbonamenti 1925 Chi ci trova un nuovo abbonato riceverà in dono, se lo richiede mentre spedisce il vaglia Hebbel AGNESE BERNAUER Preghiamo gli amici di rinnovare sollecitament~ l'abbonamento. Chi lo rinnova prima del 15 dicembre riceverà in dono (a richiesta) : Fiore EROE SVEGLIATO ASCETA PERFETTO o altro Yolume di nostra edizione, dello stesso prezzo a scelta. I nuovi abbonati del 1925 riceveranno anche gra, htitamente il ~iornale da oggi al 31 dicembr_e corr. NB. - Ogn-i abbonato dovrebbe anche abbona,·si alla prima se,·ie dei Quaderni tiella Rivoluzione Liberale (L. 55). ' Usci1·à in. Dice1nb1·e: IL BARETTI Rivista quindicinali! di IE!ltE!ralura

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