La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 8 - 19 febbraio 1924

CONTO CORRENTE POSTALE RIVISTI\ STORICI\ SETTIMf\Nf\LE DI POLITICI\ ESCE .. Diretta da PIERO GOBETTI- Redazione e Amministrazione: TORINO,Via XX Settembre, 60 IL MARTEDÌ Aebonameoto per il 1924L. 20 - Per un semestre L. IO • Estero L. 30 - Sostenitore L. 100 • Un numero L. 0,50 (L'abbonan1-ento ')l,(J'N- d,isdett-0 prittlfl del 15 dieemb-re s'itite-nde rinnotJato per un awn.oJ M\!Jio '° ,, 0 ., if)t~r,de a..PPor,ars:i r~spjrJia il !iorQale, altrimenti 9:li cor,tir,u~rerT)o l'ir,'vio e dopo un m~se pro\fVede..re.mo a.Ila. dt!.cossioo~ TTJ~ciiante tr-,tta Anno III ~ N. 8 - 19 Febbraio 1924 SOMMAR I I: F. 1'uJU110 • p. =-·: .!anfn&eil•• etiff. - li-. .!.. : Deli1ie acolns1.iolle: Ln Dioeesi. - U. 1". di L. - C. B.: Gli ••arehiei. - L. G1GL1: La l!~rta. - G. DfJRSù: La Tandoa d'Italia. - p. g.: Uomini 1 14.ee: ieoNì'• elegie 1li :P'n.rinaffi. - Ola.i.... i ,H1i•"8res1ati. • Pl1&iolog-iaà"I ra~!•late sl•,e••· ·.ANTIFASCISMOETICO Per capire l'atlu,ilc situ.arictne politica in Italia, il miglior· punto di vista ci viene oHerto dall'opposizione. Punto di' vista eccentrico, sfocato: ma i suoi scorci s-uJ futu.ro dicono più delle fotografie di ._ttualità. Poichè i,! Fa.sci= è « ru.-rfrato , , saggio è badare a quel che eta in cam.miuo. Si può dir'<C,schematizz:ando, che &:-, iu sede politica, il p:roblem._ clell'op(Xl5izione è di «. eollaborar.ione > - in sede etica sembri di iuti-ausigenza. Segui.remo l'ordine naturale cominciando da questo: dall'-~ntifa.scismo e etico» Ce ne offre lo spunto, non, cPT+.o,occasionale, l'atteggiamento della , Rivoluzione Liberale•· Il merito dell' Antita.sci..smo etico è di prende.re il I.oro l"-'!" le corna, impostando la questione nei suoi termini più rudi, elementari. Dati i snoi modi, il Fascismo è, o è stato, per gl'Italiani, prima che un problema politioo, un problema morale ; t)rima che un fatto di Partito, o di G<r ,·en10, u-u .- fatto persona.le>, un e caso di coscienza •. Il vero è, infatti, che al tempo dell'olio di" dcino, a tutti 1 ne'.l foro intimo, si pre8entò la domanda : aderirei io per convi112'4oneo per tornaconto? e chi si trovò a riflettere sopre. un dilemma di tal genere, e fu capace di non mentire a sè medesimo, iw. capita e inquadrata la politica meglio che sn dieci trattati'. Ebbene, dice l'antifascismo et.ico; '!JOn iufinge.rti, non cerca.1·c scappatoie : se hai coscienza e dignità di uomo libero, se ti rcpugna che con la violenza ti &'impcxnga. un credo - il fascismo potrebbe avere non una ma mille ragioni - tu devi essere contro. Non è vero che tu lo faccia per carità di patri,a, per lo Stato, per la disciplina: t. non senti lo Stato, tu ncn ami la Patria fina " questo punto, ~ tua realtà psicologica è di versa : tutti la conosciamo, tutti ci conosciamo: lo fai per paura del manganello, e per avidità delle prebende. Ora, è beo.si vero che, a questo punto, si può chiude:- bottega, l'antifascismo etico è 8e:rvito (la gente non perdona certe cose) : ma è precisamente a, que;ta realtà, grave sopratutto in Italia, che esso reagisce, rivelando cosi natura, compiti, limiti di Uite. Le. sna portata, positiva e negativa; oome segno di esistenza di miner ranze cer•oiche •, e come denuncia dei pericoli della Yi!tà morale collettiva, che potrebbe portare anche al disgregamento dello Stato, è grande., Delle due opposte tlites in campo, oe la 1:>-a.'"1.e fascisti,, vantò il coraggio fìsicp, da questa c'è for1..an1orale. Prima di ogni ragione politica di opposizione o collaborvione, una pregiu.cliziale di dignità, e d'istinto• (1). « Giolitti 'corrompeT& t partiti, 1 ~\li _lasciav~ ,ivere. Mussolini ba superato tutti gli es~r1 di trasfonnismo, d'insincerità, di compromessi, di ricatti. In un anno di governo ha spezzato tutte Je resistenze ha costretto tutti gli uomini a piegarsi, a rin~ciare alla loro dignità. Spezza le distin7..ioni, le responsabilità precise, la ferme12..a dei caratteri e l'intransigenza onesta delle idee. ,·el gioco trasformistiico ha introdotto il nuovo elemento della forza, rontando ctrucan;,ente sulla viltà... Noi abbiamo sentito di amare il conte Sforza perchè di fronte_ a Mussolini capi che 1A questione non era eh dettagli, di tecnica, ma d'istinto ... ~olo_ chi_ ha ~vuto un moto di ribellione, in quei giorni, chi nou ha calcolato. chi si è sentito di un_'altra raz1...a,preoc-- cupan<losi di tu1 problema _dt ~l<;:eoro_personale e 11011 ,della popolarità, ha 11 dintto dt 110n es-- sere fascista ... Solo di fronte a cln non ha uificio o lucro da chiedergli l'uomo è disarmato. Il presidente corruttore che con~m111a _e J)'Lega ciò che tocca nulla p.uò contro J rntr~ns1genza ... A~li antifascisti che ci espongono 1 loro prog:='ammi di blocchi possiamo chiedc_re sornden<l? un noviziato di disperazione ero:c-n. ~orse ~1 disinteresse sarà il migliore machia,el!Jsmo: 11 solo capace di sco~certar~ un trns'.onmsta e ~ domatore, di fargli sent~r~. che c1 ~ono valori contro i quali la ,ua e.b1htà non conta•· \ Pltre, questa non è: l'ultima p<:co·a: e _wno i giudici st.essi che, in n.n seconde i. m~, ~onr viene giudicare. Poichè qne\ moto , ribellione noi l'abbiamo •entito, poicbè il momento utilitario (r) , 4 Rivolutl011.e Liòcra.le ,, 30 ottobre rgn e quello intrau:>igente nella uostra cos,cicn-2 hanno vissuto, intendiamo riprendere il procesoo etico-politico al punto cui l'antifascismo etico lo lascia (per passar, contentandosene, all'azione), e svilupparlo. E' compito dcmiirrgico. Vogl-iamc rav";sare nella !)Teg.iudiziale etica soprattutto un errore di prospettiva che è, l)Ci1 l"' peccato d'orgoglio? Nobi.lc peccato, ma peccato. E' presu.lnere che i valori individuali della coscienza, la dignità, la libertà contino molto, siano tutto uel mondo e nella storia. E' credere che stia primo quello che viene 1ùtimo, porre ii nostro sentire nonna dell'uni,·erso. E1 ostentare con, ingenua jatta.nza 1 come se fosse tlll diritto, quel che è appena un bisogno di pochissimi. L'uomo non può e fa'fe d'a sè » : essere al vertice dell'umanità non conta. I , Diritti dell'Uomo , non han saldo presidio. Se grandi flagelli ci devasta.no, se l'umanità muore d:i fame, se Ru.s&ia, se Germania dilagassero, 1a libertà che diventa, che significa; che ne sarà del nostro !acro bene? esso, per noi è prez.ioso1 esso è tutto, ma il punto.,è qui, che al"mondo c'è anche altro. D'ogni parte ostili forze incombono, necessità più impèllenti, primordiali : i vostri avversari non ne sono che segni. le tirannidi non ne sono che frutti. Non la.sciatevi ingannare da cento annl di storia. Serbate il senso panico dd tutto. Ct,rto, rimane una risorsa.: affronta:re la povertà, magari la morte, dire addio a un mondo che non è degno cli noi : nobilissima risorsa, come extrema ratio e.nche noi l'accettiamo; ma è forse cosl, dando le dimissioni, che ba proceduto la vita per affermarsi e per ascendere? richiamatevi all1istinl:o pr,i.mordialè, segulte 1-e graudi vie; esse non ,sono lineari. Non tutti gli osta.coli possono venire infranti, oonvien, spesso, girarne. Badate solo che l'an•ima sia dritta. La nostra posizione cli fronte alla realtà storico-polJtica non è diversa da que11a di fronte a1la natura, al terremoto ed al ciclone. Se un malvivente ti punta la pistola alla gola, e sci inen;ne, tu, che hai di meglio da fare, devi forse, per il bel gesto, offrirti vittima, verginella, in olocausto? è forse coi suoi pugni nudi che l'uomo è andato contro il serpente ed il leone? Solo le animule sentono corruttore il com.promesso, solo i deboli si corazzano con l'intra.11.Sigeu.z.a. Il vostro orgoglio sia demonico col male, umile ne11€:sfere del bene, serio sempre; e inteso ad alti fini: è tt1tto quel che sd può chiedere. Abbiate verso i , martiri , , non dico freddez:r,a, ma. riserva: e se proprio la necessità vi tiii per i capelli al sacrifizio, fa. te.lo con amarezza e con distacco. La vita non merita che lo spirito le ceda. Pensate Galileo e il oont'Uffizio. Se alla , diplomazia, italiana, se al_« partirolare , cli Guicciardini si unisca la serietà etica, la nostra stirpe può dare un alto tipo. Non disdegnatelo. troppo, questo povero « particolare , , etti sacrificate tutti, puri e impuri: se no sarete sempre retori. L1eticità non è goffo altruismo, nè cieco avventarsi allo sbaraglio. Nè v1inganni.uo i e pTiucipi D. Siate da più de11e vostre idee: ne avete il diritto, poichè ne siete i creatori : sopratutto guardateci ben qentro. Guardateci ben dentro: chè si placa l'irato antagonism?, se lo fate, e, non più ciechi il ben.e e il male, ma Ul1 errar vostro e un 'innoc:en1..a di natura appare. E1 1a. pacificata Fi.ntesi, e il perdono'. Il mio istinto mi porta sempre ad andare cordialmente verso il e male •· Chè il problema non è solo di violenza. Le esigenze della coscienza. individuale devono riconoscersi dei limiti, non solo per le coercizioni esterne, 1r:i per scrupolo intimo: e non è. rinnegare sè .stessi, abdicare all'avversaxio. Non è toh;toiar-:i non resistenza al male :oh no1 non è un lasciai i andare: è nerbo machiavellico, ed eqn.ità rer 5trata. Libertà e dignità sono un bisogno dei forti; Pimperativu categorico è ancora ttn fatto personale; al tornaconto succede la coscienza; e non saremo noi, certo 1 con paretiano agnosticismo, che oo.rebbe qui !olo in5uificienza., a dirli ~uivalenti. M.e. ai comprende c-ome ~ tanti ~tri !5ia niente, e.nzi, bc~1o, in uno alando di •7.,fonc che assegru una regola e uno !CO'J?O ;:i.ll'esistenza, ~bdicare questi diritti personali, di cui non saprebbero che farsi, a una forte volontà che li diriga, allo splendore di un potere ~sonale, di wi Capo che questo e fascio • di energie utjJi72,i in un'opera grandi.osa. Se dé- -vouer. Che altro è, se non in altra sfera, la voca.7Jone religiosa? ~on v'i~otizP.i la Riforma, pensate anche il. suo opposto: pensate i Gesuiti, se vi spiri l'afflato c11Sant'Ignazio: vi si rico- ;iosce l'eterna. misura delle cose nobili, poesia. Non per niente si riesuma.no, oggi, Na:[X>leonee Ginlio Cesare: è l'appello ad wia gran.de tradi- ..,..ione,per la giustificazione etica del fasc:ismo. Che poi eccedano nel tempo e nello spazio, o socialismo! chi è senza peccato scagli la prima pie- -b"a.A suo tempo aYete bene infierito contro l'ancien ·régime e il Cristianesimo, coi valori et.emi che pure in sè portavano; avete bene avuto la menta.htà massonica: ora vi rendono pane per fof'l"cia. E' la legge del taglione, è la , nemesi storica ,. La dialettica dello spirito è più in alto. Eticità liberale ed eticità fascista. Kon temiamo eterodossi accostamenti. Pareto darebbe a questo atteggiamento la dubbia lode dell'impassibilità scientifica, mentre è ancora attività morale. La verità è che quando sorge un capo, un padrone 1 tutti gli altri çap.i in fieri sono, d'istinto, contro. Gobetti ha ragione, 1'avversione è e: d'iktinto. , Più galli in un pollaio non ci stanno. M.a l'antifascismo etico ha il torto di sottacere 4,uesto profondo motivo uma.no. Cosa credete, eh~ quando Chatearu.briand rn contro ~apoleone il Grande ,d Vietar Hugo contro il Piccolo, sia per il bene dello Stato? Ma Goethe nella sublimità spirituale, Manzoni nella santità morale, Giolitti nell'istinto politico (quando, a ottanta anni, le ragioni tattiche d'intransigenza siano sopite) non accettano ·questa posi:,ione di antagonismo plastico sl, ma di dubbio motivo, che nella loro coscienza si risolve. Nè dite che siete centro le tate d'i Mus-_<oli-ni,percl1i foste anche contro Giolitti, ptll' cosl diverso. La verità è che lo Stato deve per forza in1porre' una disciplina, violare delle libertà, delle coscienze: nè ciò può fare solo (come vorrebbero il sen. Alberti.ni ed il , Corriere,, e sarebbe bello, ma fin troppo) la Legge, che è Ia lettera, fanno gli uomini, che sono lo spirito, come volontà ed audacia : se no La storia si ridurrebbe a un meccanismo d.i orologieria. In un certo senso tutti i Capi, Richelieu, Metternich, Bismark, anche Cavour, anche Lloyd George, anche Poincarè, anche Giolitti sono stati dci • corruttori • : hanno bisogno di esecutori e servi: l'opera statale è a questo prezzo. Lo scetticismo costruttivo chiede ad essi solo che questo male rechi. un bene. I liberi stiano pure in disparte 1 ma comprendano. Se voi, ogg-i, preferite Nitti è percbè non c1è più, e perchè era più debole: m.a corrompe,~a egli pure, e lo sapete. C'è modo e modo, è vero: ma è cosa secondaria 1 un mero fatto dl temperamento. Quanto al resto : la ricostnizi01)e europea, le simpatie marxiste, l'avvenire operalo, qui nou c'entrano. Le minoran7..e liberali, le él,ites attive sono sempre contro i capi, contro le d'itta.ture, contro i governi forti, coutro l' • arte di governo 11 che è qnel che deve essere. I loro e: casi di coscien• m , sono rispettabili, esse sono, in certo senso, il fiore della Kazione, ma _la Nazione ha pure aJ.tri cet-i e altri bisogni. Date a Cesare,, quelle che è di Cesare. I popoli non si governano coi , puri ,. Di fronte ad essi l'eticità dei Capi è, non tentare la Repubblica cli Platone o di Ph1tarco 1 ma essere e: se:i1 :&, immedesimarsi con la politica, porre a norma delle azioni il vantaggio dello Stato 1 e: servirlo> : ma ciò, che dovrebbe essere la regola, non è che di pochi demiurgi. Pure, a sommo degli Sto.ti, vien più facile e spcmtaneo inserirvi il proprio « particolare » : è questo, anzi, un permanente ato11.t della Monarchia. Conviene augurare che l'on. i\iiusso1ini !unta ciò, che s-i sveli demiurgo (quello che nemmeno al tempo dei folli sogni, dopo Ronchi, a Fiume 1 fu <l 1 Annunzio). Non dovrebbe essere difficile: quale più nobile ambizione, quale più alto polo della personalità? (lo scettro dello spirito; ma è altra cosa). Allora la sua forza sarà bene aosioa. Allora egli potrà guardare dall'alto di nn.a pari coscienza etica l'opposizione libcraJe, ooi suoi fermenti anarchici e fa7...iosi, r_-be l'~tremismo dei " rivoluzionari liberali , sv~. Peggio pc.-r lui, ma peggio anche per l'Italia, se fa1Usse. Giova che ogni conato sia. serir.1, 00 ogni sforzo costruttivo. Giova che la storia non sia vana. Comprenderanno ciò gli arrabbiati ~- Partito ? ~on rallegratevi se l'avversario si riveli indegno: voi pure ne sarete menomati. ~on ca.pite che ormai quello che è fatto è fatto, il Fascismo, per origini, per spirito, per n1:1me:ro, è gran parte d'Italia e non si può d.esi&- rare che f.a.llisca., ma che evolva? Che se fini.S6e nell'operetta o nella congirua voi potreste ghignar su Stambuliski, ma l'Italia sarebbe, una volta di più, disonorata? O ,i piace sentirvi senza patria, tornare illl'altra volta fuorusciti? Trrota anni fa un moto di tal genere sarebbe stato più incoerente, più inorganico: IJ clima unitario dà i suoi frutti; nell'ambito dille premesse, &1 capisce. Xonosta.nte le sue tare, l' Italia sale. :S:on temete la dittatrua, se è ,irile: non abbiate paura, tutto passa, passerà. Tutti i paesi ne hanno avute: ]'importante è che diano frutti, che si chiamino Crornwell o Lenin. Mussolini è una forza; ormai è quasi certo. Può servire l'Italia. Repugna tentare di sj:roucarlo. Stroncru:- si mutuamente è forse modo di natura, e anche lui l1ha pratiJ::ato. );on è il nostro. . .. Siamo così passati, con un nes...c.oche ci sembra ,itale, dai motin puramente· etici ai politici di questo particolare antifascismo. Ora diciamo l'ultima parola. L'antifascismo etico e: ingenuo , non è che uno stato d'a.nimo, suscettibile, come si Tide, di superamento ,e che al massimo persiste nei gregari : q lL"nd.o, ad opera dei capi, si traduc::a. in un1azi.one, esso ha già secondi fini, è già tw e calcolo• politico. Ed è, anzi, ciò che li giustifica. e li sab;-a. Chè, se non m.-esse sfonài, ben meschina sarebbe la loro intransigenza. Ma come? ,·oi dite, Yoi sapete al pari, più di noi 1 che l'Italia è qu.ello che è, voi bollate 1· , unanlmità cortigiana», le e ~o-re•, questo popolo d.isgra.7Jato e chiacchierone 11, e poi ,dopo aver diagnosticate le profonde cause, ve la prendete coi caduchi effetti? come osate proporre di cambiar la lama quando sapete che il diletto sta net manico? Arrotarla è tutto quel che si può fare. Quanto a noi:, se il capriccio JJOJJOlarecambi.a5• se tutto, un'altra ,-olta, TI assisteremmo rassegnati, cercando, poi, di trarre dal peggio il meglio, un 'altra ,·olta. Credete .<;u} serio che, caduto Mussolini, l'ambiente si purificherebbe pér incanto? Ma non vedete che da cinque anni, la stessa gente fa il giro dei Partiti, bolscerichi, popolari, fascisti, come le compruse di teatro? Et pl.u.s ça change, et plus c)est la 111,§.-me chosc. E pol, vi pare forse che Kitti, che Serrati, che dou Sturzo potrebbero far meglio, a,-ere più autorità 1 più forza, per inquadrare e orientare ]a Nazione, che ne ha ben d'uopo? E, infine, una profonda eqilltà storica, un istinto, non ·d avYerte che, quando un uomo fa quel che ba fatto ?\IussoÌini 1 cioè, non sal,ato l'Italia. (sah·ane, 0 meglio, sen:ire l'Italia comincia sol_oora; fino _sieri servi la Stia fortuna) ma fissato quel che era nell'aria, dato una Yolontà e ut1a roscieu?a alla piccola borghesia, creato questo moti), il fa. scismo, è inutile sofisticare, i '-'uoi f~11tti deve coglierli, il Stto premio lo tocca, 1a sua funzione (breve o lunga, sta in lui), è necessaria? Tutto questo voi lo sapete, di tutto ciò voi non potete non a,.,er coscienza. E allora, spogliato success-ivamente della necessità etica, della necessità politica 1 il vostro atteggiamento, in quanto sia cosciente, si fa chiaro. E' tattico_ L'iutransig-enz.a non è un dovere, ma passion~ o calcolo; quasi sempre tutti e due. Non più fumose confusioni, cieca ira, sel,aggi imperativì. Siamo nella sfera degli. atti coscienti, in luce serena. Si può comprendere la ragione deg-li avYersari, la logica, date certe premesse, di una.. situazione, e i suoi vantaggi per lo Stato, e nondimeno '('SSere contro. E' i1 processo per antitesi, la feconda ingiustizia dell'azione: punisce e infrena quel che negli avversari è di belluino. Spesso l'opposizione politica è il miglior modo della collaborazione storica. Nella parità etica, nella convergenza politica di collaborazione e "

b 30 intransigenza., a orienta.re son le contingenze, il « particola.re ,. Ministro di Facta, compromesso nelle giornate cli ottol>re, 1'on. Amcndola ha ila via tracciata: capo dell'Opposizione, in questi tempi, è robusto ufficio. Cosi Gobetti a.e• centua certi motivi, in cui 1a su.a originalità, crede scopri.rsj. Ma GioLi.tti., ma il Re, com.e potrebbero I Co-,, co-rdia dis co-rs. Non temete che! 1o spirito demiurgico dissolva l'opposizione, e con essa la lotta politica, e la vita. Ci sono, a mata-iarla, gli interessi, ci sono i sentimenti, le forze di natura, irreducibiili. Esso è ap-peru. qualcosa che tende a rego- / \arle. E' solo .in sede etico--politica 1 come processo spirituale, che no.i giudichiamo questi fenomeni, col1aboraz-ione e intransigenza.. E', 11.el p:iù vasto quadro dello Spirito, al clisopra dei Partiti, la coscienza. cleUo Stato: e Ll suo giucw..io esprime, oltrechè 1'unive:r,;ale = ,Li ffuso, la c!Bsse poLitica per quel tanto che, uon premuta. da motivi economici, o casta.li, o ù:leologici, essa ha di Libertà. Informi, o non, I'a7ione pratica, quest.'l, dello scritto politico, è la sua. sede. Detto ciò, credo che le cose sian più chiare. FILIPPO BURZ!O. NOTA DELL'AUTORE Questa prima parte cli un saggio .intitolato: e A·ntifascismo 11, può forse, da sola, indurre Ull L"011retto non esatto del punto di vista dell'autore. Essa ne riassume, principalmente., la parte etica, i.spirata a due suggestioni, o dirretti ve-base : 2n.dare senza pregiudizi incontro alle forze che la. vita esprime in Jibc-rtà; non credere troppo facilmente che il bene stia tutto & una parte. Ma le suggestioni etiche., se orientano (escludendo; ad esempio, l'apriorismo intransigente) non determinano completamente l'atteggiamento politico. Se dispongono cordialmente ,-er-so il Il/Uovo, occorre poi ancora fare t111 duplice passo : esaminare 1B p-ossibrlità concreta di questo nuovo nell'ambi ente in cuj opera, è date le aJtre forze in gioco (sarebbe 1 'anali$.Ì obiettiva, scientifica, sociologica alla Paxeto) ; esaminare i. vantaggi e gli svantaggi, il bene e il male che questo nuovo p.resenta rispetto allo Stato, second·a il concetto che se ne fa colui che giudica (sarebbe l'a• naJisi soggettiva, ideologica). Contrariamente a q,rnnto credono i passionali, gli ideologi arrab· biati, che giurano nell'assoluto delle loro « idee » (le quali lsono, spesso, sentimenti bruti), che di· cono: jìat ·ve-ritas (o justitia, o libertas) et pefieat ... Stato, questa seconda parte non è indipe.ndendente dalla pri:ma : lo Stato è fU'IJ.ZÌonestorica, non idea platonica, le sue opportumità sono variabili. Onde la grande complessità ifel problema che l'empirismo risolve oscuramente, cui l 'aziOne bruta. sfugge soro perchè è cieca. • E' dalla sintesi, o fusione organica, di questi tre momenti che emerge il giudizio politico; in funzione del quale, ma non di esso solo, si ha poi' l'atteggi.amento pratico. S'inserisce, anco.ra, genera.lmen te, in mezzo un elemento essenziale, a trascu.rare il quale, per ingenuità o ipocrisia, non si capirà ma.i la politica: il tormento personale, il e: particolare >, che i1 nostro 3.mico An~ saldo, e tutti quelli di • Rivoluzione Liberale , , e a.n,zi tutto il· mondo, hanno tanto in disp-etto. A to,;to. Può essere cosa vile, ma· a:nche seria. Un clip-lomatico che serva con passione il suo paese all'estero,· può dar giudizio politico sfavorevole di certi rivolgimenti• interni, ma dire ai nuovi ~rigenti: io qu!i servo, lasciatemi sta.ire. Cosi, m generale, crollando le spalle, ogni potente volontà di fare, che abbia a, noia le azioni. Ciò apre t1110 spiraglio sulle forze demiurgiche che possiamo· chiamare seco-ndarie, che sono tanta, se pure occulta, parte del funzionamento degli Stati : che operano, non al sommo, bensl lù.ngo li rami; comunque, sempre fuori dei quadri 'di Partito. La continuità, accanto al mwtament.o. Ma ciò porta lontano. Ne dfremo poi. F. B. L'amico Burzio trova in 1wi un tem.peramento di ideologhi (la sto-ria tt;;l fuscello e del tra-ve!). e nan si a-v-vedeche i suoi scritti so-no niente qLtro che l'ideologia del giolittismo e del 1m<ssolinÙmo. Del resto i suo procedi-menti dif,lettici appaiono più che e'llidenti : 1nissirolis11w capo-volto per giustificarre interessi e modi d'agire rea.ziona-- ri. Reaziona-rio è U pMticolarismo di Burzio, a cu1, sfugge il senso ti.tto moderno dei partiti, che non so-,io le fazioni, come egli le chiama indifferentemente. Dietro il nome 11:u,o-von,ella sua politica demiurgica, c'è una cosa vecChilT, e tradizionale con,1,elo spfrita gu,icciard-i-nia-n.o in u1t m,o-ndo um.an:ista.. Ma a./lo-ra scopriamo le carte: ideologia per ideologia., Burzio reazionariO, noi rirvoluziona,,i la questione non è più di piani teorici ma di giudiz~ co1?creti e quando ci tro·ueremo discorcii co11r testeremo al Biirzio il diritto di rifarsi alla sepa, razfone di etica e polit:ica. E aL suo de1n:irit,rgo-·uonw di urrJerno non potrà sta·r di fro-nte con funzione di de-rn.i.iirgo, o a-dd'iritt'lwa di diplom,alico jJer 1neglio intenderci, l 11wtno d'ell.,o-pposizione? Sianio anti-ntussolin..iani app1unto perchè non trovia1no in M·u.ssoUni il politico, o ne t-ro-vùvm,ou:no d1..scarsa serietà ( V. Diplomazia m·u.sso/.iniana a Ter,ifot e a Corfù!). NoiJ abbia?lW dato a suo le'm• po il nostro ritratto !};i i\fossoUni, con ricche documentazioni: ora sta al Bwrzio l'obbNgo della prova. Qui occorre constatare che la sua teoria da sola non serve.: tanto che con la politica de-- LA JUVOLUZIONE LIBERALE miurgica non si spieli"a pere/tè Ca-vowr è più gramde di Deprelis e Bismarli d,i Giolitti: e faremo poi a mo tcm,po i conti colle risorse del psi,;ologo che ci 1.1olesse giustificare il suo mu.ssoUnis-mo. /11t(]htt;o e/te Mi.ssolini rest-/, ctue o vent'anni al potere non sarà ·wna pro-va buona, ma chi<!derenio argomenti di sostarnza. E già Burzio ci 1·ic<moscecom.pita de-niiurgico quando ammette che il nostro autifo.scismo etico serùe ad infrena.rc quel che negli avver5ali. è di belluu10; ecco eh.e am.che la nostra t opera politica, o contradditore dism·mato. insistere su un distacco di coscie11zae su 1t-na questione di dignità è nel nostro stile di politù;i_ I m.odi di parvenu di Mussolini e dei suoi non seno soltanto un.. a. tara morale, ma, a non lunga scadenza, politica. Il nostro riservarci per il futuro è wn, calcolo ma.tu.rato, di gente conscia che ai periodi d,; disoccupazione falli apposta, per i falsi profeti, per gli umanisti e />e,· i cortigiani, non ta.rdam.oa succedere i 111,0111.enti di prosperità eco-nomica, propizi alla ripresa d-h1novintenti proleta-r-i. Ci a-u,guriamo che Burzio non ignori la impo-rtmiza che ha per la politica la pa,tecipazione di nuove 1nasse, e anvmetta la differenza cii istinto e di rau~~ lm uno Stato di straccim,,i chp cercano impiego, e uno Sla.to in cwi abbiano il loro peso /.e esigenze della produzione. Chè se noi non riuscireni.o a vede1·e i terntini del -nostro calcolo, a-vremo servito il nostro Pae· se, come politici e non sol.tanto com.e.perSone oneste, pre.pa1·aind,0per doni.ani classi .dirigenti che o-vmnno d,iritto di essere rispettate. p. g. DELIZSICEOLASTICHE La Diocesi La Diocesi diventa una circoscrizione signàiìcativa 1 nell'ordine d'egli studii e della istruzione pubblica. La lettura ,della Go.zzetta U{ficio·le del Regno non è sufficiente, per documentarci sul come saranno istruiti gli italiani: occorre la. Ri- -vista Diocesana. Io La leggo. Ecco, per esempio. I maestri elementari di 'Genova si erano· concordati per attuare, essi, e tutti, l'insegnajnento religioso imposto per Decreto Legge. Da galantuomin.i, aveva.n; detto: Poichi: il regolamento ce ne lascia. facoltà, noi cercheremo di spiegare meglid, che ci sia possibile jl catechismo e la storia sacra ai no.stri raga.z.z:i,: in fondo, il ministro, o le autorità scolastiche, debbono ficla:rsi di noi auche- in questo, g-i-<'lcchcèi dàn.no già in man.q gli scolari tutta la giornata, ce I.i affidano per tutti gli altri .insegnamenti,, ce li lasciano p-erchè educhiàmo 11 loro cervello," perchè apprendiamo ad essi il disi:erni1nento_, ' Ma il Vicario Capitola.re della Diocesi, e con lu.i la Rivista Diocesana, non è soddisfatto: ed ha già inviato in proposito ai Reverendi Pwroci una circolare - ma sicuro : proprio come i1 Ministro! - Il Vicario Capitolaxe entra & padrone in ogni scuola elementare: egli si fa forte dell'art. 4 del Decreto Reale r0 ottobre 1923, il quale cl.ice: e: Il R. Direttore didattico e, do'Ue manca il titolare della direzione didattica, il R. Ispettore scolastico, c<mferirà personalmente co'Ua Autorità , religiosa più elevata del Circolo, didattico per definire la scelta degl> insegnanti di religione ed invierà al R. Provueditore l'elenco di essi fi,1·• mato da lui e dalla, suddetta Autorità, con sigm-- fi,cato di pare-re fa-vo-rc-voleat/a, scelta fatta , . Questa disp-osizione è chiarissima : essa sanziona il controllo dei vescod e dei parroci sulla scuola elementare. In linea di principio, è come se il re, capo dello Stato italiano, al principio di ogni anno si recasse a conferire e personalmente , col papa, capo dellB Chiesa, sottoponendo alla sua approvazione la lista com1>leta.degli, impiegati dello Stato. Gli Absb111·go·Lorena e i Borbone noni sono mai arrivati a queste dedi7.,ioni di fronte alla. Chiesa. Gentile vi ha già piegato, ormai, il nome dei Savoia e l'Italia. ~ella sua circola.re, dunque, Monsignore Reverendissimo precisa i Cl'.iteri pratici secondo cui essi dovranno, concedere il loro benestare agli .insegnanti di religione. Ecco qui i criteri, precisati d:,. Monsignore Vicario Capitolare: r. 5• potrà concedere l'appro-vazion.e definitiva ai maestri ,che sia?to Sacerdoti, o che sia.n.o forniti di titoli speciali, rilasciati daUa com.p. etente A it-torità Ecclesia.slica. 2. Agli altri maest,,i, dei qi.ah sia nota ·in qualche 1nodo la id'oneità, si potrà co1iced.e1'ela a,pprova:Jione solta:nto in. 1.ria prcn. 1-visoria. 3. E' condizio•ne essenziale ptr tutti i niaestri che consti aU'Atttorith Ecrlesia$li.Ca, che si.a1J1p0er portare neU'insegna1nc11to umo spirito crisiw,1,0. Com.e« consterà» questo, :ill'.\.uto :iti.i. Ticcir,si..1stica? Certo, ìnl base a delle $11.e i11dag-ini. La Curia Arcivescovile può controllare la vita privnta ckgli irn;cg1..anb I\ co11 Hit'zzi jJtopri ». ~'\ nchc l'on. Gentile usa, per l'ideutic-0 fnc, tlci me-,> zii propri. Qua.nte pol.i7,ie s.•gret.e ! Voi \'t....a.eten, ella prntica, il colloquio, poniamo per esempio, deJ Rcve1·e11cloParroco .JeJlc Vigne col signor cUrettore del1a Scuola, Civica Vincenzo Troya che è andato a visitarlo cou l'elenco dei suoi insegnanti. Di,rà il direttore : - EccQ, signor parroco, l'elenco dei miei ma.estri : sono dei buoni insegnanti, degli onesti cittadini i qua.Li c:ichiar=o dj voler fare essi le rlu.e ore di catc.-cb..i.,,msoettiil.na..nalc. Son.o cli tutti i partiti : aie-uni kgg&.o il J,,a-,;oTo, altri lo aborrono: ma sono pc-i-,;onedi coscieru.a., e in quelle due ore spiegheranno del loro meg.Lio, ciò che la legge impone agli scolari di apprendere. RepLica il Reverendo Parroco: - Non per nie11te, caro signor D.i:rettore, non per nient.e ... Ma io vorrei veclère l'elenco <k-i signori insegnanti... Il Reverendo Vicario Capitolare me lo impone... Jl mi.o ufficio ... Il parroco si impadronisce dell'elenco, e kgge: e mentre legge, f.a qualche boccaccia, alza. gli occhi al ciclo, sj arrcst.a mc,±itando, con delle leggere, pie e untuose fregatine di mani. - Ecco, per C!-;é.ffiJ)']o, questo nome, signor Dl· rettore ... " quest'altro ... l'hm, uhm ... Sarà cliffic:ile... Sarà rischioso .. - Ma come, come, reverendo? Ma quest.o è t1.11 ottimo io.segnante, veda., inscritto al Partito fascista, abbonato al ... - Sarà, sarà, caro Direttore: ma vede ... Mi· risulta.. M; constei-ebbe.. da certi episodi della SU...'l vita. privata potrebbe- risultare ... che non è per portare nell'insegnamento t1110 spirito crib.tiauo... Oh, certo, certo, signor Direttore: Wl ottimo cittaclino, devoto al governo della ri.costn1zione nazionale... ?ila... E il nome di ·quel rnae;tro sarà depennato. E fc;~ello di alt:i e, di altri. Oh, , i mezzi proprii, "'1?.'i parroci funzionano, forse meglio dello scheclario e delle fi,clies deU'on. Gentile. Dietro a Monsignor Vicario Capitolare ci sono tutti i confessionali della Diocesi: l'on. Gentile si perleccherebbe le Labbra dal gusto di, avere un servizio di polizia cosi sicuro e discreto. Per adesso, questa sen.iz.io si esercita solo per vedere chi p,uò ottenere l 1approvaz.ione definitiva o provvisoria per l'insegnamento d'ella religione: poi, si vedrà. Un passo dietro l'altro.. La Chiesa non si unpa.dronirà delle scuole: ohibò, no: !'on. Mu.sso1-in~ non vuole che si d.1Ca,e bisogna, non far dispiacere all'on. Mussolini. La Chiesa si accerterà, semplicemente, , che tutti gli insegnanti portino nei loro insegnamenti uno spirito cri• stiano ». Va bene, così? E poi, un passo dietro l'aJtro ... E pensare, che due anni fa, molti italiani perdevar.o il lume della ragione quando si sovvenivano del potere del « prete » Sturzo! Quante declamazioni stereotipate dli liberali contro la tirannia del « prete , Sturzo! Quante tirate di massoni filofascisti, contro il e: prete ~ Sturw ! Adesso Gentile ci pensa lui. A1La.Minerva rin• nova il Congresso dei birri, e degli emissari : e a tutti gli· scolari e a tutti i maestri d'.Italia .insegna_ a vivere messà il m-u.sonel capestro del messe, Padre Maestro (Paà-re nel-la to-,wca.). G. A. GLI ANARCHICI E' quasi opportuno parlare UD momento degli anarchici!. Non so se ci sia aa:icoramolta gente, dopo circa dieci an,ui che siamo in ballo tra guerre e guerriglie, disposta a .inorridire per il racca• priccio delle teorie che uega.no la santità della vita umana. Una tendenza: appena pessimista nel giudicare le cose di questo mondo basta perchè ci si, accosti al e: movimento • con tutt'altro interesse di quello del borghese furbo o del poliziotto dilettallte, AJla p1~ma impressione che ci tocca, esser quelld un fenomeno squisitamente roman· tico quasi sensualmente necessario alla salute ·morale de' suoi adepti, ne succede un'altra, di maraviglia: perchè non s'immagina come faccia a mantenersi una coesione tra spiriti• così fini e quasi: esangui, che dovTebbero manifestare ini forma di dissrdi dii.sperati la· loro intimità contrad• ditoria. Ci Si convince che l'unica loro disciplina è la carcere, l'tLDica regola che conoscano la paura dei traclimenti' e delle delazioni; che sono 'retti e tenuti in vita,, come orga.uismo, dalle persecu'l.ioni, e che veramente si sfascerebbero quando all'atto d'i• terrore non seguisse una repressione formidabile. E forse a questo modo riesce di capire la vera illogicità della violenza; e specialmente di quella e: qualificata ll, cht mira all'in<lividuo o all'istituto, che serve a11'ocl.1oe all'interesse personale. Non si può odiare se non queUo che si sente fortemente, che è parte della propria Yita e dello. propria anima, e così radicato, da dolere conti· n;uamente, da non poter esser com.posto e superato con la coscienza e con h1 riflessione. Di quest'odio ~i fa un fantasma, che ha nome e: fo~ di oggetto, e così pate di poterne aver t}tgione, oppm1cnd.olo a sè e rin11ega11dolofino a volerne vrocuxare la morte. Ma si corre alla morte propria, uccidendo la' causa. delle proprie cure e dei proprt tormenti. Il gesto di liberaz:io11e non più cl'uua scarica nervosa, cl 'un cieco impulso dell'a• nimo inquieto che non sa ad.att...1rsia, 1l'arduo dovere delh: rass..::gnala accettazione. Tutti ,in Iondo si c.:.ai'ebbeano.t'chici; ma non tutti si è tanto p1v~li·\71a. esaurire &rngionatnmc.n• le le fon.ti della uostra vita. E' una conquista della quoticlia1ia sagp;ez?..a.quella che C'i pe.Tsuade del vant.-iggio, della necessità è.elb. dialèttica. C'è un pian.o del pensiero h1 c..li davvero nesstt.na • avversità si sente 11en!ica; c'è una visuale in cui nessuna forma può ripugnare. Se si crede a qtte-- sti beni, anche .il più vile degli attentati rit1C2sce: perchè togli,; qna.lche .possibilità al .na!ll:m mondo, e chiude tl.11 avvenire del quale in ~ ignoti avremmo pur pruteci.pa.to anche noi. u. M. Dl L. Ca-ro Mvrra, anche per te il carattere più salk1ite dcll'ana,- cbismo, còme movimento politico, I: quello <ld.f.. ,iol<:n7.a. Ora qn.est'idee a bra.ccett,:,: a.na=hio e bomba, mi pare ..arebbe l'ora di metter],: i-11. soffitta. Cc:moscendo prolondam<:nte la storia dld mo,:i.mento anarchico, anche nei paesi latini ~e la .iolenza ebbe, per rag-ioni economiche e di t:empc-ram.c.--ntou, na parte non trascurami,:, nou si può clisconoscde che la viol.enw n= i: clu t111a piccola parte ed ecce7jonaJe del.l'attività =- chica. Se appare grande e permanent,c t percJ-.è solo l'atto clamoroso attira l 'atu:n.z.io:ru: dell'opinione pubblica, che ignora quella attività che 3i svolge pac1ficamente,dalla rivista al circolo di stucti sociali, dalla casa editrice alla scuola F·,,.-- rer. Le teorie anarchiche negano la santità c1ell.i vita? O non è in n.ome della vita degli oppr"65i, delle vittime, non i: d.all"esasp-eraziont: senti=- tale per il dolore e la violenw che I: nd mondo che alcuni anarchici hanno colpito a morte? Lo. posizione degli anarchici è qne!La.di tutte le minoranze che non banno nei momt.-11tidelle sitw.1.- zi.oni ecce-;:ionali altra fov.a : quella dcli.a v;,,.. len7..a. L'omicidio politic-o DOD è stato tec,ria e pratica cli tutti i mo ,i menti patriottici ? Gli anru:chici cond-<'lnn.ano la violenw., in qwrnto es.<;a è una forma estrema di autoritarismo e no quanto la considerano una extrema.. ra.tio che 60gna.no eliminata. Ma gli anru:chici si levano oo,,_. tro il rigorismo etico, come Jacobi .si ponev-.. contro Kant, in quella famosa lettera al Ficht<c: e: Sl, io sono 1'ateo e l'empio che vuole mentire come mentl Desdemona morendo; che vuoJ me21tire ed .ingannare come Pilade presentandosi pez Oreste; che vuole uccidere come T"unoleon.u, ecc. , . Contro l'etica scolastica che qualifica .le opere degli, uomin.i giudicandole buone o cattive in disparte dal fine, l'anarchico afferma impp,>- sibile l'amore che non si connetta. con l'odio e crede che « chi ,iene mandato drul'amore giu.nga armato di scure », come diceva il Bovio, che pax d.ic<evaagli anarchici: giù il coltello!, qu.andio questi si abbandonavano a violenze inutili. L'anarchico, du.nque, odia perchè a.ma. E il suo odio, in colu.i che ha il senso della storia, trascendo l'individuo, la categoria., la classe. Ma non ~ per questo di sentirsi giustificato moralmente ncl compiere la oiole=..a. Si potrà discutere se o q=- li atti cli vi&lenza anarchica furono utili, ma llPll si può condannare que!IB senza condannare qualsiasi violenza, da quella dell'Orsini a quella del Battisti. E veniamo alla meraviglia che tn. provi nel vedere una certa coesione tra spiriti così in.di:,iduali. L'unica clisciplina è il carcere e l'UDica R" gola la necessità di clifendersi : ques+-<>tiene ia vita secondo te il movimento anarchico, com& organizzazione. Anche qn.csto punto cli vista dipende da una inesatta conoscenza del IllOVÌin.en· to. Gli anarchici-romunist.i hanno = program· ma, che non è rigido e dettagliato, ma presenta delle linee di finalità e di tatti.ca che po660DO UDire molti ind:ividu.i. Se tu fossi stato al Congresso di Ancona, in cui erano presenti i rappresentanti dell'Unione Anru-cltica ltalia.na, che contava allora 18.CXX> organizzati, ti saresti certamente stupito dell'armonia che '"i regnava. Una caratteristica delle riunioni aaarchkhe è la calma, l'affiata.mento. Intorno al movimento ana.t'- chico organizzato vi. è un vasto alone cli elementi varii, anarchici di un anarchismo amorlo, che va dru. ravacoLismo alle rimAsticature stimerianc e nietzschiane.- Ma, storicamente, il movimem.o a=ci,ico va considerato in rapporto alle for76! organii.zate e che presentano Ulla continuità cfi pensiero. e di azione. E questo movimento no11. i: che l 'al-<'l estrema del socialismo. Le persecuzioni, invece di rinsaldare e miglio-- rare il moviment.o, l'hanno sempre disorgann:- zato e peggiorato. Ben è vero, però, che la sc::ucla del sacrificio ha conservato agli anarchici certo qum.ità combattive che mancano a tutti gli altri partiti. Tu opponi, poi, la posizione romantica. dell':iinarchico in un piano inferiore a que!IB àia.letttca del liberale. E' questa una soluzione storicista del problem-<'ldella vita come dovere di azione. Ma anche da questo angolo visuale mi pare eh.e la tua posizione sia errata. Poichè nella ca.tena delle cause un anello vale l'altro, per chi veda solta.uto le possibilità di storia. Nell'ingranaggio dialettico della sto1ia l'atto di u.n re o di un ministro può rappresentare tante possibtlità q=to l'attentato di un anarchico. Tante altre osserrnzioui mi suggerisce il tuo a: gindizio », ma la R. L. è troppo stoiicista. per dar tanto peso ad una forza politica che oggi è sui mar'giui della storia. Ed è questa. una delle cause 11011 secondarie della diliicoltà del movi• mento anarchico di acquistare un respiro più ampio1 che lo tolga da. qucl ristretto cerchio di vitalità in cui si arrovella e da cui scaturisce cli qua.udo in quando l'atto di clisperazione, che i più chiamano delinquenza e follia. La....---ciandaolla sto1ia di domani il compito cli r.iiare i conti. Tuo c. B.

LA LIBERTÀ T<>rhio, 8-II-1924. <faro Gobetti, ho letto con grande interesse e <hlott.o il nmgu.i.fico • pamphlet., d:i Giovanni An, S"t ldo stùl 'ult.imo 11umero della RhJolu.~""1-0ne J bero/e; d.ilctt.o gjrn,lific,t.o da du.e orduu cli mJÒtmi : ~Lllv...ituUo percht.' Ansaldo è. m10 &c:ritt.orc di gr.Jndj mez:,j, un ironista finissim.o cd un ~ervatore profon<lo e originale.; in~ luogo pcrchi: la, pubblica,joue del saggio ansald.iano mj J>Tovaad USW'3. come i11 questa l tal ia, dove og,ù gion10 si piange stille pubbliche libertà clist.i.u.tt.e, su.I diritto di critica concu.lcat.o e sulla impo,;i:z.ione di svariati bavagli agli oppositori politici, regni viceversa tanta libertà da tolJerare \;\, stronca.tu.ra. in pieno condotta <l...'l. Ans:ùdo su} filo taglientissimo d.clla sua ironia. nci confronti del presidc.n.te clcl C011siglio, o clitk1.tor come dite ,'Um.ltri, messo sul medesimo pi:lllo in politk·a interna cdi intenUU'...ion.-"tlecli tm av- ,·ontn..ricro cafone e prepotente. !J saggio di .i.\.Hsaldo è:, d:icevo, uno elci più poderosi ed efficaci esempi cli "tronca.tura politica . .'\.mmiro chj lo h..'l. scritto: lo a1run:irerei di più se avesse rinwiciato ad' alcune immagini fallkhc, cli pwese yoJgarità, uscitegli clalla, fantasia nel calore polemico che toglie il controllo :ul-C'bc, a.i più equilibrati; e se avesse poggiato pas- ~ogg_i ed argomentazioni fonda.me.11talisopra bat-i 1)111sol.iùe che non siano i frequenti • mi si riferJsc.c •, « persona clegDa cli fede mi assicura. .. •, • so da. fonte ineccepibile. .. li, mez:z.idei quali si pnò servire la superfici.-ùe polemica. giornalistica, ma che ad wi saggio conipatto e infuocato come quello cli Ansa.Ido tolgono efficacia di persuasione ed inducono il legittimo sospetto di 11ra disinvoltura a buon mercato. :i'.L"t ant'è, caro Gobetti, il modesto rilievo non clisconoscc alla prosa cli Ansaldo la fo&.a clern.oHtrke ed il ,;gore che fanno corpo con la sua robustezz:a letteraria e la, rendono degna di essere classificata tra i più caratteristici clocumenti del) 'epoca. U mio onesto riconoscimento non giunge tuttavia più in là: e d'altra parte non voglio entmre nel merito della polemica ansa.ld.iana., che considero come una brillante esercitazione di un brillantissimo ingegno. La polemica mi interessa, caro Gobetti, per il tema della libertà. Come avrete il coraggio cli. ritornare domani alla carica contro i violatori di coscienze e i mortificatori di spirito che si a.nnicla,no nei covi ro- :1r..qni della reazione? Come giustificherete le vostre invocazioni generiche alla libertà,, se in Italia ce n'è tanta da penuettere invettive personaJj del genere cli quelle che Ansaldo scaglia contro il capo del governo? l.a vostra commovente nostalgia degli allegri Mempi nittiani v:i ha fatto proprio scordare quel po' po' di restrizione alle pubbliche libertà inotaurato dal basilisco con la censura preventiva sulkl stampa in periodo elettorale, e poi con lo sciopero tipografico organfa:z::atod'accordo con la F€1leraz:ion.edel Libro, sciopero che soppresse cli colpo e per tre mesi, twtti i giornali romani? O v; sono per voi due mocli cli considerare la !.ibertà, a secor;ida degli1eventi e degli uomini, se ,;.ia console Nitti o Mussolini? Del resto guardiamoci, intorno, caro Gol)etti, in questa Europa senza. pace, per usare u.na defini- :.ione cara all'uomo politico del vostro cuore. Sapete che il governo socialdenwcratico tedesco, qnello medesimo cbe intervenne militannenre nella Sassonia comunista, ha soppresso da sei mesi l'organo comunista Rote Fahne senm che nessuna Vestale sorgesse a gridare per la libertà d:i stampa conculcata? Sapete che il meclesimo governo ha soppresso uno elci più diffusi giorruili di sinistra della Germania, diretto dal noto òemocratico e pacifista Gerla.eh, solo per aver pubblicato un blMlclo articolo di critira ro provvedi.menti finanz.ia.ri governativ:i? (Natu.ralmente i giornali della , variopinta , opposizione italiana si sono ben guardati dal diffondere queste notizie). E r:inu.nc:ioa perlare di quel che è avvenuto ed avviene in Russ-ia ed in altri paes1. .. La socialdemocratira Genuania ci illumina in pieno sul concetto cli libertà professato dalla socialdemocrazia. Or dunque, per concludere, io mi clichiaro pronto 3l1 am.m.irare senza. ri~e h_1~ i ~ p~- phlets ,, le esercitazioni iromche e 1 saggi entici che la, Rivoluzione Liberale andrà pubblicando purcbè cessino una volta le cann.evalesche lamentazioni sul tema della libertà. Il • cafone , romagnolo contro il quale Ansaldo av:ven~. i su?_i strali fierissilni mi pare un uomo tb spu1io ptu cl~ quanto voi non sospettiate. Jl profilo ansaidiano potrebbe meritare tra pocl11 1:n.c.s1 qualche ritocco, qualche rettifica di tiro ... Jn politica 111ternazionaJe, per esempio, .il « cafone li pre1Jotcnte ha Tealizzato proprio oggi l1accor<lo cou la Russia, uscendo vittorioso dall'agguato t-2&>gli con tanta commovente solidarietà dal1'iuten1?- zionale massonica e socialdemocratica fhl D:1 puntato su ~facdonald. . . E voialtri della Ritvoluzione L1beraie, che 10 runmiro per la vastità della coltura, l 'origin .. 1.- lità dell1ingegno e la costanza piemontese con 1a quale vi battete, continuate nc~le v0$tre esercitazioni estetico-politiche-lettera.ne, a<lesso che siamo iu periodo elettomle, sell2)3 sofisticare troppo sul prese11te perchè qualcuno _non v, nehiami al rècente passato: le elez.iom del 1919, LA RIVOLUZIONE LI:IIERAL~ per cS<.>JDpio, magari quelle elci JJ<;riod.o giolittiano (chiedetene a Salvcm.ini...). E poichè io sono devoto alla lib<:rtà, lodo Mussolini che v; la.scia \-iverc: e sfogare. I vostri sraggi d-i critica politica e <l:i demolizione sono, io fondo, dei diletti solitari <lei quali vi compiacete nella vostra cerchia limitata. Ogg:i, caro Gobetti, cbiooo alla vC&tra amici.7.ia il penlli:Sw cli aggiu.ngere il mjo povero nome a que.lli dei complim.entatori di Ansaldo. <..'onliali saluti. l,oR>:no G1Gu. l OST'ILà.A. ll ll'arn.ico Lorenzo Gigli, wn Liberale corrierino o socialdemccratico, risponderebbe così : e L'articolo di Ansaldo f1, to/.lerato perchè lo pi,i,blicò la Rivoluzione Liberale, mia ri-v1sta di critica diffusa in t<n pubblieo di intellettuali. Per mollo "'e-no il Corriere della Sera fu minacciato di disbrn:ione. Si possono far parla,re le sUitistiche delle "Uiof-enzeto/.lerale e p1·omosse in qitesti rn.esi: L'elenco che ne ha fatto MatteolN è assai eloqnente. Lo Stato opera.io fu sospeso, soppresso, ostacolato. Al Mondo si rispose con. l'aggressiane ad il mer1dola. In molte città non è penn.essa La -ve,tlf.it.adei gi<>rnali socialisti e del Comere cl.ella Sera. Si perm,ette la conferenza Twrati e la domenica dopo si bastona Gonzales. Le organizzazioni proletarie sono stroncate. Canitro i non iscritti aUe Corporazio-n:isindacali si pratica l1, boicottaggi.o. Non c'è dubbio che le restrizivni alla libertà in Italia s{J7U)più gravi che in Ger1>1-0nia.Sopratutto si S{J7U)-venute fc,rmam,do in Italia condfaioni di isolamento, di difficoltà addirittura materiali ed ecq,w,miche di vita per chi è. dichiaratamente antifascista, siechè soltanto una minoranza intransigente p1.tò resistere, in questa terra maiala di pauperismo e di cartigian.eria , . La nostra risposta è ancora più radicale. Lorenzo Gigli dimentica che l'opposiziOne al fascismo di Rivoluzione Liberale non. ha m.oi sfrutta,. to il tema delta libertà. Noi ci siamo lamenta.ti sin dal novembre 1922 perchè Mussolini è troppo demccralico, perchè n.cm tien fede alle ùt,e e alle posizioni assunte, n.on conserva stile e dign:i-tàdi ,unno di Stato, perchè non è neanche tiranno sul serio. La mancanza di libertà in Italia è soltanto un aspetto alla mancanza di dignità e di carattere e La colpa pwrtn-oppo ne risale più agli Italiani che a Mussolini. La-voranào a migliorare i cosl14-- mi e a smascherare le l,u.singhe del bel tenel>roso ci sembra di fare IA,tt'altro che delle esercitazioni letterarie. Lorenzo Cigli non ci parli di Nitti, Che non è mai stato it nostro u.omo poUt:ico, chè anzi a lui proponemmo e prop<>rremo oblriezioni ben. più serie di quel/e avanzate dai fascisti. ' Più che la 1Jiolenza ci ripugna in Mussolini l'istinto giolittiano di corrompere e di diseduca.re; e non sappiamo co-nie il nostro {l(J11,ico miussolinia110 ri-uscirà a classificare le basse astuzie del suo trasfarm.ismo, le pose gladiatorie, la spec-ulazi= sui vizi più doiorosi degli Italia,,1,1: -viltà, cortigianeria, retorica, pOIU,perismo. LA VANDEA D'ITALIA Le clifficoltà elettorali del Fascismo nel Mez,- zogioruo d'Italia hanno richiamata l'attb.zione degli scrittori cli cose politi.che sul perchè le nostre contrade resistono cosl accanitamente alla permeaz-ione delle varie correnti ideologiche che, nate nella Valle Padana -· cioè in una re,,oi.one ove il capitalismo ha già fatto i primi passi - pretendono allargarsi nel rimanente d'Italia ancora in una fase pre•capitalistica. Secondo il sen. O. Malagocli (La Trib11.na, 7 corrente), i critici della, questione meridionale mordono nella realtà quando attribuiscono la mancanza. di penetrazione delle grandi correnti politiche contemporanee nella Vanàea d'Jta/.ia - cosi come con appellativo .socialista viene tutt'ora indicato il Mezzogiorno d'Italia - al predominio del personalismo e sentimentale o interessat.o, e conseguente provincialismo o campanilismi •. E maggiormente mordono nella realtà quando aifermano che • questa polvere di eletti, non impegnati in tu1 programma di idee e non inquadrati in un'organiz7.azione di partito, ~va. fatalmente, a cadere a Montecitorio, sotto le mani sapienti dei diversi governi » per cui • ne proveniv"a.D.odei capi autorevoli nel loro isolamento, e degli ascari per la semplice schennaglia parlamentare•· Ma questi rilievi e queste critiche che • fondamentalmente corrispondono alla realtà , sarebbero spinti, secondo il M.aJ.agodi,.ad una conseguenza assurda, perchè erroneamente si asserirebbe da. parte dei critici 1 'inferiorità del sistema politico persc,n.alistico rispetto al sistema di partito. Invece lo scrittore propone - appoggiandosi, cosi confessa, a-d un.a preferenza istinti11a - una revisione di tale clommatira a.flennaz:ione considerando , la politica mer:iclionale in blocm, pei. suoi effetti generali sulla• v:ita della :nazione , che, secondo l'autore e nel loro assieme, so.no stati « salutari ed in certi 1notnenti a.ttèhe j)i"ovvidettziali ,. Infatti, aggiu.nge subito lo scrittore, il Mezzogiorno d'Italia ha rappresentato il baluard:o del regime durante due elezioni generali post-belliche ed , ha imposto !'alte, là alle farneticazioni ideologiche, ec1 agli egoismi interessati della vita, indubbiamente p,iù fervida, del Settentrione. Per queste ragion, il tranqui'llo, il bonario coÙservatorismo meridionale, constellato cli personalità riccamente ittitellettuali, ha esercitato uei nostri settanta e più anni di storia; nazionale, u11a funzione di primaria impo-rta»iza ( ?) com.e moderatore cli ideologie troppo facilmente accettate, e conlro gli intéressi; particolari ( ?) che nella passione dei loro contrasti obliavano quell 'int.eresse generale in cui pure erano fatalmente inclusi. E ,·ende,uio possibili dittat;u.re legali necessarie, anzi indispensabili nelle n1W1Jecondizion,i di s-uilu,ppo, ha riaffermato e consolidato traverso l'appoggio dato ai goverru, il principio fondamentale della concezione e della pratica stata1e. E non c~è 1iess1{:na -ragione che cotesta sua opera non continu.i nell'a-v-venire 11. Tralasciando, a partito preso 1 il fondamentale htnnus antifascista che circola nelle intime fibre dellf' r".>UCC/io11e malagodiana, e la sostauziale siJ:11 1,1~ia per ] 1ultima « dittatura legale» esistita iu Italia. (quella gioliitia11a) e 1·estri11gem· 1 O il nostro esame a1la corretta interpretazione del uuovo aspetto assunto do.U.. 1, questione 1neridio11ale, non possiamo non rilevai~ l'arbit..rari<'tà rlt:l quesito- proposto <laJ 1lal tgodj, e più ancora la a, bit.r:uietà della soluziuth:! ~dottat't. Anzitutto non è possibil~ nemmeno in ~ede di romauw discettare _del S<' fo&;~ stato 1ne0g1io che il :Mezzogiorno, 11.scendodalla fase precapila.listlca - cli cui il trasfo1mismo pohiico è la massi.ma espressione ù.i cereh,-alità colletti va - avesse partecipato, se nou alla elaborazione 1 per lo meno alla collaborazioue co11 le altre regioni italiane nel campo dei grancli miti politici e delle !onne istituzionali inerenti, oppure se fosse restato - come solo in parte è restato - ilnmobile nel vecchio qua.clro delle dittatu.re legali, perehè non si può nemmeno per ischerzo istituire paragoni tra una riccnwsciuta realtà di imma.- turità politica ed una ipotetica forma cli maturità c-ollettiva. E' poi evidente, che mentre il Malagoli, per ragioni cli preferenza istin.U11a, è portato a tentare l'elaborazione di un fatto, quale è la, staticità meri<jionale, stùla cui inferiorità la scienza politira, dopo le inchieste del Jacini e cli SonrunoFranchetti e dopo i libri del Fortunato, del Ciccotti e del Nitti, aveva formulato u.n giudizio certo e definitivo, con tale teoria non riesce a spiegare il perchè ciel fallimento fascista nel Mezzogiorno, specialmente quando si pone mente che il fascismo ufficiale, attraverso gli ascari meridioualv tenta ogg:i di sboccare in u.na di quelle dit,. tature legali che richiamano la preferenza istinti-va del JVI alagodti., e al cui sostenimento, secondo la teoria in esame, il Mezzogiorno è destinato a prestare opera anche per il futuro. Non si spiega, perciò, perchè il Mezzogiorno contro la sua tradizione ed il suo genio si ostini oggi ad impeclire la formazione della nuova dittatura legale fascista. La verità, invece, è p-iù complessa e non può essere nota se non! a coloro che nel Mezzogiorno vi vouo, ec1 all'illfuori delle semplicistiche generalizzazioni, conoscon,-, la varia realtà mericlionale €1 le ,me sfumatu.re. Del processo t:rasfonnisti<Xi infatti i1 Malagoli ha ciel tutto trascurate le com.- pUcazion.i verificatesi in conseguenza dell'azione fascista. Io ho descritto ampiamente in due stucli pubblicati su questa Riv:ista (N. 32-34) l'infantile tentativo cli emancipazione esplicato nel Mezwgiorno dai combattenti prima, e dai fa.scisti padovaniani poi, ed i mocli e forme attraverso cui la realtà trasfornùstica, preesistente oo aderente a quella, tale dittatura legale di cmi pru:la il MaJagoli, è riuscita volta a volta a frustrare od impadronirsi del movimento, e perciò non credo utile 1:ipetermi. Dirò, soltanto, perchè sia possibile una rapida e completa comprensione del fenomeno, che il fascismo, da un anno a questa parte non h,i, fatto altro che tentare <li duplicare la rappresentanza trasfonnistica del Mezzo. giorno. Credendo cli creare u.na nuow classe dirigente unitaria, cioè - come sogliono di.re gli scrittori ciel nord- di settentrionali del Mezzogiorno, non è riuscito ad altro che a creare una nuova classe trasformistica, la di cui forza è tuttora riposta nell'opera di mediazione tra il Governo centrale e le masse inerti. Ne è derivato, quindi, un gioco assai interessante, perchè mentre la vecchia classe dirigente fimaneva legata. a11a dittatura l.cgale passata, la nuova classe dirigente si reniva a prospettare come longa mawus della d.ittatu.ra legale ln formazione. Quindi non si tratta, come pretende il Malagodi, della lotta b·a cl11epriucipii opposti, di cui un.o, e cioè il fascismo, ideologicamente intemperante ed avverso alla possibilità cli instaurazione di una dittatura legale, e l'altro, cioè il trasformismo, ideologicamente temperante ed aderente alla dittstu_ra stessa, ma si h"atta. invece. della lotta di due sistemi identici e forse, pen~iò, più ficr.:une11ieavversi tr:i loro. In conseg-uc11:z1. di ciò si dete.nnitnva questa strnua po- ;izioue ldc.-ologic.1. c:lle due cvnenti politiche perfcit.arueute ideutiche come origine e con1-efunzioni da assolvere, si nresent.:1.vano al Governo Centrale e<l alll" mas$e c01ne rivaL. llcJl'opera di med-iazione tra i favori governativi ed i veti delle popolazioni, ed /offrivano contemporaneamente loro servigi ro due poli della catena politica. 31 Senonchi: il giuoco si presentava fin dal pri=o momento più ~ vorc...-ole aj vecchi che ro nuovi trasformisti, sia percbi: i primi uscivano da. u.na. libera selezione ed erano i più adatti all'ambiaite, sia perch/- il Governo Centrale non potev._ ind.efìnitam.ente a.t.tendere la formazione per cl,,- creto nùni.stc.,nale rii u.na cla.sse dirigenù: meridionale, (spedalmente quando le vere étites del :\1e-i..7..(Y,!UJrno si ma.ntenevano os.tinatarnent.e e-- strance a tale specie cli c-oote;a politira). O.Stretti infatti i vec:chi trasformisti a bandire rom.e a.nna di clifesa la ;nsizione della coerenza. politica, ogni offc:sa loro r<,<:alaS<.'Dlbravadiretta alla 6tes6a volontà popolare che, per effetto di w,a pttra illuaione ottica, appariva aver sempre costitu.it.o l'unica ba.se elci deputati uscenti. D'altra parte pot il giuoco d'i.mJ)<.6izione delle rappresentan.7.e local.i amiche del nuovo Governo, svolgendosi non per via politira, ma per via militare, scopriva troppo apertamente l'essenza. della questione m.erid.ionaJe e trasmutava impro-vv:i.sam.ente i facili =- tusiasnn della prima ora per il Governo in apert,, deplorazioni. Attraverso tale giu.oco, qoindi, IlOll è riuscito dlfficile alle vecchie classi trasformistiche meridionali cli rivendi.care il loro d>ritu a legarsi alla nuova ditta.tura legale, =-i dopo la dittatura militare, il fascismo u.f!iciale sta p..- pervenire. Tenendo presenti qu,:sti rilievi ed. ampliandoli con quelle osservazioni che la realtà del momento suggerisce non è dlffic:ile intuire la precaricii di ogni soluzione che i politici governanti SLpranno dare alJa qu.estioneCerto, come avviene sempre in casi consimili, si tenterà di fondere in sintesi eclettica gli inteJ:essi più rumorosi e le aspirazioni più andaci ma non si potrà più sanare l'errore-base, deri- ·cante per nostra f<>rtuna dall'inwm,prensio-n.e fa,. scista delle cose meridionali, in. cui si è a.ggira!4 il GrrJerno Centrale fino ad. oggi: cioè di 1W1< a-ver rin.saldata subito la nUO'Vadittatura con. U rappresentanze meridionali ed a-vere scoperl-0 il regi.me anche ne.l .~ezzogiorno. Questo errore politico che forse renderà impossibile il ritorno di u.na nuova dittatu.ra legale tipo giolittiano, non avTà reso completamente vano l'esperimento fascista nelle nostre regioni. Ma, da tutto ciò a1Ja semplicistira teorizzazioue dell'ascarismo giolittia.no ci corre assaL GUIDO DoRSO. Anche noi, i,n omaggi-O alla. chiarezza politica, ci augureremmo le conclusioni dell'amico Do-rso. bi-vece è quasi certo che awemc De Naoo in camicia nera : ossia i! trasfo-rmismo legale compl~ della 11i0Lenza. E Michelino sarà l'erede di Colos-imo, come campare di battesimi~ p-ronubo di nozze, delizia e consolazione dei suoi più grandi elettori. PIER□ 6□BETTI - Editoriz TORINO - Ula XX Settembre, 60 J(ovifà LUIGI EINAUDI LE LOTTE DEL LflUDRO 300 pagine, L. 10,50 La prima storia d:el movimento operaio e dr:t conflitti fra industria e organ:izzazjon.i prolet:e.rw in q11esti venti anni. • G. SCIORTINO L'EPOCA DELLA CRITICA L. 3 (Simtesi degli sti1d.i critici contemporanei). GRILDRIG LE GE!iERHZIOHIH~L fHSCISMO L. 3 E. BERTH LA. FRANCE A."C MILIEU DU :MONDI! L. 3 (Rappresenta il pensiero della sinistra si:rodacalista sulla Francia contemporanea). L. SALVATORELLI NAZIONALFASCISMO L. 7,50 F. HEBBEL AGNESE 13E~l'.J.H.UE~ L .• 6 T. FIORE UCCIDI L. IO

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