La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 4 - 22 gennaio 1924

CONTO R, ◄,/ fj,.,. .,~.... ...... ORICI\ SETTIMf\NfìLE DI POLITICI\ ESCE CORRENTE POSTALE "' -t:~~ J 6, .. O~.t ~<? '5>;, ''IRPTTI - Redazione e Amministrazione: TORINO, Via XX Settembre, 60 .. IL Abbonamento p1.,. ~ " µn semestre L. IO • Estero L. 30 - Sostenitore L. JOO- Un numero L. 0,50 (L"t...___ 2'!ù,~,.,__ lisdetto prinia del JU dirr-mlFJ'e s'inte-ude rinnovuto per un onnoJ MARTEDÌ ------ Ct,i riceve uo ourT)ero <li sa9:9:io <t ooo ioteo<le al>booar5i r1tspio9:a il 9:i<>roale, altrirT)ei:)ti 9:li cootir,u1trerT)o l'invio e <lopo un "11tse provve<leremo alla riscos5ion1t v><t<liante tratta Anno I II ~ N. 4 - 22 Gennaio 1924 8 O M hl ARI O: I\.. M.: I liberali allll prova. - Le vittime del bel tenchroso. - p. g.: Ln filosoIla di un fascista mancato. - *'* Affinità elettive. - A. Mù>m: La politica scolastica del fasci~mo • L'insegnamento religioso. - Lu Vita regionale: OnsERVER: Il "blocco,, delle sovrimposte comunali .• - * * * La Vita interna.zi0nale: .L' AIJ,ania economica e poJif ica. I LIBERAALILLAPROVA Col titolo < I liberali alla prova , la Sta ,.,pa tjeJ 9 Gennaio pubblicava un articolo che a noi - e 11011 a uoi soli - è parso importalJtissimo. L';irticolo - redaz<ionale - e::;seuziaùnente diceTa: « Finaln1eute è venuto in lta1ia il momento per tutti di par.lare aperto e sincero, è Yenuto il 1110111.entpoer tutti i pattiti cli deten11i11are seuza dubbi e senza reticenze le r:ispettive posi7.-ioni <li fronte al fascismo. La Stampa, rivendicando 1~ sua qualità di foglio 1ibera1e, nel] 'inuninenza della lotta elettorale, dice queste aperte parole, definisce, per prop',rio conto, la posizione che .il liberalismo autentico deve assumere di fronte al fascismo governante. Le formule « colL'lborazione disinteressata», « collaborazione per la ricostruzione nazionale li, a indipendenti ma 11:011 oppositori » sono o contradditorie o Yane : buone come battute cl 1aspetto e come espedienti dilatori, ma, nel momento in cui conviene ch1og11i viltà sia morta, insufficienti; la ricostruzione na2.(ionale ~ è ricostruzione fascista, indipendenza dal fascismo non può essere che opposizione al fascismo. La questione predominante in questo aprirsi di lotta elettorale, la piattaforma, per i liberali è una: autogoverno della nazione contro monopolio di governo e di stato da parte di un partito, stato liberale contro e invece di stato fascista: tutte l'altre sono chiacchiere. Noi vogliamo sapere quale scelgono, posti infra qii.esti due cibi, il partito liberale italiano ed i suoi lead.er's. Attendiamo la risposta. La domanda la facciamo nell'inteTesse del partito liberale, più che nell'inteTesse dell'idea: l'idea, se anche sarà tradita dal partito liberale, Yivrà ad ogni modo, raccolta e incarnata in altre forze; il parti.te liberale italia- •o, se perpetra il tradimento, saorà da considera,rsi eome cosa morta per sempre». Questo pare a noi si chfami parlar chiaro; qLtesto pare a no.i significhi mettere il partito liberale e i suoi leaders con le spalle al murO. La Stampa ha bene meritato del liberalismo, p:trlando come ha parlato. Noi non sappiamo se il Partito Liberale udirà il richiamo e se risponderà : noi non sappiamo se di fronte aJ tacere o al titubare dei leaders del P. L. I. la Sta11ipa tornerà all'assalto. Per :intanto· ne raccogliamo noi il richiamo e lo traduciamo noi ueJ nostro linguaggio, ad uso e sen;zio dei nostri àtil.ici e lettori. Il fascismo, in un anno di potere, non ha fatto altro che trasformare lo Stato Italiano da Casa degli Italiani in Casa dei Fascisti italiani : quello che ha fatto in modo precario e tumultuario, dopo il colpo di mano su Roma, s'accinge a fare ora in mo.do definitivo, &ntando, dopo le elezioni totalitarie nei comuni e nelle provincie, l'elezione totalitaria per la Camera dei deputati. Teoricamente, l'unico modo di farla finita per via costituzionale con questa confisca dello Stato ;t beneficio d'una fazione, è queHo cli concon-ere alla lotta elettorale, contrapponendo alla lista fascista ,una lista nazionale di 1naggiora.nza~ la quale aspiri ad aver per sè quel tal 25 per cento, ed a sostituire poi legalmen.te nel governo della cosa pubblica gl/insori"i dell'ottobre '23 ed.i loro lacchè. Forza p.;r tentare ciò l'hallllo o,a in Italia solamente :-i liberali: uom,in.i, giornali, partito: i liberali d'ltal~ devono aver- anche il coraggio di fare il tentati ,>o. Praticament-e perciò gli oi-gani clel Partito u.fliciaJe debbono deliberare di scendere in lizza nel modo e con i propositi ru1zidetti; e prima. di fai-- ciò deve',il Pa~tito Liberale, con un atto pubblico, chiedere assicurazi0l1e, da Chi codesto gene1·e di' assicui-azioni solo può dare, che nelle elezioni .,~arà garantita efficacemente la libertà e la sicure7..:Ladei cittadini, e che, nell'eventualità eh mia vittoria liberale, le cònseguenze di essa non saranno imped·ite con modi sul tipo di quelli adoperati, per esempio, a Fiume dai fa.Scisti contro g-1,i Zanelliani, vincitori nelle t1rne: i quali mod:i fu possibile colà adoperare solo perchè lo. Stato Fi'uma.no non aveva una forza. capace di assicurare il rispetto alle teggj. Programma della lista liberale, superiluo dirlo, , restaurazione piena dello stato liberale dopo e contro la bufera fascista. :o; su tale programma ll.essuna coal.iz:ione: la lista. sarà liberale: si e~ lizze.ranno se mai nell'urna ~u tale lista i voti anonjmi dd tutti gli elettori insoddisfatti degli altri partiti o collaborato1; o oppositori a metà. Se gli organi ufficiali del P. L. I., dopo la pro> Yocaz.ioue della Sta·mpa si ostinru10 a fare il morto, devono gli elementi liherali antifascisti, nume.rosi nelle sezioni più cbe non si creda, svegliarsi essi per i loro capi: reclarna.re adunanze porre chiara la questione, ad arma ad arma concitare cessanles, riecheggiare in oni modo questo la si decida~ provocare dagli omenoui del partito, finalmente: una chiara risposta. l~EUlTTlME □Eh BEL TENEBROSO Se, ,neanche dopo questi ull1·m.ottt,m, il P. L. I. si inducesse a mettersi per la Yia che sola gli resta per salvare il suo buon nome, allora queJJo che non fa il Partito devon fare gli uomini ed i giornali, cosidetti liberali-democratici, i qua.li finora han mantenuto decentemente fede alle loro idee di libertà e cli deinocrazia. Qua:nto agli uomi11iil fatto solo che essi accettino d'essere co1npresi ln una lista cli opposizione liberale deve b2stare per purgarli delle responsabilità che ess·i e,1entualrnente si fossero aSSltnte in passato con la loro o inchùgenza o indifferenza o tituba112a verso il fascismo delle varie ore che precedettero la marcia. Si capisce che nel caso che accanto a questa lista liberale c]j opposiz.ioné ci fosse un'altra lista di liberali « fiancheggiatori », il maggiore accanimento dei liberali senza aggettivi, dei liberali ptiri, dovrebbe esser riservato nella lotta elettorale, per i liberali fiancheggiatori, i quali, a regola cli giuoco, dovrebbeto restare in. terra dal -E -~a chiusura de-lla sessione parlamentare ~ stata l'iniz.io ùi u11 felice periodo, pe1- ]'on. )1ussc1ini. J.icon,-ocazi011e della Camera antica? Elezioni generali? E chi lo sa? Intanto - diceva a se st,:sso Colui the vensa di notte, quando gli altri dor111ono- intanto, godiamoci questi mesi di 1J1eni poteri, non concessi da alcuna delibera- 'l.i' ue. Tn questi meSii, possiamo fare tutti i giuochi p:irct6..--n.icpi os.,ibili: daJl'alleanr...a.con la Rus6i<, ·dei Soviet, aìla scoperta <li un criminoso comr,Ivtto ordito contro la nostra persona dell'on. Turali, dal seJ.1. Albertini e da Piero Gobetti. Se p1'0prio \·crrauno una decisione, {areino am1unci~,re dalla Stefani di aYer deciso : e su questa dedfione di prc11dere ru1a dèc.isione, ,gli italiani sat;anno così stolti da farci sopra lunghissllu:i ragionamenti. E quelli del Partito Socialista Cnitario, per i primi, daranno dentro nella rete, anzi nella 111ota elettorale. ::-;on penseranno p:iù ad altro, e ne uscirà fuori ru1 bel la.Yorino. Così ragiohò i1 Bel tenebroso: e i SociaJisb U11itari non lo smentil!'ono. Per cOstoro, il mondo cl~Ìle troyate genialissime n,on esiste. Kon si son<, ancora capacitati di trOvarsi di fronte a un aYversario, ché vive al1a gion1ata, reggendosi cou dei 1e tours de ·1nazn » e con dei colpi di scemi·. Ia1possihile, per la maggior parte degli Unita:;ii, concepire questo: che pot~se essere chiusa 1 ssione, sen7.,a che il Presidet1te del Consi- pdruo fino all 'uitimo. Questo come pròg,rarluna tevricc". Quanto poi alla realtà pratica, noi di R. L. temiamo forte cbe cli tutto questo .non sia per avvenire un bel niente. ♦,'.1:- • . . s~(:'-heDchi~:~:.i_E-_J.estia.nu2neri successivi de~ programma di varlefà. Siccome Gio11(GChiùd</va le sessioni, sCloglie,,a le Camere c conYoca~,-a i comdzi con la stessa premeditazione c~n etti si fa seguire l 'ins.:.1..L.-tta a.11 'arrosto e il form.a·ggio alti.insalata, così anche nel. caso prese11Anzi, se non foss~ stato clell' articolo della Stanrpa1 forse, noi non ci saremmo neanche indotti a. scrivere questa nota, che per molti dei uostri potrà maga1·i anche aver sapore di. cand'iclissilua, per quanto fresca, ingenuità. Ora che l'abbiamo ·scritta però .ne sia.mo contenti come di un dove.re com.piuto. DoYevamo in coscienza, in questa occasione, nOi che ci sentiamo liberali e--che ci proclamiamo tali, dovevamo, prima di ·prendere altra deliberazione, rivolgersi a quelli che sono gli organi e gli uom1ni e i giorna,l.1 accreditati del liberalismo, in un ultimo tentatvo di rappresentare loro le responsabili.tà che essi hanno d-i fronte all'idea liberale e di fronte al paese liberale. Per un momento ancora, vincendo le nostre ben note diffidell7.,ee ripugnante, noi vogliamo credere in codesto liberalismo, anzi in codesti liberali : e per una ,~O'lta ru1cora noi domandiamo a codesti liberali una parola la quale dissipi le nostre diffidenze e repnguanr.,e e ci convinca che ancora in Italia ci sono degli uomini politici, militanti nelle file costituzionali, i quali sentono la gravità e la solennità del inomerito e son disposti, nell'istante supre1uo, a entrare in linea per co1nbattere quella .che, se è la prima, potrebbe· anche essere l'ultima battaglia aperL.1., che s.i combatte co~ fascismo sul terreno della legge e della costituzione. Se invece l'unico risultato d'i qllesto nostro tentativb sarà quello di far sorriclere di commiserazione i liberali ufficiali: leaders, di·rettori di giorr1 ;_, uomini politici, ecc., e di far arrotare una vc__ J. ,di più i clenti ai: fascisti o ai· filofascisti, allora noi dovremo conclude.re, una volta per Sempre, che Dio, quelli che vuol perdere, Li ftcceca e ]i indementisce; allora no-i dovremmo concludere che non ci sono davYero pi l1 pericolosi fomentatori cli CUsordini di quelli che si chiamano uomini cl'ordiue, e che l'n11ica speranza. cHveder, o prhua o poi, o con le buo1.1eo con le cattive, ristabilito l'orcliue vero, noi la clobbian10 riporre nei partiti e nelle idee cosidette sovversive, 11elle i<lee e nei partiti chiamati del disordine. A. M. Pe·r regola•rità d'a1wtninistrazi.one preglz:lcwnogf.i abbonati di rin1iova:re solleci tame1ite l'abbonamento, e tit,tti gli, aliri, che ricevono la. :rivista 'in saggio e ·non l'ha,nno 1'espi:nta,, &i sped,i?'cì sU.bito il vaglia. Pr11na del/.a fine di. gennaio pnnrvede1·e11z.o al.• l'esazlone mediante tra.tta pastaie presso tu.tt;i i ritm·datari. - . te ci do,-eva. essere - neJla testa di quell'uomo -- un pi-111.0. )Jecessità, quindi, di praticare la_ ,contromina. Essendo imminenti le elezioui, occ01-re p-repararci. Bisogna cercare di ottenere la maggiore sicurezza cli voto possibile. L'un:ica arma che abbiamo verso il gover.no, è la minaccia cl'ell'astensione: setviam0cene. E tirarono fuori l'astensione. E' certissimo questo: che mentre per alcm1i deputati unitarii1 l1ordine del giorno votato rn dicembre è llllO schietto e fiero cominciamento cli effettiva astensione 1 l'aunullcio cli llll saldo proposito intransigente, per altri è un bh1-ff da poclur. Ci sono, anche nel gruppo un.ita:rio, coloro che vogliono essere più furbi dell'on. Ìl1ussoli ni. Ci sono !.. . Essi considerooo 1'asteusione o la partecipazione alle urne come obietto di negozi'ati col' governo, espedienti. Il mercato è sottinteso e coperto : là socialdemocrazia offre da una parte la partecipazione, il governo dovrebbe, dall'altra, couse.n'tire che essa ottenga nn numero X dli posti nelJa opposizione. Con gli uom.i,ni della democrazia sociale, o fe.ran'a.,il mercato è più pacchiano: essi ofli-ono le loro clien, tele al governo, e i 1 governo assicurra loro un nun1ero X cli posti nel listone governativo. Ma pacchiano o coperto che sia il mercato, mercato è scm.pre. Così Pon. lV[ussolini ha già conseguito un risultato notevoEssitno deUa sua mossa : quella di impantanare tutti quauti ne.Ila p,reoccupazione elettorale: e .li teITà confitti nella mota quanti 1nesi a lui piacerà: e aYrà tanta imbasciate qu:111te ne vorrà, e sarà officiato per colloqui c]j approccio tante \·olte, quante ne aYrà Yoglia : e :-iceYerà numerosi colombiui: e con qualche !:iacchegg.io di case di deputati, alten1ato con qualche bl.andi;,Ja, farà « maturai-e» ancora la Yolontà e le coscienze dei gruppi cli oppcsizione, come si 1natu(an le sorbe: un po', sì, con la p~glia: ma un po' anche con le strizzatine. QL•r sti mesi cli sessione chiusa e di vacanza parlamentare saran mesi c1i viluppi e d ravviluppi ccrridoreschi: e in qu:esti, veramente, l'on. 1'1ussoliui ci gode~ ci guazza. dentro:. Sforza, a.ntiparla.rnentare nel sangue, awebbe congedato Camera. su due piedi, da signore: l'altro, antiparlamentare nella faccia feroce, la « lavora.)) come un sensale. Egli ha già sconfitto gli U111ita1·ii.O per meglio <lire, gli Unita1·i hanno cercato e a.ccettato la propria sconfitta, < prospettando l'e-centuali• tà », o\·vero a: 1ninacciando • l'astensione: ponendo la proposizione: a: se i1 governo non assicura la Hb€:rtà cli ,·oto, noi ci asterremo •· Ora, : 'astensicne, o non dove\·ano « minacciar1a 1t e • prospc.-ttarb », o tloveano senz'altro deciderla. Se il gruppo parlamentare non ha questa facoltà, .ebben<::, i deputati unitarli doYevano mordersi la lingua im·ece di parlare, e grattarsi la pol\·e1-ina dei ginocchi per farne de.lla polvere <la schicppo, inYec:e di scrivere. Pochi, assai pochi deputati 1.rnitarii vollero ave.i·e il Yerde coraggio di usare i'2rma est:t'ema, 1 'nltima, di portare ,·eram.ente il colpo in Cci"\;tà. I più si misero a t: discutere» ]'astensione: fine:,. « Discutere » l'astensione ,·uol dire esS<:::re1nussoliuiani : vuol dire discutere l'eventualità della partecipazione: vuol dire discutere la possibilità che l'cn. ).lussoUni a: rinsaY:isca :1, • metta. giuclizio », « si liberi dall'illegalismo;», e quanti altri modi di dire ha escogitato la Yiltà dei sen-i battuti: 1;uol dire - press'a poco - essere antifascista come l'on. Misuri. Senza dubbio, l'astensione dichiarata sarebbe stato partito da. disperati : ma quale speran,,3 hanno i socialisti unitari 11el1e elezicn:i aJl'i11.- fuori... della rielezione? L'on. Mussolini vi a,,Tebbe reagjto: come, non sappiamo: verosimilmente, ci sarebbero stati dei giornali di opposizione invasi, e degli • mr,ertimenti • uso casa de1l'on. )Jìtti. O forse anche no: forse, l'on. r .jrri '"'è~-ia~sua tt1:1u.pe, avrebL.~rv. fatto la c~~,r;a cl.i partito socialista di opposizione « ragionevole :o : forse, i massimalisti, quelli il goYerno E aHel;,be lasciati rnciferare e affrontare tutte le « battag1ie » - come le chiama ~enni, che viene terzo, nella dignità del romagnolismo politico, dopo ì'on. )iussoiiui e dopo l'on. Giulietti. La dic.h.iarazione di astensione, non proYocatrice e no.i vittimista, io la concepisco così : .-\mmissione èSplicita del fatto che il partito unitario rappresenta una minoranza dinanzi al consenso sagraiolo e plebiscitario raccolto dal Go- ,·erno dell'on. l\1ussclini: ness1u1.a. frase demago"gica sui sentimenti nascosti dei laYoratori 4l oppressi e frementi » elle non esistono: nessun richiamo all'Iughilterra che· marcia a sinistra, a destra, non sappiamo do,e: insito a.i proprii • aderehti a non opporre resistenza alle coercizioni elettorali, far anelare a ,ota.re la lista go..-ernatiYa dove fosse necessario: e ciò per contribuire, nella m.:isura del possibile, al mantenimento dell'ordine pubblico. Il Partito Socialista Unitario dispone di una tale felicissima scarsità numerica e di una tale reiativa selezione nei propri seguaci, che può rispanni..:1.rsi l'avYilimento degli ordini del giorno di propaganda e di tamburo battente; potrebbe meglio dedicarsi all'ironia. E' un partito così anti-p1ebeo nel stlo reclutamento, che farebbe n~nir voglia di •inscrfrercisi, se no1t ci fossero· troppi antichi scrittori di opusco1etti, che spiegavano il socialismo al popolo per la moneta di venti centesimi, e che continuano, per abitudine, a volerlo spiegare a noi - che fortunatamente non siamo popolo. Il popolo che sorbiva i loro opn:;coletti è tutto con 1'on. l\1ussolini ! E non lo si ripiglia con degli altti opuscoletti : ma solo con degli atteggi-a.ment~ recisi si può provocare un barlume crepuscola.re di riflessione. Con dei gesti: dei bei gesti, sissignori. L'ora d:i essere saggi e ragiollevoli è passata, perchè i1 più saggio e ragionevole di tutti è Pon. l\1us: solini! i\Ia ora, co1nunque, è fatta: i socialisti uui.hri - gruppo parlamentare e direzione cli p21tito - non cleC'icleranno più l'astensione. L'on. I\Inssolillli l'ha compreso perfettamente, e si indigna a freddo, com 'egli romaguolescamente suole. Gli unitarii., con l'astensione « nùnacciata.,, e ,, p1·ospettivat:.'l » si sono sottoposti a tutta la pressione stampaiola e squaclrista che essi aYrebbero dovuto affrontare in caso di astensione dichiarata - e non si astenanno. C01ne potrebbero farlo? Essi dicono: « Le Yiolenze persistono 1t. 11 pubblico crede molto di più al governo che ag1i Unitasii. Tutti i borghesi italiani, centinaia eh migliaia di professim1isti, di tecnici, ecc., soa e

14 no oggi assolutissimamente convinti che l'ordine più completo beatifica il paese: e tt,tte le notizio1e dei gion1a1i di opposizione non scuotono questo convincimento granitico. Gli Unitari dicono: « Le ele?.ioni saranno coatte e manga.nc1lcsche -.. Il governo dice o fa dire: , InYece, le elezioni saranno liberis~imc ». Chi deciderà fra le due profezie? Gli Unitari fanno appe11o, co111e giudice, a quello stesso pubblico, che crede di tron1rsi fi11d'ora i11regime perfcltameute legale, e che troverà che le elezioni - ca.c;o mai a\Venissero - si saranno svolte 111 perfetto ordiue, a11che sc1 per a,-vcntura, i camions della Milizia passassero a fare la raccolta obbligatoria degli elettori. Questo è il risultato che ottengono oggi gli stolti che fanno appello alla « pubblica opinione•, perchè ragioni. Dopo quell'infelicissimo ordine del giorno, g-1 l1nitari o decidono la pa1tecipazione alle urne, e allora riconosco110 un miglioramento dell' « ordine pubblico,, delle , libertà elementari,, cli lutto ciò cui essi annettono tanto interesse: riconoscono che in quindici giorni, l'ou. Mussolini è « riusaY-ito »,è« migliorato)) tanto, da merita.re ... quasi un voto di fiducia, consistente nel servirgli da opposizione ; o decidono l'astensione, e allora accusano l'on. :i\Iussolini di continuru·e ad essere un tiranno, di far legnare a destra e a sinistra, di governare col terrore; dovranno soste1.1ere, in particolare, che la situazione è peggiorata fra la data II dicembre, in cui essi hanno « prospettata 11 l'astensione, e la data in cui esse la avranno riconfermata. Aflenna.z.ioui, queste, che potranno anche 11011 essere del tutto esatte: e di cui, del resto, la « pubblica opinione :r, non si curerà affatto: e chi se ue curerà, non ci crederà. E così i poveri Unitari'-i_-dovranno caricarsi ancora di una odiosità <li più, e fornire gratis un argo-- mento pote!Ìtissimo ai giornali di opposizione, LA RIVOLUZIONE LIBERALE c·u11 argomento giustificativo per quegli atnmonitorii sacch~g-i di case private _ uso avYet1tura ~itti - che rneltouo c.omc una briosa accc..'tlttta7.io11e rom~n7..csca, • squisitamente italiana 11, nelle arti di maturazione artificiale, che 1'on. \Iussolini impiega verso il Parlamento. Sl)tto questa pressione e queste prcocctipaz.ioni, g1i Pnitari non rcsistera11110. Qnauclo ]'011. }fussoliui scioglierà la Ca.meni, c.<,si dichiareranno di prtrtcciparc alle elezioni. E qui li aspetta, probabilmente, l'ultimo e più ironico castig-o, per e~si c-he ironici non sanno essere mai. Ed è questo: che rra le tante girandole che ]'on. ~russolini ~i può pcrmetb.!re di acccnclerc, c'è anche quella della libertà di voto. l.'on .. Mussolini può scaraventare sulla testa agli Fuit.arii delle elezil.-tti ordinate, relativamente pacifiche, per chi sarà, com'essi, fuori delle rappresaglie dei fascisti esclusi dal listone contro i fascisti inclusi. L'ou. Mussolini può cavarsi il gusto, sol che voglia, di regalare agli Unitarii l' « ordine pubbJico , , le « libertà elementari» tlttto ciò ch'essi chiedono. RastignLLc l'ha già detto, sulla T1'ibwna.; che « l1 on,. Mit.ssolini, amche in fatto d elezùmi, potrà dare delle sorpre• se». La sorpresa più scaltra, l'ultimo toi,,r de main ali 'alta. scuola, sarebbe quello delle de- :;doni orcTiuatc e pacifiche: quello di « metfe giudizio» per quindici giorni : non ne occorrono di più. Impostando l'opposizione come la impostano gli Unitarii, questo è un pericolo cosi probabile, da vederlo calare giù per il naso. E allora, gradiremmo sapere con quale prestigio, con quale e::fficienza entreranno a Montecitorio i deputati del Partito Unitario; usciti pacificamente dalle utne, -dopo aver « prospettata" l'astensione : e che cosa in Montecitoiio, essi potrebbero sostenere, dinanzi a un prestidigiatore che rinfaccerebbe loro, prima la. prospettata astensione, poi la pacifica rielez-ioue. rle:lle altre organiz'l...azioni e ne1Ja "1.ldezza e pro- ~pt:-rità della Xazione JI. C;iuslizia -ociale ! Ahimè! i limiti della propria azioJ1c :ono ncJl'az.ione degli albi; l'iniziativa e i] contn.i:tv -;e.mo i soli giudici <'" i soli maestri antrJdu,,-iti. Si p(JS.-;ono migliorare i conflitti dc:Jk cb:;-;i : per cscmpjo i conflitti in Inghilterra si ~\olgùno su 1111 piano <lln.:rso dai conflitti italia111. :\la questo è; problema di stile e fo stile non si impara; si conqufata con gli esperi· menti .ciel 119 e del ':w, tanto aborriti dai nostri democratici, &nonch<\ que ·to ;. il punto, i dc:mocrntid cle:11'/J~tone pen-~ano tli an.,rc per il loro eroico buon senso il C.-<>mpito ,U supremi correttori e rli illuminati moderatori della lotta politica. Le loro simpatie sindacali? ,\bbiamo veduto all 'opcrn Be:ncduce, ministro del lavoro! L'idea.le d<:l socialist-1. Bonomi: educare le organizzazioni proletarie:, addomesticarle al sacrificio della libertà sull'altare della patria! « Nel campo spirituale valorizzare il sentimento di Patria e di sacrificio, che è il maggiore retaggio morale <lella grande guerra, educando nel popolo, con un indirizzo saggi.o e ponderato delJa scuola, il sentimento della solidarietà e del do- ,-erc ». Educare, educare! Per un socialista del secolo scorso è legittima questa paura cli essere creduto antipatriota. Certo a Bonomi il uazionalfascismo ha insegnato qualcosa: e invece rimane dubbio che qualcosa abbia. mai capito di marxismo, quando lo vediamo esaltare la patria con modi affatto garibaldini. Se la democrazia pretende cli distinguersi dagli altni partiti valoriz,..ando il sentimento della Patria 11011 siamo per l'appunto davanti a una pretesa di monopolio simile a quella del Fascis1no? Corpe se in politica si trattasse di Patria e non invece di Stato, e come se Io stesso Stato non fosse precisamente i1 presupposto e il termine di tutti i partiti nazionali o an.tinazi<mali, democratici o assolutist:i. LA FILOSOFIADI UNFASCISTAMANCATO Niente Stato; esiste la patria. e la patria tutti la ritrovano buona madre e saggia patrona nella scuola. Diam.o atto .a Bonomi della franchezza. Anche per lui come per i Gesuiti la scuola deve avere un fine: deve educare alla sol'td.a,yietà e al do-vere; posto il fine, chi penserà più alla libertà delle coscienze? Tutti i mezzi adatti saranno per ciò stesso santifica.ti. La democrazia. di Bonomi non assomiglia incantevolmente alle paterne teocrazie? Così è quando al la scuola si vogliono dare dei compiti oltre quello che le è proprio cli metter cervelli accanto a cervelli, persone r fronte a persone, e cli ~opor loro esercizi e imporre fatiche e suscitare difficoltà. La scuola eduI. E' sorta una Lega Denwcratica. E' sorta a Roma, Yicino a Montecitorio, dopo che si è chiusa la sessione parlamentare. I maligni vogliono che sia il tentativo di salvataggio di Bonomi per le prossime elezioni .. AJ.tri vedendc che della nuova Lega è diventato organo il giornale romano L'Azione, settimanale di politica e di teatro e in buona parte antologia di scritti già pubblicati, paxla addirittura del prolungamento di una azienda giorru.,listica. Queste malignità fanno sdegno: chi conosce l'animo nobile e sopratutto çandido p.i Qua.di;otta fa f~e çJ:ie egli ___è in:::3pace per natura di quaiuuque buon affare. No, la Lega Democratica di Bonomi e di Quadrotta e vuol raggruppare energie di' pensiero e di azione sorte nel paese :11, « è qualche cosa che assomiglia ad un movimento di idee, ad una corrente di pensiero». E noi siamo ingiusti a lamentarci che il fascismo non ci abbia almeno liberato da Bonomi e dagli alt1i politicanti. Noi non abbia.mo \Ìsto quale stoffa di teorico ci fosse in questo presidente fallito, in questo collaboratore mancato di :Mussolilti. Noi cinici crudeli constatavamo che BÒnomi dall'ottobre 1922 al luglio r923 non aveva detto una parola contro il fascismo; noi spi.nge,-amo la nostra malignità a credere che egli studiasse il tempo e i modi. di· .e:>ffrire la sua respinta collaborazione ai nuovi signori, dei quali, per i suoi meriti dal 6 luglio I921 al 26 febbraio 1922, lo considerammo benignamente padre putativo. Risulta che invece nella solitudine I. Bonomi studiava q·ualche cosa che assomiglia ad im. 1no·tdmento di idee. Eccoci costretti senza colpa nostra a sollevare il tono della discussione e a discorrere di idee per una materia che u~i credevamo riservata alle ironie. Ma tant'è, dopo la rivoluzione fascista, attualista, dinamica, anche i giocolieri sono diventati . filosofi. II. « La Democrazia - incomincia il progratlll.Da cli Bonorni - ricorda che essa volle l 1inten;ei1to italiano nella grande guerra non soltanto per com· piere l'unità della Patria, ma anche per sconfiggere la concezione imperiale di Stati militaristici che minacciavano le democrazie occidentali :r,. Q~i c'è tutta la filosofia della. storia di I. Bono1ni autore de11e Vii ·n.1iove del socialismo, ministr~ della guerra con Giolitti, interventista della guerra dei tre mesi. Ossia I. Bonomi dimeutica che la classe milita.rista in Genuania al momento della guerra si trovaYa in pieno 1)1'ocesso di decadenza) e non capisce come sia ora di smetterla coi più buffi luoghi comuni -dell'interventismo socialista e mussoliniano. La Germania che combatteva contro di noi era la Germania democratica.. Di u= democrazia ben più fine e matura che non quella. di Bo· nomi. E JJOU si possono fissare le ragioni e le cause della guerra in modo cosi tendenzioso e fi1isteo : chi oserà distinguere il mondo degli innocenti da quello dei colpevoli? La filosofia della storia di Bonomi partec-ipa della mentalità fa· ziosa cli quelli che voleYano processare Gugliel1110II. O non sarebbe inYece l'ora di recitare 11 mca culpa? Tutti colpevoli, tutti responsabili! Bonomi 11011 fondava prima della guei.Ta il partiÌo rifo11nista e non contribuiva, -indebolendo il socialismo, a scatenare le cieche forze del nazionalismo retore e infantile? Ed ecco infatti che la democrazia di Bonomi predica e promuove la peggiore tattica imperialista e guerraiola giustificando l'intervento armato negli affari inten1i di uno Stato nel caso .in cui si tratti di combatterv( le classi dirigenti militariste. Proprio la tattica reciproca. e identica. degli Junker spodestati! III. « Essa (democrazia) ricorda altre.sì che ntl t~r- ca l'anarchico é il monarchico; chi ha e chi non b~o ~opcguerra mant~~; ~tde con~o i ~~~a il senso_ <lella s_oli~ietà; nella scuo:~ non si menti •cti folle illuse, fil sent.uncnto e alla p;a- 1~se~ano 1 do-uer"', ~1 se n~ fa_ la cntica e a~ tica della Jibe.-tà combattendo o.-ni dittatura cli d1 sopra del credere st pone il d1scern1>re. J\Ia 1 classe, di partit~ e cli fazione e ripudiando os-ni. democratici hanno la loro verità in tasoa. e voappello alla ùolenza ,. gliono il potere per dettare le scomuniche e la Ecco il :Dascista mancato che vuol ricono- scuola per educare le docili" teste dei sudditi. sciuti i suoi meriti nella lotta contro il bolscedsmo ! E resti iutanto assodato che la democra7...iadi Bonomi non fa differenza tra il periodo della violeuza operaia e quello delle camicie nere; non distingue tra bolscevismo e fascisn10, secondo la tesi ufficiosa e prediletta d,i Mu.ssolini. Certo ia. democraz.ia di Bonomi è quella, caudida ed evangelica, dell'uomo naturalmente buono : la rivoiuzione francese è sq:t,ta per nulla; ed è troppo sottile distinguere tra la violenza in cui si realizza un'idea o trionfa una rivendicazione e ·la rivolta di u.na turba di reduci disoccupati. l3onomi mette sullo stesso piano la rivoluzione e il manganello. IV. Questa, ora detta, è la filosofia e la storia democratica. In pratica la Lega· si propone « nel campc della politica internaziouale di propugnare tutte quelle soluzioni elle possono 1idare tranquillità e continuità a.Ila grande opera di ricostruzione a cui i popoli, nessuno escluso, debb0110 collaborare con uno spirito di sincera. pacificazione 11. Dove vedete un wi lsonismo -che fa onore a colui che uel 1919 fece solenne sacrificio cli tutto il sue wilsonismo e di tutta la devota ami- • ,cizia a Bissoiati per la dura e disinteressata responsabilità dei ministero dei lavori pubblici. La pacificazione deve essere s'i11cera : è ammesso l'esame di coscienza con tutte le forme costritti- \,e che permettono di constatare lale sincerità! Con queste premesse la lega democrai..ica e l'Azione 1cl1c nel 1919 ave\"a come corriponclentc da Fi.!'.1h il nazionalista N. Fancello) si dichiareranno lautrid della politica, 1·icastruzion.Lsta e tanto più ortodossi quanto più esigeranno di sincerità. Com.e, ahimè, far intendere che lo. siuce• rità qui non entra per nulla e che la politica ricostn1z.ionista ha ltu senso per la sua nel'essità europea che s'impone a tutte le volontà dei siugoli e fa a mene di esami di coscienza? Il fatto è· che Bonomi scelse come suo ministro degli esteri la realcpoHtik in persona: il marchese Pinocchio, il diplomatico Della Torretta! V. Giova sperare che l 'e...xpresidente sia stato più felice negli affari della politica ip.tern.a. , ,el campo sociale difendere il diritto di tutte le classi e tutti i ceti alla libertà deUa loro organizzazione sinc.1?.cale, la quale, pur nella sua piern1. a11tonomia, deve educarsi a dconoscere i lim_iti della propria azioue ne11'egu-alc diritto VI. , Ultimo compito: « Nel campo politico difendere gli istituti rappresentativi e tutte le libertà garantite da.Ila nostra costituzione (libe1ià di stampa, dii. riunione, di associa1Jone) che sono il presupposto necessario dei regi1ui democratici nei quali il Governo è espresso, è controllato, è modificato dalla libera volontà dei cittacliui, non coercita da ~,:,rzearmate JI. I. Bouomi fu reazionario nel Paitito Socialista, quando ce.1:còdi frenarne la combattività col suo riformismo c.-onse.nratore. Fu reazionario nel 'r9 quando acç:onsentì, mentre ne usciva Bissolati, a far causa comune con un ministero nazionalista, cwinplice di Clemenceau a Versailles. Fu reazionario nel '21 quando protesse la iwria fascista contro le u1time resistenze che i suoi Yecchi compagni traditi u11 decennio prima op!)Onevano al terrore bianco. Oggi I. Bonomi, democratico, vuol tornare alle antiche concezioni della sana democrazia. Il sovversivo, il redattore-capo dell'A1.1anti/, lancia la parola d 'oi-dine : difendere I.o Sta~u,to ! Noi faremo nota.re sen?.,a malignità una piccola dim.enticanza : il nostro Statuto non è democratico, è albertino. E' del '48. Si dà propri.o il caso che 1a questione non sia di difendere, ma di areare. Che cosa succederà del costituz.ionalis-mo conservatore nei nostri neo-democratici? Come si regdleranno trovandosi spuntata in mano l'arma più implacabile con cui voleva110 persegnitare Michelino Bianchi? Altro che Statuto! Lo Statuto poteva essere invocato da Sonnino contro ì sovversivi! Il socialista ha imparato bene l'ru1:e dall'inglese! Questo è il parto laborioso del cervello di 8. ~ E. 13onomi, e.-....:-presidente,ex-sovversivo, exriformista, dopo 14 1nesi cli solitudine, di astinenza, di silenzio appena interrotti dalla fugace apparizione estiva di una relazione proporzionalista ~on dunque la nostra u:talignità, ma solo il nostro ingenuo ottimismo ci inducevano 2. cr..::• .dere che egli studiasse in quei mesi i1 tempo e i modi di offrire la stta re.'-pinta collaboraz.ìone ni nuovi :;ignori. Frainec1..111entl" il nostro candore è stato deluso. I. Bonomi non ha soltanto fa mentalità, ma auche l'impotenza del fa.Sc.-ista mancato. p_ g. AFFINITÀ ELETTIVE J,,i Stcf,mi trasmette regolarmente il testo dei telegrammi di devo-Lione e di omaggio che arrivano all'on . .'.llussolini. Sono metri e metri di quei lunghi fogli poiigrafati, che invadono i b:!- voli. di redazione. I giornali fascisti, neppure essi, li dànn<> rompleti: un po' per ragioni di .sp,nio, un )!<)' per un ultimo lucignolo di pu- <fon:, <·he cJeve ancor mantenersi negli umili pen,- naioli a,l<ldti alla bisogna. Eppure, si deve lcg-- g-crli. Come eserdzio cli umHtà, obbligatorio per chi si dichiara antifascista. ;A costoro - ogni tanto f.(:- ne scopre uno - io farei rc,--citare, come litanie, g-li elenchi della Stefani: • Persuaditi, fratello mio, della. solitudine che tu dovrai af. frontare, e ck.-1radicchi di cui converrà che tu ti cibi,! Vero è, che nella vastità di questi eienchi, pieni cli A lalà come cestinelli di fichi secchi affiorano quakhe volta delle cose grandi. Come questa: Da Milano. -- Prendendo possesso Parrocch ' , San Simpliciano in-via Duce ossequi deferen t1 pro·mette religione patria diffondere gi(Yl)ani e popolo. Sacerdote Adolfo Ribolla prevosto. F, quest'altra : Da Amantea. - G1o-ventù cattolica italiana anwnteana inaugurando circolo San Gabriele della .4dàolorata consacrando sw, ideale glOTia Dio bene Re patria pregiasi rendere anche omaggio V. E. grande assertore libertà eàuca:rione cri, stia,ia cattolica. Assistente ecclesiastico parroco Fuoco. E quest'altra: Da Troia. - Centc glY'uerni an,;he di Sicilia hanno da 30 anni pronr.esso costruzione secondarie Voi a-vete di già appaltato la-vori giunga-Ji Osanna questo popolo esultante. Il sindoco Polizzi. Ma di solito, gli. elenchi sono aridi come orarii di ferrovie: i nomi delle borgate, dei parroci e dei segretarli dei. fasci si distendono a perdita di vista: e un uomo normale di Parigi o di Zurigo, la prima domanda che si pone i, questa· « Q,uale vantaggio può a\ere il go,·erno dalla pubblicazione di tutte queste adesioni, che nessun giornale pu.hblica. : o che se pubblica., nessuno legge : o che se qualcuno legge, non lo persuadono, e subilo sospetta che siano estorte o carpite? JI. Ma le domande che riyolgono a se stessi gli uon1iui normali <li Parigi o di Zurigo, sono stolte, di fronte a queste trovate e: genialissime e ital.ianissime II della fervida Romagna. E dico Romagna a ragion Yeduta.. Oltre ::Il'oh. :Mussolini, io conosco un altro uomo, i:l Italia - uno solo - che faceYa stendere e pubblicare elenchi di adesioni lunghi come queJ:i dell'Agenzia Scefani. Ed è Capitan Giulictti. Il sistema è identico. Quando pare ali 'on. )11.L-;- solini di percepire una certa stanchezza negii applausi sagraioli, egli fa un cenno: e da tutte le prov-incie la pioggia dei telegrammi raddoppia, e i poligrafi della Stefani accelerano il loro ritmo plebiscitario. Quando accade a Capit :n Ginlietti cli constatare. l'esistenza di u.na pattuglia di. dissidenti, egli spedisce a bordo delle navi i raccoglitori di firme: per turno piroscafo per piroscafo, i nomi dello Stato maggiore in testa, le firme di intieri equipaggi, migliaia e migliaia, occupano pagine intiere dei giornali runici. E Giulietti raccomanda: a: Grosso, bello grosso! Molto titolarne! E che sia interlineato!. .. Giù interlinee, boia d'una madoua, giù interlinee, altrimenti stù borcE non se ne accorgono nemmeno! JI (Perchè Giulietti, oltre a tutto, è un grande impaginatore: Giulietti e Missiroli sono i due meglio impaginatori che abbia ,eduto: solo che iWissiro!i ama il titolo del primo articolo su una colonna, discreto, e pulito» ; Ciulietti vuole i piastroni, con il cliché di un uomo nudo che acchiappa un 'idra per i testicoli, ed è il lavoratore del mare). L\11rico interprete dei iunghi elenchi della Stefwni può essere dunque, il promotore degli elenchi marina1i. Solo la Romagna spiega la Romagna. I due si incontrano perfino nella loro concezione della propaganàa spicciola. Giùlietti capo dell'Ufficio Stampa di Palazzo Chigi : che dinamismo! La « Vita, di Ì\Iussoliui scritta da Giulietti : che documento! Chiniamo la fronte dinanzi a loro. Essi conoscono gli itr1liani meglio, assai meglio cli noi. Se continuano a dirama.re quei plebisciti a lungo metraggio 1 vuol dire che sru.1noquello che fauno. Gli uomini nonnali di Parigi e di Zurigo non vedono, ciò che questi due veggenti vedono. Gli elenchi delle adesioni impiegati dall'uno e dall'aL tro, all'identico fine, sono il segno c-omuue di una occulta, rabdomantica saggezza nel pascolare gli armenti, che noi non" possediamo. Romagna solatia 1 llolc-e paese ! * * "' PIERO GOBETTI Editore TORINO • Via XX Settembre, 60 Novità: LUIGI EINA ODI LE LOTTE DEL LAVORO I voi. cli quasi 300 pag. - L. 10,50 • Ind1ce : La beUezza della lotta . I. Psicologia e fonne delb lotta operaia - IL L'utopia socialistica. - llI. Govcmo sindacale - IV. Gli ideali clel lavoro. Il primo libro i-n cui un eco1101nista liberale a/• {ron.ti i problemi del lavoro tenendo prese-nti le esperienze {ieg/1 11lt1nii 1.1enti OJ1HI di lotta.

LA RIVOLUZIONE LIBERALR bA POblTl~AsaObASTICU-D1Eb FA5<3l5ill0 L'insegnamento religioso Ormai tutti, io cr·edo, siam d1accordo con nenedetto Croce nel ritenere che per adesso in Italia la questione dell'insegnamento religioso non sia una questione di filosofia e neanche una questione di pedagogia, ma sia in vece unicamente .iia questione di politica. La preseu,,,a del catechismo tridentino nella Scuola cli Stato, 11011 sarebbe, insomma 1 altro che un pretesto : come un pretesto è la precedenza del matrimonio civile su quello religioso, pretesto lo ~tato ch·ile, pretesto la« chinea», pretesto il modo e la precedenza delle «investiture» : tutti pretesti p.iù o meno futili: L'lvera, la grande que-- ..!.tio1.1èe ancora quella secolare cle.11a competizione !m Impero e Chiesa. Investitura, cavalli, registri, campanello del S. Viatico, catechismo sono si1nboli o imprese o leggeude 1 o a: atti o corpi che li.anno naturali rapporti » all 1idea, unica dominante in questo problema, della contesa cli supremazia fra Impero e Chiesa. E' la lotta delle in- •estitU1·e che continua attraverso i secoli, sempre quella in modi diversi; e dei due competitori la Chiesa Si presenta in lizza sempre la stessa, W1ica e mu.tata cli poco 1 mentre al posto dell 1Impero è l'astrazione iuteniaz.ionale dello Stato laico 1 conci·etata nelle realtà nazionali dei singoli stati moderni, imbelle come tutti gli organismi associati I potente come tutte le astrazioni e ìe U1ùversa1ità. • .. Questa com.petiz.io1~e,come ognuno sa, è capace cii tre so1uzioni precise e radicali, due medioevali • dispotiche, una moderna e liberale: la soggezione della Chiesa all'Impero (Enrico III) - la soggezione dell'Impero a11a Chiesa t dictatu,s Papae) - I.a separa7ione della Chiesa dallo Stato. (Combes). Veramente vi è pnre una quarta di soluzioni, quella cosidetta. conçiliatorista, fornata -.>ra di moda in Italia (il nome •da n1ettersi in parentesi me lo suggerisca l1i11telligente le~tore) ; ma codesta è una roba tutta da ridere,· e noi, che siamo per natura nostra piuttosto propensi a malinconia, non intendiamo occuparci, in questa lu- ,eubre rivista, cli cose tanto sollazzevoli. Le soluzioni radicali di questioni cosiffatte ognuno sa che non sono, in pratica, possibili, e che, ad ogni modo, non sono duJ·ature; guasi sempre I.a secolare quistione fra Chiesa e Impero fu risolta con dei compromessi o concordati, stretti fra le due parti stanche di lotta, e firmati con il tacito e mutuo proponimento di osservadi il meno possibile e di violarli e lacerarli alla prima ,occasione. Nella alt~na vken.da _della competia:ione succede talvolta che l1uno dei due avversari, impeilito o dist:ratto in qualche 1noclo,si mo- ~tra all'altro me.no vigile e temibile, ed aflora questo s1arrischia su1 -luogo del vicino nimico: 11.na zolla oggi, un solco domani, gl1invacÌe. il campo e il dominio; se dura l'impedimento. e preme un pericolo da un'altra parte, il defraudato e conculcato tollera, finge di non vedere e, in attesa di rivalersi, sopporta, tacendo, soverchierie su soverchierie; ma uua cosa non s'induce mai a fare nè l'uno nè l'altro dei due _avYersari, per quanto miserabili e precarie sieri le sue condizioni : la rinunzia esplicita a' suoi diritti 1 il ~;ri€!,Q'D.O$Cimengtiouridico della spogliazione ; q"uan-doo Stato o Chiesa in\ un Pubblico documento riconoscessero c01nunque un~, sia pur lievissima, rimozione del «termine,, per questo solo sia lo Stato che la C.biesa finnerebbero, come potenze, il loro atto di morte. • .. La lotta fra Stato e Chiesa continua, abbiamo eietto, anche ora e la questione del cosidetto inseiu:amento religioso ne è un episodio. La soluZione radicale, e, per noi laici, ideale, di questa suboriclinata questione è, si capisce, quella moderna o libera.le della separazione, della « mutua ignora.nza » : « io Stato 1 nella scuola ID.i.a, insegno a legge,:e, seri vere e precedere da galantuomo, tu Chiesa, nel tuo tempio 1 fai pcr-egare: tu pensj ·al mondo dl là, io penso -al mondo di qu.a, e S~~ .•.p<1ri ». Ciò posto ci affrettiamo a -riconoscere che un.a soluzione cosiffatta forse non è de hoc ·munda, e che ad ogni 1nodo1 ne1l1ora che volge, lo Stato laico in Italia non è in grado di fare il valente di. fronte aìla Chiesa, la quale invece 1 per molle ragion.i, si trova ad essere, ,come antagonista, cc in buona forma». E1 innegabile però che della qu~tione del1'ii1segnamenfo religioso nel 1923 in Italia 1o St~to poteva offrire alla Chiesa diverse soluzion.i 1 le quali 1 pur essendo per la Chiesa tutte quante vantaggiosissime> non venivatJo a costituire' per lo Stato la-ico una rinÌ.tncia. ai p,iù gelosi attributi della sua, non dico sovr,anità, ma indipendenza. Poteva 1 per esemp~o 1 lo Stato, c01~e aveva per l'e<lu.cazione fisica costituito llll E. N. E. F., così pro-muovere per l 'educaz.ione religios~ 1a costituzione cli un E. N. E. R., di un'ente, cioè il quale p1~ovvedesse, in sede idonea, a impa.rtire l'inseg:a:an1ento religioso ricouosciuto dallo Sta,- bO co1ne obbligatorio, ecl a rilasdare cli questo ottenuto insegnamento un ct:rtificato, dichiarato dallo Stato indispensabile per il cO>ll!ferimentodel titolo cli proscioglimento. Poteva 1o Stato ri-sta- , bi1ire l 1i11seguamento rel.igioso nelle 1D.ag-istr'ali ,e nelle unive1·sità, in modo da cre<l!rsi lu,i i s110·1 ec g1noo1a l maestri cli religione per le sue scu.ole. Poteva, perfino lo Stato fàr questa dichiarazione: , io rinuncio, per ora, ad impa1tire direttament.e l1insegnamet1to ele.1nentare e delego a ciò, io Stato, delle associazioni culturali presiedute sia pnre dai Vescovi e amministrate sia pure dai patTOCi. \.}ueste ed altre soluzioni poteva scegliere )o Stato, le quali sarebbero st.ale tutte, o più o meno, un rjtorno a tempi che si ritenevru1 per sempre passati, ma per le quali lo Stat.o avrebbe pur mantenute intatte le sue prerogative di nominare seuza altrui controllo i proprii funzionari, o di delegare, spontaneamente e 1:evocabilmente, uua delle sue flllizioui ad un ente da lui riconosciuto come sue vicario. • .. Qual 'è invece la soluzione che deUa delicatissima quistione ba escogitata e attuata - o accettata e subita? - lo Stato fascista nell'Italia del 1923? La risposta è nell'articolo 3 del famoso R .D. r0 ottobre 1923. li quale articolo incomincia così : « A fondamento e coronamento della istruzione elementare i,n.ogni s1iogrado è posto l'insegn01ne·nto della dottrbna, cristia.na second.o la Jo-r-nwrice1n,la nella tradiziQ1W ca.tlolica » e finisce cosi: « Per l'idoneità ad im,part1re l'istruzione religiosa così dei maestri anne delle altre persone il R. Provveditore agli Studi si atterrà al confanne parere della competente A uto-rità Ecclesiastica». Il che praticamente significa che orma.i, in Italia, una maest,ro elem.entare 1 formalo nella scuola di Stato, eletto dopo un esame d.i Stato, nominato ìn una scuola dello Stato, potrà daÙo Stato essere ammesso a impartire in questa scuola 11insegnamento che è a: fondamento e coronamento d.ella istruzione elementare , , solamente quando a ciò sia stato riconosciuto idoneo ... dal Vescovo del luogo: se no, no; se non avrà la fede di battesimo, il certificato di mo1·alità cristiana, l'attestato d'idoneità rilasciato dalla Curia, l'ottimo dei maestri italia.D.\ non potrà nè fondare nè coronare il suo inseguam~- to in una scuoJa oramai del tutto «statizzata», e se il V:escovo, poniamo di Santa Severina, clichiarerà 1 puta caso1 che secondo Lui nessuno dei maestri insegnanti nella sua diocesi è idoneo a impartirè l'insegnamento religioso, nessuno di quei maestri di Stato sarà dal R. Provveditore agli studi di Cosenza. ammesso a iusegnar nello scnole di Stato la materia clichiaratavi fondrunentale. Frà otto secoli lo storico d'Italia racconterà conte in Italia, otto secoli dopo i!l con.cordato di Worms, sessantadue anni dopo la fondazione del Regno d'Italia, -essendosi, neil 'universal •dè- 'bolezza, una fazione impadronita a mano armata de.1 governo, questa stessa fazione, per assicur'!,rs.i poi in definitiva il potere cosi ghermito, fece intervenir ancora una v◊lta nelle cose secolari della sua patria, il b.raccio ec-clesi.c.1.sticoa, cu.i. concesse, in compenso dell'ottenuto sussidio, il dhitto di i11vestitura degli educatod nazionali. • ** 1vI'han detto, certi amici, ch'io sono un esagerato. La cosa mi hai tanto impensierito, che s~ twa volta, prima <l'.i dil~e o seri.vere una cosa io ci pensavo sette volte, adesso, dopo quel riniprovero 1 io ci penso sette volte s·ette. Su questa poi io ci ho pensato ancora di più : bo interro-- gato congiunti, amici, colleghi : e insomma più la guardo e più la :riguardo e più mi par grossa. Grave per sè mi appare, come ho già spiegato: grave più ancora se, invece di -considerarla per sè sola1 la metto 1n rapporto con altri significativi episodi delJa recentissima storia d 1Italia: p. es., discorso i\>Iussoliru alla Camera in cui è riaffenu.ato e ribadito un principio che già nel '48 in Piemonte era parso a troppa gente una rinunzia ad una delle più, graucli conquiste del secolo: « religione dello Smto è la cattolica, gli altri culti ~ranno tolle1·ati » - ricostituzione, sotto gli aus,picii del Governo Nazionale, cli t1.t1 movimento politico cattolico cle1icale contrapposto al movimentç, popolare - salvataggio fatto 1 con danari della Nazione, cli un istituto di credjto confessionale,· finanziatore di organismi giornàli-stici ed economici e politici di marca clericale - discorso del Cardina1e Vannutelli, con relativa esaLtazione di « chi per qualità eminenti d'uomo di governo, per lucido intel1e:to, per incrollabile energia, è designato ad e!'-sere il principale fattore della con1:w1esalvezz,,1, J - allocuzione del Rè di Spagna al Pontefice in Vaticano, in cui _l'ospiste augusto parla, nella capitale del Regno d 1Italia 1 cli a: nttO'Vecrociate per La nostra Santa Religione». Fatti specifici, a ctù risponde, fatto più grave di1 tutti, un o:ffuscam·ento generale del senso laicoi cosi grav.e che p,. es. • in u.11 convegno antiblasfem.o, a cui partecipavano anche dei liberali, rievocati i tempi leggiadri in cui ai bestemmiatori si strappava la lingua, dcli presenti fu riconoscinta, fra l'altro, l'opportunità eh~ la bestemmia fosse nuovamente perseguitata legalmente come delitto; e, a fare un altro esempio 1 in un giornale veramente liberale uno scrittore. giungeva a proporre, con la 1u.assima indifferenza, che, per ragioni di economia, si tornasse ad affidare ai parrod nientemeno, che la tenuta dei registri di stato civile; la quaie eclissi cli senso. « laico it noll è, come ognun capisce, che un lato dell'altro più vasto fenomeno del progressivo ottundersi del senso , liberale• in Italia. * ** E ancora, quei tali ep-isw.i di politica interna italiana potrebbero essere ritenuti come meno preocc11pa11lise risultasse evidente che essi sono sintomi cli un male locale, nostro, particolare, il quale, non avendo altre risponde-t1'l..enell'organismo europeo, finirà con guarire da sè, come son guariti tanti altri malanni nostrani. Invece il guaio si è che queste interferen.7...e di potere religioso e di potere laico in Italia non sono, a rigore, un fatto di politica jnterna, come non è un fallo di politica interna il prepotere delle nostre correnti nazionalistiche : l'una cosa e l'altra sono1 come è risaputo, fatti di politica internazionale, e, come il trionfo del nazionalfascismo in Italia forma catena con altrettauti avvenimenti svoltisi, o prima o poi, in Inghilterra, in Francia, in Ungheria, in Bulgaria, in Baviera, in Ispagna, ecc., cosi 1.a tipresa di politica attiva cattolica in Italia fonna sistema rigido con altri grandiosi avvenimenti di politica internazionale, quali, per ~sempio, il tentativo òi una riorganizzazione della Germania da parte della cattolica Baviera - il .l;orgere d'nna ipertrofica Polonia cattolica fra I.a Germania. protestante e la Russa tra ortodossa e bolscevica - il dissolversi della monarchia austriaca 1 cattolica ma giusE.ppina., in una pluraJità di staterelli ancora cattolici ma non più ... giuseppiui - e tw.a certa misteriosa rinnovazione d'azione gesuitica e controriformistica. - e certe autorevoli dis:hiarazioni sulla òpportllllità che I.a Chiesa possegga anche fuori d'Italia - e un mucchio di altri fatti insomma, più o meno appariscenti, ma' che sono tutti indizi di tw rinnovato fervore di attività politica da parte della Chiesa Cattolica.,. . * • "Insomma, devo dir la parola? a me par di vedere ormai chiaro e lampante che la Chiesa va ricostituendo in Italia I' fuori il suo bravo e fiero Potere Temporale: il quale, di fatto, col 1870, non è stato abolito, ma si è solamente trasformato, rammodernato. A pensare che ogni questione .di potenza sia a.nz:tiutto una que:ptione di territorio credo che oramai aJ. mondo non ci sia più che i nazi0nalfascisti italiani : certo I.a Chiesa Cattolica questa idea l'ha messa in disparte <l"; un pezzo : essa pari.a ancora di lanto in tanto della questione di Roma, « colui che detiene ll, « l'infau- .st0 XX Settembre »1 ecc., ma queste non sono P.che finte per distrarre l'avversario e tenerlo ·alla posta sulla , Roma intangibile , ; anche gli ~e.i. parlap.o d( S,ion e lasciano che viva un. c'erto mo·dmento sionista 1 ma il loro potere temporale se lo sono saldamente •costn1ito nei secoli in altri luoghi ed jn, altri, modi; dopo il 1870, ben presto anche la Chiesa di Roma si è messa per qnesta via, pone.udo intanto a profitto da pari sua, la lezione del materialismo storico; e pwr seguitando a parlare e a ·lasciar parlare della sua Sian, città Leonina, accesso al mare, pa1azzi apostolici, ecc., ha atteso a 1icostruirsi e ad ampliarsi, altrove e altrimenti, il suo nuovo impero temporale. Elusione della legisla'Zlion.e laica, ricostituzione cli mani-morte; azioni di ·congressi, giornali, bauche 1 organizzazioni bianche, asili, scuole, università, che cosa è appetto a tutto que5to modernissimo impero l'antico e misero e fragile Stato Pontificio? ..Avete visto, per rimanere in· Italia, che cosa ba fatto il Vaticano quando la giolittiana nominatività dei, titolii minacciava per lo µiena di inventaria.re tanta parte di codesto ricostituito impero temporale economico? Ha fatto intervenire i suoi organi ufficiali, cosa inaudita, con. una nota persònale destinata. a silurare Giolitti _e ad impedirgli, con un. ritorno al potere, la attuazione definitiva di quella legge. Altro che « Roilla intangibile» ! Tutta la Città Leonina con i relativi' trasteverini sarebbe i,l caso di regalare alla Chiesa, solo che essa fosse clispostw a far il cambio con quell'altro « Patri- , monio » che in questo mezzo secolo si è venuta adagio adagio ricostituendo, anche solo in Italia 1 all1ombra dell'odiato stato lg.ico ! Ed ora pa;re che lo stato di fatto, in qttesto can1po, si voglia costituire in stato di diritto; indizi di questa te:nden'l..a in Italia sono gli ep1so.tli che ho elencati più sop-1·a; sinto1uo, a parer m,io1 gravissh~10 fra t11tti1 la disposizione de1l1ar~ ticolo terzo del R. D. r ottobre 1923, per coi il riconoscimento deLla idoneità del maestro di Stato a impartire l'insegna.mento fondamentale nella scuola cli Stato spetta in Italia alla « contpetente autorità ecclesiastica )l, E' l1eten10 pe1icolo 1 non mai svanito del tutto, e dopo la gnerra ag-gravat.o, d'un ritorno offensivo dell'idea papale, teocratica 1 contro l'idea laica, liberale. Ripru·o contro questo peiicolo, dice la storia, la Riforma. La quale Rifon:u.a SC:: è, insomma, fusione di idea cristiana e di idea libet'ale, nell'Italia del dopoguerra poteva apparire ben rappresentata cful popolarismo, in quanto era contaminazione cli cristianesim.o e lib~ralismo (Sturzismo) e in quanto era contaminazione di cristianesimo e di socialismo (ìVIigliolisn10). I governi imbelli del .dopoguerra il peritolo lo avevano capito, e ne avevano anche, pri.ù o 15 meno consapevolmente, escogitato il rimedio, col favorire il partito popolare nel tentativo di < svuotare , il cattolicismo del suo contennto politico immettend.0 1 sew...a riserve 1 nella vita dello stato laico e liberalé italiano le forze prima irregimentate a esclusivo servizio della potenza cattolica. Il governo forte, il governo della Marcia, i1 governo .Kazionale, cèrcanclo ansiosamente aiuti alla sua impresa contro lo Stato liberale in tutte le forze reazionari.e nazionali ed internazionali ed extrana,,,ionali, ba cercato e in parte ottenuto anche l'ai11to della Chiesa Romana: in compenso à fatto ad essa, a tutto detrimento della forza e autonomia dello Stato, quelle tali concessioni che abbiam detto; in conn>enso ha C!'rcato di stoI• nare dalla Chiesa il pericolo di qnell'unica Rifonna possibile, per ora, in Imlia, rappresentata dal movimento della democrazia cristiana animatore del popolarismo più autentico. _-essuno dai tanto vituperati governi che l'Italia ebbe prima dell'Ottobre del '23, a risalire fino al marzo r86r, aveva ma.i dato segno di tanta debolezza e di cosi poca accortev~ di fronte alle pretese e al le rivendicazioni della Chiésa Romana. . * * Abbiamo voluto,• cogliendo l'occasione di questa rassegna sulla politica scolastica del fascismo, illnstrare I.a condotta del fascismo è.i fronte ali;,. Chiesa, non per ispirito di settarismo, a cui noi siamo per indole e per origine repugnantissimi, ma per fedeltà al nostro programma, che è di preparare in Italia una. riscossa di spirito liberale e moderno, e di in.da.gare fino a che punto, nei vari campi, si sia col 1861 compiuta. in Italia la rivoluzione liberale. Questo 1 anzitutto; ma poi, siccome noi non vogliamo essere soltanto degli storici, ma sia,. mo anche, purtroppo, dei politici, abtiam voluto dir queste cose non ieri 1 nè dom.ani, ma. oggi, perchè proprio oggi, annunziandosi .a.ella metereologia politica internazionale ·un ~mbiamento notevole di tempo, anche in Italia sono visibili le manovre di chi, avendo gonfi.ate le sue vele coi venti che soffiavan a destra 1 uon sarebbe neanche malcontento di tenderle " prima o poi anche ai venti che tornassero a soffiar verso sinistra. C'è in Francia· un uomo di Stato che, dopo esser stato a capo di una coalizione di destra, ora mostra di voler armeggiare in modo da farsi ritrovare, quando il vento sarà voltato, ritto e stabile sulle sue antiche posizioni di sinistra: ma quest'uomo in un punto non lJ.a mai fatto concessioni alle correnti di destra : sru.la. questione dei rapporti dello Stato con la Chiesa; per I.a fedeltà che ha serbato a· questa essenzialissima parte del programma liberale potrà forse Raimondo P~incaré, rifattasi una verginità politica, tornare ad esser gran parte di un governo di sinistra; ma chi 1 fuori di Francia, ha tradito anche su quella questione., l'idea. dell'Impero, non dovrebbe più, a nostro modo di vedere, nutrire di q11este speranze. Ma l'Italia è un paese che ha cosi poca memoria ! Lo ha ripetuto, anche recentemente, Benito Mussolini. AUGUSTO MONTI. "b1Eao DEhhA STAffiPfI " il ben noto ufficio di ritagli da giornali e riviste fondato nel 1901, ha sede ESCLUSIVAMENTE in Milano (12) Corso Porta Nuova, 24. G.B.FARAVIA &, C. Editori • Librai • T'ipog,·afi TORINO - MILANO • FIRENZE - ROMA , NAPOLI • PALERMO JACK LA BOLINA. Jack La Bo/.ina, l'iniziatore della moderna letteratura marinara italiana con què.i Bozzetti che per i primi promossero fra gli italiani l'amore per il mare e l'interesse per la marina da guerra, ha dato in luce un nuovo Yolume: Il.A.. STORIA bEI.l )'l!HRE Nelle quattro parti che studiano a turno il mare negli elementi costitutivi e nelle parti(:(r la.iità naturali : nei prodotti che se ne traggono, nella flora, nella fauna che lo popola; nelle prime appad1ioni su· di esso e nella susseguente affermazione dell' uomo, l '6opera costituisce un. complesso organico di tutto quanto di essenziale e di definitivo attualmerite si conosce intorno al1 'infido elemento. 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