La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 39 - 11 dicembre 1923

CONTO CORRENTE POSTALE RIVISTI\ STORICf\ SETTIM.f\Nf\LE DI POLITICI\ ESCE .. Diretta da PIERO GOBETTI - Redazione e Amministrazione : TORINO, Via XX Settembre, 60 .. Abbonamento per il 1924 L. 20 - Per il Il semestre 1923 L. IO (condirittoagliarretrat.i) Estero L. 30 - Sostenitore L. 100- Un numero L. 0,50 IL MARTEDÌ (L'abbona,nento 1ion disdetto pr-itrr,a del 16 r//icer;,1;,re H'i,nte;url(-: ri•wnrn;otr, p1Yr un anno> Anno I I ~ N. 39 - 11 Dicembre 1923 (Lo scorso .numero reca per errore il N. 39 invece del N. 38) SO M MIA RIO: M. GRIECO: Finan•~ e economia. - Onsm<VEJR:La riforma della burocrazia. - U. M. di L. • Post.ili e: Niente di nuoro • G. A.: )l'e! giornaliSRJO italiano: Luelano )lagrini. - A. Mo"n: Li, politica iicolastiea del fascismo: Lll riforma Croce e LILriforma GenUic. - Lu. vita internnziom1fo: LUWJ'IG:La•Ceco-sJovacchi11- Ics: La Spagna. - FILLO'.M8:La Grecia. - A. C.: La produzione Ru~"B, , FlftnNEZEDCONOMln si co1nplet,rn1ente l'economia privata. Que- mente 1ndispensabil1. g• ormai verità comu- Si può produrre in Italia (per formula.re un sta, in mancanza di una produzione, mcc- ne che una spietata finanza può eqnilibrar~ esempio) della nierce da spedirsi e consucanica (co le infinite sue conseguenze eco- ìo Stato (s'intendt:, per un periodo transit<J !rw.rsi in America: e fo.r;;ela pagare con chènpmichc) si riduceva ai valori immobiliari, r,o; perchè in t:1lcas0, e a dahno finale del- que in Sterline su Londra. E transazioni Fra le molte verità - precisatesi meglio cli·appr~zzaimento localè per ragioni di ter- le, Sta!I.J, i rilievi fatti sopra valgono capo- commerciali di tal fatta sono oggi facilisMlla cl"ls1del tempo nostro - v'è la distin- ritorio, e reali ed oggettivi per loro natura; voltiJ ma puo isterilire l'industria.. sime e comuni. zione di funzioni ed (in parte) di contenuto ed all'industria e produzione indigena.. E - inoltre - è possibile ormai eh.e sor- .'\Ila fine. e r,ur con q"esto giro di chèlra la finanza, pubblica e l'economia nazio- V'era in tal modo una perfetta identità ga un conflitto tra Stato ed economia pri- ques, tutto va a cunvergere e ad influir., nale. fra-la sede dell'economia. pl'ivata, e l'àmbito val.a. E non più solo un conflitto d'interessi. sulle singole valute nazionali ; ma con onLa, travagliata attualità tedesca ne è il più dello Stato. La Banca di credito mobiliare >tatico e rJebilit!ante; ma un conflitto attivò. data posteriore e riflessa, cht: rallenta i. rapampio esperimento. (despota dei nostri giorni) era ignota,' ap- che arrivi a criti politiche e sociali. porti imrhc•diati fra il prÒdutwre e la ooI! nostri giorni ci opprimono con la gran- punto perchè non erano nati i fattori econo- I~' il caso presente della Germania. 1n ,;nunifà nazionale in cui vive, aumenta le dezza del loro mutevole contenuto. Non è miei da cui derivò. quc,1la Nazion0, un'economia capacissima, (endimze egoistiche e l'astrazione dall'ut1J:. d3.t.o, a chi li indaghi, che coglierne per som- Esisteva invece la Banca fondiaria; cioè basi,ta sul sistema produttivo più ~oluto là genende: attutisce il senso del riSl;hio mario i risultati; lasciando al doman.i _ quella che operava, in v;ia parallela, nella d'Europa, è entrata in conflitto con la finan- collettivrJ e delle responsabilità economkhe. nostro o di chi seguirà - di svilupparli sede appunto ctin•a.ttività di Stato. za di Stato, ed anzi con lo Stato; non po- Ma qneslo è un altro aspetto della. auestione: e di formularne il sistema. E' qui impossibile discendere al dettaglio. tendo o non vol~nclo (il che, da uncpunto di che non sr,ost.a.la realtà dei fatti, -nè muta Si è perciò costretti, per ora, alla sola Si può dire, sunteggiando, che si verificava ;ista' economico, si equivale) seguirlo nella il profilo del fenomeno, per ora almeno. enunciazione. una condizione di coincidenza e sovrapposi- liquidaziòne degli oneri di guerra. A conclusi0ne di questo grossolaco scheCon l'avvento della civiltà .~ecnico-indu- zione quasi assòJ.uta fra Stato ,ed economia La produzione tedesca - sempre note- :na, gioverà notare quanto scarso valore astriale, il credito (che è una funzione quan- privata. Supporre questa vitale, e quello .volissima. - è andata collocandosi all'estero vessno i cosidetti tentativi pe-r la stabilizt.omai indipendente ed interiòre; su cui non sterile o in dissesto, era un assurdo. contro pagamento in valuta estera. E' stata zazio·ne c)clle valui.e /che ebbero tanta forpremeranno mai coazioni o ordinamenti; che Oggi invece questi r,apporti d'intrinsechez- cosi abba!'ldonata ogni difesa della valuta t,una teorica, al iernpo della Conferenza d, è di sua natura soggettivo e privato ; e non.. za - che, pL1reaffievolendosi, non si spez- nazionale; ed il prodotto dell'esportazione Genova) ; i quali basavano lutti su accorgiobbedisce che al proprio apprezzamento) si zeranno comunque ma.i ; almeno in base alla '(collocato ad u-su fuori patria) ha permesso ·nenit iormali. Fin poco fa si è avuto fY-,rè svùuppato. in modo da costituire - esso nozione che finora abbiamo de.Ile,esigenze ,a.i grandi capitalisti di acquistare cointeres- fino l'ardimento dottrinatjo di consig-liare " che in sostanza è un'ipotesi - una realtà urna.ne, ed a meno di non supporre che l'at- senza nelle grandi aziende di mezza Euro- d'invocare la stabilizzazione del marco: E valutabile in cifre, e produttiva di conse- tività dell'uomo possa un giorno concentmr- pa; mentre il popolo soffre e rovina. non ci si è accorti che, - pel sorgere di un guenz(c)immediate. si soltanto nella attività economica, con la; E' il fenomeno più originale e mostruo- dissdio insanabiìe fra economia produ,Li-:· _, •Col credito si çolmano_le infinite soluzio- cessazione dr ogm e.s1genza formai€, e d'l so dei nostri giomi. A spiegarlo, concorre e finanza pubblica - s'era creata in Ger- , ni di con!intlità cp.e si verii\c_ano fra 'la pro- og.111b,1sognod1smtc'J;ess&toe· ,'.11qe1;à:le ·t s1/ .quaµto sopra abbiamo accennato. Oggi, col mania una di quelle situazioni irrecoolubili duzjo-ne lfioderna (,rft0Lodicae ce.1ere); e il son(')~.atte,S'gìat1m. ,maniera rltiova ed_opg1-". r:0n0egno bancario e co'n lo chè'q1.rnp, uò esi- per via d'abilità e di metodo; perché invesuo collocamento e godimento saltuan ed. - mii<, _, >'i .. . . , ; ,• , 1,- '. { .~9'~ unà 'Ci!i,coln,t.\OQ_q,1g!l t_\!,ttQ ,.diversa da . sterno la •?nFiGJlè ,;\essa dei fo.lur1.~Gris1 m 1'1'w,."¼iitt: - • ~ ' '• • • -1-r." •- Ua &i,-:'qui1;.,iiè-c,ç,n0:fu, O'i>ù!'.W ,t"' ·'\,;~·~ ·•)i'cr~:iiç~1)Ja:èsi ~@VrB~o-gi~11e:\satr_-~ittà. e -o•)n Jì ta~n~c~. ~,.;ARio G-,u,,.ù- -'-Lamv:iÌta tecmc~-1pd_ùstnal_e_è,quilf"_p·çe{,r In primo luogo': 'Quale eh~ sia:_'l'in1-ihen, ·i ·, • ,., •• - •ir • • ~ ' ~ ,_ sua natura, una civilta~1Y1:eù1/J.'!li4,a. --~ "· _denzapst1t111tas1fra.. economur,.:d,..t.~tatf ed_ ··" , __._~, , ' " ,..·,a' Pel suo carattere interiore e d1scré"ziòna-,;,,·é'conomiaprivata,queslaindipendenzaèpur f A Rlf□RMfl DE' I A BUR□-CRAZ(A le, il credito e la sua economia non possono semprè rela~iva. L'una e J•ai'tra forma.no pur U 11 U U I I I I I I inoltre - essere esclusivamente locali sempre sistema. (nazionali) ; e neppure rigo-rosa.mente uffi- Qualunque giro d,i ricchezza (per quanto 'ciali, e cioè basati sulle istituzioni pubbli- possa oggettivarsi e perdere contatto, nel che. Per sua elezione, invee.e, il credito è congegno del credito e delle Banche e nelTolontario e privato. l'internazionalismo del commercio, coi. feLe Ba.nche - che oggi costituiscono sul nomeni nazionali) deve pur se,mpre ritornamondo una vera autorità, di natura econo-, re e riqualificarsi in essi ;"n,on fosse altro mica ; ed il cui intreccio, intrigato ed ili.i- che per la necessità, comune a tutti gli uomitaito, non può essere neppnre supposto da mini, di av,ere una cittadinanza ed una sede chi non le abbia studiate da vicino - sono stabile. l'istituzione nnova; prodotta da queste esi- Neppure i semiti, ospitati da questa q d'a genze. . quella patri<)., possono sfuggire alle con~eLa loro penetrazione, ed effidenza è straor- guenze riflesse della residenza, dell'organizdinaria; e conosciuta, da una, minoranza zazione s'ba,talecbe vi è istituita., e della sua sparuta. La scienza economica, poi, le co- struttura economica. E, pur con delle radi11osceappena alla superficie, e secondo idee cali riserve nello spirito, finiscono col pratigenerali. ' care la cittadinanza in tutti i suoi aspetti Esse sono riuscite a creare un ordina.men- conting_enti, e ne rnbisconrJ l'influenza anche io istituzionale vero e proprio ; una legi- economica. slavione non legiferala, che abbraccia tutto E quei pochi fra ldro che, per ricchezza e il mondo perchè è osservata, nella cailiena potenza, possono astrarsene, ·lo 'fanno pur delle Banche (la quale non si arresta in al- sempre secondo grandi linee e direttive gecun punto del mondo) come una conven- nera!/ che superano materialmente il confine zione indubbia e incontestabile. e il limite di patria (es.: l'internazional-ismo E' penoso vedere, nella pratica quotidia- prevalentemente ebreo, della grande banca na, questioni di natura bancaria sottoposte e della grande industria). ad autorità pubbliche (legislative, giudizia- Lo Stato dunque continuerà sempre - co1·ie, etc,) che ignorano addirittura il fatto me continua - ad essere il punto ·di riferi- ·su cui si pronunziano. mento dell'attività economimt dei s.ittadini. Notiamo questo non per aneddoto, ma co- Inoltre e in ogni caso, esso - da un puro me indice di una realtà poco nota e tu!Jtavia pumto di vista economico - è un gestore di presente. ricchezze ·in nome proprio ; un'azienda (e, Le grandi aziende commerctiali, a loro non .di rado, la più vasta. della sua sede) ; volta, prendono atteggiamenU simili. Per l'assuntore di lavoro, distributore di consuesse, l'arbitrato privato si sostituisce sempre mi, gestore di capitali con l'apposizione dei più alla lite giudiziale. S'istituiscono vere e tributi e con l' a.mministarazione dei debiti proprie Corti. Per esempio: oggi il traffico pubblici, etc. Il suo dissesto è - per valore mondiale dei grani non conosce quasi più suo proprio, e indipendentemente da consea1tro giudice, che l'arbitrato; e per di più, guenze di carattere pubblico - una malattia su di un'unica P-iazza, Londra. economica per sè stante. La Banca -- e con essa il commercio - Ma la fìnanza pubblica non è affatto la Lep.desempre più a spubblicizza.rsi. sola premessa suflicicnte per creare una fio- •Con un'intuizione grossolana, rna bene o- rida, economia privata. r·ientata, si suole dire che la Banca rappre- Onde i due fenomeni possono o divergere, senta uno Stato negli Stati'. Con più pre- o addiri.ttura contrasta:re ed eliminarsi. cisione, si può dire che essa è il congegno Non vigendo fra l'uno e l'altro gli a.ntichi spontaneo, sorto in seno alla società moder- rapporti di sovrapposizione e di reciprocità, na, per assumere talune funzioni che le al- il mutuo loro legame non può ormai essere tre forme di aggregato (tutte di natura pub- che quello dell'utilità. •E' certo una utilità blica) non potevano svolgere. più complessa, più alta del semplice inteLa differenza fra il presente e il passato resse, e vi concorrono valori d'indole supepuò riassumersi in questo: che, fino all'av- riore. Ma resta una utilità. vento della civiltà tecnico-ind'l.1striale, l'at! E' quindi un enorme rischio considerare tività e l'economia cli Stato contenevano qua- i du.e fenomeni come equivalen\i o mutuaiDa quando abbiamo cominciato a leggere i gi'onmli per la prima Yolta ed a seguire la Politica 1 alm.eno come Spettatori, abbiamo sempre. sentito parla,re della necessità della riforma della bm~ocrazia. In tevria tutti sono semPre stati d'accordo, e forse su nessun arg-01nento si potrebbe compilare mia più completa raccolta di luoghi comuni. La ti forma doveva teJ1dere a « snellite », a ((svelti.re» l'organismo bun·ocratico {come se si potesse snellire, per esem.pio, un i1ppopotmuo); .gl'imR.iegatì dove\·ano essere pochi e ben ret.ribuiti; soppri1:hendo controlli inutili e inefficaci, sempilificancLo i servizi, si sarebbero potuti diminuire gl'impiegati, troppo n1 umerosi, e con le economie così ottenute, concedere stipendi sufficienti ai rimasti per. condurre una vita decorosa. Inoltre gl 1impiegati dovevano godere di una certa autonomia cd essere responsabili dei loro atti. Questi saggi ed ovvii principi erano finora rfo.11astisuJJa carta, e quando si veniva a1Pattuazione d~lla cosiddetta riforma burocratjca 1 tutto sri. riduceva a ll.1l cambiamento degli organici degl'i1np,iegati, con relativ;o aumento della spesa, e la m:acchina continuava a ft111zionare con gli ste5si org-an-i e gli stessi attriti di prima. L.'a-pplicazioned1d criterio: " pochi e ben retribuUi ,, Ora però è stato· pubblicato l'atteso Decreto rr 110Yembre r923, N. 2395 che 1iguaYda tutte le ammin-istraz-iooi dello Stato. Si i11ganue.rebbe chi credesse che questo clec-reto, il quale occupa con. g.1-iallegati 127 grandi pagine, rappresenti l'attuazione della invocata ri- _ forma dell'amministrazione. Esso r.iguarda uui- ,camente, l' « ordinamento gera.rchico delle ammin.istr,azioui dello Stato», cioè costituisce uu nuo-- \"O e vasto tentativo di sistemare definitivamente la posizione degl'imp~egati, fissm1done gh organici e gli st-ipendi. La relazione che pire<.:ec~e il decreto 1·ico11osce che il provvedimento « risolve soltanto una parte dél prob1eina dell'organizzazione degli uffici dello Stato» E aggiunge: te Esso doYrà essere integrato cl'aSttccessi",ri provveclime11ti relativi alla organizzazione tec11ica. di detti uffici e fondati su tma analisi concreta degli attuali metodi cli la- ,·oro. Quiucli gùi 01·gm1ici proposti dalle ,·arie A.111111.inistrazioncilevo110considerarsi c0111eorganici relativi aJla. oi-ganiz.zaz.ione attuale e suscettibili cli ridu.z.ione >1. Questa ridu'zione dovrebbe essere fatta, secondo il decreto, nella misura del 5% nel numero dei posti entro il 30 giugno 1925 e cli un altro 5% elltro il triennio succe5SiYo. • Per ora: non tenendo conto del personale degli 1,fficiali e dei sottttfficiali, i nttoYi organici del. personale civile, fissati in r ro-447 posti, presentano una ctiffereuza iD meno di 5.054 posti in confronto al personale in servitio alla. data del decreto e ttua differenza in più di 6.8o4 posti in confronto degli org.:1.11ic1i 914. E siccome la riducione del 5% s1ù numero dei posti entro il 30 giugno 19.25e di un alt1·0 s% nel triennio successivo _0. una cosa, rimandata a.1 futuro e che sì può aspettare a giudicare quando sarà stata effettua..: ta, possiamo dire che, tenuto conto dell'aumento della popolatione dal r9r4 al 1923, (calcolato su circa 3 milioni, escluse le Provincie annesse), il r.apporto fra il numero degl'impiegati stabilito coi nuovi organici e la popo1a?.ione del Regno non presenta sensibile variazione in confronto alla situa7joue del 1914. Infatti il rapp~1io è ill entrambi i casi! fra 28 e 29 per 10.000 abitanti. Per questo riguardo, dunque, si può dire che se gli impiegs1,ti erano giudicati troppi .nel 1914, sono proporzioualmente troppi anche nel 1923 (senza tener conto dell'eccedenza del personale attu!abneute in serdzio in confronto ai uuo...-i organici). Circa la reb.ibuzioue, akttue classi, e particolarmente i magistrati e i professori universìta.rì. hanno avnto un trattamento decoroso, ma i gradi inferiori, e.spec-iahnente gli infimi non ::l\Tanno diminuzione nella retribuzione, soltanto perchè una disposizione del decreto stabilisce che climiunzione non ci possa essere per il persoi-12le già in Ser;·jzio, altrimenti il trattamento loro fatto dal nuoYo decreto sarebbe inferiore a quello c1i etti gocleYauo (o soffriva.110) p1•eceùenteme111:e. La fonnul.:'t « pochi e ben retrib;dti, », ripetuta anche receuteme11te dall 'on. ìVlussolini, ha aYuto la seguente apphcazione: .Watt.i (se è vero che erano molti nel 1914), dei q1tal-i alcuni pochi ben retribuiti., altri. in concUzio11p,:oico dh..'erse da pri• ma, e -mal.ti retri,bwiti peggio d.i prima. Ruoli ap11rti e ruoli chiusi Nel nuovo ordb1amento gera1•chico due caratteristiche sono spedalmente cla p01Te -in rilievo: l'abo1izioue de.i ruoli aperti e l'equipara7jone dei gradì degli impiegati a quelli dell'esercito. •

• liS Rig1.1ardo al prim.o punto, la relvJone del decteto modestamente così si espriu1e: ri: L'ordinamento adottato accoppia i preg:i del sistema dei ruoli chiusi in vigore fin dal r919 a quello dei ruoli :1perti che gli succedette ed evita i difetti relatiYi a ciascUJ10 d.i ess.i •· Se effettivamente.: questo ris.ultato fo.c;sestato raggiunto, ci sarebbe da stupfrsi che tante cli&p,l1tee tanti provveclim.euti -cfrversi si siano an1ti in passato, quando cosi semplice e1ia la ,·ia per asso1u111a:rei preg-i ed eliminare i difetti dell'uno e dell'a.1tro sistema. Per chi è profru10 ai misteri della scienza degli organici burocratici, diremo breveinente che il sistema <lei ruoli chiusi consiste nello' stabili:re per ogni gr-ado della carriera un numero fisso di posti, al qu.c'lle 11011 si può accedere da gradi inferiorii se nou Yi sia.no posti vacanti (per morte, collocamento a riposo cll altre cause) : invece il sistema dei rnoli aperti consiste nello stabilire lo stipencEo di base per ogni grado, i periodi fissi e l'importo cli ogni au.meuto successivo di stipendio nello stesso grado, indipendentemente dal nmnero dei posti, che non è fisso. La relazione al decretO co~ì espoue gli incon- \·enie:nti dei due sistemi: K Il sistema dei ruoli chiusi aveva dato luogo ad inconvenienti sopratutto perchè si adattava.no con notevole frequenza Yariazioni agli organici, ora in una, orai in altra Am1ninistraz.ione. l\1ancava al persona.le la J)Ossibilità cli ottenere miglioramenti periodici cli stipendio, all'infuori dei li1nitati awnenti sessenn.ali, e il conseguimento di stipendi più elevati dipende,'a perciò essenzialmente dalla disponibilità di posti nelle classi e nei gradi successivi. Quando la Yicenda delle carriere per effetto delle normali cessazioni del serdzio, non determinava le v2ca.J1ze necessarie per gli a\·anzameruti, si provvedeYa, per soddisfare le richieste del personale, a modificazioni di organ.ici 1 anche indipendentemente dalle reali necessità del servizio. , e 11 sistema dei ruoli aperti e.be pan·e efficace rimedio a questi inconvenienti consentì al personale di consegui1·e, senza passaggio di grado, amJ1enti periodici a scadenze deten11i11atei e perfino di oltrepassare, e.on gli aumenti stessi, lo stipendio minimo del grado su.periore. Inoltre, con detto sistema, per dare agli aumenti il maggiore possibile sviluppo, la scala gerarchica fu. ridotta a un numero ristrettissimo cÌi grap.i. Si palesarono subito gli inconvenienti di siffatto ordinamento. La soppressione dei gradi e là possibilità di una lunga serie di aumenti, dipendenti, in fatto, unicamente dal'la anzianità, itolse al persc:ma1e ~ stimolo a distinguersi nell'adempimento del proprio dovere. La earrie'ra, intesa come a\·atl.7...amentocli grado, ,-enne quasi completa.mente a ma:ncare1 considerata la proporzione neces~-uiamente limi~ta dei gradi diretti,i ri- ~ spetto a quelli inferiori. Da un lato la demoralizzazione del personale fu grande e dall'a.1tro la po5-,ibilità da parte deli'.-\mÌninistrazione di operare nel personale le giuste e necessarie selezioni fu di molto ridotta. Xeli'insieme la condizione di funzionamento dei sen·~z1 ne risultò aggravata». Il sistema adottato dal nuo\·o decreto consiste nel fissare il numero dei posti per ogni grado, in modo che non si possa accedere al grado superiore se non Yi sono disponibilità (IJ.loli chiusi); ma nello stabilire, per ogni grado, aumenti di stipendio fisso dopo ùetenninati peri:odi (ruoli aperti). Il sistema è apprezzabile come tentativo; ma non elimina gl'inconve11ienti principali dei ruoli c.hjusi, perchè il personale continuerà, come nei ruoli chiusi, a sperare nella morte dei più avan- 'l.ati in grado per occupare il loro posto e premerà per ottenere modificazioni di organico atte ad accelerare la carriera, e \·a perduto il p,rinci- •;,ale vantaggio dei ruoli aperti, che è quello di consentire, anche agli impiegati non atti alle ftUlzioni direttive, (che sono la gran massa), -aumenti di stipendio convenienti 1 indipc.-ndentemente <la11 'ascensione ai gradi superiori. LA RIVOLUZIONE LIBER,ALE gli 01~g,an,ismivi,·enti di questo 1 111ond.o,non pare dubbio che la risposta sarebbe negativa. Infatti, per sfiorare soltanto l'argomento, i. gradi d'ella gerarchia milita.re, ai quali quelli degll altri impiegati sono stmti ragguagliati, ha11110un'origine e una funzione che di,pendono dalla costituzione speclale del1'esercito: c'è iJ ca.pitan.o, p,erchè esis,te la com,pa.guia, il colonnello pe:rcbè è necessa.ri.oche i1 reggimento abbia un ca,po, e così via. Qlliudi, se si prendesse per Pase il criter:ioi che uon può essere accusato di n1ancanza d~ logica, di adattare gli ord:inarneuti gerarchici alle fm17,iouì di ogni ammjnistrazione, nulla pru-rebbe più assurdo della fissazioue c1:i,un'tuiica. tabella generale dei g,ra.cli gerarchici, ai quali non p'llò corrispondere, nella maggior parte dei casi, una speciale funzione. E siccome gli eitrori di log.ica si scontano sempre, è già stato segnalato j1 pericolo che, in conseguenza della creazione di gi·a,. di superflui per le uecessi,~à dei servizi, venga a complicarsi e a essere rallentato ru1cbe maggior1nente l'andamento delle funzioni a.uun.inistrative. Se, come avvien·e nell'esercito, ognfi.uo, che ocn1pa un grado, Si sentirà in diritto dli. c01naud's1re a tutti quelli che occupano i g,.·adli inferiori, da· ConduWrndo: il numero degl'impiegaiti conti11 nerà a essere p,roporzjonaln1ente eccessi,vo, come era J1.el1914; la spesa ~vrà un sensibile aume11to imiued.iato, e saran.n.o prnbabilmente dim.ostrati 1llusori. i calcoli circa. future economie che farebbero dim.iuuire e perfino scomparire il maggior onere. I pieni poteri concessi al 'Governo per la riform.a.de1la buxocra:t..ia, q.nzichè ~servire a « snellire » ).'.organismo .Purocrat..icoi h,a1wo avu.to peY 1-;isultato, anche a causa dell'incompetenza e della venerazione per la ge.ràrchia professata dai nuovi governanti, di· lasciar ma.no libera all'alta burocra✓.:ia, l'a quale se ne è servita per, migliorare economica1nentc le proprie condizioni e per costrui rsi al disotto una scala atta a porre maggiormente in rilievo i grad!i. supremj. Da questa enonn.e costruzione di gradi superflui, l'edificio è rima.sto anch,e più appesantito, e se forse potrà guadagnare in compattezza e omogeneità, tanto maggiormente si consoliderà per la burocrazia. il carattere cli casta chiusa, non fusa con la. vita della nazione, tQ.a ad essa sovrappost.:1. come un potere estraneo, « euonne e mi-sterioso », come l'ha qualificato il capo del Gove1no, e, aggiunun lato potrà derivarne la consegtLenza di fra- gjanw noi, iuceppau.te e oppressivo. zionare eccessivamente ed inutilmente le mansio- 0BSERVER. ni e le responsabilità, per da,re a og.ni capo il· sno ramo o reparto cli servizio, e dall'altro lato, ogni afta.ire, nella sua trattazione, potrebbe venire a do-ver percorrere un nrnmero cli gradin.i ancora maggiore deU' attuale. Questi però sono dubbi e ipotesi che, per quanto ,ragionevoli, potrebbero anche, almeno in parte, essei~e dbuostrati infondati clall 'a.pp1':icazio11edel nuovo ordina, POSTILLI; mente di nuovo 1nento. ~ ' • I « Ce qui nianque à l'expressiou des opinions E del resto, è doveroso riconoscere che, an- politìques, ce sont les garanties régulières de la che se essi avessero sicuro fond.am:ento, non ba- Jib?ti:é. Sous 1'empire ctu réghne auquel la. piresse sterebbero per fair condannare senz'altro il ten.- est soum·ise, nòus ne sa.urions avoiI' qu'uue 11.- tativo di regolare con un tipo unico gli ordina- be.rrté de tolérance. Les infl.uences restrictives menti dei diversi d1pendenttl dallo Stato. qu'UJ1 tel état de choses e.'Cercesur le cj.éveloppeForse s~ltanto chi fa parte della bttrncrazia--pnò meut de la pensée politique on les conna1t : elles Yalutare quanto sia radicato negli impiegati il out dépassé san,s, cloute les \111.les qu.i avaient inseoueetto della , perequazione , , come asp,irazio- piré le décret sur la presse, cer èlles ont été ne costante dei dipendJeuti cli Stato trattati m'eno exagérét:S par la timidité de ceux qui a.vaient à bene. Secondo la psicologia dell'impiegato, tutti redouter !es sévérités de ce décret. C'est contre coloro che sono entrati al servizio de1lo Stato ce.s exagérations qu'il faut, suivant nous, se décon uno stesso ti,tolo cli studio, se nan hanno de- cider enfin à réagfr: nous croyons qu'on ne doit meri.ti, dopo uno stesso numero di a.n1ri, devono poiut dédai 1 guer d'user' de la libeiié de tolérangimi-gere a uuo stesso stipendio. Se questo ri- ce, pouT arr'iver à I.a liberté d:e droit. sulta.to fosse ottenuto col nuovo ordinamento, Nous ne nous dissin1ulons point qu'en exprisarebbero in gran parte eliminate le cause fon- m.ant une pareille opinion, nous cotlr'ons le rifdamentah delle croniche agitazioni degli i.mpie- qu:e ù.e blesser cles sci'ttpu.les honorables .. Des i'ati. E il merito del decreto sta principalmente amis clévoués de la liberté peuvent cr,:,il·e, et le nel1'a.ver tenuto co11to cli questo elemento fon.- fYnifme de ,certaii'ns absolutistes ne fom-nit que dameutale della psicologia de_ll'impiegato. A_uche de t,rop plausibles prétextes à cette façon. de voii·, s: 11 tent_atn·o dovesse faJ.hre, forse m,entava, •que\la question est posée de nos jours entre le dt .essere tatto. \ .:.,.1-' ,i$:P:}tis1ne.,,et fo libecté, r;t qu~ c\a.n,s, c~ terme.e; Basta però fermarsi un solo istante sul pro- elle/i1'adrmet poin.t de compromis. User de Ja liblema, per comprendere quanto fa sohwione ne berté de tolérance ce serait, suivant ces personsia ardua. nesi\manquer à la clignit:é de la l.iberté elle-.meme Come s,i può paragonar~ il valore e l'importan- ~t favo1;ser par une niaise comp,licité les •ruses za dj un ufficiale con quella di tUt professore o de l'e 1111em1. C est rnne cond'uite plus fière et plus di UJ1 magistrato? Con tutte le migliori inten- politique, SlLi\·ant ceux-là, <l'a.b311dow1erles absozi°i1ii è- facile sbagliare, senza tener conto che !utistes à l'exageration de lernr .principe, et de ne per fini polltici si può sopravvalutare una. cate- songer à pratiquer 1105 d1·oits que lorsque, épuigoria, per ese1npio quella militare, specialmente sés par. leurs excès, uos adve.rsaires seront conin tempi di 112ziOnalismo, in confronto alle al- 't.raints cl.e11011s1es ren.dre daus leur iutégrité. tre. Ed è già stato accennato sui giornalii che Nous vo11lous biens respecter les intentious il decreto per la « perequazione » è cominciato de ceux qui' pensent ai11S'i, mais nous ne poucon una sperequazione a favore del personale vous les suivre dans ces e."\.trémités. Lew· logimilitare. que et leur tactique 1 eu supposant qUe l 'tu1e soit Altri esempi si possono citare, per dimostrare che o a causa dell'impossibilità di raggiungere l'uguagli:J.11za fra cose cli natura diversa, o per imperizia o partigianeria dei compilatori delle tabelle cli classificazione, il ragguaglio fra i dàn~rsi personali non, corrisponde al valore attribuito ordinariamente alle diverse funzioni. Per .citarne uno, cli questi esempi, se si chicdesse a diverse persone, non interessate, come debba essere graduato il valore rispettivo di un profcssorei di un veterinario e cU un cancelliere, ha perequazione degli stipimdi Veniamo ad esaminare la seconda caratteristica ,lei decreto. A proposito di essa dice la rela- ;drme : « la caratteristica fondamentale, di cui non si può diti-Conr,;c<;r<:la importa111..a, consiste nel fatt.lJ che gH sti pc.-ndi non potranno essere più stabiliti separatamente per il persona.le di ciascuna Amministrazione, come sinora è avvenuto, c<.>n l 'ineYitabile con5(..-guenza pratica di grad ed ing-iu..,tr..::. spc."Tequazioni, ma sono determinati 111um.ca nii:.;ura pc..-rciascun gr;µl.o, sen1.a Ja JJù..;sibilità di provvedimc:nti che riguanlino r,artlcolari categorie di person.-ile. . credo che la risposta, unanime o quasi, metterebbe al primo o almeno al secondo posto il professore e all'ulti1no il cancelliere. Invece, esaminando le tabelie, vediamo che i professori di ruolo A possono arri\·are al. massimo al gruppo 8° (corrèspon,lente a maggiore) e quelli di ruolo· R al grado 9() (corrispondeute a capitano); mentre per i ,·eterinari il 43% dei posti è assegnato ai gradi superiori all.'8(1e dei cancellieri circa il 10% gittn~e al t' grado (tenente colonnello) e complessi rnmente il 22% dei posti è ripartito fra i gradi 8° e 6". correcte et l'autre h.abile, c6mmetteut tme omission grave à nos yeux : elles otiblient le clevoir qui clom,ine t'ous ces clébats, le clevoir patriotiqne. Quel est celui de nous, qui I dans une question de, politique étrangère consentirait à tILc'lrchander, dans de pareils calculs, son concotus à son pays? Ces devoirs supérieu.rs clu pat.riotis111e, que tout 1e monde recorwaìt dans les questious où la nationalité est en jeu, ne nou.s parnissent pas moin.s im.périen.:x dans la plus grande des questions intérjeures, dans celle que soulève l'organisatio,n et: le cléveloppe1nent des libeiités ptthliques. En p,ratiquant la lìberté dans la mesure qui nous est lais..o:..;ée, c,1 revencliquant les garanties cles droits qui' nous manqnent. encore, ce ne sont point les intéret.s p~uticulicn; dtt poavoir qui offusquent nos pensées. Si le potLvoir a des con~seilles éclairé:,;1 s'il a cles amis aussi intelJ,i. gc11ts q11c dévo1ies, c'e~t à ce:s conscilles et à ce...:..; amis de lui 4ire cc q11'il gagn(;ra à la consoliclation et aux progn':s de la liberi.(:. Ils lui nppelleront qne les résislances qnc clcrnloppe la liberlé régulil·re sont 1111 appui \·éiitable et une séc11rit.é pour lcs gon,·en1crne..11Lo:..;. 11s lui rnppelcront ces pmfo1,clcs parnles dc Royer-Collard: " ].,(..."-i,. co11stitutiom, 11c:sont point dcs tcntl's che:,;- sécs pour le sommeil.. D('s résistances habit11cllc:·;"t et cffir-tccs on cks ré\·olutio11s, tellc est. la rondition laborieusc <1(• l'humanité. Ma.lhcur aux gc;11\·crne;111<:11L-; qui r(11:-;:-.is:•:<"11t à ltoufT<:r le.'-.. premilrc; ! E11visagée sous ce poinl dc vue, la libcrt.é <le la presse, la plt1s <'.:11e1·~iqnccl.e:ceP. résistance:-s par('c qu 'clic: 11ccc:sse janiais, la plus 110blc: p~1rcc-qnc toutc sa for<:ec5t d.nns la coscicncc morale' d<·s hommcs, de;viu1t urn: iustitntion. 1.a lilv:rtf. dc l;i pre:ssc, cl<:v<.111uc:un droit. public, foPcl{: to11ks k·s lib(:rtc'.:,-,et re:nd la soeiété à ellcml:m<~ ,1. Le·:,;d<:voirs cpd uous in1pusc-Ht à nous l'cxc:rciet c·l la rtvc·ndkalion clc no.-. clroit...-;sont plur.; g-c'.:11(r,111-.:, cc so11l lc:s clcvo-irs qui nous oblL ge:nt t-11\•.'.r..: la -.ocilté cl la eidlis~llion ». « ~lai prima di ora si ebbe un provvedime11to ½'el~c:r:il<:che regolas~ in modo c:osl cr..mipleto il tr4tfame11to t.--conomico di tutto il persona.le ci- \·i~..: é nli1itare, dipendente dallo Stato•· Si -.ar<:bbe in;;omma ottc.-nuta finalmente la « rx.:r<:qua.1,k,ne,, rli tutte- k carriere elci dipc--ndenti dello Stat,,, ciYili e militari .. Infatti altrm·e la ,ela1j01:c- ,]ke: a I.a J><:rcquaiione <le11e probabilità di carric"Ta tra impiegati addetti a ~rvizi din;;r_,;j -.;j l· ott.(·11ut:1cvn ,uffide1:te ~q,prossim'J.- Perfino nei per:,;onali più facilmente assimilabili, e:om<: i ragionieri, si notano sensibili diffcrc'l'lz:cdi trattamento, c--ssc-n.do,per c:sempio, l'organiu, di quc·lli dipénclcnti dal Ministero de11'Inte:rnc, molto me110 favorevole cli q_uc11odei ragier nieri clipendc'l'lti <l:11i.\finiste;ro delle- Finanze. Tali <lisp:,rità, si.ano es~e d<Jvutc a impossibilità il.i f;ir t:o~a pc·rfe;tta in m:i.tc..--riac·os1 Yasta e compk ..s~a, o ad ern>ri ckgli idc:atori d{:llc t.abt'IJc, tion J1otnrnno non gen_erar<:: malcontento 11eidannegg-iati C' il makùnknto, se anche non si maJJi'C;st,-issesubito, a causa dell'attuale: regime.-, daii,.,uc •. rà hwgo in klnf><J, rtiu o meno pr<,ssimo, rul agir·11a prima. que•-ti<Jl1{: che si present.a i.: quclh t.arjoni 110-11 <lis•;imili <lallc a11tl<hc:; c·d ;;tllora, ù c1i sW.bilire s<; la JJ(."Tequarjonefra carriere di ad- l'r,nlinam<'.ntr., tle:crc-tn.tosarà m'•ntcnulo, e: c:r,nt.i- ,1etti a ">tr..-i:;:;idiYersis.s]ml, come il sc.~·iz.io mi- 1111en111n0 quindi le; ingiu~tizie, caust delle antilit;.ire1 la sc.-uoia, la giustizia e l'amministrazione (·ht' ag-it.azioni d1c· ~i \·okvano c:Hminare, oppure ~e11u Stato, sia urut cosa possihile e desiderabile. le; bbdlc.· •nranno ritoccaU:, e allora H:rrà <i m.anSe ..;j <Jon::;.:--e con....ir1eran.: la huroci:ar.ia con gli <"are:lo ,;tupe J>i"i11eip,aJe clel 11110\·o m-istodontfro bi o11otmèic~i~j1trù55ran comcnt,,. Ll1u.:sta,dw parrebbe rivolta con un senso tcndc:nr,ioso al Co1riere della Seta, o c_opiata dall'articolo (li fon<lo de:l .UoJ1do, f:: 1111arx1gina d(lla Re-,,u.e des Deu4' Mondes, e data dal luglio 185i. Chi volesse ·perdere i4 tempo, potrebbe benissimo fare un parallelo di q1.,1.estedue epoche; e in ye,. rità in c·eiti p,rovveclimenbi di poLiz.ia si somiglia,no tanto, da fa.r venire in• sospetto. uni t,enta.tivo di plagio. Ma c'è UJ.La differe117.aprofonda, cbe nemmeno un' fauprovVisa.ta procla.maz..ione dell'Impero riuscirebbe a cancellare,: dov!' la trovi·amo, dai not con questi spiriti e con questo sole, la n.lzza ck:gli esuli? e la volontà lnt:r~- sigente che bandisce gli oppositori? Noi sia.mo gei1te stori,c-a, scaltra agli adattamenti e alle riserve mentali. Se la Frnncia dopo il disastro d)et settanta non s'è sfasciata, deve ringraziare la - pertinacia, la saggezza, la clirittttra, magari la cocciutaggine e la vanità d'eroismo civile di quei pochi, uomini politici, giornalisti e anche poeti che 11011 si sono abbassati a tenta.re tUl rimpatrio e d'un problema politico han fatto una qnistione di delicate7.'l,a e cl 'onore personale di fronte a 'Napoleone. j\Ja la Francia, si sa, è Nazione cosi sicn,ra confro le com1zio11i del suo spirito, che può sopportare senza pericoli le sfuriate di tutti Daud·et. U. M. DI L. Il popolo Nei discorsi dell 'on. Mussolini per la commemorazione della marcia SJJ. Roma, abbiamo sen,. tito da una parte il disprer20 verso la , canaglia • e la « gran bestia » c.he il fascismo s-i trovava contro nei primi tempi, e dal.l'alt,a l'esaltazione del btrot popolo di· oggi che lavora con discipl:u:µ,, e non dà noia al Governo, non gli chiede ll'eppw:e la libertà, e si sbraccia invece ad applaudire il Duce e a salutarlo romanamente. Un fenomeno inverso si nota negli antifa.sci'- sti, e anche in questo giornale si è parlato di popolo o <li Italia (che è ],o stesso) vile, :r;ip-rendendo un at~ggian1entò e una parola del Ca.rdutt'i, men-' tre un giorno si esaltava lo spirito eroico del popolo che occnpava le fabbriche nel settembre del 1920 o di quello 1che si faceva ammaz.za.re, ma non ,retrocedeva, sul Piave. A1tri potrebbe rammaricarsi di aver predicato la calma al popolo nevrastenica.mente esaltato del 1919 e del 1920, constatando che 'gli effetti di quelJe prediche ora sembrano veram.ente un po' eccessi vi.. Inso1nma., ognuno apprev...a o disisti.tm:t questo popolo, a seconda che esso segue~ o no., quella che al giudice sembra la via giusta. A me pare che questo modo cli giudicare non sia nè giusto nè utiJe. "\ li popolo di C'..aporetto è diveutato quello del Piave e di Vittorio V'elleto, quando si è cercato di capirlo e si è saputo guidarlo, e se sarebbe ·ecces\ivo fai· me'rito unicamente a· 11.U' ·d,eNe vittorie, anche priù ingiusto sarebbe addos...c;argtii. esclttsivamente, come si tentò cli fare, la colpa della disfatta di Caporetto. Cosi ora non si può credere che il popolo abbia perdtLto tutte le sue virtù e la su.a dignità, perchè sopporta il regime .fascista. e pare anzi che dimostri di compiacersene. Dopo l'eccifazfone morbosa dei p,rimi anni del dopoguerra, è naturale che le sia succeduto un periodo di depn,:ssione. 1l pOpolo ha diritto cli essere stanco e cli essere lasciato in pace, e sarebbe un e.i~rore mostrare cli disprezzarlo per l'a sua quiete, scambiandola per qùietismo in.sanabile e di non aver fiducia _in lui, tanto, più quando si ha della vita e della lotta politica una concezione basata sull'azione delle forze popolari. Il fascismo, con tutta la sua apparenza di movimento vasto di masse, è penetrato infinitamente meno a fondo, nell'anima popolare, del socialismo; e se qttesto può parere nel mom.ento attuale quasi distrutto, le ·vil·tù profetiche dell'ou. ?viu.ssolin.inon sanò am:~ora talmente sperimenta.te da dare una garanzia sicura dell'esattezza della profe:da che fissa, per ora, in 12 x 5 anni: la durata <lel regi111e foscista. Bisogua. dunque segni.re la propria strada, combattendo non la massa, nia i capri. Quando il momento sarà gh1nto, la massa seguirà chi le ba detto la parola della libe1i:à e della clignità, se egli a\·rà avuto la (orza e l'abilità di preparare il ten·eno coi mezzi per abbattere g-li ,cn:-vers.ade far trionfnrc le proprie idee. PIERO 60BETTI - Editore TORINO - Uia XX Sellembre, 6□ 1'unninenfe : Lurch _EINAUDI LE LOTTE DEL LAVORO L, iO Questo volume, col quale incominciamo l'edizione delle opere complete di Luigi Einaudi, è uno dei più forti saggi del pensiero economico italiano. Data l'importanza eccezionale del libro bisognorobbe che gli amici ci mandassero subito la loro prenotazione o ne trovassero aHro (si mandano schede di prenotazione a t·ichiesta) perchè ci riesca più facile determmare la tiratura, Chi ci lrnva 12 prenotazioni avrà una copia del libl'O in dono.

b LA RIVOLUZIONE LIBERALE Nel gior:n.a.li•mo ita.Ua.:no ~UCIANO Era., di tutti j giorualis.ti ilaliauj all'estero, quello che ave-va più stile, più li11ea..La sua barba prolis.."-1,tla mugik, lo guidava. Non dico ch'cgH avesse solta11to la barba: aveva a11c1Jeun nobile e11ore. Ma e.ra la barba che gli faceva scegliere g-li alberghi, i 111.ez,zdii locon1ozione, gli itiJ1erarii 1 le persone da intervistare: quella era più che tlllil barba, era un impegno mo1·ale alla bh.1..arria .ingenua. La barba dominava anche la F>\1asituazione fìn:11Y/i.1Yiai,n questo senso: che gli imponeva di affrontare lungbj réportages co11 a..."t--olut..aillcei:i.cu..a sul riforuimento dei fondi, a11a ventura, come w..1 pellegrino: ed economie ~tting:i.tc a fav01·e di una anuninistrazione che a Milano ttll.lule11eYa cento parassHi. Se Magrini ::ivcva in portafo~lio nn :issegno bancario, quell'o.~gno enJ immancabilmente in-isfolibilc: !,;e a,eYa una lettera ùi credito, l'a\'cya per banche distanti 111:ilJchilometri dalla sua destinaz.ionc: se a\'eva uuo cht'qnt..:, occorreva se1upre la conferma, tempo U..11 rn,ese, da Milano. La diffiden- ,.,a, agli sportelli de.Ile banche, uasceva istanta11cna veder la sua barba spazzolante il golettone di pelo aJTicciato del cappotto, in un amffio peloso tra 11ma110 e fe-dno: e si creava attorno al cdstianissimo 1\1agrini tm alone di giudafamo ·onorario e di :;upposto levantinisn10, che gli v3levano la sospensione, il riuYio o il netto rifiuto di ogni pagamento. Quindi, crisi. Crisi : ma anche servizio. MAGRINI ghi g-iti, si riserva di condLtrlo sui quais lungo I'.'\ lster, lr'lccbeggiando come i landò del buon l~mpo, riservali agi.i amanti che cerca.no sotto i hoflielli chi11si, di rimediare con l'acrobazia alla m.auca11za di un letto. Ebbene: è su questa jmpttdica, vettura che Magri.o.i girò per Zurigo, in una giornat:'l di neve, il gennaio scorso. Appena arrivalo, t....'lc,il vellu.1;11.0,la vettura e lui si incoulrarouo, si ricouobbero, del.la stessa patria, del lo s-lesso mondo: e ,.,i godctte1·0 u.11giorno recip-roca111c11le.Fu una cosa poetica, come le D.O'lr ze delle farfalie: l'tu1.ica vcllura pubbjjca di Zurigo :-1vcva atteso per J.unghj auui l'uom.o da11a barba bi,...aolio.a, che san:bhe giunto dal Sud con una valigia sbuzzata. Poi Mag-rin1 partì, e la vettura 1-imasc vedova. T,'ultim.a volta che passai per 1/.urig-o la vidi, sola e in disJXtrte; 11 vetturino hclleriano, appoggiato ai pilastri della sta• ;,,ione, ;avvolto nello spencer, aspettava. Aspct~ Magdni. J I curioso è poj questo: cbe in un ambiente clo,·e la sbarbiricatura, le ghette, i cappotti raglan e le valigie di cuoio contano 1noltissimo - com'è l'amb~ente de-i soliti trenta gion,alisti cbe si ritrovano sempre all'estero - Magrini sia riuscito ad imporsi, integrale: barba, cappotto con collo di pelo, valigia e cernecchi sulla fronte. Quelli che lo conoscono, sanno di avere di fronte un reporter internazionale di prima forza: e quelli che non lo conoscono, capiscono subito dalla barba ascetica e monaca.le •di aver da fare con uno che 110n si spaventa di fare a piedi 1a ritirata da Belgrado a Salonicco. Dietro quella barba ce stà nu/ penziere "· Io vidi M;t.grin.i mette~e- a posto tra truffaldino certo Kalcic, un goriziano che si spacciava per inviato speciale di giornali italiani, ti.rancio g:iù quattrini a destra e a sirUstra. Fu nella riunione dei giornalisti che YI. François Pon~et teneva aJ. quartier o-enerale di Dégoutte. Quando Magrini, pallido ; truce si alzò e disse: « Fai à faire u,ne petite déclaration », vi assicuro clie tutti allibirono, assolutamente ituttl. Il signor François Poncet, padrone di casa, che p.ure di barbe da carnefice ne ha vC<luto- basterebbe quella di Banèrc - aveva gli occbi sbarrati. ln q11.ella occasione, Magri,ii, con l'aiuto <1clla s.ua barba, procedette ad un'opcrn di , alta gitLslizia • : liquidò il suo uomo Qu.an(lo costui u5Cl, dietro suo onHn.e, daJJ.a sala, M. François Poncet, rbe aveva assic,tito alla !-cena rompl.etamc..-ntc::esautorato, ripigliò fiato e con 1111 debole sorriso disse a Nfagrinj : .-Monsieur, vou.s. é.tc..-<; impitoyable, vous l'avéz. execu~ li:! ... ,. Fra il siletnio morta.le dei presenti, Magrini lo degne) di un.a gwndata: po-i si 5(:(lette, e-abba.5sò g-li occhi sulla sua barba, c-he in quel momento era nera, nera, nera come il destino de] signor K..ak-ic. La. sc<luta crJnlinuò, con le soLite commiica;doni <.Unmaest.rate. Ilo riveduto, mesi dopo, qualcun.o dei giornalisti che vi avevano assistito: la prima domanda era questa: , OIJ est-il à present v/Jlre collcgue? M.ais oui, cet italicn avc--cla barbe noi re? ... •· Où est-il? Non essendo, lui, bestia notturna., non lo rividi più al Secolo~ prima della mtlla. Circa il suo passaggio aJ Corri.ere, mi sono statj riferiti due particolari impressionanti. 1°) In u.ua. mattina del passato settembre, Magriui fu trovato nel.la Segreteria del Corri.ere che pre,•:ndevaaccordi c-irca il modo ili procurarsi pun.- 1!uah11ente fondi in sterline - vi prego, in steriine! - presso I.e banche del I 'E.stremo Oriente. 2°) Magrini si ~ iatto accorc-iare, c::imare, ravviare la barba. Pare che ad.esso la porti ]X-1:tinata come gli ufficiali cli marina. O11el Corl'iere 1 che rovlnatore di uomini! Capa:;-issi1no di far trovare dei fondi a Magrini, anche a Tokio: e di larlo sorvegliare da qualche c011sole, che non si riduca ad avere cli nuovo la barba prolissa. Che maciu.llamento di originalità, là dentro! Vogliono avere un tipo unifonne di inviato speciale, come hanno l'elzeviro per ]a ter;,,a pagina. Chissà che differenza avranno trovato fra le ghette di Emanuel e la barba di ]Y,lagiini? Chissà perchè ],e ghette si adatteranno al « nero liberalismo, del Corriere, e la barba no ? Hanno preso .un uomo come Magrini, ricco, come ho eletto, di stile e di linea, e vogliono rid'urlo subito a11a loro misura, alla loro rispettabilità, al carattere elzeviro tondo. Sono cose che fanno pensare, e che spiegano molte peripezie del liberalismo del Corriere. G. A. Il cliligentis:,;i1110se.n:iz.io <li Magrini era anzi in diretta correlazione col clisord.:ine am.m.inistrativo del Secoli,. Se Pontremoli fosse stato ttn amministratoTe ragionevoJe e puntuale, l\'Iagi;ni 110n sarebbe dlYcntato un grande giorTtc-ilista, com'è. ~on si sarebbe 1e trovato». Si sarebbe comprato \UJa valigia di cuoio giallo, con le serrat~e di metallo bianco, come 1111inglese: figurarsi, :!vfagrini « come un iug.I.ese ! 11. lnvece no: girò ]'Europa con una valigia nera, da ,emigrante, tutta. bugne e buguoui. compressi dalle dnghie strette disperatamente ali 'ora della partenza: ciò lf]i accresceva le diffico]ta alle frontiere, perchè j doganieri e i poliziotti lo pigliavano subito d ·occhio: allè stazioni, percbè i fattorini si rifiut2vano di accettarla in depo&ito: agli hétels, perché immedjatamente i gaglioffi della hall. maltre d 'hétel, lift e compagnia, iniziavano contro •c]i ltU un tacito sabotaggio, come contro un \·iao-o-iatore und'esirable. Chi non ba udito gli sr~hi dj l\1agrini coutro la sua vecchia valigia, ha. perduto gli acc1;11ti di un uom.o moderno che più si avvidnassero agli accenti d~gli antichi contro il peso del fato .. Ma Ifigenia, pu.r sazia di .sveutu.re, gioiYa della propria bellezza: Magrini, oppresso dalla ,·aJigia, confidava nelJa propria barba. , LAPOLITICA S OLASTICA DELFASCISMO Ho acceunato allo « stile , di Magrini. Inconfond.ibi le. Tre particolari minimi, se vi piace. Magrini, a Colon'ia. Ha da scegliere uri albercro. Ce ne sono diecin.e, con soliti nomi banali, ;tereotipati, rispettabili. Magrini non· ce.rea. 1\1ao-r1lll va dove la sua barba lo guida. L'h0tel di Magri.Di 'si chiama così: HOtel ziim Ewige La:m• pe1 alla Lampada eterna. Egh si 1neravigliava che noi ne ridessimo. Magrini, a Diisseldorf. Il mll'lllcipio dell'inclita città renana aveva, da pochi giorni, concesso licenza di eserC11jo a certi trespoli aufomobilis·tki a tre ruote, senza. baricentro ben definito, <li estrema instabilità, destirui,t,i a far finire cli 1nala morte i Joro clienti. IVI,agrini scoprì quei tre6-poli, che tutti gli uomini riflessivi disdegna- ,-ano. Da allora in poi, non ci fu più verso di fargli prrendere u~ automobile normale, stabile, a quattro ruote. Egli n_cn voleva quattro ruot_e • vo)e\a « la ru.ota. n, com'eg]i chiamava, con infantile si11éddochc, i itrespoli di DUsselclorf. «· No, no: prendiamo ]a ruota. La ruota, la n1ota ». L_a testardaggine di l\.Ia.grini è tragica: la contracld1zi01Je gli scolora il viso, gli a1ltmga la ~arba. }3-is.ognava prendere 1t la ruota ) . Avvenne c1Qeh~ doveva a ,·-venire: ama sera, « 1a 171ota » ruzzolo in 1111 fossato, sulla strada da Essen a ~~sseldorf. I( La ruota ) restò fracassata, 1v.lagnn1 no. M.agrin:.i, a Zurigo. Città mod~ssllna, elegante, Zurigo ha praticamente abohto le vetture a cavalli. Per quella « pietà cantonale»,_ p~ quella reverenza provinciale verso li anttcb_1 , ornamenti e gli antichi servitori clelle com.unita, ~he in Sviz;,.era si mantiene, e che solo Gottfned KelJer espresse, la città di Zurigo cousent_e ancora ad un vecchi.o cocchie1e, ·pa.ctrone e gUida:ore <l~ 1111 vecchio landò p,1ù fru.s 1 to di uno sc1a.- becco algerino, eh far la posta al pi.az;,--:3-Jde lb 5t,. 1;,jo11e, e di cimentassi fi-a i ta.·•=d•srn .corsa. Ouel cocchiere t ,·eram.cute un personagg10 hel- ~rlaJlO cittadino ·01,orario dell:1.. città c}j Selclwila: ~ :---oloKeller riuscirebbe a darci la su~ fil06ofìa. Unico e abbandonatissimo ,·ettud110 d1 Zurigo, egli attende semp1-e, sellzà._gr~t'.:dj .speranze, l'arrivo di qualche suo couc1t~cfo110 1dcak:: ravYolto__iu. uno spencer. cap~ce d1 spre1ne1~e calderoni di brodo, è Ull.:'l. sfjda_ YlYen~e. alla puliz-ia eh·etica : ablt1wto a f~re t .conti tn rappe11 all'a.utica, e non in franch~, aggmngc _u_uaccentv di m-istero al dolore di ~g~t paga111~11to~n rnon~t~ s\·izzera, che è già un. 111t1m~~paJ·tic~la,.e clo1ote.' -e oi pnidente, si n:fiuta 01 porta.i':" 11 passcgp ' 1 t ultuose strade centrali: con h111- gero ne 1c n.m Riforma CrOCEE riforma D~ntilE Recentemerute quando la stabilità del sen/ Gentile nel ministero :iYiuSsolini, pareva - lllfl- non era'- infirmata dagli assalti combinati di •fascisti e cHantifascisti, scese in lizza, a difendere il ministro della P. I. e l'opera sua, anche-, Benedetto Croce. Noi crediamo c-he il Croce autore della nota lettera al Giornale d'Italia, anzichè il Croce ~innovatore fortunato della c~ltura ittaliana e dfonnatore meno fortunato della Scuola ita,.. liana, fosse l'uomo poli.tlCo che vota a favore», il liberale rassegnato 1 per timore. di peggio, alla odi'erna realtà fascista, fatale' fru.tto della so=a di « bestialità » commesse un po' da tutti e un po' dappertutto dopo la guerra. In guanto a noi che passammo per Crociani e che, a suo tempo'. della riforma Oroce fummo sostenitoli e non dei più tie.pidri, ma c.he ora non « facciamo » ~elJa politica, e non temiamo il peggio e non siamo nè i-a.sseo-s1atinè captati da riessu11a «realtà», se pure du:ante /\cc l'offensiva>> recente C~ si~ tenuti in disparte, non ci sentiamo, se c1 pomamo ad esaminare l'attività. scolastica del m,inistero Mussolini, cli confornc~re la riforma Gentile con la riforma Croce e di ,difendere in quella questa. Capisaldi di quella che si chiamò la riforma Croce era110 i seguenti : . _ rispetto del « groviglio-» di scuole e cli ordt11a.1nenti scolastic:i sorti in modo occasiona.le e contradclitorio - all'inglese anche - in Italia della legge Casati· in qua. . _ istituzi01Je: dell'esa1ne cosiclet:A:o« clt stato') lnteso come « ammissione » ai gradi superiori com.e sao-o-io d-i maturità e di abilità concreta ~ell'esamit~~clo (lettura di. testi, esposizione di opere, illnstrazio1le di documenti, con~ersa71011_e in li11gu.a.straniera, esercita_.zioui, classrficazio111, analisi). _ soppressione di istituti g-o,·enJativi spopolati sdcppiamen.to di. istituti pletorici e r~ora alla' creazione di nuove scuole re:gie e pa.reggiate. Per la~riforma Croce attuata sul serio si sarebbe trasformata la scuola, •da e< accademia» in « laboratol'lo " ; si sarebbe ridotto 1'inte:'7ento del~~ Stato nel campo scolastico e favonta, con cto solo 1 'attività dei privati in questo can1po; questa 1 ricluz:ione sarebbe avvelluta immediatrun~.tc e specialmente nel campo della scuola _classi~, cioè nel campo dove la scuola P\ivata 111 Italia era più preparata ad agir~ u_tib11eute e dove la reazione. di interessi offc.s1 s~ p:resumeva meno ,·asta ed era meno legittima; 11 nspetto alla realtà effettiva e stodca della scuola a.v:eb~e per111essocli far l'esperimento de11e « nov1ta. » _1~ concli,-..ionicli &tabilirtà e di relativa t.rnnqmllttà. * * * Il Fascio <l'l Educazione Nazionale, che -fu'de'hnito per dileggio, e gli era sommo onore, « il faet \., scio per l'esame di stato •, passato al fascismo ~ nel1e pf'rsone de' suoi capi - avanti Ja marcia su Roma, e assurto, dopo fu marcia, al governo della scuola. italiana, doveva, per difendere il _ suo passato e c.oonestare il suo « presente 11, attuare anzih1tto e sovratutto la riforma Croce, speçie in quello che aveva di più liberale e di m~no « <lemocratìco )>, cioè nella demolizione del 1110110-polisocola:sticc gO'Vemativo. E' risaputo che della riforma Croce questa fu appunto la parte che i suoi sec!icenti rea.lizzatori per primi buttru.Jono a mare. All'atto dell'approva7...ione della rifo,rma il Direttore Generale dell'Istruzione Media dichiarava pubblicamente « che il numero degli istituti governativi aumerut'erà non appena la riform:a avrà fatto sentire i suoi benefici effetti ». A riforma pienamente attuata, il 24 ottobre '23, La Corrente, ~iornaJe del.la scu.ola, secon.da-ria in un articolo reda7jo,JJale faceva qttesta. edificante' constatazione : « nè si- dica che le sc1tolego-vernati-vesono sta.te ridotte d-i' n·u.:.mero. Ormai· dopo gli u.1timi decreti dubi-tian10 assai che questa affermazione sia vera. Sono st<,ite soppres_se molte scuole normali, ma· sono stati aperti a cura del ~overno 5 nuovi istituti tecnici, 10 licei fen1minili, 37 licei scientifici, 50 istituti tecnici inferioli ... Le classi transito-rie m.e-ss~ a disposizioni degli allievi maestri, i cotsi d'integrazione delle complem.entari, i cors.i aggiunti di ruolo concessi dai decreti del 29 e del 30 sette·mbre porta.no- le 11:iwve scu,ofe a.à u.n numiero altisstm.d; perfino qualche sqwla norri-z.a/.eiche nel passato a--veva appena. u.n. corso, è sf,ata. cos{ilu.ita su.lle basi di. d:ue corsi inferiori, e lo stesso fatto si, è ri.pet·nlo· s-u p~ù larga scala nelle scuole classiche ». Ciirca lo stesso tempo• f..}lstrnzione iVIedia,, Gfor-n.ale del.la fede·razi'one degli i.nsegnanti medJi. notava che, per la riforma Gentile, il numero cle11e classi cli n10lo ne.l:le scuole medie era auu1e11tato e non diminuito. Il 15 nov~mbre u. s. !'on. Gentile, clifençlendo la sua riforma davanti al Consiglio Superiore della P. I. faceva nota.re con soddisfazione che (e i criteri di ricl1ujone qua.utita.tiva ermw stati in gen~re applicati con tale larghezza da' far q-uas1 sospettarn che f,e cose nor~ fossero m.u.tate gran che,;. Si capif;Ce che col sacrificio cli quel puuto_della 1-jfon1,a Croce, il parlare cli cc libetià e dj 1ncremcnto di scuol'l privata" diventa nn1irouia, per- ·chè ognnno intende che questo i11cren1ento e questa libertà non si possono a,·,·erare se non con l'abolizione effetti,;,-a del mouopolio scolastico governati,·o, cioè con la riduzione del 1ù1mero delle sc..uole di sta-to. 11 tracli-me-nto di questo caposaldo della 1;_ forma Croce avvenuto da paitc dei Gentiliani passati al i fascismo, se può adclolo1'are chi sinceramente credeva ..ùelle i.idee bandite nel .Manifesto del Fascio di Edncaz.ione Xnzionale, 109 non deve stupire chi ricorda la conce,,;ione Spavento-Gentiliana dello Stato Dio, dello Stato e che avvia alla ci-viltà , , dello Stato ~ che rea.- Ib:za se stesso neJla scuola ,, : come non df:ve stupire chi pe1.1.sirhe, in Italia, oggi come ieri, l'attuazione concreta di questo ideale teorico non può esS<,rc cbe lo Stato omnibus, lo Stato burocrati"'-', lo Stato , vacca da latte , , lo Stato dei JemOS(,ciali di ieri e dei fasci.sti <li oggi. . .. Butt:-Jta a mare, tlopo breve tSitazione e dopo wm Junga resistenza, qutSta parte es..Ge1.1.Ziale d lh, riforma Croce, I'ideaJ:ismo attuale, rea.liZ7..a.to nel fascismo' invece dj porre subito tutte le i;ue ,-ure nella ~eparàzicme e attuazÌ-ODe dcll'altro caposaldo del cosi eletto , esame di Stato , , si buttò lutto alla manipolazione di q_uella che è la parte più origina.le e nuova della. riÌorma Gentile: demolir.ione della scuola media ,sisrenJe " costruzione della. .- nuova scuola ,,. f'er ciò che riguarda 1a scuola media - e l'essc-nziak, della rifor::rua. t tuita qui - oramai tutti sanno che le 1urvità di questa riforma sono prinripalmen.te queste: riduzione dell'antica tecnica in e complementare > fine a se stessa - conservazione dell'attuale ginnasio immutato - abbinamenti 1 di vecchi insegnamenti e crea.ziane di nuovi insegnam!::nti 1Jel liceo cr€:27.ione dell'istituto tecnico inferiore a imma..- gi ne e somiglianza del ginnasio - creazione di licei scientifici autonomi in l1UY.JSO dell'antico liceo moderno e dell'antica sezione fisico-matematica. dell'istituto - trasfonna,-..ione del corso <complementare-normale» in ginn.2.sioliceo-magistrale - istituzione di licei femminili.. Quale sia l'idea inspiratrice di queste < novità • noi vedremo in appresso: per ora aw-..itutto notiamo come di tutte queste < novità • non vi sia traccia nè nei disegni di legge Croce e neanche, se non forse per le magistrali, nel manifesto del Fascio di E. N.; e poi vediamo in che stato queste ~ novità > 1 in tre mesi elaborate, in altri tre mesi esegu.ite, abb'ian ridotta la scuola media italiana, nell'anno in cui essa si prepara. ad affrontare la prova di qu.ell 'altra, da,-vero formidabile, .. novità ) che è fesa-rruz di Stato. • .. Nell'attuazione della riforma. le • formule > sono state due: « t-utto e subiio > la prima, e la seconda e dalla scuola al nwestro >. Per la prima si è voluto fare in modo c,he la riforma d~liberata il 23 aprile, fosse col primo ottobre attuata in pieno, di guisa che, p. es .., le scuole di nuovo tipo (istituto tecnico inferiore, liceo scientifico) anzichè incomincia.re, come sempre s'è v-isto fare, col primo anno, per andar poi gradatamente crescendo e compiendosi, funzionasse~o subito, in questo primo anno, integralmente, • in pieno•, su tre corsi, su quattro corsi ecc., secondo il di~ono preventivo completo: e per modo che, a lare un altro esempio, le discipline introdotte ex no-vv negli istituti riformati, poniamo il latino, anzicl.iè essere anche qui insegnate solamente nei primi ann.i, fossero di botto insegnate in tutto il corso, in tre, in quattro classi, contemporaneamente e nello stesso modo a .gente che è appena entrata e a gente che sta ~r andarsene 1 a gente che è digiuna di quella materia e a gente che l'ha già studiata magari per quattro anni. Delle quali singolarità di esecuzione e impazienze di indU;:,ois.e. quest'ultima riesce tutt'al più a rendere assolutamente buffo ed inutile l'insegnamento appunto di quelle materie che nella mente del legislatore do,;:evano esser più giovew,li e più serie, la prima, ponendo una quantità i=ensa di diffic,oltà tecniche ·e pratiche .di edifici, di anle, di gabinetti, di personale direttivé insegnante inserviente, di materiale didattico, bibliografico ecc., ha posto tutti o quasi i nuovi istituti nella condizione o di non funzionare affatto, o di funzionare, per quest'anno e per chissà quanti in av,.-enire, in modo precario e caotico e approssim.atiYo. ìn virtù della seconda formttla, quella del par~ tir dal.la scuola per ani·vare al maestro, sì capisce che il crite1;0 dell'esecuzione della riforma sia stato quello di considera.re come unica cosa viva e degna di riguardo! l'edificio della nuoya scuola disegnato negli articoli del decreto legge 6 maggio 19231 n. 1054, e come materia inerte e trattabile ad arbit1io le persone del maestro e dello scolaro, le quali doveYatio esse adattay5i al' tipo della ·11110-..;-a istitu:l-ione non quésto .:i.desse. Onde è successo quello che è successo; per esempio questo: che nelle complementari. popolru; son state poste a doruare quei diavoli ·scatenati di « tec1ùcottì » ed a legger loro... Omero, .Plutarco, Virgilio, le insegnanti « sin.e titnlo )) reiette dalle magistrali; che a insegnar latino nei ginnasi inferiori, negli istituti tecnici it)feriori, nelle magistrali inferiori e superiori, ne.i licei scientifici, a insegnar grec.o nei ginnasi supe.:riori, son stati manda.ti (stavo per dir « condannati ») inse.g11a11tidi tecniche, di istituti tecrtici, di complerne.ntari, d.i normali che da ~- 11011in::=.egna,·ano più, o elle non a,·evano mai tnse~to nè il latino nè tampoco ìl greco; nel lic~o, il 1 tn{:110 disturbato di tutti gli istituti sco- - lastici l'inseo-11an1ento di latino p. es. è privato cl.i un~ classe: mentre gratificato cli questa cla..~e l. l'insegnante d'italiano, il qttale, se, onestamente, si dichiara impreparato, è punjto ... con la nomina a .Preside iu 1111 ginnasio del 1n-e-a~<lì; e in tntti g-li :stituti, lnsomm~, sel.lZ.:'dl istiHgt1ere, dove;

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==