La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 13 - 8 maggio 1923

CONTO CORRENTE POSTALE RIVISTI\ STORICfl SETTIMI\NflLE DI POLITICI\ ESCE IL. Diretta da PIEROGOBE,ITI- Redazione e Amministrazione: TORINO,Via XX Settembre, 60 Abbonamentoper il 192J(con diritto agli arretritti) L. 20 • Estero L. 30 - Sostenitore L. 100• Un numero L. O,Sfl MARTEDÌ Anno 1 L ~ N. 13 - 8 J\tlaggio 1923 S@MMARIO: *** La scuoladelle padrone,dei seni, dcì Mrligi•ni. - ]';. l'A'PAFAVA: La milizi• no,i•n•lr. - >.,·m'fOR TAwruM: Parlaernn(ar\~miomm•rtale. - C. FY-lmUA: Cae,agraria. - P. GoBJOT1'J: M.oti.,.d.i st.oriftitaliftJJft - S. 8LATAPIIR: DocumentiTriestini /i,ieditoJ. Li SEUDdleallEpadronE 1·arrà allo storico il liceo femminile, nuo-uamente ist·it-nito secondo la riforma Gentile, qu.al.e sin.tomo e s.ùnbolo delle psicologie dqminan.ti al tempo deWavve11to fascista. Con delicatezza d·ì more 11i vagheggiano i1ifatti 11.inan.isti e cortigiani, nn1siche e da.n.ze. La gnerra ha consacralo e portalo al potere le 1i-noviclassi g-u.errieredi voi.ontari: riidì barbari che combatterono assetati di_ sangiie, a-i;veninrieri c,erca.nti l'i111prevista ·volii~à, mentre l'alpino e ii fa.nt:e uccideva. pe•r La sacra pace, col pensiero a.Uacasa e al.la.siia. donna. Ora per attendere rediice l'arido Ùoe damiiinziano del gesto e dell'artificio, 'c'estifo in selvaggia g1iisa., e in.teni.o alle torbide fantasie del sicario d.isocwpato, prepar·isi la donna. fida. e degna, la -ua.lchiriainsu.ltante alla.casa., la Hjordis in biisto che ca!coli astiita le misure del sape1·e e dà costmni valide a. creare i./ germe di una nuova set.è per gli spostati dell'intelligenza. Calia. molle da.nza si edu:chino in piibbliche sniole gli ingannevoli cuori e con -uar·iedosi di giuridica scienza ed econo-.' mica e storica e metafisica e-lingiiistica, stra.ne civetterie inocula.te per diletto, si insegni ai debi/;i cerueliini non altro che la ,nausea. della. saggezza e miovi sogni esperti e c~mplicàti spleen di bambole parigine. Lii scuola dBsi Brvi N è vol!e diserti i ·;ervi d'ogni sapienza l'alta ment,e del legislatore. Anzi imci scuola di sfori.imati, ·per lagrimevoli effetti 110nsconosciiita e non perian'to meno gloriosa, è votata. alla biiona opera patenw rivelaJrice dei reconditi misteri de!la miova verità al figlio dell' artigiano. E se Pm'e a qiiesti teriere/.li non fia data parte delle luminqse discipliné metafisiche ora reggenti zi d;ve si edu.ca la 1iiiova stirpe degli eletti., ;i.on.dimeno lp studio del -uolga.ree dell'historia na.tu- • rale e e;i-uilee della. scienza. della. terree, e matematiche e arti del caléolo e del disegno, e gli aridi segni. di Tirone anco0ra., diverranno al siio spirito lume. A hi1n.è, che tiittavia. a parla.re latina.o mente non per qiiesto egli sarà dispo~ sto e -va.néciire adopreremo strappandolo alla bottega che è ·la sua sciiola, la so- ' la che non lo cambi per troppa. magia i.n )-1-nParassita ; in uno scherano. Sia. ser-uoil servo, ma. nella. fabbrica. ove egli esperiment.a il Peso della schiavitù .che gli dà animo ribeUe e forze di vendicatore, trasfonncmdolo nell'umile eroe del lavoro:' • , • ~ . ~· ' ' Meglw analfabeta che viUan:orifatto, f anaticç d{ un encicloped,ico sa.pere ma.le appreso; meglio -la diira, viole1iza della sua dispetùa povertà e ignoranza solitaria c'.heil. pane 1nen,dicato àa éhi gÌie lo. da compreso,.di .veleno e gli ha guasti i denti e coi'rotti gli spirit,i facendolo assistere· a.i pasti intemperanti d_ellagent.e nova da.i subiti giiada.gni. 1\iel disperalo grido clie l.e11asiquando più /.rist·i e solenni sono le pagine di Cado lvlarx, quasi dalla fumante officina la parola messianirn del derelilto, hani10 cercalo e trovato i nuovi sofferenli, bandit,-idal/.'u111anilàcome oppressi ebrei, /,a sola ·voce della loro fede, il lingnaggio di car-ilà r-11,de. -viri.le, il sacro vero della lo1·0 cultura popolare, vissuta in /.orno cille macchine da clii si snia rrirebbe iimiliato tra i banchi di u.na swola rii pedanteria e di inerzia. Lascuola dBi cortigiani Pe1' tutli gli avidi e degni di perfettamente sapere e potere invece -un solo c·ibo in varie g1iise. è apprestato. LetteLA MILIZIA < L~ II\ilizia voloutaria _per la s:icurezza uaziouale è al serv,izio di Dio e della patrja italiana, ed è agli ordini del Capo del. Gover- ..no. Il milite della milizia nazionale serve l'Italia in mistica sicurtà di spirito COll fedè i11crollabile e co11inflessibile volontà. Il suo giura.meuto è : Nel nome di Dio e deH'Ita]ja, nel nome di tutti i cadut1 per la grandezza d'Italia giuro' di consacrarmi tutto eper sempre al be.ne d'Ita],ia»'. In queste pa- , role sono riassunti il credo e i doveri della n~ova milizia. Il giurnmento del ·vecchio esernito, di quell'esercito• che arrivò e non nacque a V;i,ttorio Veneto, ~·il seguente: • Giuro di essere fedelè al Re ed a;- suoi < Reali Successori, di osservaré lealmente < lo Statuto e le altre leggi ·dello· Stato, e « di adempiere tutti i doveri del mio stato • al solo scopo del bene inseparabile del -Re • e de11a Patrria •. • L'esercito del quale è coma.udante su- • prem9 S. :M. il Re, è costituito per difen- " dere sino all'estremo ·l'onoré e l'indipe'.u- • <lenza della Patria, facendo la gnerra ovun- " que venga dal Sovrano ordinata e per tu- • te lare le istitu.z1ioni e le legg.r nazionali,»: Dunque il vecchio esercito ha per unica. finalità Ja clifesa dell'onore e dell'indipendenza. della Patria e in Italia, gi·azie al cielo, da almeno ooquant'auni la l'atrfa si i:dentifica con lo Stato il quale appunto nou è che la S~ietà degH italiani orgàuizzata politicamente per la tutela dei comuni diritti. Ma lo, $tate Italiano ha per legge fondameutale. uno .Statu,to del quale è gara.nte cou giura- . mento là Dip.a~tia di SavoiJa. Perciò l'eser-· cito, giurando fedeltà al Re, non. giura fedeltà al Re, come singolo individuo, ma come garante e tn.tore deJla; costituzione fondamentale dello Stato e?pressa negli articoli dello Statuto. Dunque per l'esercito Patiiia, Stato e Statuto :;o.notermini, cli una assoluta ed indiscutibile Unità per ]a, c\Li difèsa l'Esercito ha giu.ato di morire. Invece, nop dico nel giurameuto, ma nemweuo in tutto n,l-regolamento di discilplina della nuova· milizia, 11011è mai .nominato nè il Re nè lo St,1tuto. Si parla di Dio e della Patria ma quale _Papa interpreta il Verbo Divi~o e quale Re, quale Legge è l'espress[one suprema dell'AlLtorità dello Stato? Màste-ro! Per dare alla Patria la con<:reta saldezza dello Stato· non bast'a chiedere ani cittadini di amare la Patria ; bccorre anche precisare secondo quale legge questo amore deve espri- . mersi. Nel regolamento cl.i,d'iscipliua della. nuova milizia il solo co_ncetto che esca dalle· nebbie' dei vaghi seutimenti è questa: .Ja·milizia. è agli ordini del Capo del Governo·». Fino açl ora tutti i corpà·armati erano agli ordi,ni del Capo dello Sta-to, da òggi una mii; lizia,. forse più numerosa dell'esercito e armata co11tutte le armi, canno.ne compreso, è rato e jìlosofo cresrerà chi se ne nulra.. I .imi/e alciino non si ponga alle brame. A chi ammonisce che pochi sono gli elelli rispondasi additando le turbe dei ,·incilori di oggi, tiilli degm, tull-i volonter·osi di parlar latino filosoficamente. L'l lalia imperiale dia scuole e sapere ai fcmci11.l/etti, come diede anni e stipendi ai padri. F, se la.storia. non men/e, e non manca l'istinto secolare, sarà in breve la fienisola iinci splerJ:d·idac.orte. Ma chi provvederà ai negozi se l'ozio {)rmai, dato dalla piib.blica prebenda, allieta pia.ce-volmente tiitti i soldati della decadenza? NAZIONALE agli ordini del Capo del Governo. Dunque il governo non è più compreso uello Stato, non è più sottÒposto alle sue leggi? Si d,irà che siccome il Capo del Governo (termine nuovo} ha giusato nelle mani' del Re, è i1U1plicitoche ..anche la nuova milizia deve essere fedele al :-,e. . Ma, se è c.osì, perchè i militi della mil.izia volo11taria per la sicurezza nàzJionale non prestano un giuramento ide.ntico a quello del Regio Esercito? Forse ]a Mouarchia e lo Statuto impongono l'odio della Patria e tendono al suo disonore? Nè s.i capisce se per Capo eh.Governo s-i voglia intendere IÌJ vari Presidenti ·del Consiglio dei Ministri che per· designazione del Paese e per volo:rÙà del Re potranno succedersi nel tempo, oppure se Ca.p-◊· del Governo significa solamente Benito Mussolini. Se fosse vera la prima. ipotesi, no.n si co1Ùp[·endeperchè i mihti non o-iuriuo fedeltà al Re; tutto al più si poteva· ;ggiungere che la milizia sarà a « d.isposizione del Presidente del Consriglio »; duuqu~ è per lo meno lecita la seçouda supposizione. Ora è noto che seco.ndo la lettera e lo spir:ito della nostra costituzione, Stato, e Governo 110n si identificano 1 auzi la nosfra costituzione mira essenzialmente a regolare il tranquillo· succedersi, sempre nell'ambito deTloStato di vari governi çhe rispondano alle dàNers; situazioni politi'che o meglio, che esprimano adeguatamente i vari momenti della dialettica della storia della Patria. I Governi .passano e lo Stato resta.. Lo Stato rappresenta il termine. costante ,ed il· governo il termine variabile d~lla funzio;u,e socia.le. Perciò lo Stato .non dovrà mai identificarsi col Governo, se non vuole cadere con esso. Da queste premesse deriva che lo Stato, se vuole regolare ]a. pacifica rotazione dei governi ed attenuare la lotta sociale, non potrà mai -ammettere che esistano milizie di partito o di gm;er:no, ma dovrà esigere in modo assoluto che tntti i co[·pi armati• siano alle sue d1irette dipendenze. E siccome rappresentante e garante della sùprema autorità dello, Stato è, in· Italia, il Re, ne consegue che tutti! i Co,rpi militari devono essere agli ord.im.id,el Re e.soltanto al Re devono giurare fedeltà. Perciò la milìzia nazio,nale che non griura nelle mani del Re, là m.ilizfa nazionale che non è agli ordini. del Re, ma del Capo del Govei:no, auzi dri1un determinato Ca.po del Governo, oss,ia dell'on. Be.nito Mussolini, è una istitu7..ione. radic,!lmente contrllr:ia alla lettera, ed allo. .s;pirito _dello Statuto del Regno d'Italia. (L'art. 76 1;1onparla che di,. una milizia. comunale). Poco dopo il colpo •rivoluzionario della marcia su Roma, chi ingenuamente credeva·· nella finalità !egalitar,ia dell'on. Musso!inà,, sperava che il nuovo Presidente del Consi- • glio avrebbe avuto il coraggio di sciogliere le squadre delie variopinte camlCle. Invece le ex squadre fasciste e nazionaliste si trasformarono nella nuova milizia. Aliora gli ottimisti dissero, e i hene informati fecero comprendere, che questo era un c,pportuno espediente per <li~ciplii1arelo squadrismo che d'altra parte non si poteva sciogliere Séllza provocare un grande malcontento e gra,·i di.. sordini .. La formazione della milizia, nell'intima intenzione dell'on. Mussoiini, doveYa essere il primo passo per la totale smobilitazione materiale e spirituale dei pae.5é. Invece, -con l'andare del tempo, 12. milizia venne assumendo una sempre maggiore importanza e auto.nomia, ogni gio,rno le venivano consegnate nuove armi ed oggi siamo arrivati ad avere un nuovo ed anticostituzionale esercito. Per dire la verità, la milizia ha origini che risaiguno all'immediato dopoguena. La mania democratica per la • nazione armata•, il mito dell'esercito di com- •plemento come contrapposto all'esercito effettivo, l'impresa. fiumana e la propaganda a,E_timihtarista dei socialisti, contribuirono a gettare il discredito sn! vecchio esercito. E la milizia è appunto un embrione di nazione annata prodotto da un partito reazionariorivoluzionario co.n mentalità in parte da legjonari fiumani e in parte da giovani esploratori (vedi art. 1820). In un paese di deficienfe educazione politica, come il nostro, è naturale che l'idea di - nazione anllàta alJbia coudot.m ad una :milizia di parte, ed è piuttosto divertente vedere come siano prnp:r:io i partiti un_dì più entusiasti dell'opera di democratiuazione dell'esercito, que!K clie oggi sono più malmenati dall'ingrato, in parte degenere, -ma certo in,itteso figlio della loro stessa demagogia. Du.nque, dati i precedenti e la s.itnazione immediatamente successiYa all'avvento del governo fascista, !'on. Mussolini aveva molte attenuanti quando inquadrava òn una più disciplinata milizia volontaria tutte le irregolari formazioni m,i,litari che -infestavano l'Italia. Ma oggi, dopo sei mesi. dell'aVYento del suo _governo, si poteva sperare che ìa bellicosit:ì .della milizia fosse dimimiìta e - sopratutto che il nuovo organismo aderisse sempre meg!;io al vecchio ceppo delìo Stato. Almeno l'intenzione d.i avviarsi su questa via, avrebbe potuto dimostrarsi nel regolamento di disciplina della nuorn milizia, alme.no l'apparenza (appasenza che i11questo caso è so&tanza) poteva essere salvata col far giura.re ai militi fedeltà al Re, s.imbolo e sintesi dell'autosità dello Stato a.ncbe nei momenti più burrascosi, ma nemmeno qu_esto è stato fatto! La ver.ità è che oggi purtroppo noi viviamo nel mistero della dualità statale. Stato e Governo non si armonizzano -nè sembra che l'on. Mussoli-ni tenda sul serio a questo scopo se non assorbendo il primo· nel secondo. Certo il metodo è abile; a.rnivare al goyerno col pretesto di ristabilire la autorità dello Stato, . formare ti11a milizia col pretesto di assorbire le formazioni irrego- •lari, -po~ con i denari dello Stato e con le armi dèl suo esercito rafforzase la :u_uova miliz-ia, porla ai prç>pri esélusivi ordinx per farne un'arma di governo da usare indipendentemente ed anche co.ntro le ancora vigenti leggi dello Stato, dimostra che ir dirio-euti d~ partito fascista sanno il fatto loro! "spe- . namo che questo non sia éhe un sospetto dì pessimisti e che ]'on'. Mussolini non voglia crearsi una milizia per -imporre l'esclusÙJvo governo di un partito negando così la sostanza della costituzione ·italiana. Ma fino a che 1 9uesti dubbi non sono dissipati, fin; a che 11nostro problema. costituzionale non è :r.isolto, fra la'-miliz1a che h'a giurnto fedeltà ad un goverI)o, ossia ad ·un u.omo e l'esercito che ha giurato fedeltà· ad uno Stato. ossia, ad una legge, S& potranno• scambiare saluti di , • cameratismo e di cortesia:», ma nòn· vi-po-- \rà essere vera ;:Solidarietà morale. NOVELLO PAPAFWA ..

_ D1A.LOGIEI1 Vl!UIEZJ:AM! PARLAMENTARISMO IMMDRUU Pococur.ante. - Non mi piace di fare profezie. Lo sapete, sono uno ~perimenlalista, pre'ferisc9 il 1uetodo deduttivo, che mi pare poi l'unico che oossa dare qualche risnltato nello stnclio dei Ieno;11e11ìsociali. :(on \·oglio fare profezie, e non mi az7,arderei a pren•dcre cosa ~arà del Partito popolare italiano. ì\la u.na cosa mi pare certa: che don Sturzo è nato con la camicia. • Candido - Vi pnrc proprio? Ed anche in qu~- sti momentacci? Pococu.ra11t,e - 1\-lomentacci? l~ perclJè rnai? Considerate 1111· poco: don Stur7.,o è indubitabilmente un abile manovratore, un pilota patentato per le 11a\·igazioui lra le secche. Anche que~to ba il suo Yalore, in politica, e sono dei grandi iiuoranti - o dei grandi inddiosi - coloro che t~rcono il maso o fanno gli offesi, con l'aria di dii·e: - Parlalelle al 1nio mastro cli casa. Tanto oiù che a,·yieue quasi sempre così, che la serd si chia1ua il mastro di casa e lo F-Ì intrattiene iu lunga e confidenziale cou,·ersaziouc i-ntorno ai discorsi tenuti dai signore della mattina, e ci si umilia col proprio inferiore, 1nc11trc 11011 ci sarebbe umiliati col proptio pari. .. 1\IIa scusate, caro Candido. Io clivago ... Candido - ì\1e110di quanto crediate, o fingiate di credere. i\1entre voì parlaYate io mi dilettavo ad attaccare alle Yostre parole una rapida esemplificazione, la quale, sia caso o nu1.lizia inia congenita, mi si preseuta,·a molto contemporanea. i\on vi pare che nella vostra immagine sche17A)Saentri pii'i cli un aspetto della dibattuta questione del « parlamentarismo :1? Poconuante - Da,·,·cro che siete alquanto malizioso, mio caro, e con 1a ,·ostra aria semplice e natw-ale siete penetrante. ~on nego cbe, uel parlare, pensa,·o anche a quello ed alle tante cose fuori di iuogo che si sono dette o per piaggeria a quelli che oggi stanno in candeliere, o per ignoranza in-eparabile o per stupidità infetth·a. Parlamentarismo significa degenerazione del regime parlamentare, come assolutismo significa degenerazione del regime monarchico assoluto. Ogni regime degenera, come ogni uomo ammala. Qttando si è eletto regin1e degenerato non si è eletto nufJa intorno a.I regime, o non si sarebbe ùon1to dire. E se1 confondendo le carte, si è imbrogliato qualche villano e gli si è fatto .intendere che regime degenerato è lo ste~o che regime catti ,·o, pnò darsi che si sia fatta una piccola speculazione, ma t anche certo che si t fatta nna barouata. Da questa confusioBe rleri,·ano tutte le altre. Se s.i considerasse il regime malato, si cercherebbe di curarlo, non cli ammaz7..arJo. Invece si tira a sopprimerlo, cioè lo si tiene per catt1vo in sè stesso, insuscettibile cli risanamento, e tale si cerca di farlo considerare attra,·erso il giochetto che Yi dicevo. ).la i: una perdita cli tempo. Questi ragazzi inesperti non sanno che si può' sopprimere il Parlamento, ma non ~i può sopprime-re il parlame11tarismo. Candido. - >Ii pare cl'iutenderYi. Anche q"ui la mia malizia mi inette sulla lingua certi ricordi di ieri. Pococurante. - La5Ciateceli _pure.. \la all'esemplificazione ve:rremo tra poco. Permettetemi di completare il mio pensiero, aggiungendo questa distinzione che mentre il parlamentarismo che vive accanto ad uu Parlamento serio è una e~rescenza che ha rapporto con la umana fragilità e non produce grandi mali - t come il fungo ai piedi del pioppo -; in,·ece il parlamentarismo, che continua a vivere, am~i prospera, a Par]amento chiuso o ammazzato, è una crittogama che si diffonde su ùi un tronco ,divelto e abbandonato al suolo, favorita dall'ombra umidiccia e malsana del compagno inseparabile ed egualmente immortale del parlamentarism.o, ci()(:: iJ burocratismo. Ho fatto un po' cli letteratura senza volerlo. Perdonatemi_ Ma la sostanza non i:: affatto letteratura. Parlamentarismo e burocratismo sono termini correlati vi. Sono due compagni r:he vanno a braccetto, si completano a vicenda, si sostengono a vicenda, si procurano a vicenda Pimpunità. Sono due piaghe sociali, ,·ecchie quanto l'accattonaggio e la pr05tituzion<:, più vecchie certamente della istituzione storica dei parlamenti e dei dicasteri, e che sopravviverà agli uni e agli a1tri, nella loro forma presente. Cerchiamo di riempire Ja parola astratta del suo contenuto quotidiano. la che cosa consiste il parlamentarismo i Xell'attività di procaccianti intorno al potere esecutivo, i quali usando indifferentemente, Sf::C'Ondo le circostanze, dei due mezzi opposti della servilità e deJle congiure, cercano di trarre il proprio tornaconto p<=r st, pei propri amici., pei propri clienti, ecc. (Juest'attività, nell'epoca nostra dei regimi parlamentari si chiama parlamentarismo, percbè Fi avvale spesso del potere legislativo, che è più vicino a quello esecutivo, usando degli uomini parlamentari di minore coscienza; in a1tri tempi, identka nella sostan1,,a, ha avuto e può avere altre forme ed altre denominazioni. Si è chiamata o si chiamerà clientela, guardia pretoriana, co.mariJ!a di corte, ecc, Tutto lo stesso. LA RIVOLUZIONE LIRERALE Candido. - Già; cou questa differen7..a.però 1 che la li.bertà parlamcntare 1 come tutte le altre libertà, è comé la lancia di Achìlle. li Parlauieuto non può evitare il parlamentarismo, ma lo può s1nascherare, !--e esistono le libettà parlamcutari, e se il Parlamento t teuuto nella sua di!!:nità. Ì)ococurante. - Beuissimo. Voi mi avete tolto la parola di bocca. Voi avete letto, come me, n.ei gioruali cli qualche settimana :fa certe cose ' che 11011ave,·ano l'aria cli andare lisce. C'erano gr:i.ucli interessi in gioco: cessioni ccl appalti di fer·rode a pri,·ati; gruppi fiuanziari in cagucsco; uu {rnnistro pericolante, poi uon più pe1icolante; un direttore cli giornale in un brutt'impiccio; un deputato e gionialista clie invoca intorno a Mussolini nn corpo cli sentinelle vig·ili, per preservarlo ria.. troppi fascisti. Tutto questo 1 malgrado tutti gli smoccolatoi a disposizione di uu governo autoritario come il nostro, tutto questo ci si t presentato come un esempio c_lassic:o di parlamentarismo senza })ar]amento. GJ!ingenui sono rimasti un po' interdetti, come rimangono iutei·detti nel .constatare ad ogni piè sospinto che vh·e e prospera la csilnnmte istituzione del « telegramma da Roma » a.I K personaggio infittente >1.. Ma1 Dio buouo ! come si fa a tenere in pugno la prodncia senza il « telegramma da Roma i,? E' il parlamentarismo immortale, che si adatta con facilità di trasformista a tutte le mode. Candido .. - ùra sl che abbiamo perduto cli vista don Sturzo. I'erchè mi dicevate che era nato èOll la camicia e che ha avuto u11a fortuna, mentre tutti a.ffennauo che è nei più grandi guai? Pococurantc. - Ve lo dico iu poche parole, perchè si è fatto tardi e temo d'infastidirvi. Del resto 11011 siamo molto louta11i <lal nostro discorso stt Parlamento e parlamentarismo. Gli a,·versari di do11 Stnrio lo hanno accusato cli a,·cr fatto ciel grau parl.ameutari:--mo. Que::.t'accusa sarù stata magari esagerata per fini polemici, 111.aavc,·a nn fpndamento nella collaliorazio·ne a ripetizione data a ttltti i governi, e contrattata con criteri un po' troppo ristrettamente mercantili, in certe occasio11i anche in maniera poco simpatica. Tutto -questo 11011 ha gio·vato alla fama di dou Sturzo. Ma il gioruo che un governo lo ha messo nelJa impossibilità di collaborare, scuza svenare il proprio partito, 11 p1ibblico, sempre di_ sca.rsa m.emoria1 è disposto a dimenticare g1i erroti cli ied ed a dire: - Beh, cosa ne volevano? Così si rivoltano un poco le carte, e don Sturzo, accusato di parlamentarismo, diventa il difensore cli U11 pa1tito, cioè, in definitiva, del cli1;tto cli esistew..a cli una cst1;11scca:done legittima della vita parla-- mentare. A UDLTOR TA:,..,,Tu .M. CASAGRARIA E' tutto lUl fiorire cli .-pensìeri cle11aterra » ·secondo vuole PrjmaYera, u.ua fi()ritnra metaforica cli cure sollecite per l':\gricoltura onde, dopo il fiore, m.aturi il ,·ero frntto. E' un fervore di premure a fa,·ore della massima Industria na~ionale: sarà la yolta buona? 11 riordinamento delle scuole per essa riuscirà o si ripeterà il qnadro della signora che si affaccia alla cucina e inYeste la cuoca: che c'è stato a causare tanto disordine? Su.ppellettili a mezzo, 1mtume trn po' dappertutto.. E la cuoca serena: nulla, 1naclama 1 le signorine provarono a Cè!,.OCereun.a patata come insegnarono loro alla Scuola di cudua. Anni sono un amico desideroso cli favorire lo sviluppo agricolo chiese all'Istituto agricolo cittadino un diplomato cui affidare la cultura d'uu poderetto in co1liua1 un paio cl'ettari. 11 giovane agionomo studiò la posizione e propose: as.sunzione d'un e~pcrto Yiticultorc 1 d'un mano,·ale e n1olte proYviste d'attrezzi 1 innesti, eccetera; preventirn del costo triplo del redclito poSsibile realizzando le previsioni più rosee. E l'ami'co continuò coll'unico e sufficiente « pratico•· di prima. Pe1·chè questo dissidio tra l"".: coltura di terre.e cli menti? Il quesito fin dal 1857 tentava Cavour elle dal Banco del (;on~rno à1ceYa: penso sia cosa utilissima moltiplicare le scuole tecniche più specialmente applicate all'agricoltura onde le classi agricole pos$at10 attingere quelle nozioni che ,·algono per poi illumiuare la loro pratica_ E uel 1918 il Wilson n'Iiui~tro d'Agricoltura dichiarava cl1e punto fondamentale del suo programma era aggiungere a tutte le scuole americane una classe d'agricoltura pratica. Da trent'anni l'allora Principe di Napoli promuove,·a l'istituzione delle Scuole reggimentali d'agricoltura per i soldati contadini. Ettore Ciccotti s-crive,·a due anni sono: « pei contadini è questione di ele,·azione ad una sfera superiore. Per ottener ciò se c'è da invocare l'interessamento clello Stato, c'è ancora più da invocare capitali e iniziati,·e iudiviclnali che farebbero insieme una buona azione e un buon affare. Son que::;tioni che come del moto si può dire che soh.:it111 am.bula·ado 11. Ed io appellandomi a ossen·azioni in loro da vent'anni e più arri::;chio altro rilieYo che panni" causa prima del dissidio. l curatori, tutori e zeJatori degli agricoltori sono in maggioranza dotti nali e cresciuti in ambienti severi, abituati a studio iu aule e laboratori chiusi pe1· lo più. La maggior parte s'è fatto uu carattere plasmato in tal genére di dta e suppone che il conta.dino debba tosto o tardi accetta.re e, seguire. i dettati dei suoi studi. Ma l'allievo in fieri vive in aperto oriz1.011te 1 per atavismo ha l'abito comunicath·o coll 'atmo~fera della sua terra ed un istintiYO riserbo ,·erso i « siguori 11_ .\.scolta ossequioso i consigli, che gli sci,·olan via dalJ'altro orecchio, se non i1Krc:dulo sempre, certo irreducibile difficlent<:. Ricordo il mac~tro Pio,·ano d'un comuncllo del !\[o11rcgalesc, molt'anui sono. ·Fatto il corso estivo d'agraria presso il Comizio, tornato e11tusiasta iu sede, in\'itò i contadini la domenica per la prima lezione pratica: ,dissodamento ciel tcrrcuo .. \ccorscro numerosi i nuovi e uo11 più ragazzi alunni al ;nargine del campo fissato e il maestro cominciù col ripetere i preliminari appresi e poi, afferrata la zappa s'accingeva alla dimostrazione pratica. Pin.oto, il trentenne burlone, sbottò con sorriso mali7.ioso negli occhi : ecco, signor maestro, iei colla zappa, io con que~ sto - c strappò un grosso ramo dal gelso vicino - scom1nettiamo un litro a chi zapperà meglio! La risata dilagò, il maestro smontato rinun7.ia\"a a proseguire il Corso. Commento degli agricoltori: voleva mostrare ai gatti arrampicarsi, Perchè il contadino nostro è intelligente a esuberanza per assoln~re !e mansioni di la,·oratore della Saturnia tellus. Durante la guerra egli in 24 ore si impron,.isava abile piallatoJ"e, seg-atore, U-apanatore ecc., lavori più semplici di quei complessi richiesti cla1l'industria agricola . .Il moltiplicarsi dei mezzi per il suo prosperare accresce il cortedo delle nozioni necessarie. l\Iacchine per le principali manovre, l'opera è cli meccanico; analisi di terre, concimi, autipa1·assitici, esperienza chimic-1.; uso di termometro pei bachi, osservazioni metereo]ogiche ecc.J cognizioni di fisica . .Programma di stuclio che 11011deve spaventare. Qnando uno stndioso dottore d'agraria propose di concimare cou azoto il seme, trovata più comoda del concimare poi nel ca1npo, gli ag·ricoltori sorrisero. Per istinto essi sapevallo che Paz.ione del fertiliz- :;,,ante s'esercitava durante il periodo di crescita nella cam_pagna1 non uel recipiente di laboratorio. Son parecchie tali .mende cos-icchè un valente ctùtore pratico pater11au1ente consiglia i colleghi 110,·elli11i a non compromettersi con eSperimenti iu camp_agna. Ogni popolo come ogni uomo ha stte abitucli11i naturali e acqnisile: per riuscire bisogna basa!·~i StL queste. Suolo e clima d'Italia foggiarono Pinclole nostra aperta, il carattere atto ali 'esistenza nella. lnce, calore 1 colori peculiari al nostro Paese. Abbiaiuo Jrnte Sole motore grafuito e 111.a~simofecondatore; materia p-rima la terra (« è dimostrato materialmente dalla teoria ,e parzialmente coll decisi,·e esperienze che in vaste zone del paese la produttività potrebbe essere quintuplicata aumcnta11clo11e il ,·alare di° clecine di 1niliarcli. - Turati, C. S. I., Luglio 1919) in attes.a. cl'e~ser fecondata, braccia capaci e abbondanti, il coucilne più necessa·rio, l 'aequa, oguor più in da d'esser (lo1nata a tale ufficio. Occorre si organizzi la scienza per le indagini geniali, l'arte soccorra co.i suoi accorgimenti a dirigere l'applicazione di tali stud,i 1 jl lavoro guidato da scienza e arte pratichi i suggerimenti e li esegnisca ficleute. L1esecnzioue. Qui t la f-DJuzione di continuità. Conseutono i pTincipali intcndito1; in mateiia che il punto fermo su cui poggia1·e l'allacciamento sono le Cattedre ambulanti cl 'agricoltura. Quelle cl1e malgrado 1uezzi insuccèssi, vita stentata e mancbe,·olezze, tuttavia offrono le· migliori gan111zie d'esito buono. Ad esse qttind.i incanalare i contributi cli aiuto spirituale, morale ~cl economico che oggi con promettente simpatia si offrono da ogni parte. Credo 110nsia solo a quella del più antico r.omizio agrario - a l\[011clovl, magnifica eccezione cli lavoro alacre e sagace - che da .inni i contadini son usi a ricorrere 11cl giorno di mercato per informazioni, consigli e suggerimenti. .Es1..111 pio r-011fo1tante 11armonia fiduciosa degli nmili la,·oratori a contatto dei dirigenti con cui scambiauo osse1Taz.ioni1 dibattono quesiti, assorboBo le 110;.-,io11i clopo fatti conviuti e a loro volta for .. mscono i11dicaz1011isui 110111iYOlgari di botanica ngrn1ia, su fenomeni che sau percepire ed esperienie osser\'ate con intellie11lc metodo. Sorprese rnsospettatc e gradeYoli a chi tc11c,1atroppo ba& sa la soma cli quei lavoratori. In tali istituz.io11i puossi quindi dtencre siasi i11iziato tUl affiatamento, una probabile resa che attcttlli il distacco tra sig11ore e paesano. ".\'"ci Comizi cl.i avanguardia clo\'rebbcrni impiat1tart Je prime classi pci futuri maestri agricoltori. Là dovrebhersi istituire le Casa!)rarie, i pocl~ri• scuola in cui si applichino le rulture g-ovcr11a11do in modo che ia dimostrazione riuscisse inte, grale anche dal lato economico evitando la co11traddi1.ionc della premes. , che il reddito non sia accresciuto grazie la perfezionata lavorazione. Il primato di Torino - senza analfabeti - è pure vanto di Festiona, borgata alpestre di Demonte (Cuneo). 1,à dove nacque, moriva è poco tempo Pietro ì\lagnetto: figlio di contadi~i, cou_- tacliuo, boscaiuolo, carbonaio, pastore huo at trcnt'atUii. Ave\'a 111og1ice figli quando cedette all'istinto, 11: gli venne la vog:-lia ,> cli farsi mae.- acro. Pu1· seguitando il suo lavoro, ali 'epoca del corsi faceva. « la gambata » sino a Saluzzo cf/ rico cli muuizioui da bocca pel tempo di permanenza a quella Scuola normale. Ottenne il diploma e fu 11omi11nto1naestro a Fcstiona Stessa. Là ebbe pure la carica di procaccia; meccanico improvvisato acqulstò a rate una trebbiat1ice e alla mietittu-a percorreva valle Stnra trebbiando grano e segala dei conva1ligia11i. Sorpreso una ,·olta dall'Ispettore fu minacciato di licemdamèuto per lesa. dignità magistrale. 1/an110 dopo, recidivo, fu visto <lal R. Pro,·veclitore che Jo salutò conlia1mente: bravo, Magnetto, oc.- cupa beue le vacauzc ! CE stdnse_ la mano. Cosl fn maestro be11amato che dotò i suoi allievi di noz.ioni pratiche davvero pel sito (frutta, pascoli, latticini) e contribuì alla prosperità della va11ata poco dodziosa di risorse , a 800 e mille metri. So d'altri insegnanti in circondario di i\fondovì che fanno apostolato cl' agricoltura. Una. maestra animosa ripete la gesta integrandola con speciale scuola d'economia domesti~a; disapprovata clall 'ispettore, non disarmò e il Direttore Didattico diede la sua approvazione con encomio. 1\on è detto che manchiuo simili esempi altroYe. L'attaccamento alla terra è diffuso quasi qt1al senso 111.istico: si manifesta con segni costanti. :Xè fa meraviglia; se l'artista ama il suo strumento, il meccanico la sua macchina e fin il ciclista la birota 1 che non sarà del co.ntadino .pel quale la terra, il suolo, vh·e e risponde alla sua fatica col dono dei raccolti cominciando da] pane per la sua famiglia - e anche pe1· noi. -Sembta quindi non insa11abile il dissen;:;o tra 11: letterati :» e non. Però non è a illudersi che 11omo fatto il contadino possa convertirsi. E' logico volgersi al ragazzo dal cerve11o in formazione, colla mente atta a percepire le « 110vità -. cle1l 1 i11segnamento. Si 111uova incontro a questa recinta settenne colla scuola rurale retta da maestro spoglio d'abiti e 1nodi che clan soggezione provocando invincibile diffidenza. Diasi l'iase• gna.nte c011terraneo che lavora la terra assie,ne coi s1.wi scolari formando con essi w»~append-ice della fa.miglia. Parlerà al caso in dialetto colla voce e il tòno ben noti, persuadendo perchè sente e ciò che esprime è sentito ed è capito ne11o stesso spirito accompagnato da pari animo. Abolita la diversità di casta, cesserà la difficlenza. Risutato: cordiale intesa che spiana la Yia all'esecuzione dei dettati atti a tras.formare l1agrico1tura arretrata in agronomia. Sarà « i] carro dietro i buoi ». Le Cattedre ambulanti cesseranno la parte di la,:oro cli Sisifo; inserendo le dsultanti delle esperieilze fatte, le simpatie acquisite nell 'orbita loro s'avrà l'~nnesto vivente e curato onde perclnri prosperando così da pennettere la compag-i1ie dei lavorat01i dei campi. Nascerà il Yivaio - o seminario - dei futuri maestri reclutati fra i più promettenti scolari della quarta e quiuta a scelta dell'Ispettore e del Cattedratico. Sarà esaudito in tal modo il ,·oto della Commissione speciale per la Scuola dei contadini testè emesso: « il maestro chiamato ad insegnan,i sia preparato alla sua funzione 1 conosca perfettan1ente l'ambie11te ne] quale esercita la sua alta missione d'incìvilimento e possa essere pago ùeJla sua posi7,ione sociale ed economica i,_ )."°onsolo; ma i maestri cresciuti nella Casagraria, idonei ùnrante ~rii anni necessari a. forma.rli islrutto1-i dei coutenauei saranno il braccio destro del Cattedratico per eseguire le istruzioni tempesti,·e- che egli darà nelle ,;,arie fa~i della annata agraria. Come i medici conclotti recano nei Yillaggi l'applicazione dell'appreso nelle cliniche per l'assistenza ai malati, i maestri diffonderanno le istruziOni per la difesa delle piante dalle insidie multiple dei parassiti; dgilera1mo sulle germinalità delle sementi selezionate, sul controllo dei concimi, sn minaccie di morbo al bestiame, ecc. Saranno consiglieri a~coltati in bachicoltura, apicoltura, avicoltura. Apriranno la YÌa a sfrnttare i doni trascurati delle piante cli medicinali e da industria, esploreranno eYentuali risorse idriche e minerali. Collaboreranuo alle ossen·azioni 1netereologkhe per la ca.rta in preparazioue per le previsioni cosl pro,·,·idc anche iu agricoltura. .\bbcllira11 la vita agreste promoYendo l'ingeutilimeuto dell'abit.ato cbe ingentilisce il costume. Realizzinsi i progetti di dotazione di palestre e queste abbiano ne] maestro l'nnimatore che educhi con amore e infonda alleg-rezz.e negli a11i1nicoi giochi, cog-li esercizi, coi cori e le rappresentazioni tealrali e cinematografiche mescendo l'utile al dolce_ Tu qualche comune modesto e sperduto son,·i già insegnanti avveduti che si ingegtiano coi pochi mezzi lli fortuno. a fonnare compagnie cli dilettanti, organizzare feste, co11fere111.e e ri1u1ioni che occupano e ral1egrano io spirito_ Qttesto risulta nncora il miglior antidoto per combattere l'urbanesimo. 8ono i n1aestrì agricoltori che sono chiamati a dar vita e 2'ioia nella campagna. Non difettino biblioteche :aatte, le serre e i vivai ed i modesti laboratori in cui possano esplicare con agio la moltifonne loro_attività. Ripagheranno colla aumentata prodnztone ciel sttolo a beneficio cli tltttL CAMII,!,O FF.r.RUA.

LA R[VOLUZ[(J~\'E L[BERALE Motivi di storia italiana :,izionc inesorabile contro i demagogismi unitari e le illtL~ioni patriottiche. ICI. Equi:voco ne<>fJueff<>. Il ì".;tno lent-llivo di fond:ue u11a clas:-ocdirigenL~ <! uno St:.ito dopo la ri\·oluzione francese: risaie al '21. Sorge: in Pie.monte, perchl· ivi il governo e )e tr~dizioni politiche erano i primi in.od.dli e i primi c<luc:ltori (per uu"a11timonia _più che per un propo~ito) cli esperienza politica. 11 llLto\·o contenuto spirituale ,·e11ne alla ri- ,·olll.7.ioue dall' aficn1larsi di un roma11licismu idealistico che rcspi11gc,·a i ::;islemi sensiF-ti e intellettualisti, propugnava i ,·alori storici e vi fondava i concetti di tradiz.io11c na.1.ioualc, di rea1i.-;mo politico, di prog-re:-so e di svolg-imcnlo gracl11ah1?entecontinuo. (2ue:;to 11ucleo romantico di pcn~iero si era formato in PiemonLc d11r:1ulc 1::i rlo111iuazio11c 11npok">Qnica. , 11 miwgallismo imparalo eia Alfieri si sviluppa nell'afferm.11.ion~ del concdto di inclipenden1..1 e delen11i11a oltre le limita7ioni del pen- ~iero ;ùtìeriano una \·iolcnla polemica :u1li-sc11si~b, che significa ritor110 alle tradizioni e lihett}t dall'influe11r1 cullu1·:1lc fr~1nce~c.La scuola di .\!fieri libertario 1lO\'C\·a nello slcsso tempo condt.trre a ripem~are il co11cetto di libertà. 11 vi ✓.iO dello spiriluali~mo romanlico rimat1e· \"a nei limiti po:--ti dalla. tradi7.ione cattolica e nell'esigen:1..a clell'oriodo:-sismo implicita in ogni sistema fondato sul principio della teocrazia e della tra..~cendeuza. Perciò il nostro romanticismo mentre traeYa ym1taggio dnll 'agilità politica dello spirjto cattoJico, 11011 1·insclva alla c~plicazionc ma.tura del proprio \·ig-orc intimo e {1011 potl: ragg:iuncerc la- vitalità del romanlic-i:-mo tedesco. Dopo l'A.lfieri una co~cienza dei compiti intellettuali che spettano all'ltalia moderna per fug-- gire u.n pa~sato provinciale si trova in Luigi Ornato, che elaborò -il suo spiritualismo prescindendo cla ogni teoria cattolica e rfrolgeudosi piuttosto a uu cristianesimo platoneggiante capace di rispondere ai nuo\·i bisogni religiosi e 1norali, senza soffocarlo in uu cluro schema. l l n1isticismo ornatia.no culmina11do nel c-oncetto cli lii>ertà santifica,;·a ogni ardore dello spirito e faceva sentire l'impodanza laica di una vi~'l religiosa che si chiarisse e risoh-es~e come dta morale e fiilosofica.. 3,fa già 11elSantarosa la coscie11za libertaria dell'Ornato si affievoliva in llllo spiritllalismo <1.·. 1 matico e dualistico e l'espressione dell'esigenza religiosa si confondeva nell'ossequio alla Chiesa. Sè è: meraviglia poichè il cris.tianesimo, iniziale impulso di sentimento, momento ideale naturalmente anarchico, eretico, atto che tende n non esaurirsi in un fatto, affermazione violenta di spiritualità contro tutte le determinazioni perfette, non può aYere Yita ideale nè compimento nella realtà se non effettua l'ardore in organ_ismo e non sostituisce a1la purezza astratta della aspirazione l'ordine solido della praticità. Le correnti religiose romantiche non aYendo avuto 1a forza di creare attraverso il pri11!_0i1npu.lso cristiano ttna 1;fonna religiosa, dovettero necessariamente venire assorbite da1 cattoli<:ismo. ll culto ron1antico del1a storia diede un foudatnento di tradizione a questi ritorni cattolici. Le risonanze eretiche del pensiero di Lu.igi Ornato ve1ti- ·vano contenute dalla modetazione dei conservatori. • · Il liberalismo diventò termine inseparabile dal cattolicismo. Lc'l teocrazia riusciva con I le armi stesse dei liberali, col loro spiritualismo e con la 1oro. fede, a stroncare ogni movimento che mettesse in discussio11e il passato. Per un'eredità storica il primo movimento democratico diventa un'arma di conservazione. Il neo-gnelfismo era -un risultato di conciliazione necess.:1.rio per uu popolo che trova,·a nella diplomazia tutti i snoi Vizi e tutte le sue virtù. Non cadremo nc:ll'e:rrore degli studiosi moden1i che sono andati ricercando i significati çlella ~toria italiana secoudo mere dialettiche di concetti La politica è un 'arte degli imprevi~ti e la sua razionalità non ~cgue !:-t log-ica ddl'inte1Jettua- •1ismo. Constatando dunque l'immaturità ideale dell'Italia del Risorgin1ento, o la mancata pai-- tecipazione popolaie, 0011si vuol fa1·e un processo alla cultura o agli uomini, ma un semplice calcolo di forze: i fermenti d'idee liberano infatti il mondo dell'azione dai pericoli dogmatici e reazionari lasciando libero I 'uomo di Stato ai suoi compromessi e alle sue astuzie. L'espediente del neo-guelfismo si risolve,ia invece in uu eqai- ,, voco· generale. Distrutta la giovane ai-istocrazia del '2r la classe dominante che rimane è tuttavia lo strumento di un governo reazionario e l'espressione pas• •siva dei risultati promossi dalla Sa11ta _'\,lleauza. Il '48 dopo una preparazione febbrile interrotta dalla coincidenza di moti stranieri più maturi è aient 'altro che un '21 di vulgato cou Gioberti tribuno. Tutta l'educazione cattolica di Gioberti e la sua chiusa volontà dogmatica affiorano nel su~ equivoco pensiero democratico. li neo-guelfismo e poi il cattolicismo liberale respingouo ogni pro. posito di aperta discussione e· di libera iniziativa suggerito dal liberalismo. L'ossequio alla Chiesa indebolisce le volontà che dovrebbero produrre il nnovo Stato. Il pensiero ttflìciale di qnesto ~tte11u«lo libeiali,1110, 1uori delle apocalitliche si:· tesi giobe:-rliauc:, capaci di promucffcrc entusiasmi ma nc,11 ~uscitalrici cli c~pc1-icn1-c realisUchc, ~corg-c 11ello~lato e ndla Chiesa un <lt.Utlismocli corpo e ~pirite,, s.poglia la ftu1ziouc dello ;jtato da ogni significato moderno e lo inlcncle eon;e mera ammi11i~Ltazio11~ la.;,ciando la cura delle anime alla Chiesa. La dominante psicologi,i libertaria di 'JUt,;!i mllli pvteva accetlan.: per mera i11cr1.iauu t ,·01zd tradilionale come la Chiesa, ma si climostra\'a i11cspcrta e immatura a fondare il nuo·,o Stato; e, poichl· la storia nella sua dialettica europea supera\·a le t:011ti11g(.;11li \·olonlà <lellc moltitudi11i italia11c, :si accettò I 'os.satura eslerna. il mecC'anismo dello Slato liberale sen;,a vivificarlo dall'intc:1-no. Resta \"8 così tw nome se111..a soggetto. Ma la co:;cie11zapratica di qu<::sta immatttrità si avvctte 11ellc polemiche agitatesi dtll ante il Risorgimento a proposito del problerna scolastico. L'opera ciel g-ovc1uo, la sola fori.a di cui si fosse tcuulo conto sinora in terra cli polilici e di politica11ti, si rivela\·a iusutiì.cientc fiuchè la materia faceva contrasto con la forma invano imposta. L'educazione popolare parc\·a il solo strumento di fonnazione cidle. Prima di esercitare le sue funzioni di ganrnzia e cii difesa, il uuovo Stato dovev;1 creare µ.-li elenteuti capaci rli suscitare e ::u·ricchire la lotla politica. Di qui il clis'sidio implicito uel noslro liberali· smo clte non si puù accontentare di esprimere il risultato della dialettica delle forze politiche, ma deve rinunciare alla libertà per imporre m1 elemento al disopra ÙE:j:?;li altri. Il goven10 erede de! cattolicesimo ha cousetTato uua funzione etica astratta cli egualil.1rismo democratico: il Risorgimento antepoueya democrazia a liberalismo per conti11uare le patriarcali tradizioni teocratiche. Se11011rhèdsoslitue11dosi il cattolicismo liberale al neo-guelfismo penetrava nel mito democrafico l'elemCJ1to moderuo che lo doveva dissoh-ere: il go\·e.1:110in 1·ealtà indtdse al cattoUcismo soltanto per indulgere al popolo e per potersi assumere senza oontra!:-ti la funzione pro\·\·isoda di edn• catore. L~ h::gge Casali imponeucto allo Stato il compito di vincere l'analfabetismo costitui\·a una violenta contrapposizione di 1111 principio trascendente all'iniziativa che nasce dal basso, nia pone\·a le premesse per far superare al popolo la malattia feudale. Cosl s'era110 incontrati ancora un, \·olla nel pro6lema deJla scuola conservatori e ri\·olnzio11ari. U11 decennio cli attidtà pedagogica n.1!!-lein Piemonte a creare mediante tutti gli artefici nua classe n1edia1 che fu la classe patriottica e s'inserì come forza di consen·azione e cli moderazio_ne proprio al centro del dissiclio tra popolazione agricola e manifattut;era. • IV. C1•itica 'repubbl'icana. Il neo-guelfismo era stato alme110 il prodotto istintivo degli italiani cattolici e potè risolversi infine in uu eccellente strumento di propaga-uda nazionale. Invece le metafisiche del mazzinianismo e del sociaìismo rli Ferrari ebbero il torto di nascere com.e dottrine deri\·ate dagli stranieri repugu.auti al gusto e alla possibilità degli spiriti italiani, lontani dal gioco- e dall'equilibrio preci-- so delle forze. ~Iazz.ini e Ferrari riuscirono a trovar eco soltanto nell'ambiente ~rtificioso delle eresie e degli esuli tra i quali 1a loro funzione di avanguardia ritenne :-,empre un significato roniantico e nebuloso. Le loro dottrine si ridussero a due co11fusi edifici teocratici che attingevano motiYi episodici e ~dlupPi parziali dai variopinti mo\·imenti d 'id<::e 11ati in Europa dopo l'Enciclopeclia. I motivi iutellettualisti di Ferrnrj, gli elE'mcuti nùstici di !\fazzini riducevano in cou• clti:;ione i due sogni a t1na. riforma religiosa attenuata che dove\·a restare impopolare in u11ambiente estraneo. La disperazione eroica di Mazzini poi sorge\·a <\alle uobili delusioni di un otti-' n11sta che aveva creduto di far la ri\·oluzione con la propagauda. Dj fronte a queste ide0logie che risuscita\·ano la pratica delle congiure e degli sdegni letteyari il liberalismo sabaudo· a\·eva al· meno il merito di offrire dei quadri sicuri e pt·onti per la p0litica estera della rivoluzione. li solo motivo vitale del federalismo si ebbe nella critica di Carlo Catta.neo, il solo realista tra tanti romautici e teorici. La fisionomia spe• culatiYa del Cattaneo si ri"vela tutta in una professione di cultura: uè dal sensismo, uè dal razionalismo si può dedurre un concetto dell'attività umana; per la drammaticità della storia egli rinu11cia agli schemi più semplici come ai più complicati messi in nso dal Risorgi1nento. L'impopolarità del Cattaneo derivava necessariameute dallo spirito della sua polemica che constatava il tramonto del razionalismo e delle discussioni tra classici e romantici e rimaneva estraneo al neo-guelfismo, ultimo tentativo mess.o in opera dall'esasperazione romantica. La sua filosofia ~ la prova che l'originalità speculativa. italiana si suole affenuare, dopo le pareÌ1tesì di misticismo 1 nel rìconoscimento dei piit gelosi valori della personalità. La sua finezza ci è attestata dall 'atteggiamento anti-romantico, libero da ogni peccato di sensismo, il suo rigorismo morale dall'oppoSe la forza dinamica del sue, pensiero è stah nel secolo scor~c, meno e..;ube:rante di quel1a di i).Taz1.in1, il suo spirito ci appar~ ora. meno iud<:- terrnirntto e meno vaporoso, la sua figura t:. più ric:c.-a di it1segnamenti, la suH eresia politica può presenl:irsi ancora tome un programma, i Sttùi scritti non sono divtntati illeggibi1i come i Do· ·veri dell'uomo. nuardi, al passalo se,na ;itteggiar6i a profeta, capl senza l'enfasi dell'apostolo che il fondare uno Slato 11011 era impresa da letterati entusiasti, cer• cò nelle traclizioni nn linguaggio di serietà, u11 ammaestratneuto di cautela. Gli italia11i erano m;i a parlare di libertà come di cosa da dimostrnzione: Cattaneo offrl l'esempio di nn pensiero che si identificava lutto con la libertà e l'autonomia e ne raccoglieva organicamente le esigen:1.-esenza rar11c risquillare ad ogni istante con ingenua re torica la paroJa. Invece per certi spiriti non giova che il tamburo. La libertà tli Cattaneo si esprimeva come realismo in etica, come impulso alla produzione e alle ini1.iative in economia, come creatività liberale in politica, come valoriz1..azionc de11'esperienza iu filosofia, come culto classico dei valori formali e della tradizione liberatrice in arte. Per queste caratteristiche di misura che sono il segreto della sua vitalilà gli toccarono in sorte i compiti di critica più ardui e più ingrati, che gli servirono poi cli disciplina e cli temperamento. Dovette starsi contento della solitudine e della impopolarità e sembrare retore del pessimismo come ·Mazzini : diedero a lui, realista e uomo positivo, un ufficio di Cassandra. • La sua opera resta ~il solo esempio di critica interna dello sviluppo dialettico del nostro Risorgimento, per il quale egli fu il solo, dopo Cavow·, a postulare una preparazione economica. Visti iu questa luce -i suoi motivi anti-unitari, ancora validi, appaiono l'equilibrata antitesi de!- l'illusione patriottica di risolvere con 1'unità tutti i problemi popolari, e il suo regionalismo è sopratutto nu problema di stile e di misnra. V. Cavour. In mezzo a questi fennenti inespressi 1'unHà italiana do\·eva venire dall'iniziativa del dispotismo. Ftt gran veutura per un popolo che non sapeva distinguere tra Cattaneo e il giobertismo, che si trovasse a guidarlo Cavour, il Cattaneo della diplomazia, che seppe evitare l'isterilirsi dèlla rivoluzione in una tirannide. Il dissidio tra Cavour e Vittorio Emanuele II, re mediocre e negato alla comprensione dei tempi, Iu in que- ~t;o senso la vera Provvidenza dell'unità italiana. Il .tninistro piemontese sovrasta ai suoi contemporanei perchè guarda gli stessi problemi con l'occhio dell'uomo cli Stato. Tttttavia la sua figura è qualcosa !li più che un esempio della coscienza di un governatore qua1e poteya essere offerto dai ministri del '700. Genio e costanza non insegnavano a governare l'Itc11ia delle sette .e della reazione clericale. La singolare virtìt di Cavom· è piuttosto uella franchezza de11a sua astuzia. Egli era il cliplomatico che sapeva parlare alle folle e, pur senza mendicarne il favore, 11011 avrebbe mai arrestato o attenuato la {orza che proviene dall'entusiasmo di tU1 popolo. Dominanti i costumi della demagogia e de11a teocrazia Cavour ha saputo incominciare il processo moderno di uua rivoluzione liberale, pur disponendo soltan• to di un esercito e di° una dinastia. Educatore edeminrgo ha trovato l 'aMsione del popolo sen7..a • corromperlo. Paragonato con gli uomini politici che lo segtùrono, tranne Sella, appare di un 'altra razza : per Depreti-s e per lo stesso 1Giolitti, che ptu-e ha 111entedi uomo di Stc1to, il giusto termine di paragone non è Cavour, ma Rattazzi 1 modello di equilibrismo, di eqtti\·oco e di demagogia. • Invece il possibilismo di Cavour, pur non indtùgendo a professioni cli fede o a programmi, non comprometteva il futuro. Seppe disarmare il radicalismo col connubio con Rattazzi, che era più una vittoria che un 'alleanza e frenò il clericalismo con tma Politica ecclesiastica fenna, m.a moderata e non deÌnagogica. La libertà economica fu il perno educativo su cui egli impostò la sua azione popolare. Perchè la rivoluzione trionfasse contro la reazione bisognava che sulla libertà si venisse fondando la ,>ita privata e pubblica; combattendo il protezionismo egli apriva il Piemonte a una diretta comunicazione cou l'attività economica etuopea e creava un movimento di attl\'ità e di iniziativa che permise a.Ilo Stato di affrontare venti anni di politica avventurosa. 11 liberismo di Cavour mirava a far entrare nella vita nazionale nuove forze operose: senza giungere alle pratiche corruttrici della politica di beneficenza il suo filantropismo s'opponeva ape1tamente all'indiffere11~ za dei .governant.i per le classi in[etiori. Mentre creava nella vita popolare le conclizioui obbietti ve per una rinascita moderna {ondata sugli imperativi dell'economia e uon sui sogni della religione, il liberalismo <ii Cavour era lo strumento fondamentale della sua politica estera. Con una tradizione secolare cli diplomatici troppo astuti, costretti a far conto soltanto sulla propria dignità personale perchè non sorretti dal seutimeuto della nazione, gli italiani erano diventati estranei alla politica europea, perchè non le 55 offrivano alcuna garanzia e non potevano fondarsi su esigenze reali e su virtù positive per partecipare all'equilibrio internazionale. Cavour oeppe dare all'Eun,pa l'esempio dj una pratica di governo dignitosamente liberale, capàce di man.- tenere i propri impegni e di conquistare la fi.du.- cia del paese. Di fronte all'Austria egli mostrava la possibilità di un governo nazionale che non aYcva hisogoo di ricorrere al1o Stato d'assedio. Ma il capolavoro cli Ca,·our - bjsogna riconoscerlo, dopo tanti fraintendimenti - fn la politi- <:a ecclcsiastiea. Eglj comprese la vanità di ogni lotta contro il <:attolieismo in un pae.,e cattolico e ht neee.ssità di combattere la Chiesa non sn un terreno dogmatico, ma sul problema formale della libertà di coscienza. Intesa secondo questi principi, la formula libera Chiesa in libero Stato non è più un'ambigua trovata di filosofia del diritto, ma un 'astuzia cli poJitica internazionale e la prova delle virtù diplomatiche e della maturità costituzio11ale del nnovo Stato. I.a.sciando ai tribuni e ai capi della lotta politica il compito di combattere il dogmatismo e riservando alla cnltura libera la funzione di elaborare le nuo,·e ideologie, Ca,our obbligava i pala<lini di una verità medioevale ad a<:cettare per la lotta una pregiudiziale mod.erna. Il suo ossequio per Jg Chiesa poi provava soltanto il suo senso cli misnra e la sua profonda convinzione che l'antonomia di un popolo moderno non potesse fondarsi su una demagogica propaganda anticlericale. Xon si poteva andare oltre il cattolicismo se si dimenticava la tradizione cattolica. Confrontata con i complessi motivi dell'opera promossa dallo statista appare aridamente dogmatica la critica opposta alla formula cavouriana dagli hegeliani teorici d 'intollera111.a e ancor più pedantemente dal Vera. G. M. Bertini fu tra i critici della politica ecclesjastica ca\·ouriana -il so)o che toccò con misura i motivi più delicati e difficili postulando la necessità di una polemica inesorabile contro i residui di assolutismo inerenti in qualsiasi politica ispirata dalla Chiesa. Senonchè questi motiYi di pensiero del Bertini ripresi poi dagli SpaYenta e dalla Destra hegeliana erano validi per prevenire ogni rinascita di un equivoco neoguelfo nella lotta d'idee e nella cultura nazionale, ll0n potevano ispirare una politica di Stato che deve tener conto del Vaticano come di un elemento della vita diplomatica internazionale. In realtà l'opera di Cavour era l'opposizione più Yigorosa ad ogni ingerenza neo-guelfa; la sua politica era assai più astuta di quella che gli potesse esser suggerita da una qualunque ideologia immanentista perchè sconfiggeva l'assolutismo con risorse completamente realistiche. Sotto l'amministratore c'era anche qui il politico che aveva risolto modernamente i più difficili problemi dello spirito. PIERO GoBETTI. PIERO □□BETTI - Editar~ TORINO • Via XX Settembre, 60 Secondo i precedenti annunci sono puntuaL mente usciti i primi nostri volumi che saranno spediti sollecitamente, franchi di porto, al prezw di copertina sottoindicato Pacco dinovità librarie Nell'intento di rendere il più agevole possibile ai nost1i amici la conoscenza delle nostre opere spediirerno a chi ci manderà cartolina vaglia di L. 28 invece di L. 36,50 il segt1ente pacco di libri : 'K. PAr.,FAl'A: Badoglio a Ca.poretto U. Foi-:l\•tENTlNl: Gerarchie sind.acali . L. 4.- . I,. 3.- P. GoBETTI: Dal bol..sce·;:i.sm.oal jascis?no L. 3.- (}. STOLFI: La Basilicat.a senza scu.ole L. 6.- P. GOBETT[: La filosofia polit. di V. A !fieri L. 6.- ..\.. D1 STASO: li Problema ital.ia>10 . ì\'L V1NCIGUE1nu.: li. fascismo 1·isto da u.n solitai--io L. S.u.\·ATORP.LLI: Nazio11a1/asc1s1110 L. 1,50 L. 5.- L. 6.- ::,...rumerodi E11erg1e \ 111-01.ic sulla Sctlola L. 2.- lt. 28 inveee di Il. 36,50 Preghia11io tutti gli ani-ici d·i rinnova1'e l'abbonamento e cli trova;rai nuovi abbonati. Nel mese di mag_qio,a-remo costretti a p1·ovvedere 'mecliante tratta postale alla riscossione degli abbona,- menti non ancora rinnovati.

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