RE NUDO - Anno XI - n. 90 - settembre 1980
coraggio, certo,· molto coraggio ... e CUORE ... il VOLERE non basta. ci vuole cuore, solo così puoi conti– nuare a scavare nella domanda ... fi– no ad impazzire, certo, fino a dubi– tare di tutto, fino alla morte di tutte le tue "identificazioni" fino alla morte del tuo ego... puoi impazzire, dar fuori di matto, certo" .. RE NUDO: "Come riesci a sco– prire le persone che SI RIFIUTA– NO di stare al gioco, quelle che si pongono più o meno involontaria– mente in uno spazio difensivo, che NON CI SONO in una parola ... E come agisci su di loro'". AMJi:>A: ·'Io parto dal principio che se Bhawgan ha mandato queste persone a fare il gruppo, c'è QUALCOSA che essi devono fare qui. in questo gruppo ... lo non so che COSA, nè pretendo di saperlo ... Ma cerco nel miglior modo possibile, e usando tutto quello che so e di cui sono capace di facilitarli ad entrare nel gruppo, per "spingerli" nel gruppo. per •'fargli fare il salto" ... e le mie tecniche per fare que to sono molto. molto diverse ... Una delle maniere "più" classiche per nascondersi. per tirarsene fuori. per evitare il potere della domanda è quello dello ·'osservatore'' ... Quello che si ripete: ''16 sono venuto al gruppo per osservare me stesso. e analizzare il gruppo ME TRE lo sto facendo. guardo la gente. osservo i loro comportamenti e li studio ... confronto le tecniche, le psicologie delle perone, gli stati d'animo cui :~,0~· l. •' ••\ passano attravcr o. ma non mi "butto in acqua" ... Sto eduto sulla riva a guardare ... così imparo ...". Se vedo qualcuno fare questo gioco glielo mostro, gli faccio vedere cosa sta facendo, gli dico "Guarda che tu stai seduto a riva, al sicuro. mentre gli altri che nuotano nell'ac– qua, che accettano il ri chio magari annegano ... ma stanno veramente cercando e stessi; e tu te ne stai se– duto a riva... a commentare". Que– sto non è il modo di farlo, questo è soltanto uno speculatore ...". Ed è uno dei modi più tipici di assentarsi usando la mente ... Poi ci sono quelli che si as entano senza peraltro "fare i furbi"... Diventano spettacolar– mente ammalati, collassi e cose del genere, oppure sono così terribil– mente stanchi... da non farcela più"... Ma anche questo può essere attribuito alle "difese della men– te"..., alle tue resistenze, ai tuoi blocchi. Ora la scelta per queste persone è se usare queste "difese" o non usarle... Ed io glielo spiego. così che possano scegliere. se continuare ad andare avanti o tirarsi indietro ·'col pretesto" che la loro mente reagisce in questo modo ed ORDI– NA al corpo di soccombere, pur di evitare la situazione, pur di evitare il pericolo di entrare in crisi. Durante !'Intensive Enlightnement le cose, le sensazioni, vengono fuori con incre– dibile forza: sesso, rabbia, confu io– ne, disperazione, malinconia, senso di morte. solitudine ... e molte altre cose, cominciano a venire fuori con una violenza terrificante e c'è gente che, quando raggiunge il livello del– la sua tolleranza primaria a queste emozioni, buttano la spugna. ab– bandonano il campo. e lo la ciano in fretta... DEVO O cappare in fret– ta, poiché il loro livello di tolleranza è stato oltrepassato e ora ono nel panico... la gente se ne va solo per paura. niente altro... Magari. la paura viene fuori in altre forme, tipo "Que 10 gruppo è noioso. non suc– cede nulla, o altre razionalizzazioni della mente... ed il fatto è che se qualcuno non è consapevole EM– MENO DELLA SUA PAURA ... al– lora si, è veramente impossibile aiu– tarlo, convincerlo a restare. ad an– dare avanti. Se qualcuno se ne va. lascia il gruppo. vuol dire non solo è nei guai. ma che non sa nemmeno di esserci... Perché se qualcuno viene da me e mi dice "Sono stanco, non ce la faccio più. sono a pezzi, vorrei andare via...". lo lo aiuto in ogni modo che mi sia possibile, gli dò fi– ducia completa, lo assisto COME SE IO ON FOSSI LA GROUP LEA– DER, io ono una che facilita i pro– cessi che accadono lì, che aiuta la gente a non aver paura di aprirsi ... ma è Bhagwan il group leader, E' LUI CHE GUIDA TUTTI QUESTI GRUPPI. guida tutte le cose che ac– cadono qui, non ci sarebbe nulla senza di lui... Il mio compito è solo quello di facilitare questo specifico gruppo di questo specifico tempo, ed ho assunto il "titolo" di group-lea– der perché mi è stato dato ma sento che LUI è la forza motivante. il mo– tore di tutta l'energia che gira qui. ed iocerco di stare "fuori dal percorso". così sono libera di muovermi con scioltezza. e sicurezza...". RE NUDO: "Ti assumi la RE– SPONSABILITA' di quello che succede nel gruppo' ... Per esempio a me qualche volta sei sembrata per– fino "crudele" per tanta durezza ... a me personalmente hai detto "Vatte– ne. lascia questo gruppo ..." Sei "re– sponsabile" di questo e delle possi– bili conseguenze'". · AMIDA: "Certo ... Sono consape– vole di quello che faccio e lo faccio "volutamente".· Per esempio, se mi accade di avere del feeling per una persona, de iderare che se ne vada o e sergli ostile non mi rivolgerei MAI a lui in quella maniera. L'ho fatto con te, agendo in quel modo e .con quella durezza perché QUESTO ERA QUELLO DI CUI TU AVEVI BISOGNO ... Ad altra gente non faccio altro che mettere del miele su di loro. li aiuto, perché so che sfor– zandoli otterrei solo di farli diven– tare ANCORA PIU' RIGIDI. e pertanto cerco di rilassarli, ma con te. tu avevi bisogno della spada. e con te ho usato la spada, non per una posizione di simpatia o antipatia nei tuoi confronti. ma perché ·avevi bi- · sogno di QUESTO. Alla fine il concetto di "responsa– bilità" diventa un fatto semantico ... Diciamo che se uno dei partecipanti entra in uno stato di terrore. o d.i angoscia, o come tu hai sentito, vuole gettarsi di sotto o si trova in faccia alla morte IO SO CHE ALLA FINE DELLA LINEA C'E' QUE– STA PRESENZA, c'è quest'uomo con la sua energia. e LUI SI PREN– DE CURA DI TE ... alla fine la re– sponsabilità non è la mia. io non posso prendermi QUESTA respon– sabilità, e lui non ce la dà ... Così che io posso muovermi con scioltezza per far si che ognuno lavori dura– mente con la sua domanda e fare QUA LU QUE COSA poi che ogni individuo stia nel.gruppo con tutta la sua energia.. Se devo portargli una tazza di te e dirgli: "Ti prego. metticela tutta ..." io lo faccio. ma c'è gente che non ha bisogno di questo e se tu vuoi chiamarla "durezza" o perfino ·'crudeltà" benissimo. ma ricorda, ciò è quello di cui la persona ha bisogno in quel momento, e quelli che passan9 attraverso la ·'durezza" per andare avanti. sono quelli che poi hanno le esperie~ze più profonde. più ·'rivelatrici" .. Se spingo qualcuno, magari con durez– za, è perché capisco che ORA E' PRO TO PER A DARE AVAN– TI. anche se lo spazio che si trova davanti è terrificante, ma. se lui mostra di esser pronto, allora e SO– LO ALLORA lo spingo. si. lo fac– cio...". RE UDO: "Ti succede qualche volta di mandar via "veramente" qualcuno dal gruppo. situazioni senza speranza. voglio dire ... e come ti senti?" AMIDA: "Senza speranza" è un concetto che non conosco. per quello che riguarda i partecipanti al grup– po... ma mi capita di buuar fuori qualcuno: talvolta c'è della gente che entra in questo trip: poiché de– vono esprimere la loro individualità in accordo alla domanda "chi sono io'" pensano di dover manifestare la loro autenticità mostrando di essere "speciali".. oi appiamo che ognuno di noi è U ICO ... Noi ap– parteniamo alla "razza umana" ... ma siamo unici. ognuno di noi ha il suo marchio di unicità ed è DI– VERSO da chiunque altro. Ma sono delle persone che sentono di dover mostrare la loro originalità venendo in ritardo. rompendo le regole. fu– mando, avendo relazioni interper– sonali durante il gruppo, facendo cose che sono deleterie al processo che stanno vivendo e se non capi– scono questo. se non vogliono ivede– re. dopo che glielo spiego ripetuta– mente, se. non vogliono assoluta– mente permettere alle tecniche del gruppo di .. premerli". e non vo– gliono seguire la domanda nel suo naturale processo. se vogliono cdn– tinuare a distrarre se stessi. ed il gruppo anche ... allora dico loro... "E' meglio per tutti se te ne vai" ... Ma quello che succede quando la– sciano il gruppo è che non se ne varino da Poona o dall'ashram. sono sempre nelle mani di Bhagwan. nel– la sua energia. perciò vengono al prossimo gruppo. ed in caso al pros– simo ancora. perciò io non ho nes– sun giudizio su questa gente. nessu– na fretta. Devono. da soli. arrivare al punto di dire BASTA a questi giochi che hanno fallo per tutta la vita... e capire che O FU ZIO ANO SEMPRE. capire che ora. qui. non funzionano più.. cl momento in cui capiscono questo. che è giunta l'ora di smellerla con i giochi. tutti i giochi dell'ego. allora daranno a se stessi il permesso di portare il grup– po. con le sue strutture e la sua do– manda fino alla fine...". RE NUDO: "Tutte le regole del gruppo. io li chiamerei ·'trucchi". devises. come dice Bhagwan. sono gli stessi della strullura originaria di Charles Burner. oppure Bhagwan ha cambiato qualcosa: nessun contatto con l'e terno. assoluto silenzio al di fuori della domanda. non toccare nemmeno i partecipanti del gruppo. non fumare nè prendere medicine etc...". AMIDA: "No. abbiamo conser– vato la pura tecnica originaria. servi.:! a mo ·trare alla gente che nella do– manda devono~ procedere SOLI. usando l'energia del gruppo e di Bhagwan. ma è una domanda con cui DEVONO confrontarsi da soli. avrai visto che non andiamo nem– meno alla lecture di Bhagwan per quei tre giorni. il mio compito è di conservare l'intensitù nella purezza di queste regole, e cioè vuol dire che minore è l'innuenza e ·terna che può sfiorare ogni persona. maggiore sarà la loro possibilità di entrare in pro– fondità ... e la presenza di Bhagwan è talmente forte. che restare con que– sta domanda alla sua presenza sa– rebbe quasi impossibile ... L'opti- RE NUD0/7 mum sarebbe che ogni persona re– stasse c-0nla domanda per ogni se– condo di queste 72 ore, anche quan– do dorme o mangia o fa la medita– zione dinamica e per me, evitare ogni fuoriuscita di energia, che può distrarti dalla domanda, vuol dire conservarne l'intensità ... Non a caso il gruppo si chiama Intensive En– lightnement e non come in America Enlightnement Intensive". RE NUDO: "In ogni caso il cibo per quei tre giorni mi è sembrato veramente poco ... Stavo sempre af– famato e pensavo spesso al cibo ...". AMIDA: "Prova a pensare che spesso. quando la tua energia va molto su. e cominci a sentirti a di ·a– gio. uno dei modi per sfuggire a questo disagio consiste nel comin– ciare a mangiare. o semplicemente pensare al cibo ... Ma quello che deve essere chiaro è che le strutture NON SO O IL CE TRO. IL CUORE DEL GRUPPO. la sostanza del gruppo è la domanda. e le trutture sono solo un altro mezzo. un trucco. come dicevi prima. per lavorare sul– la domanda ... Arrendersi alle trut– ture del gruppo. per esempio. può essere parte della risposta alla do– manda ·'Chi ·ono io"" oppure puoi decidere che "tu sei uno che non ce– de. che dice no anche ad una strut– tura messa li per farlo crescere. per dargli l'opportunità di guardare dentro se stesso..." E questo è IL SI– G IFICATO delle regole.. Lo ripeto. le tecniche e le regole non sono LA COSA. ma sono li per essere usate al servizio della do– manda CHI SO O IO?". C'è gente per esempio che duran– te la noue si concede relaziosi ses– suali.. pensando "di non poterne fare a meno". ecco. questo è qual– cosa su cui lavorare. se solo voglia– mo. anche lo speaare la regola può ridurti alla domanda ..." Ed un'ultima cosa: "strane" espe– rienze accadono durante !'Intensive. esperienze che possono cambi are tulla la tua vita. quella terrazza è "un giardino dove fioriscono i sato– ri...". Ma molta gente tende a di– menticare. è incredibile la facoltà di ogni essere umano a DIM ENTI RE. Vorrei dire RICORDA. custo– disci dentro di te queste esperienze. come una traccia da seguire. come un terreno su cui lavorare. poi che esse. ono il segno del tuo mutamen– to. poi che esse sono il RICO 0- SCIM E TO di ciò che tu sei vera– mente. la realizzazione del Budda che è in te. Ma Prem Amida •
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy