RE NUDO - Anno XI - n. 89 - agosto 1980

RE NUDO/20 Per motivi tecnici, la rubrica "L.P." di questo numero non è stata completata. Ce ne scusiamo con i lettori. ·-"' _.;..,.....,..., .. •• , J,1· ,i. .,_ -~- ,..,,., ..;:.:~ _..~ ....:n!:!1,•~~;~ ART FLEURY I Luoghi del Potere ltalian Records Art Fleury è un progetto di lunga data, tani da aver fatto in tempo a partecipare addirit– tura al Parco Lambro '76. Gli artefici, Maurizio "Tom" Tom– masoni e Augusto Ferrari, sono musicisti di cultura salda e idee chiare, il che non guasta mai. Con queste premesse, I Luoghi del Potere non poteva essere che opera composita, ricca di suoni ed aromi. C'è un po' di tutto nel paniere Art Fleury. dai Pink Floyd agli Henry Cow, da Beethoven a Deleuze e Guatta– ri, amalgamati sapientemente in un wa/1of sound retto da am– pio lavoro di tastiere e percus– sioni. Tutto il clima, a comin– ciare dalla stessa capacità ri– cettive, deve m tlo alle espe– rienze dell'avanguardia di metà anni '70; rivela un approccio alla realtà (=sonorità) più mor– bido di quello oggi in auge, e anche più meditato: basti dare uno sguardo all'intreccio di ci– tazioni che sostituisce le usuali note di copertina. I Luoghi del 8tere, questo disco bianco in busta nera. è la "colonna originale di un film immaginario", be dovrebbe essere girato quest'estate, prendendo come base la musi– ca (sulle orme di Hanns Eisler, chiamato anche personalmente in causa in uno dei brani). Ed è anche un bel disco, non facile ma sorretto da notevole tempe– ramento musicale. Non aggira l'angoscia contemporanea, ma preferisce al ·grido un annuncio pacato, nascosto sotto suoni accattivanti. Niente male. Paolo Bertrando GLAXO BABIES Nine Months to the Disco Heartbeat Records E' difficile non perdere l'o– rientamento in mezzo al dedalo di suoni che i Glaxo riescono a fornirci in un solo album. Si va dall'ormai immancabile disco, smontata e ricostruita, ad ar– chitetture sassofonistiche (E/ectric Church) degne di un Braxton ubriaco, passando at– traverno esperimenti di ogni genere. Per l'uso raffinato dei mixag– gi e della dimensione "di stu– dio", i Glaxo Babies si qualifi– cano imlmediatamente come gruppo post new wave. Ma si differenziano dai rappresen– tanti tipici (Throbbing Gristle in testa) per la scarsa presenza dell'elettronica, cui è preferito lo snaturamento dei mezzi tra– dizionali, bassi, batterie, sasso– foni e soprattutto le voci, cori urlanti e deliranti su basi a loro volta impossibili da classificare. Maximum Sexua/ Joy è una bella performance di falsa di– sco, The Tea Master and the Assassin un escursus nel suo– no minimale, Nine Months to the Disco una fine elaborazione di semplici fraseggi basso/bat– teria: per tutti i gusti. C'è una certa discontinuità, e forse anche una conoscenza imperfetta dei mezzi a disposi– zione; le atmosfere si succedo– no senza tregua, in contrappo– sizione a volte estenuante. Ma ci sono le idee, tante, e una vo– lontà decisa di venir fuori dalla trappola dell'ortodossia musi– cale. Consigliato •a palati in esercizio ed orecchi molto di– sponibili. Paolo Bertrando DARYLHALL Sacred Songs RCA Questa (registrata nell'anno di grazia 1977, ma edita solo quest'anno) era in .origine la prima parte di una trilogia, comprendente Exposure di Ro– bert Fripp e il secondo Peter Gabrle/. Trait d'union era, na– turalmente, il solerte Fripp, che qui è presente come produttore e come session-man, speri– mentando tra l'altro per la prima volta le sue frippertronics. Rispetto all'amico chitarrista, Hall è senz'altro meno ricerca– tore e più chansonnier, come del resto si addice a un membro del duo pop Hall & Oates. Sfo– dera una bella voce, diverse idee intelligenti, e sa sfruttare al meglio i suoi collaboratori: per– fetta l'intesa con Fripp in NYC– NY, probabilmente la cosa me– glio riuscita dell'album. Ma la classe è notevole anche nei momenti di più facile ascolto, per non parlare delle piccole magie di The Earther Away I Am e Without Tears, spennellate di frippertronics. Peccato che il discorso di Sacred Songs sia ormai per Hall definitivamente chiuso: non sono in programma altre collaborazioni con Fripp, mentre il bel Daryl si è rilanciato nel commerciale spinto di Hall & Oates. Ci rimane questo di– sco, comunque, e non è poco. Paolo Bertrando THE ROLLING STONES Emotional Rescue Rolling Stones Records Abbiamo dovuto aspettare sei mesi, di rinvio in rinvio, pri– ma che i Glimmer Twins si met– tessero d'accordo sull'uscita del loro nuovo album. Ne è val– sa la pena? Mah! Si sarebbe tentati di rovesciare il pollice di fronte a questi Rolling Stones tanto come si deve, tanto fedeli ad un'immagine consacrata, collaudata e digerita. Mick Jag– ger insiste a fare la parte di Mick Jagger, e Charli Watts si con– ferma unico possibile interprete di se stesso. C'è da chiedersi se i quindi– cenni liquideranno questo sound come obsoleto e trascu– rabile, o manterranno le antiche emozioni dei loro predecessori (temo che gli Stones stiano passando a patrimonio atavico della specie). E' un fatto che di fronte a Emotiona/ Rescue la tendenza è passare dalla sop– portazione all'accettazione, fi– no al malcelato desiderio di ria– scoltare She's so Co/d be Down in the Ho/e, preferendoli a Re– sidents o ai Teen-age Jesus: chi sa resistere a tanto fascino, an– che dopo tanti anni e tanti er– rori? Per chi desideri un approccio più critico, è doveroso precisa– re che l'opera è meno compatta di un Some Girls, cedendo tal– volta a suggestioni disco, reg– gae (Send lt to Me), fino a rifare spudoratamente gli Stones di Wild Horses (lndian Giri). Man– ca, di Some Girls, il rock senza cedimenti e il tr acinante cari– sma ritmico. Non mancano le piccole gioie: Emotional re– scue, con un gustoso Jagger in falsetto, e Down in the Ho/e, saldissimo nel suo rhythm and blues. Dissertare sulla residua vali– dità di un album come questo sarebbe fare dei puri sofismi. Resta il dato puramente emoti– vo. E, a dispetto di ogni remora critica, questo depone inesora– bilmente a favore della premia– ta ditta Jagger & Richards. Paolo Bertrando ........... CARLA BLEY "Muslque Mecanique" Distr. /.R.D. L'itinerario musicale di Carla Bley, pur attraverso le variabili contingenti, ha sempre presen– tato una costante: guardare a Kurt Weill come al compositore che per primo ha capito certe potenzialità eversive del jazz (a Berlino, negli anni '20, nei "Ka– barett" proliferavano comples– sini jazz, anche se, nota bene, jazz edulcorato). Ma l'ironia di Weill si consuma nel vestire raffinate melodie da "bel can– to" con una strumentazione da circo, da banda, e infine anche da jazz (quello facile, come detto, che conosceva lui). Ed ecco l'equivoco: Weill, che è musicista totalmente europeo, considera (quindi) il jazz musi– ca d'intrattenimento, e nient'al– tro. La Bley, intellettualistica– mente, procedendo dal jazz (quello vero), coniuga tutto il suo universo musicale a Weill, che considera senz'altro un musicista rivoluzionario. Ed ec– co come un disco importante quale "Liberation Music Or– chestra", che la vede nei panni (fondamentali) dell'arrangiatri– ce, svela le contraddizioni: nei passaggi scritti si respira aria da realismo socialista, alla Hanns Eisler (e va bene per al– lora, che il calendario segnava ·ss). Oggi, lasciata la JCOA, di cui pure era stata fondatrice insie– me a Mike Mantler, e che aveva avuto una sua identità e impor– tanza come etichetta, la Bley continua sostanzialmente il suo discorso di sempre, con la dif– ferenza che la sua scrittura (e anche il suo tocco al piano) hanno perso grinta, a favore d'un nitore che sempre più ne– ga la sua ascendenza jazzisti– ca. Fatto sta che in "Musique Mecanique" gli spunti solistici sono puri accessori (seppure di lusso) al discorso orchestrale, anche quando i solisti si chia– mano Roswell Rudd e Charlie Haden. Meglio allora, a trovarlo, il "Watt" primigenio, "Dinner Music", che si era ascoltato all'ultima "Umbria Jazz". Fausto Pederzoll ,,,,, ,nx, m ar:11 ,,,,, 111~ 1• 1 l~ill' Il Il 11111 WJO@ [f(çfllfiìilOO~©lo ~ ~@@~~®Ira@ \C(Q)lffllìi)(Q)~~(0)~-·®@~00~ ITiìilO~OO Orchestrai Manoeuvres PopGroup Slits Pere Ubu Martha & the Muffins Swell Maps Prague Vec Scritti PoliHi Doli by .Poli Raincoats Suicide Avengers Merton Parkas Adam & the Ants Siouxsi~ Simple Minds Cabaret Voltaire Glaxo Babies Joy Division Psychedelic Furs The out Toyah UK Subs Punishment of Luxury Desperate Bycicles Bodysnatchers Stiff little fingers The Cure VENDITA NCHE PER CORRISPONDENZA INFO:02/ 861969

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