RE NUDO - Anno XI - n. 88 - giugno-luglio 1980
,.._ RE NUD0/16 di Massimo Bracco quando la voce è un' attentai~al pudore "Ehi, uomo; il mio destino non è servire, sono una donna: il mio destino è creare" (da "My marna never taught me how to cook). U n sorri o enigmatico. inca lo– nato in un volpino vi o aguz– w. Una gola capace di pren– dervi le budella e rivoltarvele come un guanto o di soffiarvi ulla schiena rabbrividenti carezze di ra oio. Tan– ia a tuzia sorniona non alberga in una scalcinata e ordiente. ma in una raffinati ima sperimentatrice di esperienza decennale. Nel 1948 (data ufficiosa) na ce a ew York. dove conosce Timd1hv Learv e si immerge nel calderone ri– bollente della cultura p ichedelica targata anni '60. Durante il uo sog– giorno nel quartiere freak di Mil– brook divide i propri intere i tra strutture musicali aperte e avventu– ro e performance teatrali. Si sposta giovanissima con il contrabbassista Garv Peacock. allora militante nel quartetto di A Iberi Ayler. Que to ag– gres ivo sa ofonista. avul o da ogni regola e convenzione. introduce An– nette ai piaceri del jazz d'avanguar– dia. A olutamente autodidatta nell'approccio alle ta tiere alle com– po izioni. la ragazza co truisce la confidenza con la propria voce. Quando Gary entra nel gruppo del pianista Canadese Paul Bley. Annet– te si innamora dell'uomo e della mu ica. Convive con lui per diversi anni e i due hanno anche una figlia. Apache. Ma quel che più conta per noi. il loro connubio musicale è ric– chissimo di spunti innovativi. Nel '69. quando l'elettronica nella musica era ancora negli e perimenti di laboratorio. convincono Roberlo Moog ad affidare loro un prototipo del sintetizzatore. L'attaccamento di Paul al piano acustico è compensato dallo pirito di avventura della com– pagna: lo studio del nuovo strumen– to amplia incredibilmente le cogni– zioni mu icali. Per quanto ne sap– piamo. Annette è stata la prima can– tante a filtrare la propria voce attra- • verso il sintetizzatore con risultati orprendenti. li uo timbro si dilata e si inaspri ce. assumendo talvolta la funzione di controllo e talvolta la parte di veicolo del potere elettroni– co. Purtroppo la documentazione del ' loro lavoro si limita a due album re– gi trati in concerto attorno al 1970 col fanta io o percussionista olande- e Han Benninck. "IMPROVJSJE" e "Dual uni1v" ci svelano il talento compositivo di Annette, firmataria di tutti i brani assieme a Paul. Le ta– stiere dei due.si amalgamano in un continuo interscambio di ruoli. sug– gellati dal conturbante u o della vo– ce. Temi più diste i e olari si alter– nano a tumultuose improvvisazioni di Free-electronics su sonorità pi– golose. L'album del '71 "Revenge" ci testimonia il progressivo predominio della forte personalità femminile. La pelle è marchiata dal fuoco del Rock. fra borchie di Blues perver o: la voce di Annette distende le spire in cuni– coli di seduzione elettronica. Quan– do e ce allo. scoperto dai manti di sintetizzatori. serpeggia enigmatica ed elu iva fra le pieghe di una espe - ività ereditata dalle esperienze tea– trali. Durante le registrazioni di 'Tm 1he one" il primo vero album solo della cantante. David Bowie si aggira per gli studi della RCA: è entusiasta della musica di Annette e vuole co– noscerla. ma lei non a che l'intruso è la superstàr e come suo solito chiede il consueto isolamento nella sala d'inci ione e lo fa allontanare. "l'rn the one" è uno dei più infidi e affascinanti di chi che una donna abbia mai prod9tto (e purtroppo an– che uno dei più introvabili). L'atmo– sfera è costantemente tesa, la dol– cezza e l'astuzia femminile sono sti– pate nella lama di una aggressività sottile e penetrante: spasmi cerebrali e brividi sensuali si· scambiano le maschere in un continuo gioco di prestigio. L'anima Blues trasfigurata dai colori jazzistici è la schiena por– tante di tutti i brani: un alone inaf– ferrabile avvolge le ballate più lente, decollanti dalle tastiere divaricate. E' l'anticipazione del ruolo netto e deciso della donna negli anni '80, poche altre hanno saputo affermare la propria personalità con tale deter– minazione: Annette rappresenta l'intersezione fra l'istintività anima– lesca della bollente Janis Joplin e il glaciale velluto arcano della sfinge Nico. E' la fine del 1972 e Bowie. più che mai affascinato dall'ultima creazione della cantante. convince il manager Tony De Frie a porla sotto contratto per la nuova cuderia Mainman che David ha i tituito. Inspiegabilmente De Fries le paga tutti i conti di sale di registrazione e di strumenti ma le proibisce di esibirsi in concerto o di pubblicare dischi, impedendo im– portanti collaborazioni con Chick Corea, A I Kooper e Mike Bloomfield. In realtà l'impresario era troppo im– pegnato a curare l'esplosione di Bo– wie e. non potento seguire Annetté, temeva che lei potesse compromet– tere il proprio lancio se l'avesse ge- . stilo da sola. uivalgonoma sonodiversi. \~t/ •.. :· ci' J f ·· no non è migliore .f.r:·-:- 3 ·•·. i . • ;:· J. ·, dell'altro. Sono uguali... Godaind e Chris Spedding dei Nu- ma differenti". c/eus, Ray Warlkeigh dei Sofi Ma- (Note-di copertina di chine, Mick Ronson e Bill Bruford. Alcuni brani sono ballate rilassate "l'rn the,one"). D opo un anno di questa strana inattività, ma di intense speri– mentazioni negli studios e di brani incisi su nastro, Annette scio– glie il contratto (e pure il suo rap- porto sentimental-musicale con Paul Bley) e si trasferisce con la figlia in Europa. Dapprima gira la Scandina– via esibendosi in alcuni clubs, poi nel '74 si stabilisce in Inghilterra per trovare un'etichetta. che pubblichi i uoi nastri Americani. Nell'attesa di un contratto soddisfacente armata soltanto di un pianoforte realizza vari concerti nei locali più disparati di Londra, dai club specializzati ai pub, dai music-restaurant ai teatri. Al Phoenix nel '76, viene registrata da Brian Eno intento a realizzare un album di sola voce per la prop~ia etichetta Obscure. I due continuano a lavorare assieme negli lsland Stu– dios, ma poi Eno accantona il pro– getto per collaborare con Bowie. Per tasferire su nastro le sue nuove idee, Annette chiama a più riprese alcuni dei più raffinati musicisti in sala di incisione: fra questi Phil Lee e Jeff Clyne dei Gilgamésh, Br{an interpretate con suadente felinità come "Don't be cruef' e "This feel wi1hin", altri sorgono implacabili in crescendo mozzafiato mentre la gola della nostra eroina si impenna e si dilata in cavernosi recitativi ("Real and defined androgens"). Scompaio– no i filtraggi elettronici per dare spazio alle doti naturali della laringe: "Sono stata la prima a usare il synth per la voce ma ora lo fanno lutti, pe so anche male; adesso preferisco che il controllo del timbro sia total– mente intorno al mio corpo. Finalmente nel 1978 (dopo sei an– ni di silenzio discografico) la Aura Records pubblica "X Dreams" che accoglie questo materiale più recente accanto a un paio di estratti realizzati a ew York nel 1972 ("My marna never 1augh1me how lo cook" e" Dear Bela"). Quando Bruford incide il suo primo album solo "Feels good tome" propone a Roberl Wyall di cantare in due brani, ma Bob non accetta e Bill pe·nsa di rivolgersi a quell'affasci– nante pantera che lo aveva assunto per "Real and defined Androgens". Ne risulta l'orgasmo auricolare di "Back 10the beginning" e "Seems li-
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