RE NUDO - Anno XI - n. 88 - giugno-luglio 1980
: o tuttoo tutto on ci po iamo più permetìere di fare le co e troppo facili. Credia– mo che la no tra musica ia molto nuova, anche nel senso che non co– no ciamo nessu gruppo che fa quello che facciamo noi". "Un'opinione sul rock italiano". "In Italia fanno tutti chifo. Ma– gari facciamo schifo anche noi, ma non è questo il punto. E' schifo perché non ci ono idee nuove che ti eccitino veramente". "E le case?" "Ci ono delle case che hanno preso in braccio il rock italiano per riimpastare meglio quello che già avevano, che poi si copre es ere ad– dirittura una ingoia persona. Nello ste o tempo si fanno un'immagine di etichetta aperta etc. etc. Ma la stoffa, basta un'immagine di etichet– ta aperta etc. etc. Ma la stoffa, basta guardare e si vede ugualmente. Altre sono nate per produrre gruppi nuovi e le co e sono abbastanza diver e". Con rammarico di noi pettegoli nomi non ne fanno, in compenso ci dicono il piccolo segreto delle Kan– deggiana: la Gang "La Gang è una ragazzina di 14 anni, Chiara, che è la nostra mascotte e ci egue em pre ovunque. Dice empre che entro una settimana le Kandeggina non ci sono più e così ci dà moltissimo entu ia- mo. Si diceva che Gang era un sacco di ragazze che ci seguiva e altre co e del genere, ma in realtà la Gang è Chiara". "Ma al S. Marta come vi sentivat veramente?" "Delle deficienti" "In omma il silenzio deggina è ·stata teorica". "E altamente, la fase teorica. Ab biamo fatto discus ioni e riunioni non finire, abbimo discusso tutt quello che siamo riu cite a farci ve nire in mente. Abbiamo detto che i silenzio delle Kandeggina era un cosa così... e invece è stata una fa ed concentrazione mas ima". Luisa Cunte scattaqualcosa diventi noioso bon sei più attraente maschio invadente ma che drago mi hai rapita come un mago mi hai incantata sòno qua ai tuoi piedi fai di me <\uelloche vuoi Situazione deprimente la tua forza non si sente scatta qualcosa diventi noioso non sei più attraente maschio invadente per un po' di tempo ho avuto la tua coda nei pantaloni ma mi è bastato calore sulla pelle penserai di essere al sole 1Stintodi fuggire ti mangeranno il cuore e lu le lo aspeuavi un orribile spavento ti stanno aprendo il corpo ci stan guardando dentro una macabra sfilata di lame e strani guanti terrore sconfinato col sangue alimentalo eroncl uio a membrana sul nero ... mistero rapidotraccia del luo corpo ... t forza che e' nella luna gli americani saluteranno mai I sorriso di un gatto mendicante e non riuscirà più -1 attraversare la strada nelle tue tes e mani ui tuoi occhi scorre que ta giovane linfa che non si esauri ce mai non i stanca mai è sempre diversa non s1ritrova con facilità forse in qualche piega ti pare di vederla ma già non è più e allora come al solito farai finta di niente comesemprefaraifinta di non essere tu. e lito esiste dal _1977in forma– zione più volte rimaneggiata. Dopo uno ciolgimento e la riformazione nel marzo '79, a urne l'aspetto di oggi dal giugno cor o: cllitarra, ba o, batteria ax e voce. Stanno incidendo un 45 giri per l'l– talian Record , Se la vita è faticosa, di pro ima uscita, dopo un approc– cio alquanto infelice con la Cramps. Hanno dato concerti dal '78 e sono già discretamente cono ciute. Di in– cubazione milane e, citate tra il nuovo rock (o rock italiano) con– frontate senza troppi riguardi con questo e con quel gruppo femminile. on sono ancora all'equilibrio mu– sicale ma sanno costruire un ritmo fluido e molto interessante a chiaro– scuro, con di tensioni intelligenti. Sono brave trumenti te con una batterista sensibili ima. Clito, nome limpido e egreto, lo suggeri' Demetrio Stratos, quando inci ero il coro in Vodka Cola. I concerti femminili degli utlimi tempi hanno fatto riparlare di questo gruppo "A noi interessa suonare bene e trasmeuer soprauuuo sensazioni at– traversola musica e l'impallo scenico. La prima esperienza in sala di inci– sione ci è servita molto dal punto di vista della tecnica e anche per capire come siamo quando suoniamo avendo la possibilità di registrarci e riascol– tarci, cosa che nella nostra cantina di Milano ci è impossibile per la man– canza di buona strumentazione. In concerto ognuna di noi prova delle sensazioni differenti prima di esibirsi. Ci sentiamo piu11osto nervose, ma quando iniziamo a suonare e ci coin– volgiamonella musica, il pubblico e lo speuacolo, gran parte delle nostre tensioni scompaiono e l'atmosfera creatasici carica sempre moltissimo. Sappiamo che c'è anche l'aspeuo del 'guarda le donne che suonano' e parte del pubblico sono 'curiosi' più interessati a questofallo che non alla nostra musica. del resto se ci fossero più complessifemminili la novità la– scerebbeil po to alla musica. Andiamo ul seminato: parlereste di mu ica maschile e musica femmi– nile? Nella musia una persona me/le senz'altro parte di se stesso ed è per questo che se sei in un modo nonfai la music che fa qualcuno diverso da te. Forseesiste anche un 'espressionemu– sicale propriamente femminile, però è certo che decenni di musica rock ma– schile non possono non averci in– fluenzato. Andando avanti vediamo che il nostro modo di suonare è sempre più personale e meno condizionato, ma più che una ricerca della musica di 'sesso femminile' è una evoluzione naturale, un progredire del modo di esprimercial/raverso la musica. Tecnicamente? Chitarra, basso e balleria possede– vanogià una buona tecnica avendo già suonato con altri gruppi di maschi, mentre sax e voce non avevano prece– dento esperienze musicali, tranne l'a– scolto e la passione per la musica. Praticamente però la tecnica ce la stiamo formando solo adesso che ab– biamo un gruppofisso. Il mercato è quello che è, ma il mercato può anche cambiare. Stanno venendo fuori molte etichette che lasciano esprimere. Accettereste una commercializza– zione? Se significa estendere ciò che fac– ciamo ad un più vastopubblico, poter vivere di questa nostra auività, senz'altro l'acceueremmo. Se invece fosse una speculazione sulla nostrafi– gura di donna, con delle imposizioni o condizioni che ci potrebbero sperso– nalizzare, allora il discorso cambia. fate del rock voi? Se mi dici cos'è il rock, ti diciamo se lofacciamo o no. Dite voi cos'è il rock. No_nsi può dire rock e basta, Ci sono tanti tipi di rock, dal rock pro– gressivoalJazz rock, dal rock 'n'rollal punk rock e cosi' via. Non sapremmo in quale di queste sfumature inqua– drarci, ma anche noi a modo nostro facciamo del rock. Cosa esprimete con quello che fa- ~? D. d' .. - , nuovo: ognuna I no, esprtme cose diverse. Non abbiamo il messag– gio da dare. Esprimiamo soprattutto l'emozione, quello che tutti hanno in sé. A Ime r1 ci proviamo. E poi, che altro vuoi esprimere? Incominciamo a lavorare su un 'idea musicale per la cosa da dire già decisa. Poi ne/l'inter– pretazione si può modulare lo stato d'animo. Il pubblico nota soprattutto la cantante forse per il particolare modo di cantare e muoversi a seconda di come si sente e senza troppe inibi– zioni. Pen avo un po' agli esorcismi della RAI, che ha scoperto il travestitismo di lustrini, ha anche coperto le don– ne e il solito film di Fellini ... - Fellini, s,: oi siamo il comples- so che appare nella 'Città delle Don– ne'. Glis erviva un complesso di donne e hanno proposto noi. Siamo state a Roma tre giorni. Il primo giorno sia– mo state pronte per ore con i costumi da scena e poi non abbiamo girato. A Ila fine ci hanno fatto fare questo pezzetto dve giriamo su una piatta– forma mobile e suoniamo. Suonavamo "Peste e colera'. In teoria avremmo dovuto fare noi la colonna sonora, in– vece non l'abbiamo fatta e cosi'siamo lt; per un minUlo, con una musica che non c'entra niente. Come fate con i testi? - Prima viene il tema musicale, poi ci mettiamo il testo. Proviamo un mo– tivo con delle parole, all'inizio è pura fonetica. Lo organizziamo alla fine. Giangol per esempio è in africano. A volte usiamo delle poesie che scrive la sassofonista. Parliamo del rock italiano. - L'Italia, saranno ragioni di lin– gua, è un paese di cantautori, sono quelli che hanno avuto più significato, non tanto musicalmente, piuttosto per quello che hanno interpretato. A desso incominciano a muoverssi delle cose, però è presto per poter parlare di rock italiano. .;po' dipende dal mercato. RE NUD0/15 Non c'è dubbio che ci vorrà del tempo per avere una presenza all'estero, per esempio. Oggi il rock ha tanti signifi– cati, conta molto chi e perché lo ascolta. Voi come vi siete messe assieme? - Tranne la batterista, ci cono– sciamo da tre anni. Ci interessava formare un complesso femminile ma non si riusciva a combinare gran ché perché non avevamo strumenti e quindi dovevamo affittare delle sale prova molto costose, in più non si tro– vava un batterista e non tutte le ra– gazze che abbiamo contatto avevano lo spirito e la possibilità di portare avanti questo gruppo. Dopo vari fal– limenti e cambiamenti, ci siamo perse di vista per. almeno sei mesi. Poi ci è capitato di trovare una piccola cantina che siamo riuscite a sistemare come sala prove, aiutata da altre amiche che ci hanno appoggiato molto con la loro energia e la lorofiducia in noi. Siste– mata la sala prove abbiamo ricomin– ciato a suonare tentanto di riformare queste Clito e comprando anche una batteria ne/l'attesa di trovare la batte– rista che poi finalmente in giugno ab– biamo co rJSciutoe che tutt'ora suona con oi. come vedi abbiamo avuto un sacco di difficoltà... Le difficoltà di pubblico e di con– certi? - I concerti ,ron sono stati molti e, anche se in modi differenti, sono an– dati tutti bene. C'è stata qualche dif– ficoltà in ordine tecnico, ma sai pro– varein cantina è una cosa e suonare su un palco è un 'altra; è anche questione di esperienze. Il pubblico ci ha sempre accolto con a/lenzione e partecipazio– ne anche se in grandi situazioni come a Bologna davanti a tanta gente ave– vamo un po' di paura e ci era difficile sentirci a nostro agio in uno spazio cos,· grande. Preferiamo esibirci nei posti piccoli tipo discoteche o teatri dove ci sono_piùstrutture sceniche ed il contatto con il pubblico è più im– mediato. Fino ad ora abbiamo parlatto di metodi e un po' di rock, voi avete un avena melodica che vi toglie dalla zona trettamente ritmica. - s,; ci sono dei passaggi melodici che vengonofuori in molti pezzi. on li abbiamo cercati fanno anch ·essi parte de/l'emotività che sta dentro ognuno di noi, come dicevamo prima. Per tornare al femminile, c'è una emotività che le donnt riescono ad esprimere in modo particolare? - Forse s,; pensiamo che nella no– stra musica e durante i concerti si può cogliere un'emotività diversa da quella di gruppi maschili, ma comunque è anche un 'emotività soggettiva. Cos'è la musica per voi? - Per noi è uno spazio espressivo e creativo, una valvola di sfogo. un 'arte e un gioco, una bella cosa che gli uo– mini hanno sempre cercato di mono– polizzare. Siamo noi con quello che abbiamo da dire e ci riconosciamo in quello che facciamo. Non ci acc,.on– tentiamo di ascoltare altra musica o di vedere altri gruppi. Ci piace fare mu– sica, musica nostra.i Luisa Cunteri
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