RE NUDO - Anno XI - n. 88 - giugno-luglio 1980
lare è l'unico modo! Tu non vedi più il mondo esterno, ti muovi e basta; sei conscia di scuoterti, di fare dei movi– menti, ma non senti più il tuo orologio interno: ti lasci andare, entri in trance, pensi in trance, e puoi fare qualsiasi cosa". Quale ritmo? Nei loro dischi (con le foto di copertina che le presentano ve tite da buone selvagge coperte di fango) trionfa una specie di reggae'n roll frammentato, merito forse dell'amico-manager Don Letts (un ra ta). Ma c'è anche un indefinibile sen o di diversità, anche nell'u o di tecniche apparentemente contate. I riff vocali embrano qua i fuori po- to o fuori tono. pur re tando di co– truzione ineccepibile: la mu ica a tinte calde olari. comunque lontane dal no tro orecchio comune. Da questo punto di vista è davvero "la mu ica delle Slits". on tutti capiscono questa musi– ca. Più che altro, non sono preparati al ritmo. Che ne dici? Viv: "E' vero, molta gente ha la tendenza ad acceuare quello che le vien dafO, a non andare più in là. In tutto, non olo in musica. Quando sentono in ritmo che cerca di andare un po' più in profondità, vanno in confusione. sono abituati alle cose ve– loci, faue per guadagnarci su i soldi. Vedi, noi di solito abbfamo molto pubblico, però onestamente non posso dirti se è sempre per quello che suo– niamo o se non è perché siamo un gruppo di donne, e quindi siamo una specie di aurazione ... ". E quanto al senso del ritmo? Pensi che sia essenziale muoversi, ballare, quando senti la mùsica? Viv: "Se riesci a ballare facilmente è la cosa migliore. Ma conosco tante persone specialmente uomini che tro– vano difficile muoversi sono rigidi, molto autocoscienti, e diventa una co– sa insopportabile''. E' proprio necessario non essere consci per ballare? Viv: "Bisogna sintonizzarsi su un 'altra frequenza, livello che di solito nessuno usa. Devi arrivare al non– pensiero, quando balli, devi smettere di analizzarti e di osservarti, sentire soltanto il ritmo. Non ti dico che sia facile, e neanche ci puoi riuscire subi– to. E' una cosa che viene con la pra– tica. Devi cominciare da solo, ni!lla tua stanzp: entro un mese ci riesci". Dovrò ·provarci. Ho scoperto di es– sere uno dei più rigidi... Viv: "Si, penso che ti farebbe bene. (Mi squadra) sai, ho visto una scuola di ballo, a Londra. Insegnano di tutto, anche la disco, le ragazze che ci vanno sono proprio rigide. Pensano di attin– gere alle proprie radici africane, ma sono tutte segretarie di Londra ... sa– pessi come sono patetiche! Dovrebbe– ro prima imparare a contorcersi sul pavimento, a urlare (urla), cosi'la pri– ma cosa da imparare è essere libera". Ma qua do vi muovete sul palco siete attente al pubblico o vi muovete e basta? Harry: "Quale palco"? Viv: "Ci muoviamo e basta". Nella Hall dell'albergo non si ta precisamente tranquilli. C'è anche il Pop Group, e alcuni giornalisti pas– sano da un'intervista all'altra. Le due Slits sono sempre più infastidite dalle domande di Routine: non parlano di produttori · o di strumenti ti, non amano il pettegolezzo, e qualcuno quasi ci litiga per questo. L'unico giudizio che si riesce a strappare sul loro tour con Don Cherry è dell'or- 'dine: "Don è un pretty guy. Molto giovane dentro': Basta. E' Viva reg- .. .. . .. . ~ gere tutto il peso del colloquio, un po' ironica ma attenta: Harry Up, dal canto uo, si asciuga i capelli e ha l'aria di divertirsi follemente. Biso– gna dire che n·on ha maschera di cena: è empre cosi'. Viv: "A parte tutto, lavorare con loro è diverso, hai delle relazioni più umane. Hanno il senso del/'humor, sono dei veri punk. Fanno le cose un po' come capita, non come gli altri che prendono la musica tanto sul serio. La lsland non avrebbe mai stampato un disco "autogestito" come Boottleg Retro pective, e se lo avesse/atto, non l'avrebbefauo cosi'economico". li disco, in effetti, è esattamente concepito, realizzato ed inciso come i bootleg del buon tempo antico, con tanto di busta bianca senza nemmeno le scritte. Ma è interessante, c'è dentro un po' di tuuo, dai vecchi pezzi delle prime Slits, con Palmolive e le due chitarre, fino agli excursus in puro jungle-style. Del resto, farsi un boo– tleg da solo è impresa più che degna delle nostre enfant terribles. · Viv: "L'incisione non è gran che, ma solo perché le registrazioni origi– nali erano cosi;non vuol dire che tutti i dischi chefaremo d'ora in poi saranno sul genere autogestione". Ho una brutta domanda da fare: dite di essere fuori dal music busi– ness, e va bene. Però fate dei concer– ti, venite in Italia, incidete dei di– schi ...". Viv: "Non è music business questo, non necessariamente. li music busi– ness è una mentalità, un'attitudine, che noi non abbiamo. Avevamo la stessa•mentalità dei ragazzi di quella discoteca, ieri sera, ed ecco perché ab– biamo suonato. Abbiamo la stessa mentalità di quelli che comprano di– schi, ed ecco perché facciamo dischi. Non abbiamo la mentalità del gruppo rock che devefarsi i soldi... ". Harry: "... ed ecco perché non siamo nel music business". Una volta ho letto un'intervista di Barbara Gordon, e diceva che lei fa del rock perché è una donna, e il rock è la forma d'espressione di chi ha della rabbia, come tutte le donne do– vrebbero avere. Harry: "Probabilmente si sente un prete o qualcosa del genere,. una di quelle che urlano: "sono una donna, siamo donne, e dobbiamo alzarci tutte in piedi e combattere contro gli uomini che ci opprimono... " Ottocentesco! Cosa da Women's Lib, da missiona– rie". Ormai la discu.Ùione sembra averle stancate, tanto più che avevano premesso di non amare alla follia le interviste. D'altra parte, proprio loro avevano dichiarato di fare inlerviste non tanto per interesse agli argomenti. quanto per pura pubblicità. I l paragome con le più celebrate S111s è inevitabile. Anche perché c'è un filo (l'ex batteri– sta Palmolive) che collega i due gruppi, Loro, le Raincoats, non s! sottraggono al confronto, anzi sembrano provocarlo, eseguendo di buon grado uno dei classici Sllts, Adventures Close To Home; di cui forniscono una versione in– tellettuale, meno disinvolta e più attenta alle sfumature di quella delle consorelle. Si può dire che, nel neonato rock delle donne in– glesi, le Slits sono il polo estro– verso e le Raincoats quello intro– verso: le loro costruzioni sono ambiziose, l'architettura vocale è curata al massimo, ma il tono si mantiene medio, riflessivo. Pietra dello scandalo, per molti versi, è la strumentazione. Ilsuono è inesorabilmente povero, e non tutti, pare, comprendono che è una scelta: c'è chi si lamenta della coesione approssimativa, della scarsa sapienza chitarristi .:a ec– cetera eccetera. Eppure la strada è interessante, e che sia davvero libera scelta è dimostrato dall'al– bum, The Raincoats. Che avrebbe anche potuto essere lustrato a dovere dal Phil Spector di turno, invece di essere lasciato così, scarno come uno dei molti con– certi. Ma tanta è la potenza dell'a– scolto/luogo comune (e dire che i Pistols buonanima, quanto a peri– zia strumentale, avevano esclusi– vamente superiorità di amplifica- zione). . Le persone non deludono chi apprezzi la musica. Nonostante i costumi di scena, vagamente rie– vocanti l'idea "libera e selvaggia" delle Slits, le quattro Raincoats sono di eloquio calmo e razionale, così poco "artiste" nel modo d'essere da ispirare immediata confidenza. Vicky Aspinall, Ana da Silva, Gina Birch e Ingrid Weiss (la sostituta di Palmolive) sembrano a loro agio anche sul pavimento del teatro Miele, dove per forza di co– se si è dovuto svolgere il nostro (peraltro piacevole) colloquio. Re Nudo: - Il rock è, in fin dei conti, o almeno è sempre stato, una forma d'espressione maschile. Perché voi, quattro donne, fate del rock? Vicky: - Noi non facciamo del rock! · Gina: - Non solo rock. Natural– mente usiamo chitarre e batteria, facciamo delle canzoni, e quindi sia– mo legate al passato: c'è tutta una tradizione che usa queste forme, e che si chiama rock. Ma non è esatta– mente lo stesso, noi non ci conside– riamo musiciste rock. Viv: "La pubblicità è anche un mo– do di comunicare, _ilpiù facile. "Pub– blicità" non è poi una parola cosi· sporca. Tu scrivi per comunicare, no?, per lo stesso motivo per cui noi suo– niamo. Certo, le interviste sono ri– schiose. è facile essere fraintese. ma non possiamo parlare di persona con tutti: o scrivere delle lettere. E poi a volte è interessan1e vedere come inter– pretano quello che dici ... Ma non avevate detto che la musica è la comunicazione? Harry: "Sicuro. non capisco cosa ci RE NUD0/13 troviate di tanto interessante nei di– scorsi dei musicisti". Viv: "La musica è una delle forme migliori di comunicazione, non l'uni– ca: gli occhi sono anche più effica– ci... ". Harry: "La musica è la miglrpre! Può esserti d'aiutQ quando stai male sql serio, e le parole o le persone non ti s"erv:,'no a nulla. Può essere tutto. può essere conoscenza, può essere più pro– fonda delle parole... quasi sempre, perlomeno. Paolo Bertrando Ingrid: - Per me è tata molto Ingrid: - Per le donne c'è più importante, mi ha dato delle idee. pressione in questo senso. Ma non è Ma ha sempre mirato a diventare un assoluto: ci ono delle rock band una big star. Anche e aveva dell'im- (ma chili) che quando cercano un maginazione, della forza... quello chitarrista o un bas ista richiedono che fa ade so non mi piace più, per addirittura "bella presenza" già niente. nell'annuncio. on ba ta mai e sere A na: - E' sempre tata un'indivi- buoni mu ici ti per suonare. dualista. Ma tante donne hanno ri- Re udo: - E per voi, è tato fa– preso molto più di lei i modelli ma- cile cominciare a far musica? Voglio schili; non credo che siano da biasi- dire, è tato difficile farvi accettare? mare tanto, in fin dei conti quello è . Vicky: - Non è stato un enorme l'unico referente che hanno. Per loro problema fare que to gruppo. Ci o– il successo è riu cire ad e sere iden- no tati dei problemi, è chiaro, ma di tiche agli uomini. quelli che non mancano mai. Pen o Ingrid: - O piacere agli uomini. che sarebbe stato davvero difficile Re Nudo: - Mi fai un esempio? dieci anni fa. I ruoli i ono evolÙti Vicky: - Debbie Harry. O for e negli ultimi due o tre anni ... in In- anche Janis Joplin ... ghilterra, voglio dire, in Italia non so; Ingrid: - Non è vero, Janis è francamente non mi sembra, da proprio l'e empio opposto, esatta- quello che ho potuto vedere. Da noi, mente oppo to. Janis voleva espri- dopo il '77 più o meno, i ruoli i ono mere se te a, ma la situazione era miscelati. Non è più importante e - sbagliata, c'era troppa pre sione, da sere una co a o l'altra, e ere bella o parte dell'ambiente e di tutta la tra- forte e virile. E' molto più facile es– dizione. Janis non ce l'ha fatta ad sere te tes a, e que to rende più fa– esprimersi liberamente come donna. cile tutto il re to. Ha dovuto conformarsi. Re Nudo: - Quando uonate iete A na: - Da un certo punto di vi ta, più apprezzate dalle ·donne o dagli ha avuto gli stessi problemi delle uomini? grandi blues singers del passato, A 11a: - Penso che le donne si Bes ie Smith o Billie Holiday. Hanno entano in qualche modo incorag- tulle fallo una brulla vita, e sono giate da q4ello che facciamo.E' co• morte anche peggio, di alcool o di me se fossero ... non so, fiere di noi. overdose... Questo un uomo non può sentirlo, al Gina: - Lei, in più, si faceva an- massimo gli possono piacere le can– che il problema di essere- poco at- zoni. traente. Pensava di essere davvero Ingrid: - Non direi proprio. Non brutta. Non riusciva ad uscire dal · vedo tutta questa fierezza. ruolo: e l'obbligo di essere belle per Ana: - Sì: è vedere che qualcuna -avee successo pesa sempre. Anche di loro/a qualcosa. oggi. Gina: - Non trovo· grandi diffe~ Ingrid: - Anche se la musica po- renze di sesso nel nostro pubblico. polare (o il rock, se preferisci chia- Non credo che identificarsi sia così marlo co ì) in passato era una musica facile. Quello che conta è il tipo di maschile, questo non vuol dire che persona che sei, e il tipo di persone nes una donna abbia mai sentito il cui tu ti rivolgi. desiderio di esprimersi in un modo Vicky: - Però sei sempre in– che fosse popolare. Semplicemente, • fluenzata dalla tua storia e dal tuo non avevano grandi opportunità di status ~ociale. Se sei una donna, può farlo: adesso i ruoli sono diversi, i essere importante vedere altre donne sono aperte delle possibilità, e per che suonano, c'è un f~eling molt? questo noi suoniamo. Tutto qui. div_ersoda que!lo che 11può_d_are ti Vicky: - Non suoniamo questa soltto gruppo d1 quattro uomm1. . musica per id<;ologia, la suoniamo Re Nudo: - Due contro due: siete perché ci piace. Ma non è che per pari. C'è. ancora una c~sa_-da ~ire: questo facciamo una copia del vec- come mai .avete scelto d1 rifarvi, fra chio rock, "maschile", come dici tu: tante, proprio alla "tradizione" rock? vogliamo fare la nostra versione di A na: - Il rock è la musica giova- questa musica. nile, no? E' strano, ma in questo caso Re Nudo: - Questo è il punto: è un po' la musica che ha creato una allora che ne dite delle donne che situazione sociale. Fino agli anni 'SO suonano una versione istituzionale non esisteva uno strato giovanile con del rock, come Patti Smith? tutte le caratteristiche che ha oggi: il Vicky: - Patti Smith è un cattivo rock and roll è stato la linea di de– esempio, le Runaways sono più su marcazione che ha fatto capire quel genere. Patti Smith è diventata cos'erano questi teen-agers, che li ha istituzionale. AU'inizio era diversa, caratterizzati. Richiamarsi al rock è ha dato ispirazione a un sacco di necessario per poter stabilire una gente. E' stata di grande aiuto per vera comunicazione. tante di noi. Paolo Bertrando
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