RE NUDO - Anno XI - n. 86 - aprile 1980

CuNevada no firmato con nessuno, e credo che non firmeranno mai. Se a qualcuno interessa il nostro grup– po per fare dischi va bene, ma alle nostre condizioni. Re Nudo: - Sembrate tesi. Voi alle interviste vi scazzate sem– pre... Ciro: - Ma non solo alle inter– viste. Siamo nevrotici, forse. Ma di questi tempi è normale. Giorgio: - A me piace fare le interviste. Ma diverse. Ma mi pia– cerebbe che mi chiedessero delle cose diverse: gli sport che preferi– scono, le macchine che preferi– scono, i libri che leggo ... Re Nudo: - D'accordo. Par– lamni"del libri che leggi. Giorgio: - Innanzitutto, io leg– -;o tutte le pubblicazioni del Mar– ve/ Comics Group, proprio tutte; ial kung fu a Capitan America. Poi 'eggo tutte le settimane Urania. Mi wno sempre piaciute le cose fan– '.astiche, fin da bambino: credi di 3Verletto tutta la letteratura fanta– stica che c'è al mondo, dalle cose Jiù becere, più dozzinali, fino alle Jiù reffinate, come la collana 4delphi. Poi mi piace molto la te– tevisione, perché i miei genitori ~anno comprato da poco una te– 'evisione fantastica, una ITT. Amo ' cartoni animati giapponesi, in :,articolare Danguard, che trovo il Tiiglior cartoon di tutti i tempi; mi :,iace il Grande Hulk, la serie Love Boat; poi mi piace anche Simon Templar. Re Nudo: - Va bene. Permetti– ml una puntata quasi sociale: vi considerate del filtri? Giorgio ridendo: - No, no. Sia– mo delle fogne, caso mai, Cioè, le cose peggiori si depositano in noi, le migliori se ne vanno. Noi siamo un po· come il ritratto di Dorian Gray... Paolo Bertrando Viaggi magici "Ma un viaggio di mille miglia inizia al di sotto dei propri piedi", come afferma Lao Tzu - e i piedi servono ad andare avanti. forse per ritrovarsi sulla linea di partenza ma. cambiati, o meglio. ritrovati. Anche i vagabondi narrati da He se tornano diversi c. in un certo sen o. pur sempre uguali perché il loro viaggio è una ricerca, non un semplice cambio di residenza. PER TORNARE Per tornare ai vagabondi con i quali siamo partiti. rimane da chie– dere: ''A che copo leggere i racconti degli altrui vagabondaggi? Non ba– sta il viaggio per viaggiare?". Al di là di un discorso scola tico– nozionistico dell'imparare. vive la speranza del comunicare fatti cd idee di cui lo stesso scrittore spesso non è sciente. L scrivere è un meLZ0 per viaggiare e far viaggiare. ma è il let– tore il poeta o l'assassino di ciò che la penna ha scritto. Quando si viaggia in un paese sconosciuto. o quasi. e non se ne co– no;cono bene le strade. si chiedono indicazioni agli abitanti del luogo: chiedere non è vergognoso quando si ha una meta. non lo è neppure quando si ricalcano i sentieri già battuti. se ci si ricorda che la strada è una ma che i viaggi sono tanti quanti ono i viaggiatori. Girovagare in coppia. con l'amico o con l'autore. non può voler signifi– care la spartizione di una stessa esperienza. ma rappresenta piuttosto la possibilità di confrontare le due diversità. L'operazione di allargamento dell'occasione di esperire è una mol– tiplicazione. non una divisione. 11 pericolo di questo plagio dell'altro è chiamato da Jaspers "la maledizione di Nietzsche''. " on possiamo lasciarci trascinare arbitrariamente nel caos del giuoco ... Chi si lascia sedurre da ietzsche ... è colpito dalla sua maledizione: ''Per questi uomini d'oggi io non voglio essere luce. non voglio chiamarmi luce. Quelli, io li voglio accecare: fulmine della mia saggezza! scava loro gli occhi'". Non è una conclusione amichevo– le quella con cui Nietzsche ci conge– da. E' come se egli ci rifiutasse. Tutto è affidato a noi. Vero è solo ciò che, mediante Nietzsche. viene da noi stessi". Quindi. facciamo del viaggio il nascondiglio dei nostri "dove", per ritrovarvi il non cercato - senza per questo maledirlo. Sergio Trippodo Le voci degli hlppies subito il reparto cervelloni della no– stra plebaglia si è precipitato al più vicino supermarket per comprare I u11cle banane in mostra. na volta scartata quest'assurda ipotesi. ho concluso che doveva es– sere una chiacchiera me;sa in giro da quegli trani tipi che e ne vanno per strada con quelle maglie11e a mezze maniche con su stampato il marchio delle banane Chiquita. Sono tornato alla fine alla mia idea originaria: che c'era gente che. in efTe11i.si faceva razionalmente ed ordinatamente strada nel settore della produzione cercando nuove maniere di caricarsi («Vediamo ... ieri ho provato con l'aglio e non ha fun– zionato. Oggi proverò con i pomo– dori»). Insomma. le cose vanno in qual– che modo così: l'hippie pieno di in– ventiva compra un chilo di pomodo– ri. Una volta nella relativa sicurezza della sua casa, egli ne bolle i semi per 11 minuti, li lascia seccare al sole per sei minuti. li comprime dentro un vaso di coccio polveroso, ben avvolto in un sacco di iuta, e corre per la stanza da letto per mezz'ora. Questo non è sufficiente a far diventare al– lucinogeni i semi di pomodoro (perché la preparazione è spesso la parte pìù importante), allora forse l'instancabile hippie ripete il proce– dimento. eliminando il vaso di coc– cio. o correndo per 15 minuti anziché per mezz'ora. Dopo un certo tempo. e una certa quantità di pomodori, l'hippie 1ro– verà probabilmente il modo di tra– sformare in allucinogeno quei loro maledetti semi. Più probabilmente. egli bu11erà via i pomodori e tenterà ancora con i germogli di rabarbaro o con i cavoletti di Bruxelles. Sono convinto che è a1idata co ì .con la trovata che fumare ra chiatura seccata di buccia di banana fa andar su di giri. Una volta che si sia diffusa la voce di storie di questo genere - mi rife– risco ad un fallo riportato qualche giorno fa nel notiziario del KA BC - si presenteranno. naturalmentè. nuovi problemi che andranno ad ag– giungersi ai tanti che già ci afniggo– no. Che mi succederà - ad esempio - quando entrerò nel più vicino su– permak"et. è deciderò di comprare delle banane'! Ho a casa un procione, la cui cena incomincia normalmente con una banana matura. arò così paranoide. ora. da sentirmi obbligato a piegare al commes o perché com– pro le banane? Sulla stessa faccenda. mi ricordo di un'indagine di Lenny Bruce rela– tiva alla colla per aeroplani. on c'è niente di illegale, naturalmente. a comprare colla per aeroplani. ma per qualcuno l'acquisto di questa so– stanza gommosa ha implicato qual– cosa che andava al di là dell'hobby per i lavori artigianali e per le co– struzioni. Mi pare già di sentire. Parafrasan– do la trafila di Lenny per avere la colla: un tizio entra in un negozietto e dice al droghiere: «Vediamo, oggi vorrei due arance ... un filone di pane integrale... una scatola di fiocchi d'avena ... e seicento banane mature, per favore». Intanto, nei supermarket di tutta l'America c'è gente che spinge i car– relli ... domandandos( se, per caso, i manghi o i germogli di patata ... «The Los Angeles Free Press» 17 marzo 1967 I Fugs ota: / Fugs sono un complesso rock del Lower Eas1 Side di New York, e cos1i1uisconouna specie di nucleo per la musica underground: producono album di successo sen:a passare per le 1ms111issio11i di nessuna delle varie sw:iuni radio (melodie come Kill for Peace e River of Shit è difficile che ven_s:{//JO radiodiffuse). Due dei Fu_s:s. Ed Sanders e Tufi Kupferberg. en– trambi poeli o/ire che musicis1i. sono sta/i i111ervisl(11i da Richard Ogar del «Berkeler Barb». OGAR: Consideri rivoluzionario l'ambiente rock di San Francisco? K P ERBERG: io considero ri– voluzionario il rock-and-roll. lo con- sidero gli Stones e i Beatles dei rivo– luzionari molto importanti. OGAR: Ma quanto dureranno i loro effetti? 11 rock sta veramente pro.Jucendo un cambiamento signi– ficativo nella società? K PFERBERG: Vedi. tu dcvi paragonarlo a quel che c'è tato pri– ma. e quel che c'è stato prima era una ,pecie di mw,ica rock molto primiti– va e molto limitata. E prima ancora c·c: stato il lindy hop e il fox-trot. Perciò le cose sono migliorate. Que– sto tipo di rivoluzione ha avuto im– pennate e regres i. sicché bisogna giudicarla in rapporto a tu11a la storia dcll'umanitù. e ci sono buoni motivi per essere 011imis1i. Per esempio. adesso io penso che l'éra dei lleatles e degli Stones - cioè l'era del rock– and-roll tradizionale - è finita e siamo entrati in quello che sarà per la mu ica un periodo molto creativo e. all'inizio. un po' confuso. OGAR: Che ne pensi del ballo associato al rock-and-roll. Si traila veramente di una forza liberatrice? H PFERBERG: Certamente. Chiunque balli veramente non fa– rebbe mai una domanda del genere. Per ballo. intendo quel modo orgia– stico di ballare. in cui si entra in una specie di contatto col proprio corpo e con i propri entimenti. e che molti non capiscono. Se 1u11iballassero nel modo di cui sto parlando. allora la rivoluzione sarebbe già compiuta. OGAR: Mi pare che tu non sia così 011imis1a come sembra esserlo Tuli circa la possibilità di mutamenti socio-politici radicali in America. vero? SA DERS: il mio mollo è «In culo al padreterno». lo non ho alcuna fiducia nell'efficacia della politica. on so quel che succederà. lo sono un uomo politico in quanto voto e faccio pressioni e faccio le m2rce, lotto e grido. on in modo violento. 'on so che cosa devo fare. Tentia- RE NUD0/25 mo. La faccenda si pone in termini di potere politico. di presa del potere. lo ritengo che ciò che si vuole è una trasformazione della società. giusto' Si vuole istituire un nuovo tipo di governo. nuovi metodi per ri- solvere quasi ogni tipo di problemi. dalla progressione aritmetica a quel– lo della guerra e della pace: come si fa? Leggo tullo quanto è possibile leggere. e vado a tutte le dimostra– zioni. ma nessuno ha ancora costi– tuito un governo-ombra... Si do– vrebbe costituire una specie di go– verno ribelle ed emanare continua– mente decreti su tutto, diciamo. su dove si deve pisciare. Non so. L'uni– co modo per fare qualcosa è essere dei veri militanti. caro mio. e seguir– li... i bastardi. OGAR: Che mi dici sull'amore sviscerato per i tuoi nemici? SANDERS: L'amore è una forza enorme se usata da una grande mas– sa. Le emozioni dell'amore devono essere semplici. La forza dell'amore è come ... essa fonde insieme le persone anziché creare delle differenze, e questo va bene. Ma come strumento sociale ... Prima di tutto non vedo co– me si po. sa spezzare il meccanismo della guerra con l'amore. perché gli esseri umani sono come distralli dal– la macchina della guerra. E questo dipende dal fatto che sono stati con– dizionati dalle macchine cle11roniche e dai computer. Quanto più un'idea, o un'istitu– zione. è lontana dalla mente umana. tanto più difficile diventa eliminarla con l'amore. Sarebbe come tentare di amoreggiare con un filo elettrico. perché di questo si tralla ... è tulla elet1rici1à, sulle schede e sulle unità di memoria. Se non hai un bersaglio. i vettori del tuo amore non riusci– ranno a raggrupparsi su nessuno per cercare di trasformarlo. « T/1e Berkeley Barb» (Berkeley. Calif) I Z maggio 1967

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