RE NUDO - Anno XI - n. 86 - aprile 1980

RE NUDO/20 Guida per trattare con poli– ziotti di Doc Slanley La tua vita e il tuo futuro dipen– dono da come ti comporti nei tuoi contatti con la polizia. Se ti comporti in modo sbagliato. finirai in prigione. sarai soggetto ai maltrattamenti dei poliziotti. verrai picchiato e fors'an– che ucciso. Se ti comporti in modo giusto ti sarà permesso di continuare a vivere da libero cittadino. Trattare con i poliziotti è un'arte tra le più importanti che si possano imparare oggi in America. La cosa principale e fondamentale da ricordare nell'aver a che fare con agenti di polizia è il rispeuo. 11 ri– speuo è la chiave di tuuo. Se tratti gli agenti di polizia con rispetto avrai meno guai nei tuoi rapporti con la forza pubblica che se non dimostri questo rispetto. Se fai qualcosa o la– sci che un agente di polizia si accorga che non rispetti né lui né il suo di– partimento puoi essere picchiato di santa ragione. brutalmente arrestato o riempito di piombo. Se il tuo atteggiamento è così irri- pettoso da far temere al poliziotto che la sua immagine di sé sia minac– ciata. corri il rischio di lasciarci la pelle. Quasi tutti gli agenti sono su– scettibili per quanto riguarda il do– vuto rispetto alla polizia e reagiranno con violenza se avranno l'impressio– ne che questo rispetto non ia ade– guatamente dimostrato. Se, viceversa, induci un agente a credere che tu rispeui lui. la sua di– visa, il suo dipartimento e la legge, egli non si sentirà in dovere di far mo tra della efficacia dei suoi metodi per ouenere rispetto. Gli agenti di polizia si imperma– losi cono anche quando li si chiama con diminutivi, peggiorativi o nomi di gergo. Rivolgiti a tulli i poliziotti chiamandoli «agente», «ser&ente», «signore» o col loro titolo se s, traila di ufficiali di grado più elevato. In nessunis ima circostanza devi usare termini come« birro». «piedipiatti». «pula» o altri appellativi che potreb– bero essere interpretati come indice di mancanza di rispetto. Se parli con un poliziouo per la strada o in un luogo pubblico. guar– dalo diriuo negli occhi e sorridi. Tie– ni le mani in vista e non fare gesti bruschi e improvvisi. Se hai necessità di metterle in tasca o di cercare qualcosa nella borsa. informa l'a– gente delle tue intenzioni e chiedigli il permesso di farlo. prima di comin– ciare a muoverti. «Per favore. signor agente. posso prendere il portafoglio dalla tasca posteriore'» è una forma corretta da usare quando un poli– ziotto ti chiede i documenti. Stai sull'allenti con le mani bene in vista quando parli con un poliziouo dopo che questi ha tenuto per buona la tua identità. Durante ogni conversazione con agenti di polizia è prudente presumere che !intanto che la conversazione durerà. si è in stato di arresto. L·a– gente lo crede e nel caso ritenga ne– cessario spararti. dichiarerà che tu hai opposto re istenza e giustificherà cosi la sua azione. Perciò. tieni le mani in alto. parla in tono cortese e non fare alcun movimento brusco se non vuoi essere picchiato o ucciso sul posto. Riduci al minimo la tua conversa– zione con agenti di polizia. Qualsiasi cosa tu possa dire verrà usata contro di te. Non è po sibile una conversa– zione amichevole con un poliziollo. Qualunque domanda egli possa ri– volgerti o qualsiasi informazione tu possa dargli volontariamente. rien– trano nella sua indagine. Ogni volta che un poliziotto ti fer– ma. chiari ci al più presto se sei in stato di arresto. Chiedigli: «Sono in arresto?». L'agente ha il dovere di rispondere a questa domanda. Se ri– sponde «si». chiedi allora di essere portalo immediatamente al commis– sariato. Pregalo di aprirti la portiera della loro macchina e sali su. Mai, in nessun caso. offri la benché minima resistenza al tuo arresto. Accetta di buon grado il tuo arre– sto. reputati fortunato e falli mettere dentro al più presto possibile. Prima arrivi in prigione. prima ne u cirai e offrirai alla polizia meno occasioni di picchiarti o di pararti. e potrai ca– vartela nel miglior modo possibile. Al giorno d"oggi e in questa nostra epoca è raro che i prigionieri e gli arrestati siano picchiati una volta che siano arrivati al comando di polizia. E' per la strada o all'interno di un cellulare che può succedere di venire picchiati o colpiti da armi da fuoco. Se la polizia ti prende. cerca di ca– vartela in questa fase nel minor tem– po possibile in modo da ridurre al minimo i rischi per la tua persona. Hai il diriuo di chiedere l'assi– stenza di un avvocato tulle le volte che hai a che fare con la polizia. In nessuna circostanza devi tentare di spiegare qualcosa alla polizia senza l"assistenza del tuo legale. Rifiutati di parlare durante gli interrogatori quando il tuo legale non è presente. Hai il diritto di telefonargli. a spese dello Stato. Chiedi di telefonare e ri– fiutati di parlare fino a che non ti sei messo in contatto col tuo legale. Fai quel che ti dice lui. né più né meno. Se. viceversa. quando chiedi: «So– no in arresto?». l'agente risponde «no». ringrazialo immediatamente e digli corte emente: «Mi rifiuto di di– scutere le mie legiuime faccende private con agenti di polizia. Mi scu– si. signor agente». e a pelta che lui se ne sia andato. Non allontanarti dalla macchina della polizia: lascia che si al/0111anino loro per primi. Se il poliziotto fa per domandarti perché continui a rimanere li vicino Quante volte abbiamo pensato, con una punta di ironia, di fronte ad un comportamento stereotipato e/o grossolano di qualche "figlio dei fiori", " ... quello è un vecchio hlppie?". Tante volte quanti sono tali comportamenti (e sono davvero parecchi). Ma nella Bibbia del perfetto freak erijno conte– nuti anche numerosi elementi di rottura, di liberazione, di emancipazione politica, sociale, personale e sessuale. Vo– gliamo proporvi qui un estratto del libro che forse rappre– sentò negli anni '60 un vero e proprio Vangelo per centinaia di migliaia di giovani in tutto il mondo, ma che letto con gli occhi di oggi appare per molti versi buffo e paradossale: "Le voci degli hippies" scritto da Jerry Hopklns e pubbli– cato in Italia da Laterza . ..... buon divertimento! alla loro macchina dopo che tu ti sei cortesemente rifiutato di discutere con lui le tue legittime faccende pri– vate. digli che stai aspettando che se ne vada lui per primo. Se tu cominci ad avviarti prima che l'agente ab– bandoni la scena dell'incontro, lui può spararti ed affermare poi che avevi opposto resistenza. Tu non sa– resti lì per contraddirlo, perché pro– babilmente saresti bell'e morto. La– scialo quindi andar via per primo! E' molto importa_nte. Va tenuto presente che nel cervello di certi poliziotti il rispetto è spesso confuso col timore. Perciò un citta– dino che non mostri un aueggia– menlo di timore-rispetto da buon borghese con ervatore quando è im– pegnato in una conversazione con la polizia rischia di e sere sottoposto ad angherie e mes o alla prova per sta– bilire il suo grado di ostilità nei con– fronti del potere co tituito. Se un in– dividuo prole ta per questo tratta– mento. gli agenti sono noti per la loro abilità di esasperarlo fino a che non esplode violentemente. il che giu ti– fica l'uso della forza e pone dei limiti ad un'indagine dei falli. E' stato so– tenuto che una delle principali cau- se di dimostrazioni di violenza tra gruppi minoritari sono determinate dal comportamento provocatorio di ingoli facenti parte di tali gruppi. I polizioui potranno talvolta sfruttare la situazione dell'arresto e dell'inchiesta per costringere singoli individui a confessare crimini che non hanno commesso. Questo abuso del potere coercitivo delle forze di polizia ha fallo sì che larghi settori della popolazione evitino di rivol– gersi per quanto possibile ai suoi servizi. Un giovane che è passato aura– verso l'e perienza dell'arresto pre– ventivo, dice: «L'unica volta che ho chiamato la polizia è stato quando stava per essere commesso un omici– dio, perché è meglio chiamare la po– lizia che spiegare la presenza di un cadavere». Perciò presso alcuni gruppi sociali la polizia è guardata come un nemico. Una giovane donna riferisce: «I polizioui cercano empre di colpirti per infrazione al traffico». Le perso– ne che hanno in sospeso procedi– menti per infrazioni al traffico (pro– babilmente parecchie migliaia di in– frazioni al giorno vanno ad aggiun- A.B. gersi al già elevato numero di quelle in sospeso) non possono e si guarda– no bene dal riferire alla polizia epi– sodi criminosi nel timore di venire arrestati dagli agenti investigativi. Controlli di «ordinaria ammini– strazione» eseguiti nei confronti dei genitori di adolescenti in stato di fermo per violazione del coprifuoco, hanno portato all'arre to di genitori quando questi si sono recati al com– missariato per riprendersi i loro figli. Una persona che abbia pendente una anzione per infrazioni del traffico «scotta» quanto dieci pericolosi ri– cercati. Particolari difficoltà nei rapporti con la polizia capitano spesso a per– sone che soffrono di qualche forma di invalidità cronica. E' successo, per esempio, che degli epilettici, fermati per qualche motivo dalla polizia, i siano visti negare l'assistenza medi– ca. Recentemente c'è lato il caso di un diabetico, che stava per essere colto da shock in ulinico, il quale ha dovuto lottare fino all'esaurimento con quattro secondini nella prigione della città vicina perché questi si ri– fiutavano di dargli lo zucchero per prevenire la reazione insulinica. Le persone che hanno bisogno di medicine debbono portare con sé un cartoncino tampalo firmato da un medico che certilichi le loro condi– zioni patologiche prima di avventu– rarsi per le pattugliatissime vie di Los Angeles. Insomma, non circolate da soli per le strade di Los Angeles, soprattutto di notte, allorché un pedone diventa _automaticamente sospetto agli occhi di un poliziotto chiuso nella sua for– tezza ambulante. Ma se motivi di la– voro, di salute o di diporto esigono che lasciate la vostra casa e vi capita di imbattervi in un poliziotto, siate cortesi e restate calmi. Quel che i raccomanda è di non fare mai resi– stenza. Non dite altro che il vostro nome, cognome ed indirizzo. Se vi capita di trovarvi in un luogo insolito ad ora insolita, spiegatene le ragioni e basta. Dichiarate che non rispon– derete a nessuna altra domanda finché non arriva il vostro avvocato. Dite al poliziotto che esigete di es– ere chiamato signore, o signora, o signorina, ma non mettetevi a discu– tere su questo. Dite ai poliziotti che volete sapere il loro nome e il nume– ro del loro distintivo e segnateveli.

RkJQdWJsaXNoZXIy