RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980
perché il suo credo Rasta (che era ed è comunque lo stesso credo di Marley) gli impediva di volare su quello ciheegli de– finiva l'uccello di ferro, l'ae– reoplano. Egli avrebbe co– munque inciso per conto suo, • col nome di Bunny Wailer, un album sempre per la Island qualche tempo dopo, senza però il battage pubblicitario che la casa discografica offri– va invece a Bob Marley e sen– za la possibilità di effettuare tournèe. Anche Peter Tosh imboccò la carriera solista su etichetta Columbia Records. Mentre dunque il reggae scoppiava come una bomba in Jamaica e non solo là, al– cuni musicisti nordamericani ed europei iniziarono ad avvi– cinarsi a questo genere e il re– gistrare dischi in Jamaica di– venne una vera e propria mo– da. Col proliferare dei gruppi di reggae le piccole case di– scografiche e soprattutto le sale d'incisione erano diven– tate una moltitudine. Cat Ste– vens ad esempio, volle regi– strare il suo album Foreigner proprio in Jamaica, nel '73, nei Dynamic Studios di Kingston. L'album stesso rappresentò una svolta note- vole nella carriera del musi– cista inglese di origine greca e la suite che occupava un'inte– ra facciata e che portava lo stesso titolo dell'album, era molto ispirata al reggae e dal reggae e molti ritmi reggae vi erano inclusi. Un altro musicista che fra i primi iniziò ad interessarsi al reggae fu Keith Richard, il prestigioso chitarrista dei Rolling Stones, con gli svilup– pi che vedremo. Intanto Bob Marley diven– tava una star internazionale e, pur con qualche difficoltà, anche gli altri gruppi, inizia– vano a fare capolino nel mon- do discografico nordamerica– no ed europeo. Augustus Pablo, Max Ro– meo & The Upsetters, The Heptones, Third World, U– Roy, Big Youth, 1-Roy, Bur– ning Spear, Toots & The Maytals, Dadawah sono, in– sieme ad altri, i nomi giunti ·alla ribalta in campo reggae. E come dicevo, anche i più noti musicisti rock vengono affascinati da questo genere di musica e dai suoi ritmi irre– sistibili: Eric Clapton suona una sua versione di «/ shot the sheriff», un famoso pezzo di Marley; i 10 e.e. compon– gono il brano reggae Dread– lock Holiday; i Rolling Sto– nes inseriscono un brano reg– gae personale, Cherry oh Baby, nel LP Black and Blue, sulla cui copertina, interna– mente Richard appare con una maglietta recante il viso di Bob Marley; Peter Tosh, con l'album· Bush Doctori, entra nella scu– deria della Rolling Stones Re– cords; esce il film The Harder The Come, sulla vicenda di un dealer di erba a Kingston e con colonna sonora ovvia– mente reggae ... È la reggae- . I Il mama ..... . Ma è emglio precisarlo su– bito: il reggae non è una mo– da fra le tante! E quando al– cuni anni fa, proprio qui in Italia, il reggae o meglio una sorta di reggae assoluta,nente commercializzato, venne pro– posto come nuovo ballo per l'estate da alcuni discografici a corto di idee, fu un vero fiasco. Questo perché il reggae, quello autentico, è una musi– ca dalle radici profonde. I suoi ritmi sono semplici e allo stesso tempo assolutamente accattivanti e trascinanti; i suoi arrangiamenti curatissi– mi e contemporaneamente as– solutamente fluidi ed azzecca– ti; i suoi testi, scevri da qual– siasi intellettualismo, sono es– senziali, toccanti, profondi, sofferti, ispirati. È inconcepibile ascoltare del buon reggae e restare im– passibili, estranei alla cosa, anzichè assolutamente coin– volti, con il corpo che inizia a vibrare, con la mente che ini– zia a ricevere e a sprigionare gioia e buone vibrazioni. RE NUD0/57
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