RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980
2 - Reggae: la musicadal ghetto Come abbiamo detto, il Movimento Rasta, il movi– mento della rivolta dei negri jamaicani, nasce a Trench– town, il ghetto che sorge ai margini di Kingston. E a Trenchtown, natural– mente, nasce pure il reggae, che di questa ribellione è l'espressione più immediata. È così fin troppo facile scorgere delle analogie tra la situazione dei negri jamaicani e quella, trascorsa, dei negri delle piantagioni di cotone nordamericane. In Georgia o in Alabhama, i negri schiaviz– zati crearono quello che sa– rebbe poi diventato il blues, un canto non certo fine a se stesso, ma usato come mezzo per alleviare le fatiche di un RENUD0/56 lavoro ingrato e le sofferenze di una vita decisa da altri. Il negro jamaicano super– sfruttato, emarginato, abban– donato al suo destino, ha fat– to lo stesso. L'uomo, in qual– siasi situazione di dolore e di oppressione, ha sempre tro– vato nel canto un'occasione di unione, di sfogo, di pre– ghiera e ne ha fatto un grido di riscossa. E come si dice - ed è asso- 1utamente vero - i negri sono nati con la musica nel sangue e tutto ciò che fanno, cammi– nare, parlare, litigare, è ritmo puro. Fin dagli anni '50 i ragaz– zotti di Trenchtown erano so– liti ciondolare in gruppo per le vie del ghetto e della città, con la radiolina a transistor perennemente incollata ali' o– recchio. La musica che essi ascolta– vano con ossessionante conti– nuità era per lo più rithm'en blues e rock'n roll, diretta– mente importata dal paese dello zio Sam. Contemporaneamente, la musica che la Jamaica offriva alle prime orde di turistoidi– cappello di paglia - sandali - kodak - dollari era quella de– nominata Calypso, o comun– que un genere ibrido, talvolta sincopato, con qualche vago influsso «esotico», ossia proprio quello che cercavano i turisti alla ricerca affannosa di «colore locale». Per intenderci, erano i tem– pi in cui furoreggiavano Herry Belafonte e le sue or– chestrine avvolte in collane di fiori. Più in là non si andava e ci volle tutta la creatività della gente del ghetto per riuscire a trovare un genere di musica totalmente nuovo e totalmen– te identificato con la tragica situazione di Trenchtown. Le bande di ragazzi di colo• re pur continuando ad ascol– tare rock'n roll via radio, de– cisero di cominciare a suona– re, a fare musica da se stessi, a crearla oltre che a «subirla» passivamente. Iniziarono dunque a suona– re, con i poveri strumenti che avevano a disposizione: un paio di vecchie chitarre, un'armonica a bocca, qualche bidone della spazzatura usato come percussione. Spontaneamente crearono un genere a sè stante, che sca– turiva direttamente dal loro cuore e che era la colonna so– nora ideale della dura vita della bidonville. Una musica ricca sì di in– fluenze fra le più diverse, ma capace comunque di filtrare tutti questi influssi, di farli propri e di risultare infine musica completamente nuova ed originale. Inizialmente, questo nuovo genere venne definito Ska: ta– le nome era per la precisione attribuito soprattutto a quel ritmo di base insolito che da solo rendeva particolare quel modo di suonare. Col tempo, logicamente, lo Ska si perfezionò sempre di più e così i suoi musicisti, in grado ormai di reperire stru– menti sempre più adeguati e sofisticati, in seguito ai primi ingaggi con i locali della capi– tale e ai primi contratti con le case discografiche del posto. Furono in prevalenza pro– prio i Rasta, coloro che più di altri sentivano su di sè il peso di una realtà opprimente ed inaccettabile, che si avvicina– rono a questa musica e che di– vennero a loro volta musici– sti. Lo Ska prese in seguito il nome di Reggae e il Reggae divenne la musica ufficiale della gente del ghetto prima e di tutta la Jamaica poi. Sorsero così i primi gruppi, le prime band di Reggae e le piccole case discografiche lo– cali raddoppiarono il loro nu– mero in breve tempo. In particolare ci fu un gruppo che si distinse fin dal- 1'inizio dagli altri. Il suo no– me era The Wailers, da non confondersi con Bob Marley and The Wailers. Per anni il gruppo più famoso in tutto il ghetto, esso era composto da Bob Marley, Peter Tosh, Bunny Livingston e dalla fa– volosa sezione ritmica dei fra– telli Barrett. Come si vede un supergruppo, che comprende– va musicisti che qualche anno dopo sarebbero diventati dei fuoriclasse del reggae e delle star nel mondo rock interna– zionale. The Wailers incisero due LP su etichetta Island negli Stati Uniti, Catch A Fire e Burning e dopo di ciò, Tosh e Livingston lasciarono il grup– po che divenne così Bob Mar– ley and The Wailers e che avrebbe sfornato fino ai no– stri giorni, ben sette 33 giri, compreso Survivor uscito nel '79. Già dai tempi di Natty Dread, ossia il primo album del gruppo dopo. la defezione di Tosh e Livingstone (un al– bum bellissimo, vera pietra migliare nella storia del reg– gae), alcuni fra i Rasta accu– sarono Bob Marley di aver tradito le sue radici jamaicane per seguire Babylon e addirit– tura che il suo gruppo era il preferito dalla Island a causa del fatto che Marley stesso era per metà bianco, essendo stato suo padre un ufficiale dell'esercito britannico. Bunny Livingston lasciò il gruppo per questi motivi e
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