RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

rere sempre nuove strade.Co– munque sebbene trovo affa– scinante suonare in posti di– versi davanti a gente dfv~rsa, certe volte penso che preferi– rei starmene a casa a lavorare con calma. Mio padre mi ave– va avvisato. «I musi~isti-fan– no una vita da cani» mi dice– va, e aveva ragio11e~Per vive– re però bisogna sottostai:e a queste regole e quindi accetta– re di buon grado anche queste faticose tournèe. R. Teitelbaum: MEV è sta– ta una tappa fondamentale per molti motivi. Innanzitut– to ha segnato il superamento di ogni convenzione e accade– mismo; poi i primi tentativi di coinvolgimento attivo del pubblico e la forte tendenza ali' improvvisazione hanno fatto di MEV un punto di ri– ferimento per una intera ge– nerazione di musicisti. Cosa penso di United Patchwork? United Patchwork è una pro– duzione che definirei post– MEV. Re Nudo: Come mai.due persone come te- e Broxton_, provenienti da studi c:osldi– versi riescono a vivere così in: tensamente questa es[Tf!tfen– za? Quando ~ iniziata ..Javo– stra collaborazione?- R. Teitelbaum: Ci cono– sciamo da molto tempo méfla nostra collaborazione non è continua: ognuno porta avan– ti il suo lavoro, poi quando ci rivediamo, ci confrontiamo· mettendoci reciprocamente al corrente dei risultati r,aggjun– ti. La provenienza <la studi di– versi ha fatto si che- tra me e Antony si creasse una com– plementarità che fa perno su alcuni interessi comunLéome l'improvvisazione e la ricerca sul suono. Per me è molto im– portante suonare con Braxtbn o con altri musicisti, perc_hé mi porta a sperimentaré·nuo– ve dimensioni, superando co– sì facili cristallizzazioni. Re Nudo: Vorrei tornare un attimo al concerto di que– sta sera, per sapere se il lavo- .. ro attuale è, oppure no, in rapporto con Time Zones? A me è sembrato un passo avan– ti. Re Nudo: A proposito ai rapporti con altri-·-,rtJtlSf_pisti, cosa ha sig_nifiàito per ·re · MEV (Musicri:lgetii-ofiica Vi, va)? ' R. Teitelbaun: Si, c'è molta continuità, tra le due cose, pe– rò mentre Time Zones era completamente improvvisato, questo di stasera è materiale molto più strutturato. · Re Nudo: In che misura sei stato influenzato dalla musica orientale? R. Teitelbaum: Il mio inte– resse per le tradizioni musica– li è sempre 'stato molto vivo. Nel 1970 ho seguito dei corsi al Esleyan University, nel Connecticut, sulla musica giapponese, giavanese e di al– cuni paesi dell'Africa occi– dentale, teuuti da insegnanti originari. Nello stesso perio- do ho fondato la World Band, un gruppo formato da inseg·nanti di musica del Gha– na, India, Giava, Corea, che prjncipàlmente si basava sul– !' improvvisazione collettiva. Con World Band abbiamo fatto anche dei concerti nel '72 e '73 alla Town Hall e al Carnegie Endowment. In se– guito nel 1977 sono stato un anno in Giappone a studiare il Gacaka, un antica forma musicale giapponese, ed è sta– to in quella occasione che ho imparato a suonare lo shaku– hachi, un flauto in legno al quale ho dedicato una com– posizione. Conoscere le tradi– zioni musicali è come andare a ritroso nella vita dell'uomo e questo è affascinante. Re Nudo: Cosa pensi dei minimali? R. Teitelbaum: Sicuramen– te la figura di maggiore spicco è La Monte Young. È stato il primo a fare questa musica e la sua cultura e i suoi studi avanzati lo hanno portato ad assumere un ruolo basilare. Riley mi interessava molto fi– no a qualche anno fa, adesso pare abbia perso qualcosa, quasi come se attraversasse un periodo di transizione. Di Phil Glc:ss mi è piaciuto «Ei– senstein in the beach», mentre Steve Reich è l'unico forse che continua ad andare avan– ti, e«Music for 18 musicians» ne è la prova più tangibile. Re Nudo: In Germania molti gruppi come Popol Vuh e Tangerine Dream, Cluster ed altri si sono avvicinati al– l'elettronica in un modo di– verso dal vostro. Qual è il tuo parere? · R. Teitelbaum: Li conosco molto poco. In USA ci sono i Devo un gruppo di Robot che mi ricorda molto i Kraftwerk. Re Nudo: Quali sono le esperienze che ritieni attual– mente più avanzate? R. Teitelbaum: I Antony Braxton, deorg Lewis e Steve Reich. Discografia: DUET arista 1975 TRIO sackville 197 5 TIME ZONES freedom 1977 HIUCHI-ISHI nippon lumbia 1977 CREATIVE ORCHESTRA MUSIC arista '76 THE PEACE CHURCH CONCERTS eme '75 ConMEV: FRIDA Y polydor 1970 THE SOUND POOL actuel 1970 LIVE ELECTRONIC mainstream 1969 Ha scritto inoltrè le musiche di numerosi film tra i quali i più famosi: ASP ARAGUS di Suzan Pitt IL SEME DELL'UOMO di Marco Ferreri e alcune parti di ZABRISKIE POINT di Antonioni

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