RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

Re Nudo: «Torniamo a te: allora come adesso hai avuto un cambiamento di rotta piut– tosto deciso». Battiato: «Cambierò sem– pre. La dinamica mi interessa più della staticità: la staticità mi interessa soltanto in musi– ca, non nell'evoluzione uma– na. ,,Anche se; e non è una contraddizione, ci sono dei valori irreversibili: chi appro– fondisce la ricerca del suono, non è pensabile che si metta a fare del jazz, è inconciliabi– le». Re Nudo: Però tutta la musica ha un suo valore. Non esiste superiorità ... Battiato: «Naturalmente, e credo di averlo dimostrato con quest'ultimo disco. È una ·questione di dare e avere ri– spetto all'ambiente che ti cir– conda: se sei in discoteca, non puoi pretendere che la gente ascolti in meditazione. Se lo– ro vogliono ballare, hanno bi– sogno di ritmo». Ritmo. La riscoperta del– l'anima ritmica è forse il dato più importante di questo 'nuo– vo Battiato; nuovo per l'im– postazione musicale, ma an– che (e soprattutto) per il rap– porto con chi ascolta. Avevamo assistito, a suo tempo, alla registrazione (giugno '79) della «prima bozza» del disco. E la diffe– renza era marcata: c'era un più forte richiamo ai ripetiti– vi, ed anche ad esperienze sul genere di Clic, mentre la se– zione ritmica era introdotta quasi di straforo. L 'amalga– ma era imperfetta, necessita– vano cambiamenti. Battiato: «Strada facendo è cambiato molto. E ci è anche costato un bel po', quello scherzetto del cambiamento. Comunque: questo disco rappresenta un mutamento di linguaggio molto consisten– te... ». Re Nudo: «Questo è certo: ma con il ritorno alla forma– canzone, che avevi abolito da tempo, pensi ·di aver fatto passi avanti sulla tua strada»? Battiato: «Non è scritto da nessuna parte che io abbia iniziato il mio cammino in un posto, e che debba arrivare in un altro posto seguendo una -linea retta. Lungo il percorso si possòno fare anche delle di– vagazioni, o addirittura tor– nàre indietro. Voglio cercare RE NUD0/40 di applicare le mie invenzioni, le mie scoperte finora esote– Tiche, a forme di comunica– zione più piane, come per esempio la canzonetta, con un suo ritmo ed una sua melo– dia. A partire da questo cam– biamento spero di colpire più persone di quante non .abbia colpito finora. «Vedi, un medium come la radio mantiene dei ritmi ben precisi: per cui, o ci stai, a questi ritmi, o non ci stai. A me interessa, ora, questo tipo di esperienza, e quindi ho fat– to un prodotto. Però mi au– guro che dentro ci sia sempre un qualche segnale di distur– bo, che possa far cogliere anche delle altre storie». Re Nudo: «Perché, nel tuo intimo sei contrario al rit– mo?». Battiato: «Tutt'altro, sono interessato a tutta la musica. E infatti questo discorso non finisce qui. Ci sarà un segui– to, che stiamo già preparan– do. E lo stile si sta facendo molto più netto, e credo mol– to più interessante .. Anche se questo disco è già divertente, ci sono delle sfumature sim– patiche; però il prossimo con– soliderà un po' la tecnica, con una maggiore complicità dei testi. Sarà ancora più «can– tautore» di questo». Re Nudo: «Tu continui ad ,.. entrare e uscire dall'uso dei testi, nei tuoi dischi». Battiato: «L'uso dei testi, per me, è sempre demenziale. È un divertimento, lo consi– dero tale; mi diverto, con un distacco ben preciso. Però si poss_ono fare delle cose di un certo interesse, anche in que– sto modo». Re Nudo: «Ma se dovessi scegliere?». Battiato: «Dovendo sce– gliere tra questo modo di suo– nare e la ricerca, sceglierei la ricerca. E sarà sempre così. Perché quella è una cosa se– ria, mentre questa usa i mass media, usa il divertimento, come fatto di spettacolo. È musica «leggera», senza que– stò gran peso; se poi ti porta anche un messaggio un po' di– verso, tanto meglio!». (Il colloquio è frammenta– rio, inframezzato di tele/ ona– te con Roma e Palermo, pro– grammi di tour.nèee spettaco– li. Con tutto questo, il filo non si perde).

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