RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

Re Nudo: «Però questo è vero nei concerti, dove usi molta improvvisazione. Inve– ce quando componi, tendi a scrivere cose che richiedono una fedeltà compositiva asso– luta». Battiato: «Perché sono due momenti completamente di– versi. Dal vivo c'è complicità, c'è rispondenza del pubblico, e solo l'improvvisazione può portare ad un rapporto vera– mente dialettico». Re Nudo: «Comunque nel– !' Egitto prima delle sabbie ci sono atmosfere molto diverse da quelle di Aries o Clic». Battiato: «Senz'altro, per– ché c'è una differenza di con– cezione. Sulle corde di Aries era più ingenuo, naif, quindi con una carica tutta istintiva. Le cose successive sono più ri– gorose, più fredde se vuoi, perché si sono liberate dalle impurità, dalle scorie... ». Re Nudo: «E richiedono un ascolto molto più attento, perché sono giocate tutte su variazioni minimali». Battiato: «Certo! Sono al– l'interno, mentre le altre era– no all'esterno. La differenza tra Egitto e Aries è che Sulle corde di Aries è soggettivo, mentre L'Egitto prima delle sabbie è oggettivo, prescinde dalla mia condizione del mo– mento. Aries esprimeva una ricerca, una nostalgia di cose passate: L'Egitto prima delle sabbie è uno specchio: per questo richiede un'esecuzione impersonale, gelida». Re Nudo: «Tra l'altro, per quei pezzi hai usato degli ese– cutori dell'area classica con– temporanea: Pio, Canino, Ballista, Messina... Ti hanno anche criticato per questo ac– costamento ali' «esecuzione», nel senso classico del termi– ne». Battiato: «C'è chi dice che l'esecutore è un idiota, che esegue senza capire quello che fa. Ma in questo caso non è vero. L'interessante di quelle musiche è proprio l'obiettivi– tà: l'esecutore è freddo, ma deve essere freddo, deve esse– re senza emozioni. Poi i miei esecutori non sono degli estranei, persone come Pio e Ballista partecipano alla crea– zione della mia musica». Franco Battiato Battiato nasce 33 anni fa a Jonia. Arriva a Milano a 18 anni e per sopravvivere si de– dica al cabaret. A 20 anni ha le prime esperienze musicali nell'ambito discografico, con canzoni folk e tradizionali, fino alla svolta musicale del 1970 quando registra il suo pri– mo 33 giri «FETUS» che ottiene immediati riconoscimenti di critica (Billboard) e di pubblico. Forma poi il gruppo «POLLUTION» con il quale registra il secondo LP ed affronta le prime esperienze di musica elettronica e di musica-spettacolo. Siamo nel '73 con il terzo album «SULLE CORDE DI ARIES». Con questo disco, che Battiato definisce «Antropologico», si ha un ulteriore svolta sul piano compositivo e musicale. Quarto album «CLIC», Battiato passa da forme musicali di improvvisazione medita– ta a metodi compositivi codificati (uso della notazione classica). «M.LLE LE ' GLA– DIATOR '» quinto album ulteriore nuova esperienza nella quale il collage sonoro al– l'apparenza casuale viene invece usato per fini meramente compositivi, ribaltando quindi l'oggettività stessa del collage, ottenendo una vera e propria composizione. Siamo nel '77 al disco che non ha titolo. Non ha titolo perché le due composizioni, che si trovano ad occupare le due facciate del disco, (ZA e CAFÈ - TABLE - MUSIK) solo per unitarietà di stile (essendo il piano– fqrte protagonista in entrambi i brani), hanno una loro ben precisa autonomia che non ne ammette il riepilogo sotto un unico titolo. «JUKE BOX» colonna sonora per Brunelleschi televisivo. «L'EGITTO PRIMA DELLE SABBIE» brano per pianoforte; ha vinto il premio di composizione internazionale intitolato a K. Stockhausen. L'esecuzione su disco è di A. Ballista. IL CINGHIALE BIANCO, secondo gli studiosi di esoterismo era il simbolo (sia nel– la tradizione celtica che in quella primordiale) dell'autorità spirituale. RE NlJD0/39

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