RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

nottiera teschi e parti di scheletri, non ancora completamente morti, mortai e pezzi d'artiglieria, ronzavano i bombardieri. Doriana intuì immediata– mente che la pallina bianca di celluloide era in realtà una bomba ad altissimo potenziale, si sollevò sulla punta dei piedini, i capelli ondeggiarono come un mare (i suoi bigodini ver– di), il sole nel tentativo di riflettersi nei grandi oc– chioni cadde nel nero pro– fondo annegò, slanciando le braccia in alto al cielo afferrò un grosso uccello per il collo facendolo ro– teare colpì la palla col bianco morbido della pan– cia facendola rimbalzare sui tenen mtestm1 senza esplodere e ritornare verso Maciste. Rimasto a bocca aperta dalla sorpresa co– stui inghiottì la bomba senza accorgersi, gli sareb– be anche potuta andare be– ne se non fosse giunta fino al culo d'acciaio temperato di purissima lega dove esplose liberando carri cor– rozzati e navi siluranti tut– t'intorno. Tarzan appollaiato su un palo del telefono stava sculacciando J ane di santa ragione, l'immagine holli– woodiana era completa– mente distorta. Doriana non poteva am– mettere che una rappresen– tante del suo sesso, la pelle di leopardo sollevata, le stesse prendendo in quel posto senza neanche osare di protestare, si slanciò, davvero notevole, con po– derose bracciate, attraver– sò a nuoto, nell'asfalto e nel cemento, il tratto della distanza, s'arrampicò sui fili, afferrò l'omaccio per il collo scuotendolo come un gatto e lo buttò nel ga– sometro due isolati oltre. Ma Doriana, soprattutto, era una pensatrice, più che un'atleta o eroina del brac– cio, si fermò a riflettere: c'era un problema che tor– mentava la coscienza degli scienziati di tutto il mon– do, la seconda legge della termodinamica aveva sta– bilito la scomparsa di ogni energia radiante del!' uni- verso lo spegnimento delle stelle di ogni fonte di vita. Doriana pensava «cosa posso fare contro una Leg– ge della Termodinami– ca?». Le stelle si sarebbero spente, guardò in alto, si concentrò, tutta la potenza dei suoi occhi miopi su un punto del cielo, finchè questo si accese, si mise a brillare, a risplendere, e così altri, l'universo si era arricchito di nuove stelle. Era molto soddisfatta, prese lo specchietto, s' ag– giustò i capelli, si ripassò il piumino della cipria: la sua testolina riflessa voleva dei baci, ma come poteva ba– ciare se stessa il suo pro– prio viso? Chi l'avrebbe aiutata? RENUD0/29

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