RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980
dacati statunitensi nel 1956, per impedire la costruzione del reattore «Fermi» nel Mi– chigan. Nei successivi dieci anni, fu la Campagna per il Disarmo Nucleare, fondata in Inghilterra dalla sinistra nel 1958 a costituire il nucleo portante dell'opposizione. Vi partecipava anche Bertrand Russell che, in occasione di una marcia imponentissima, riuscì a radunare 150.000 per– sone. Nel corso degli anni '60 le azioni di questo raggruppa– mento si affievolirono, con– centrandosi intorno alle sole sedi degli impianti, per poi riprender quota sulla fine del decennio, a misura che si estendevano gli insediamenti dell'industria nucleare. L'America è sempre stata ali' avanguardia nel dibattere i temi dei rischi ambientali e della salute pubblica e l'atteg– giamento più diffuso per quanto riguarda le centrali era di «sbatterle altrove» sca– ricando su zone già gravate di guai anche il peso di questo nuovo pasticcio. Loro le cen– trali non le vogliono, ma, non volendo rinunciare del tutto ai parziali e momentanei van– taggi che ne derivano, sareb– bero piuttosto dell'idea di far pelar la gatta altrove. Dove? Indovinate un po'. No ra– gazzi, per il chewingum e la coca-cola passi, ma le centrali non le vogliamo neanche noi._ Comunque il movimento negli U.S.A. è fortissimo e ormai in grado di eleggere o bocciare presidenti; entro il gennaio di quest'anno son state presentate ben 33 peti– zioni sul solo tema del tratta– mento delle scorie e il polve– rone non accenna a diminui– re, anzi. In questi ultimi mesi sono successi tanti di quegli incidenti da far drizzare i" ca– pelli in testa al più calvo degli scienziati pazzi, così la consa– pevolezza della minaccia reale si è piuttosto massificata. Anche in Francia, nel 1975, ben 2200 uomini di ·scienza, molti dei quali lavoravano proprio nell'industria nuclea– re e predicavano dal pulpito più autorevole, firmarono un appello in cui si chiedeva alla gente di opporsi ali' energia nucleare fino a che, almeno, non ci si fosse fatta un'idea più chiara dei suoi rischi. Vero è che ultimamente gli oppositori han cominciato qua e là ad avere dei dubbi sull'efficacia delle loro azio– ni, dopo che in Gran Breta– gna, per esempio, un centi– naio di interventi in parla– mento non son riusciti a bloc– care la costruzione del reatto– re di Seabrook, nè è valso molto occupare il terreno e farsi arrestare in 1800. In Olanda l'episodio di Kalkar è interessante e rivela– tore del dissenso di molta gente: quando il gov~o au– mentò del 3% la tassa sull'e– nergia elettrica allo scopo di raccogliere fondi per pagare, insieme a Belgi e Tedeschi, una stazione nucleare a Kar– kar, si rifiutarono di pagarla in migliaia. L'opposizione di massa al– la scelta nucleare si è fatta sentire anche in Svizzera (nel 1975 manifestarono in 15.000 a Kaiserangst), in Germania (nel 1977 a Grahnde erano in 10.000 e a Brokdorf, nel 1976, in 30.000), in Francia (anche qui 30.000 a Malville, e botte da orbi), in Spagna (a Bilbao, sempre nel 1977, si radunarono 200.000 manife- . stanti). Il 1977 fu un anno di fuoco, se anche gli olandesi, solitamente alieni da piazza– te, scesero in piazza in 60.000. Del resto il nucleare è un incubo serio, capace di incrinare perfino I' impassibi– lità svizzera: nel 1978 il refe– rendum popolare ha sconfitto il progetto di installazione di centrali in quel paese. Ora i movimenti antinu– cleari non si oppongono al piano delle centrali diffuse solo per i rischi ambientali e di salute che queste compor– tano, ma anche perché, da un punto di vista economico e di impiego di forza lavoro, sono sen' altro preferibili le fonti alternative di energia. In Inghilterra adesso è il F.O.E. (gli amici della terra) a condurre l'azione di prote– sta. Nel 1976 a Windscale (fra i più grossi centri-scorie esi– stenti) manifestarono in 1000 e a Londra, ma sempre contro Windscale, nell'aprile 1978 erano in 10.000. Ciò nono– stante, la commissione di pubblica inchiesta approvò l'espansione degli impianti in quel posto. Intanto le cose sono andate avanti anche nel resto d'Euro– pa e l'opinione pubblica ha cominciato prima a dividersi ~ RE NUD0/19
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